Le apparizioni mariane (soprattutto quelle degli ultimi due secoli, a partire da Parigi 1830) sono interconnesse da un meraviglioso “filo d’oro” assimilabile a quell’unico progetto mariano salvifico che la Vergine Maria, per volontà di Dio, sta portando avanti con le sue apparizioni e manifestazioni nel mondo. Per queste intime e misteriose relazioni talvolta i singoli eventi mariofanici si comprendono meglio, assumono sfumature contenutistiche più profonde e svelano ulteriori misteri se le si mettono in relazione le une con le altre. È quello che avviene in modo avvincente con Fatima accostata alle manifestazioni della Vergine della Rivelazione a Bruno Cornacchiola: attraverso le rivelazioni della Vergine a Cornacchiola, infatti, è possibile scoprire il contenuto ed il significato integrale del Segreto di Fatima per “una via alternativa ed indiretta”.
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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sabato 6 gennaio 2018
Basta un click
Nasce radioromalibera.org, il primo giornale radio cattolico online. Tutti i giorni audio e video news oltre ad approfondimenti di Catechesi, Spiritualità, Liturgia e Cultura Cattolica.
Radioromalibera.org rappresenta il modo nuovo di fare formazione e informazione, sfruttando tutte le potenzialità di una piattaforma multimediale: basta un click col cellulare, con un tablet o con un computer, per accedere a testi, articoli, commenti, audio, podcast, giornali-radio, video e tante notizie, quelle notizie che altrove non potreste trovare. In più, alcuni contenuti forti, per analizzare e leggere i tempi moderni alla luce della nostra fede con appuntamenti di catechismo, spiritualità e liturgia, ciò che nelle nostre parrocchie non si insegna più. Radioromalibera, sempre ed ovunque, in tutto il mondo…
Piccoli passi per grandi rospi..
LA DIFFICOLTA' DEI CATTOLICI
La quantità di rospi che i cattolici hanno dovuto mandar giù, in questi ultimi anni, è semplicemente impressionante; lo scandalo dato dalla gerarchia è enorme; lo stravolgimento della dottrina, oltre che della liturgia è palese
di Francesco Lamendola
La quantità di rospi che i cattolici hanno dovuto mandar giù, in questi ultimi anni, è semplicemente impressionante; lo scandalo dato dalla gerarchia è enorme; lo stravolgimento della dottrina, oltre che della liturgia è palese
di Francesco Lamendola
La quantità di rospi che i cattolici hanno dovuto mandar giù, in questi ultimi anni, è semplicemente impressionante; lo scandalo dato dalla gerarchia è enorme; lo stravolgimento della dottrina, oltre che della liturgia, è palese: eppure, ben pochi si sono decisi a muoversi, a far sentire la loro voce di protesta. La grande maggioranza pare non essersi accorta di nulla: ipnotizzata dalla onnipresenza mediatica del falso papa Bergoglio, si direbbe aver rinunciato a vedere e a trarre le debite conclusioni. Anche persone colte e intelligenti sono quanto mai riluttanti a mettere insieme le tessere del mosaico e ad ammettere che esiste un disegno complessivo per l’autodistruzione della Chiesa cattolica e per la cancellazione dell’opera di Gesù Cristo fra gli uomini. Fino a non molto tempo fa, se un vescovo avesse osato far dipingere un obbrobrio sacrilego come quello che monsignor Paglia ha fatto realizzare nel duomo di Terni, sarebbe scoppiato un putiferio. Per la stessa ragione, neanche una sola delle decine di battute eretiche, intollerabili, blasfeme, del falso papa Bergoglio sarebbe passata inosservata, ma avrebbe destato clamore, avrebbe suscitato forti reazioni, sia in alto che in basso.
Befanospa
LA GOSPA VIEN DI NOTTE E NE SPARA DI CRUDE E DI COTTE. Questa strana figura che i sedicenti veggenti ribadiscono di vedere e che affermano essere la Madonna, sembra più che altro una befana in vena di strane comparse. Pare che la Madonna se ne vada in giro di notte. Il 7 agosto del 1982 la Gospa chiese ai presunti veggenti, allora ragazzi, di recarsi nel luogo delle apparizioni alle due di notte. La visione pronunciò queste parole: "Se ciascuno di voi lo desidera può toccarmi!". Questa scena è scandalosa e oltraggiosa nei riguardi della vergine Maria. Quei sedicenti veggenti non rendono certo un bel servizio a Maria di Nazareth, la stanno veramente ridicolizzando.
https://www.facebook.com/465552876794238/posts/1975847305764780
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La adulteración de la religión
DALLA NEO-CHIESA
Extractos del Apocalipsis de Beato de Liébana en torno al año778 (Beato de Liébana, Obras Completas, Comentario al Apocalipsis de San Juan, Ed. BAC, Madrid, 1995, p.485)
“… ahora se ve a los enemigos dentro de la Iglesia, (…) en otro tiempo hubiera sido una blasfemia decir que están dentro de la Iglesia y que son ellos los que la persiguen ”.
Contro venti e maree
SUPER EX. RICORDI INEDITI DEL CARDINALE CAFFARRA. E L’ANNUNCIO DI UN CONVEGNO A ROMA IN PRIMAVERA SULLO STATO ATTUALE DELLA CHIESA.
Il nostro Super Ex – quello che si definisce da sé ex Movimento per la Vita, ex Scienza & Vita, ex giornalista di Avvenire, ex docente di scuola cattolica, ma per grazia di Dio non ex cattolico, ci ha scritto. Ci ha regalato un ricordo, con spunti personali inediti, del cardinale Carlo Caffarra. E, soprattutto, ci ha anticipato una bella notizia: che a primavera, a Roma, tanti cattolici diranno la loro sullo stato attuale della Chiesa, e pregheranno perché a dispetto delle onde della moda e della demagogia la barca continui a galleggiare e navigare. Contro venti e maree.
Ma ecco che cosa ci scrive Super Ex:
БОГ благословить Россия
Lettera aperta a Vladimir Putin
Да благословит Бог Святую Матерью Россию!
Signor Presidente,
mi permetto di scriverLe incoraggiato dalle notizie certe circa la Sua fede genuina, caratterizzata da un’ardente devozione per la Madre di Dio. È questa fede che Le ha suggerito di far sorvolare il Suo immenso Paese dalla veneranda icona della Kazanskaja, nonché – da quanto si dice – di chiederne l’attesa consacrazione, per quanto invano, a colui che in questo momento occupa il Soglio petrino. Tali atti, nel quadro di decisi interventi a favore della moralità, della natalità e della famiglia, mi sembrano segni inequivocabili, da parte di un Capo di Stato, di una volontà politica inquadrata in una profonda visione religiosa, segni tanto più sorprendenti quanto più contrari alla nefasta eredità del secolo passato. In pochissimi decenni, da quando la santa Russia si è liberata del disumano giogo sovietico, la vita della Chiesa vi è straordinariamente rifiorita, nonostante le piaghe lasciate da settant’anni di un regime nemico di Dio e dell’uomo.
Befanam bergolleam non adoremus!
I "più migliori" Auguri di buona Epifania
La Bonino non cessa di stupirci. Dopo aver somministrato nel corso della sua vita "cloro al clero" (quello cristiano-cattolico, si intende), si genuflette davanti agli ayatollah. E che inchino! Dal turbante all'hijab, ha fatto progressi, non c'è che dire.
Emma, indossa bene quel velo! |
Dopo aver fatto della raccolta di firme, banchetti e gazebi la sua ragion di vita radicale e spericolata, pretendeva addirittura che facessero una leggina-scorciatoia "ad personam" espressamente per lei, senza dover subire la trafila dei banchetti, tanto per permetterle di presentare liste. La sua lista del resto ha un nome che è tutto un programma: PIU' EUROPA. Ovvero più rapina, più usura, più tasse, più espropri, più immigrati, più eutanasia, più aborti, più tutto insomma.
Venite adoremus!
Epifania, l'annuncio della Salvezza per tutti
La festa del Natale, che si celebra nella liturgia della Chiesa e che si espande – seppure in modo sempre più sgangherato e contraddittorio – anche nel mondo ‘profano’, contiene due aspetti coessenziali: il Verbo eterno che nasce come uomo a Betlemme, infatti, si manifesta anzitutto al popolo di Israele, conformemente al progetto di Dio che chiama alla salvezza per primi i discendenti di Abramo, a cui il Salvatore era stato promesso; in secondo luogo si manifesta anche ai popoli pagani, anche loro Egli chiama a riconoscere, accogliere e adorare l’unico Salvatore del mondo. Se così non fosse stato i nostri antenati, e quindi noi, saremmo stati esclusi dall’opera della redenzione; a cosa dunque sarebbe servita per noi l’incarnazione, la passione e la morte di Cristo, se i benefici soprannaturali del mistero del Figlio di Dio incarnato e immolato, fossero riservati agli ebrei? A cosa sarebbero servite per noila sua risurrezione e ascensione al Cielo, se il Signore con il suo trionfo non avesse aperto il Cielo anche per noi?
venerdì 5 gennaio 2018
Venit, vidit, vicit
DISTRUGGERE IL DIAVOLO
È venuto a distruggere le opere del diavolo (1 Gv 3, 8). Ma chi è Gesù e che cosa è venuto a fare nel mondo? La neochiesa gnostica e massonica è riuscita a intorbidare le acque a tal segno che regna la più spaventosa confusione
di Francesco Lamendola
di Francesco Lamendola
Ma che cosa è venuto a fare Gesù Cristo, sulla terra, in mezzo agli uomini? Questa domanda potrebbe apparire addirittura assurda, o quanto meno incongrua, nella sua ovvietà, almeno per un cattolico, anche fra i meno istruiti; e parliamo d’istruzione religiosa, naturalmente, non d’istruzione scolastica o professionale. La risposta, infatti, dovrebbe essere talmente semplice, per non dire scontata, che perfino un bambino della Prima comunione dovrebbe essere in grado di rispondere ad essa correttamente e senza alcun imbarazzo. Si tratta, infatti, di una questione centrale della religione cattolica; anzi, per meglio dire, si tratta della questione centrale. Beninteso, oltre al fatto che sta a monte di essa, vale a dire saper rispondere alla domanda su chi sia Gesù Cristo, è semplicemente ridicolo pensare che un cattolico non trovi la maniera di rispondere in maniera soddisfacente a queste due domande: chi è Gesù e che cosa è venuto a fare nel mondo. Eppure abbiamo imparato, in quarant’anni d’insegnamento, a non dare mai nulla di scontato, riguardo a ciò che la gente dovrebbe sapere, e magari, invece, no sa: e se quest’aurea regola vale per i giovani, vale, e a maggior ragione, per gli adulti. I giovani, infatti, se non altro, sanno di non sapere e sono disposti a correggersi e a imparare, almeno fino a un certo punto; gli adulti, presumendo di sapere già quel che si dovrebbe sapere, e dando per pacifico che gli altri pensino che essi lo sappiano, sovente uniscono la presunzione all’ignoranza, con i bei risultati, si fa per dire, che abbiamo sotto gli occhi tutti i santi giorni.
Il fuoco amico…?
IL MOVIMENTO PER LA VITA INTIMA DI NON PARTECIPARE A UNA FUTURA EVENTUALE MARCIA PER LA VITA A ROMA. E NON STIAMO SCHERZANDO.
Siamo in Italia, e si può vedere anche questo: che il presidente di un’organizzazione che si chiama Movimento per la Vita, e che è sostanzialmente sotto la tutela dei vescovi, manda una lettera intimando alle associazioni locali di NON partecipare a un’eventuale e futura Marcia per la Vita che si dovrebbe svolgere a Roma nel mese di maggio. Ecco la lettera che il presidente di Movimento per la Vita ha inviato all’interno dell’associazione:
Qualcosa di orrendo, di antico e mostruoso^
Non combattiamo gli uomini ma le forze del male
«Noi non combattiamo degli uomini bensì qualcosa di orrendo, di antico e mostruoso quanto il male, qualcosa che è contro gli uomini e li uccide, e uccide la verità e i verdi campi, e compie cose persino peggiori che uccidere […] tutte le cose belle di questo mondo. E noi lo sappiamo, e sappiamo di dover uccidere questo mostro, altrimenti non ci lascerà nulla che valga la pena di possedere». E’ un carotaggio quasi casuale in quella terra letteraria sconfinata che è O lost. Storia della vita sepolta, romanzo ipertrofico di quel bulimico e titanico genio di nome Thomas Wolfe.
«Noi non combattiamo degli uomini bensì qualcosa di orrendo, di antico e mostruoso quanto il male, qualcosa che è contro gli uomini e li uccide, e uccide la verità e i verdi campi, e compie cose persino peggiori che uccidere […] tutte le cose belle di questo mondo. E noi lo sappiamo, e sappiamo di dover uccidere questo mostro, altrimenti non ci lascerà nulla che valga la pena di possedere». E’ un carotaggio quasi casuale in quella terra letteraria sconfinata che è O lost. Storia della vita sepolta, romanzo ipertrofico di quel bulimico e titanico genio di nome Thomas Wolfe.
Amoris Emmitia
L’amore tra Bonino e Tabacci fa nascere una nuova figura mitologica: l’accattocomunista
Eccovi la comunicazione veloce di una scoperta incredibile
Bonino, Tabacci e Venere.
È amore improvviso tra la leader radicale e il cattolico progressista. Una storia strappalacrime, che assume, però, più i contorni di una pecionata francamente evitabile. Un’incredibile storia d’amore, Via col senno.
Una pecionata solidale, anche se, a giudicare dalla crociata civile che toglie il sonno agli italiani, e li fa riscoprire tutti rivoluzionari, quella sui sacchetti biodegradabili per intenderci, un pochino ce la meritiamo.
Bonino abbraccia Tabacci e succede la magia. Una di quelle antiche. Dal gusto vintage, che ti ricorda che di biodegradabile, in Italia, in realtà non ci sono i sacchetti a 0,01 centesimo al pezzo, ma gli italiani, che si sciolgono nella propria natura. Doppio, triplogiochista, svergognata, immatura, sempre in vendita, che sia un 8 settembre, un vitalizio, o una poltroncella in una delle legislature (future) più incasinate della storia, che rischierà di nascere morente. L’importante è farcela, l’importante è esserci.
Gesuita sì ma non cieco
Mistero Bergoglio. Perché il generale dei gesuiti non lo voleva vescovo
È in arrivo un nuovo libro su papa Francesco che fa già discutere, prima ancora della sua uscita annunciata per il 26 febbraio:
Il titolo suona decisamente critico. Ma non per pregiudizio. L'autore del libro, Philip Lawler, è negli Stati Uniti una firma cattolica tra le più autorevoli ed equilibrate. È stato direttore di "Catholic World Report", il news magazine di Ignatius Press, l'editrice fondata dal gesuita Joseph Fessio, discepolo di Joseph Ratzinger. E oggi dirige "Catholic World News". È nato e cresciuto in quel di Boston. È sposato e padre di sette figli.
Nella fase iniziale del pontificato di Francesco, Lawler non ha mancato di apprezzarne le novità. Ma ora, appunto, è arrivato a vedere in lui il "pastore smarrito" di un gregge mandato allo sbando.
E ha maturato questo giudizio critico su Jorge Mario Bergoglio papa anche grazie a una attenta rivisitazione del Bergoglio gesuita e vescovo in Argentina.
Che è esattamente ciò che hanno fatto anche altri biografi dell'attuale papa, sia favorevoli che contrari: ricostruire cioè il suo percorso argentino, per ricavarne da lì una maggiore comprensione del suo agire da papa.
Sanguinerà la rapa..?
Circa la professione di fede promossa dai 3+2 vescovi
Lo scorso 31 dicembre, tre vescovi kazaki, della diocesi di Astana, i monss. Tomash Peta, Jan Pawel Lenga, Athanasius Schneider, hanno sottoscritto una solenne professione di fede circa l’insegnamento tradizionale della Chiesa riguardo al divieto di accesso dei divorziati risposati al Sacramento dell’Eucaristia (cfr. Kazakhstan Bishops Call Communion for Remarried “Alien to the Entire Tradition of the Catholic and Apostolic Faith”, inOnepeterfive, Jan. 1st, 2018; D. Montagna, Three bishops call Pope’s reading of Amoris Laetitia ‘alien’ to Catholic faith, in Lifesitenews, Jan. 2nd, 2018; Full text of Kazakhstan Catholic Bishops statement on Amoris Laetitia, ivi; I vescovi Tomash Peta, Jan Pawel Lenga, Athanasius Schneider: Professione delle verità immutabili riguardo al matrimonio sacramentale, in Corrispondenza romana, 2.1.2018; Pubblica Professione di fede dei tre vescovi del Kazakhstan sul matrimonio sacramentale, in Chiesa e postconcilio, 2.1.2018;Professione delle verità immutabili riguardo al matrimonio sacramentale, in Riscossa cristiana, 2.1.2018; ).
I luteristi dalle code di paglia
Mons. Antonio Livi risponde ai nostri lettori sulle ultime polemiche
L’unico modo per uscire dalla crisi è tornare alla metafisica tomista
Cari Amici, essendoci arrivate molte richieste a riguardo del testo di mons. Antonio Livi intitolato “L’eresia al potere”, pubblicato da Sandro Magister nel suo sito, e a seguito delle polemiche avanzate da chi non solo non conosce i fatti, ma neppure si sforza di capire la situazione, abbiamo scritto direttamente a mons. Livi di aiutarci a darvi una risposta più diretta e verace. Ringraziando mons. Livi (al quale assicuriamo sempre la nostra Preghiera e affetto filiale) per l’umiltà dimostrata nell’aver risposto immediatamente alle nostre richieste, vi lasciamo leggere direttamente la sua risposta, che preghiamo tutti di riflettere attentamente e con tutta onestà intellettuale e di coscienza.
Dopo l’articolo di mons. Livi, “L’eresia al potere”, i laudatores di papa Bergoglio e delle sue “aperture” cantano vittoria: sostenendo che il magistero del pontefice regnante sia nel giusto, perché viene attaccato anche quello dei suoi predecessori. Le cose, in realtà, non stanno così. Ciò che mons. Livi denuncia è che un magistero non dottrinale ma squisitamente pastorale come quello di papa Francesco è l’effetto, non la causa, del fatto che la Gerarchia della Chiesa, dal Vaticano II in poi, ha voluto abbandonare la metafisica tomista, lasciando campo libero all’ambiguità… Mons. Livi, il più grande tomista italiano, spiega che (come già fece in tempi non sospetti in questo libro) il magistero di Benedetto XVI, come quello di Giovanni Paolo II, sono assolutamente ortodossi, in quanto non contraddicono il dogma; tuttavia, non avendo potuto — o voluto — tornare alla prassi pastorale di condannare le espressioni della falsa teologia, che rifiuta le premesse razionali della fede e la legge morale naturale, è stato facile per i modernisti impossessarsi dei posti di potere nella Chiesa e da queste posizioni diffondere l’eresia in tutte le sue forme.
Meglio soli che non risposti
Dubia, se il Papa tace il cardinale si risponde da solo
Eh no, ai “Dubia” non ci possono essere risposte oblique, implicite o trasversali, tantomeno ammiccamenti: ai Dubia bisogna rispondere in base all’insegnamento morale della Chiesa cattolica. Lo ha ribadito il cardinale Walter Brandmüller, uno dei quattro firmatari dei Dubia stessi, il 30 dicembre scorso in un’intervista ad Armin Schwibach, il corrispondente romano del website cattolico austriaco Kath.net (clicca qui).
Eh no, ai “Dubia” non ci possono essere risposte oblique, implicite o trasversali, tantomeno ammiccamenti: ai Dubia bisogna rispondere in base all’insegnamento morale della Chiesa cattolica. Lo ha ribadito il cardinale Walter Brandmüller, uno dei quattro firmatari dei Dubia stessi, il 30 dicembre scorso in un’intervista ad Armin Schwibach, il corrispondente romano del website cattolico austriaco Kath.net (clicca qui).
giovedì 4 gennaio 2018
I suoi figli poveri che ella susciterà per fargli guerra
La Madonna costituisce il cuore della vita di ogni cristiano
P. Ludovico Acernese afferma che sotto la croce Maria, Madre di Dio, diventa anche Madre dell’umanità. Il cappuccino irpino però aggiunge subito che questa mistica maternità include anche le prerogative che il martirio incruento, vissuto in totale unione di intenti e di soprannaturale amore col Figlio Divino, fanno meritare a Maria. Grazie alla sua partecipazione attiva al disegno redentivo di Dio per l’umanità, a partire dall’evento del Golgota, Maria diviene, infatti, anche Corredentrice del genere umano e Mediatrice di tutte le grazie. La teologia della corredenzione di Maria. Teologicamente la corredenzione di Maria viene giustificata da P. Ludovico, in primo luogo, col dogma della comunione dei santi e quindi con la dottrina del merito definita dal Concilio di Trento. In secondo luogo, viene enunciata a partire da due argomenti sviluppati nei precedenti capitoli, ossia la teologia dell’Immacolata Concezione di Maria e la sua Maternità divina. Secondo la fede cattolica esiste una comunione efficace fra i santi in cielo e il popolo di Dio peregrinante sulla terra, per cui i primi hanno il compito di intercedere, grazie ai meriti acquistati in vita, per i secondi, ottenendo loro le grazie necessarie per la salvezza o per alcuni bisogni particolari.
«Sguardi commiserevoli ed epiteti derisori»
IL DIO IN CUI CREDERE
Il dio in cui, bontà nostra, possiamo ancora credere. Le funeste conseguenze della “svolta antropologica” varata da Karl Rahner e del dio del ’68 sulla neochiesa di oggi e la foglia di fico dei “poveri” e dei falsi profughi
di Francesco Lamendola
Una delle funeste conseguenze della “svolta antropologica” in teologia, varata da Karl Rahner e dai suoi amici e sodali del Vaticano II, è stata la deformazione psicologica per cui molti cattolici, a partire da quegli anni, i primi anni ’60 del Novecento, hanno cominciato a pensare che non loro devono aprirsi al mistero di Dio, cercarlo umilmente, adorarlo e servirlo fedelmente, ma è Lui che deve adeguarsi alle loro aspettative, alle loro categorie, alle loro umane possibilità e prospettive: in un certo senso, sono gli uomini che decidono in quale dio sono disposti a credere, e che si sentono legittimati a rifiutare quel dio le cui pretese apparissero loro “eccessive”. In fondo, è una variante della mentalità consumista, estesa all’ambito del sacro e del divino: come si va al supermercato e si sceglie il prodotto che più soddisfa, il più economico, il più appetitoso, il più conveniente, così si va in chiesa per cercare quel dio (minuscolo) che risulta più confacente ai propri desideri e ai propri bisogni, o meglio, alle proprie “esigenze”: perché i bisogni sono qualcosa di reale, mentre le esigenze sono delle necessità artificiali, e quindi immaginarie, spacciate però come irrinunciabili. E come, al supermercato, o al centro commerciale, si sceglie sullo scaffale, in mezzo a tanti altri, il prodotto che appare più utile o più desiderabile, così si va in chiesa con la pretesa d’incontrarvi un dio di proprio gusto, che chiede poco, ma offre abbastanza da soddisfare una “spiritualità” banale e superficiale, in ultima analisi infantile e capricciosa, figlia del consumismo e non di un autentico bisogno dell’anima.
"Se ne pentiranno amaramente!"
I miliziani modernisti marciano verso lo scisma!
I "teologi" contaminati dall'eresia modernista affermano erroneamente che i divorziati risposati possono ricevere i sacramenti anche se non sono pentiti dei rapporti sessuali avuti col partner sposato solo civilmente e non hanno intenzione di non commetterli più in avvenire. Per il Magistero perenne della Chiesa, se una persona riceve un sacramento senza essere sinceramente pentita dei peccati mortali commessi, commette un orribile sacrilegio (persino per ricevere il Battesimo da adulti è necessario il pentimento delle colpe mortali).
Fatti più in qua che ti morsico..
ANNO ORRIBILE Vaticano, Papa Francesco in 12 frasi: immigrati, islam e Ius Soli, viene giù la Chiesa
In Vaticano un sconcerto lungo 12 mesi. Non basta un calendario a contenere le affermazioni di Papa Francesco giudicate ora sorprendenti, ora fuori luogo, ora addirittura eretiche da certa parte del mondo cattolico (vertici della Chiesa in testa) e non solo. Ci prova il Tempo, raccogliendo in 12 perle, una per mese, il meglio - o il peggio, a seconda dei punti di vista - del Bergoglio pensiero.
In Vaticano un sconcerto lungo 12 mesi. Non basta un calendario a contenere le affermazioni di Papa Francesco giudicate ora sorprendenti, ora fuori luogo, ora addirittura eretiche da certa parte del mondo cattolico (vertici della Chiesa in testa) e non solo. Ci prova il Tempo, raccogliendo in 12 perle, una per mese, il meglio - o il peggio, a seconda dei punti di vista - del Bergoglio pensiero.
L’egemonia della teologia progressista
L'eresia al potere
di Antonio Livi
Ritengo che sia indispensabile, nell’attuale congiuntura teologico-pastorale, tener conto di quanto ha esaurientemente dimostrato Enrico Maria Radaelli nel suo ultimo lavoro ("Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo", Edizioni Pro-manuscripto Aurea Domus, Milano 2017), ossia che l’egemonia (prima di fatto e poi di diritto) della teologia progressista nelle strutture di magistero e di governo della Chiesa cattolica si deve anche e forse soprattutto agli insegnamenti di Joseph Ratzinger professore, che mai sono stati negati e nemmeno superati da Joseph Ratzinger vescovo, cardinale e papa. Questa tesi, che così enunciata potrebbe apparire a molti inaccettabile (mi riferisco a tutti coloro che finora avevano visto in Ratzinger come cardinale Prefetto della congregazione per la dottrina della fede e poi come papa Benedetto XVI un provvidenziale baluardo contro quella che lui stesso definiva "dittatura del relativismo"), ha una sua adeguata giustificazione scientifica nel libro di Radaelli, il quale analizza pagina per pagina il testo fondamentale di Ratzinger, quella "Einführung in das Christentum: Vorlesungen über das apostolische Glaubensbekenntnis", che fu pubblicata nel 1968 come rielaborazione delle lezioni di Teologia tenute nel semestre precedente dall’allora giovane professore nell’Università di Tubinga ed ha avuto nel testo originale ben ventidue edizioni, l’ultima nel 2017.
Enrico Maria Radaelli è noto come il miglior discepolo e interprete di quel Romano Amerio che nel 1985 aveva pubblicato "Iota Unum. Studio delle variazioni della Chiesa Cattolica nel secolo XX", che io considero la prima, coraggiosa e seria e documentata denuncia della presenza del modernismo teologico nella forma (retorica) e nella sostanza (ideologica) della "Gaudium et spes" e di altri fondamentali testi conciliari. Imitando lo scrupolo esegetico e l’onestà intellettuale del suo maestro, Radaelli studia attentamente il testo ratzingeriano, citandone i passaggi fondamentali da un’edizione italiana recente (cfr "Introduzione al cristianesimo. Lezioni sul Simbolo apostolico", Queriniana, Brescia 2000) e facendo subito notare – ed è uno dei dati a sostegno della tesi di Radaelli – che Joseph Ratzinger, anche quando è divenuto prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, non ha mai sentito il bisogno di rivederne o modificarne il contenuto. In effetti, nel 2000 scriveva che il suo libro avrebbe ben potuto intitolarsi "Introduzione al cristianesimo, ieri, oggi e domani", aggiungendo:
"L’orientamento di fondo era, a mio avviso, corretto. Da qui il mio coraggio oggi di porre ancora una volta il libro nelle mani dei lettori" ("Saggio introduttivo alla nuova edizione 2000", in "Introduzione al cristianesimo", ed. cit., p. 24).
Maestri di disonestà, doppiezza e deliberata perfidia
EBREI E IDENTITA' CRISTIANA
Ebrei e cristiani: dalla stessa radice o no? Il cristianesimo è realmente una nuova religione oppure è solo una “costola” del giudaismo? è uno dei nodi sui quali si gioca la partita da parte della neochiesa gnostica e massonica
di Francesco Lamendola
di Francesco Lamendola
Il cristianesimo è realmente una nuova religione, oppure è solo una “costola” del giudaismo? La domanda, fino a pochi anni fa, sarebbe parsa a dir poco bizzarra, per non dire assurda, almeno ad un cattolico; oggi tale assurdità sembra essere sparita, e sono in parecchi, ormai, specie fra i nuovi teologi, ma anche nel clero progressista e neomodernista, a formularla apertamente, quando non rispondono addirittura, con molta sicurezza, in senso pienamente affermativo. Vale pertanto la pena di soffermarsi a considerare la questione con tutta la serietà che merita, visto che ne va della stessa identità del cattolicesimo.
La pace “agli uomini di buona volontà”?
Vladimir Putin: "Se guardi intorno a ciò che dice (il Papa), è chiaro che non è un uomo di Dio. Almeno non il Dio cristiano, non il Dio della Bibbia. "
http://alfredodecclesia.blogspot.de/2018/01/vladimir-putin-se-guardi-intorno-cio.html
Anno 2018: pace e bene!
Ma il mondo è cambiato: ergo… guerra e male!… Bergoglio dixit
Ogni anno, ormai da decenni, il primo giorno dell’anno nuovo è occasione per invocare formalmente la pace nel mondo… il che, a prima vista, è cosa ben fatta.
Ma ogni anno, dalla sede in cui vengono confezionati i messaggi per la pace nel mondo, e cioè il Vaticano, arrivano le stesse superficialità, le stesse banalità, le stesse parole d’ordine che muovono migliaia di uomini a manifestare per la pace, mentre amici e parenti sono intenti a portare la guerra nel mondo… in nome della pace!
Schizofrenia pura? Peggio: perdita dell’intelletto!
Con l’arrivo di Bergoglio in Vaticano, alle motivazioni precedenti se n’è aggiunta una nuova: “pace ai migranti”, cioè a coloro che da casa loro vengono a casa nostra convinti che ne abbiano il diritto e che noi si abbia il dovere di lasciarli fare!
Mah!
Quest’anno 2018, Jorge Mario Bergoglio ha aperto il suo “messaggio per la cinquantunesima giornata mondiale per la pace” con la consueta battuta strumentale: “La pace, che gli angeli annunciano ai pastori nella notte di Natale”
http://alfredodecclesia.blogspot.de/2018/01/vladimir-putin-se-guardi-intorno-cio.html
Anno 2018: pace e bene!
Ma il mondo è cambiato: ergo… guerra e male!… Bergoglio dixit
Ma ogni anno, dalla sede in cui vengono confezionati i messaggi per la pace nel mondo, e cioè il Vaticano, arrivano le stesse superficialità, le stesse banalità, le stesse parole d’ordine che muovono migliaia di uomini a manifestare per la pace, mentre amici e parenti sono intenti a portare la guerra nel mondo… in nome della pace!
Schizofrenia pura? Peggio: perdita dell’intelletto!
Con l’arrivo di Bergoglio in Vaticano, alle motivazioni precedenti se n’è aggiunta una nuova: “pace ai migranti”, cioè a coloro che da casa loro vengono a casa nostra convinti che ne abbiano il diritto e che noi si abbia il dovere di lasciarli fare!
Mah!
Quest’anno 2018, Jorge Mario Bergoglio ha aperto il suo “messaggio per la cinquantunesima giornata mondiale per la pace” con la consueta battuta strumentale: “La pace, che gli angeli annunciano ai pastori nella notte di Natale”
Che incorregibili e polemici tradizionalisti..
Verso l’incontro di Lund. Le parole pronunciate da Benedetto XVI durante il viaggio a Erfurt nel 2011: «La fede, vissuta a partire dell’intimo di se stessi, in un mondo secolarizzato, è la forza ecumenica più forte che ci ricongiunge»
«Il pensiero di Lutero, l’intera sua spiritualità era del tutto cristocentrica: “Ciò che promuove la causa di Cristo” era per Lutero il criterio ermeneutico decisivo nell’interpretazione della Sacra Scrittura». Così aveva detto Papa Ratzinger venerdì 23 settembre 2011, incontrando i rappresentanti del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania nell’ex convento degli agostiniani di Erfurt. Nel luogo in cui Lutero studiò teologia e celebrò la sua prima messa.
Cominciano con le flatulenze dei faggioli
LA STRATEGIA DEL PONTEFICE CONTRO I CINQUE VESCOVI CORAGGIOSI, SECONDO ANONIMI DELLA CROCE: SCREDITARLI. POI, UNA COINCIDENZA SINGOLARE.
Anonimi della Croce è un blog seguitissimo, e non ha certo bisogno che Stilum Curiae lo rilanci. Ma oggi lo facciamo, per sottolineare una singolare coincidenza. Ecco che cosa scrive Anonimi della Croce, in riferimento ai cinque vescovi coraggiosi che hanno fatto pubblica professione di fedeltà all’insegnamento di sempre della Chiesa in materia di matrimonio ed eucarestia:
mercoledì 3 gennaio 2018
La neochiesa si rivela per quel che è in realtà
di Francesco Lamendola
In un certo senso, si potrebbe così sintetizzare il destino dei teologi della “svolta antropologica” e di tutti i biblisti, i vescovi, i sacerdoti e i cattolici di tendenza progressista e, più o meno larvatamente, modernista: Credono di andare avanti e sono fieri del progresso che ritengono d’incarnare, e non si accorgono di stare ritornando indietro. Oppure se ne accorgono? Speriamo di no: perché, se così fosse, si tratterebbe di un tradimento deliberato nei confronti della lo stessa fede – e, naturalmente, una subdola perfidia nei confronti della fede dei loro fratelli.
In che senso diciamo che il loro andare avanti è, in realtà, un tornare indietro? Semplice: nel senso che, sbandierando di essere “all’avanguardia”, perfino più audaci dei protestanti nel portare alle estreme conseguenze certe intuizioni – non sempre giuste – dei padri conciliari del Vaticano II, quel che stanno facendo, in effetti, e al di là delle loro intenzioni, è retrocedere dalla Nuova Alleanza all’Antica: quella del popolo d’Israele con Yahvè; svalutando, di conseguenza, l’elemento fondante della fede cattolica: l’Incarnazione del Verbo, la sua Passione, Morte e Risurrezione, e quindi la nascita di una Nuova Alleanza, di un Nuovo Patto, che assorbe in sé e che supera, immensamente, infinitamente, quello preesistente. In fondo, è lo stesso percorso regressivo intrapreso da Lutero, da Zwingli e da Calvino: credevano d’innovare, e stavano retrocedendo: dagli orizzonti luminosi ed esaltanti della libertà al tetro sfondo della predestinazione.
Unicuique suum
Santi Patroni e Patronati: storia, devozione e trova il tuo Santo
Cari Amici, seguendo una antica Tradizione Cattolica, all’inizio di ogni anno si usava mettere un cesto con dentro il nome di un Santo o Beato, il fedele lo estraeva a sorte e il Nome estratto diventava così provvidenzialmente il suo Patrono dell’anno. Il Fedele doveva studiarne la storia, conoscerne le virtù eroiche e farlo diventare una guida maestra per la propria vita quotidiana. Ancora oggi molti usano questo caro gesto, specialmente le comunità delle Suore Francescane dell’Immacolata. Noi qui vi proponiamo un breve percorso storico per conoscere Patroni e Patronati, non tutti, ma neppure pochi. Poi consigliamo a tutti voi di riprendere questa antica tradizione e mettersi sotto il Patronato di un Santo. In questo link avrete ottimi suggerimenti.
Benché l’intercessione di qualunque Santo sia sempre lodevole ad impetrare qualunque grazia, il Buon Dio volle glorificare in modo del tutto particolare i Suoi Santi a riguardo delle diverse virtù che praticarono, e nei diversi mali o martirio che ebbero a soffrire per amor Suo.
Ciò è conforme a quanto insegna san Paolo (1Cor.12,1-31) dove nell’elencare i tanti carismi in ordine alla grazia, si specifica come molti Santi hanno agito in modo del tutto speciale nelle “diverse operazioni” con l’unico scopo di glorificare Dio e perché, attraverso l’opera, fosse resa manifesta nel tempo e in ogni generazione, la Provvidenza Divina attraverso questi suoi Santi. E lo insegna sant’Agostino: «Intanto il padrone del torchio non smette di lavorare attraverso i suoi operai, ossia attraverso i suoi angeli santi.» (Discorso 19)
Le cose divine, che non capiscono i sapienti
II CATTOLICESIMO NON E’ “GLAMOUR”. E’ PER EROI GUERRIERI.
Un lettore mi scrive:
La seguo da qualche hanno e La ringrazio del suo prezioso lavoro. Rimango un po’ deluso da quel suo definirsi ” Cattolico Tradizionalista”. Tradizionalista va bene, ma cattolico mi sta come un dito nell’occhio. Non pretendo spiegazioni nè motivazioni da una persona della sua levatura intellettuale, avrà i suoi motivi.
Solamente volevo farLe sapere che leggendoLa tutti i giorni e godendo della sua informazione con la sua prosa veramente non mi capacito di questa professione. Le confesso che sarei felice un domani sapere una sua presa di distanza da quello che io reputo una vera sciagura per il mondo intero.
Le auguro un Buon 2018 fatto di notizie più confortanti…
Cordiali saluti Guglielmo M.
Alla mia età, non ho più tanta pazienza verso i pregiudizi convenzionali che la gente ha adottato totalitariamente, e ognuno mi ripete come fossero idee sue e testimonianza della sua libertà critica. Il suo anti-cattolicesimo, caro lettore, è uno di questi pregiudizi convenzionali; ho avuto già modo di ascoltarlo, come immagina, molte volte. La revulsione verso la stessa parola “cattolico” ha ormai presso le masse il carattere di riflesso condizionato, scatta da sé, comporta non solo derisione e disprezzo ma,- più grave – volontà di esclusione dallo spazio pubblico: un “cattolico” non ha diritto a dire la sua perché è dogmatico, intollerante, crede che esista la verità, è moralista….
E questo, nel momento storico in cui è proprio il relativismo che viene imposto come una verità dogmatica; e sono proprio i miscredenti di massa a mostrare tutti i sintomi che loro attribuiscono erroneamente al “cattolico” o al fanatico religioso: conforto sentimentale da certezze ricevute, conformismo, rifiuto del dubbio, sicurezza farisaica di essere nel giusto, presunzione moralistica, intolleranza verso le posizioni altrui, atti di fede ripetuti verso “Il progresso”, l’”evoluzione darwiniana”, “la scienza” ed altre credenze non-verificate della ideologia progressista.
E questo, nel momento storico in cui è proprio il relativismo che viene imposto come una verità dogmatica; e sono proprio i miscredenti di massa a mostrare tutti i sintomi che loro attribuiscono erroneamente al “cattolico” o al fanatico religioso: conforto sentimentale da certezze ricevute, conformismo, rifiuto del dubbio, sicurezza farisaica di essere nel giusto, presunzione moralistica, intolleranza verso le posizioni altrui, atti di fede ripetuti verso “Il progresso”, l’”evoluzione darwiniana”, “la scienza” ed altre credenze non-verificate della ideologia progressista.
Decentes et indecentes romani pontifices
SCOMUNICA A LUTERO ACCADEVA OGGI 3 GENNAIO 1521 “Decet Romanum Pontificem”. IL TESTO DELLA BOLLA CON CUI PAPA LEONE X SCOMUNICO’ L’ERETICO LUTERO !!!
“Decet Romanum Ponteficem”
di Sua Santità Leone X
Per il potere conferitogli da Dio, compete per nomina e divina disposizione al Romano Pontefice gestire le pene spirituali e temporali come ogni caso solidalmente merita. Lo scopo di ciò è la repressione dei malvagi disegni di uomini fuorviati, che sono stati così affascinati dal loro degradato impulso verso fini malvagi da dimenticare il timore del Signore, da mettere da parte con disprezzo i canonici decreti e gli apostolici comandamenti, e di osare formulare nuovi e falsi dogmi e di introdurre il male dello scisma nella Santa Chiesa di Dio – o di supportare, aiutare e aderire a tali scismatici, che fanno un commercio del loro stracciare la tunica del nostro Redentore e l’unità della corretta fede. Quindi si addice al Pontefice, per timore che la nave di Pietro sembri navigare senza pilota o rematore, prendere severe misure contro tali uomini e i loro seguaci, e attraverso il moltiplicare misure punitive e attraverso altri opportuni rimedi fare in modo che questi stessi uomini prepotenti, dedicati come sono a fini malvagi, insieme ai loro aderenti, non debbano ingannare la moltitudine dei semplici con le loro menzogne ed i loro meccanismi ingannevoli, né trascinarli insieme a condividere il loro errore e la loro propria rovina, contaminandoli con ciò che equivale ad una contagiosa malattia. Si addice anche al Pontefice, dopo aver condannato gli scismatici, per evitare la loro ancora maggiore perdizione e confusione – pubblicamente,mostrare e dichiarare apertamente a tutti i fedeli cristiani come temibili sono le censure e le punizioni a cui la colpa può portare, acciocché attraverso una tale dichiarazione pubblica loro si possano rivolgere, in contrizione e rimorso, alla loro vera essenza, facendo un’ abiura incondizionata delle conversazioni proibite, ristabilendo comunione e obbedienza a quanto detto nella precedente missiva, in questo modo essi possono sfuggire ai castighi divini, ed a qualsiasi grado di partecipazione alle rispettive loro condanne.