ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 13 dicembre 2015

Un necessario discernimento

Gravità e compostezza comportamentali. Le grandi dimenticate. 

Immagini ieratiche del tempietto longobardo di Cividale del Friuli
La liturgia tradizionale, che ha così fortemente influito sull'arte sacra occidentale e orientale, ha un modus essendi tale da orientare gli spiriti per cui le persone in essa hanno sempre assunto un comportamento composto e grave. Non s'intende un comportamento triste e depresso, perché ogni liturgia ricorda che Cristo, risorgendo dai morti, ha in sé anticipato la sorte futura degli uomini che lo seguono. Si parla di comportamento composto che non conosce le reazioni disordinate riscontrabili talora nella gente di piazza. 
La compostezza da me considerata non è un comportamento da Galateo. Sarebbe qualcosa di formale e di falso. Questa compostezza è un atteggiamento spontaneo che procede interiormente e nasce dal fatto di porre, prima di tutto, lo sguardo sulla propria interiorità nella quale Dio ama abitare con la sua grazia, come hanno sempre ricordato i grandi autori spirituali.
Dominare la passioni, secondo la cultura ascetica e monastica, comporta evitare sia la tristezza e la depressione sia il riso sguaiato, la frenesìa comportamentale (per cui sono sempre stati banditi balli e clamori da stadio) e l'ilarità clownesca.
La conoscenza di queste cose ha orientato generazioni di cristiani e di sacerdoti a tal punto che, non molto tempo fa, si eccedeva in senso contrario: la “musoneria” pareva essere il vero atteggiamento cristiano.
L'odio per le tradizioni e l'autorità, l'ignoranza e la diffidenza verso i sani principi ascetici, hanno prodotto recentemente diverse generazioni di cristiani e di clero in totale sfasatura dagli antichi orientamenti. Per la maggioranza di costoro, la parola d'ordine odierna è godersi la vita, come si riesce e come meglio si può. Il quaerere Deum è stato sostituito dalla ricerca di se stessi e del proprio comodo. In tal modo, lo sguardo si è spostato dall'interiorità all'esteriorità divenendo puramente mondano, psichico, antispirituale.
Il clero, ahimé, è la prima vittima di tutto ciò e il fatto di essere divenuto psichico come tutti lo rende di fatto inabile al suo ministero, appiattendolo ad una routine puramente formale ed esteriore.
In questo modo, chi ha un minimo di buon senso cristiano, riesce a riconoscere quasi dal primo istante se chi gli sta di fronte è persona di particolare profondità o meno. Non parlo di un'impressione superficiale ma di un'intuizione e sensazione interiore ricevuta dal proprio prossimo. La persona molto superficiale, sensuale, mondana mostra immediatamente la sua “carta d'identità” dal modo in cui guarda, sorride, si atteggia, si veste e muove il proprio corpo.
Allo stesso modo, indica da che ambiente proviene, serio o altrettanto facilone e superficiale. La Chiesa, intesa in senso profondo e autentico, non è mai rappresentata dai secondi ambienti ma dai primi anche se dovesse attraversare epoche nelle quali le persone serie sono quasi introvabili.
Questo modo di osservare le cose non è finalizzato ad un giudizio ingeneroso sulle singole persone ma ad un necessario discernimento per sapere con chi si ha a che fare, in modo da non affidarsi ingenuamente a chi non è in grado di guidare gli altri in senso profondo.
Pongo di seguito alcune immagini che renderanno più evidente quanto sto esponendo. Sono divise in due sezioni: clero con formazione tradizionale, clero con formazione antitradizionale. Il fatto di porre clero cattolico e ortodosso assieme, non significa che un chierico cattolico serio sia in tutto necessariamente uguale e interscambiabile con uno ortodosso. Significa che la base comune di una corretta compostezza è in entrambi osservata e nulla più.

CLERO CON FORMAZIONE TRADIZIONALE





L'imagine dello sguardo rivolto all'interiorità è particolarmente evidente in quest'ultima foto. Se un religioso non cura la propria interiorità (che non significa intimismo, perché quest'ultimo è qualcosa di psicologistico), non è un autentico religioso. La foto, infatti, ci indica qualcosa che va oltre la semplice compostezza mostrando la cosiddetta spiritualità.
CLERO CON FORMAZIONE ANTITRADIZIONALE

Il vitalismo pare essere il motore principale del clero attuale.
Il vitalismo, però, non è mai spirituale ma sempre psicologistico.
Il cardinale di New York, mons. Timothy Doland, tristemente noto 
Papa Francesco Bergoglio un "riformatore" destinato a fallire?

Il cardinale Karl Lehmann in una kermesse.

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