ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 21 luglio 2012

I guasti giovann(23)ei


di Léon de Poncins
allegoria cattedrale di strasburgo
Sopra: allegoria della Chiesa e della Sinagoga sulla cattedrale di Strasburgo (XV secolo).
A sinistra, la Chiesa trionfante con lo stendardo del Vangelo e il calice dei Sacramenti
del Nuovo Testamento. A destra, la Sinagoga con lo stendardo spezzato dell'Antico Testamento
e una benda sugli occhi, simbolo della cecità dovuta al rifiuto di Gesù Cristo.


Il visconte Lèon de Poncins (1897-1975) è ben conosciuto dagli estimatori di quel genere di scritti che trattano della cosiddetta «guerra occulta», ovvero di quella lotta segreta che i vertici della Rivoluzione conducono da almeno tre secoli contro la Chiesa cattolica. Durante il Concilio Vaticano II, de Poncins seguì, denunciò le mosse e contrastò gli sforzi di oscure lobby internazionali per influenzare la Santa Sede, trarre in inganno l'opinione pubblica mondiale e snaturare il dibattito conciliare sul problema ebraico. A tale scopo, egli pubblicò, poco prima dell'approvazione della DichiarazioneNostra Ætate, il presente studio incentrato sulle opere anticristiane del Prof. Jules Marx Isaac.

l Presentazione
Uno dei cambiamenti più dirompenti introdotti dal Vaticano II nella dottrina cattolica è certamente quello relativo all'insegnamento della Chiesa sul popolo ebraico.

LA VERITÀ DELLA CHIESA CATTOLICA SU MEDJUGORJE



"Ripeti per qualche anno una menzogna tutti i giorni alla gente, e vedrai che tra qualche anno, tale menzogna diventerà una verità"

CONSIDERAZIONI SU SIMBOLOGIE MASSONICHE E ATTEGGIAMENTI AMBIGUI - SATANICI IN ALCUNE CHIESE


Pontifex.Roma
Cari amici di Pontifex.Roma,  questa è l’ultima lettera che Vi scrivo prima della ripresa autunnale, sia per non prestare il fianco a supposte euforie celebrali da parte mia sia perché fra poche ore parto per un meritato riposo estivo. Vi ringrazio sempre dell’attenzione, anche se avrei preferito che i miei precedenti interventi sui “presunti collegamenti massonici in alcune Chiese della Campania” e sulla “Vicenda della condanna a morte e la Madonna di Lourdes” fossero  stati introdotti da un’icona della Madonna e non  proprio del demonio, perché la Madonna è Madre di tutti, dei peccatori e dei virtuosi, dei malati e dei sani, dei cattivi e dei  buoni, dei santi e degli indemoniati, tutti chiamati all’Unica Salvezza in Cristo che è il Signore di tutti, il quale chiama e giustifica in  una Unica Verità, consegnata agli Apostoli e trascritta nella Sacra Scrittura, immutabile ed eterna.

Il prossimo beato modernista?


martin lutero
titolo le bestemmie di lutero


Nel 1983, in occasione delle celebrazioni protestanti per il cinquecentenario della nascita di Martin Lutero (1483-1546), Giovanni Paolo II (1920-2005) ha inviato un messaggio al Cardinale Johannes Willebrands (1909-2006) in cui dichiarava che sulla base delle recentissime ricerche storiche, si deve ammettere che «è stato messo in luce in modo convincente il profondo spirito religioso di Lutero, animato da una cocente passione per la questione della salvezza eterna» (*). Sempre nel 1983, e precisamente l'11 dicembre, Giovanni Paolo II si è recato in visita ad un tempiobenedetto XVI nel tempio luterano di romaluterano in Roma. Già in precedenza, nel corso di un suo viaggio pastorale in Germania, Karol Wojtyla aveva dichiarato di fronte ai rappresentanti del protestantesimo: «Oggi vengo a voi verso l'eredità spirituale di Martin Lutero,vengo come pellegrino» (**). A sua volta, durante la sua visita ad Erfurt, il 23 settembre 2011, Benedetto XVI ha presentato l'eresiarca tedesco come un modello di spiritualità: «Il pensiero di Lutero, tutta la sua spiritualità erano completamente cristocentrici: "Cosa promuove la causa di Cristo" era per Lutero il criterio decisivo di ermeneutica per l'esegesi della Sacra Scrittura. Tuttavia, ciò presuppone che Cristo sia al centro della nostra spiritualità e che l'amore per lui, mentre viviamo in comunione con lui, sia la guida della nostra vita». Anche lui come il suo predecessore, il 14 marzo 2010, ha visitato il tempio luterano di Roma (vedi foto sopra). Ma tutte queste sviolinate fuori luogo non si addicono al vero Lutero quale emerge dai suoi stessi scritti. Ben diversamente si era espresso il 9 marzo 1783 Papa Pio VI (1717-1799), che aveva definito l'ex frate agostiniano un«eretico insensato»...

(*) Cfr. La Documentation Catholique, del 4 dicembre 1983, pag. 1071.
(**) Cfr. La Documentation Catholique, del 21 dicembre 1980, pag. 1146.


Dicono i protestanti: «Lutero è stato uno strumento di Dio per raddrizzare la Chiesa».

venerdì 20 luglio 2012

LA PREDICAZIONE MODERNISTA E LA PROPAGANDA AL PANTEISMO.


 LE OSCURE TRAME!
Pontifex.Roma[...] Il predicatore pur cercando goffamente di modernizzare - negando (non si comprende bene data l’ambiguità di parte dell’omelia) - l’intrinseco, ma inconfutabile, dogmatico principio dei castighi divini, pare essersi dimostrato anche astuto, in quanto ha richiamato alla memoria gli ammonimenti; in sostanza, egli non specificando la differenza fra castighi ed ammonimenti (poi analizzeremo meglio), ma nel contempo negando l’esistenza dei castighi di Dio stesso, non solo, a parer mio, appare aver proferito pubblica eresia, parimenti sembra essersi comprovato anche maldestramente scaltro e particolarmente pernicioso. Egli sembra aver ricondotto la causa dei nostri mali esclusivamente all’agire dell’uomo stesso e, se queste sono state le sue intenzioni, di fondo si palesa un’ulteriore concetto già bollato come eretico. Rileggendo con attenzione le parole del padre, mi sono tornati in mente degli studi che feci sulla massoneria, ...

SI PUÒ CRITICARE LA CHIESA, MA NON IL CAMMINO NEOCATECUMENALE?



Pontifex.Roma[...] Sia Kiko che Carmen (e tutti i catechisti del Cammino) ripetono in modo martellante che per 1700 anni nella Chiesa c'è stata solo religiosità naturale, che fino ad ora non si è capito niente della vera fede e del vero cristianesimo, e che questa comprensione è diventata invece completa solo ora, nelle Comunità Neocatecumenali. Si legge nei testi delle catechesi di Kiko: "La Chiesa, sacramento di salvezza, oggi nelle parrocchie non si vede da nessuna parte, piuttosto sono degli uffici dove la gente va a messa, però non sono sacramento di salvezza" (1° Scr., pag. 31). "E nei collegi come ci hanno catechizzato? Magari col prete ciccione che faceva religione e le cui lezioni erano dormite profonde e che se non sapevi la lezione erano ceffoni" (1° Scr., pag. 53). "Sacerdote è Cristo in quanto è il vero Sacerdote. Ma la Chiesa! Quale Chiesa? Sono parole assurde! Ma che Chiesa? Vedendo i preti dire messa? Vedendo il Papa? Il Vaticano? Che è la Chiesa? ...

Conoscere il Rinnovamento nello Spirito



di Arnaud de Lassus 1

carismatica - rinnovamento nello spirito


Quando nel 1959 Giovanni XXIII (1881-1963) annunciò al mondo intero la sua intenzione di indire a breve scadenza un Concilio Ecumenico, disse che si sarebbe trattato di una «nuova Pentecoste», ossia di una rinnovata discesa dello Spirito Santo sulla Sua sposa immacolata, la Chiesa. Negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II (1962-1965), il suo successore Paolo VI (1897-1978) lasciò in più di un'occasione intendere che questa speranzosa previsione era stata in larga parte disattesa 2. In effetti, il periodo postconciliare è stato caratterizzato da una caduta in verticale di ogni settore della vita della Chiesa. Nel giro di un paio di decenni, le diverse associazioni formate da laici (come l'Azione Cattolica, la Legio Mariæ, ecc...), le confraternite e i Terz'Ordini, così fiorenti appena qualche decennio prima sotto il pontificato di Pio XII (1876-1958), conobbero una crisi così profonda che oggi molte di esse hanno dovuto chiudere i battenti o non esistono che sulla carta. L'unico movimento nato nel periodo postconciliare che sembra in qualche modo rispondere alle rosee aspettative del «papa buono» sembra essere il Rinnovamento nello Spirito. In effetti, suscitato in America, il ramo cattolico del Pentecostalismo si è rapidamente esteso in Europa incontrando numerosi consensi (basti pensare all'appoggio del Cardinale Carlo Maria Martini...), dando vita, soprattutto in Francia, a vere e proprie «comunità carismatiche» con tanto di regola approvata da Roma. Non c'è città italiana in cui i gruppi di preghiera del Rinnovamento organizzino incontri settimanali o celebrazioni particolari con un numero crescente di partecipanti. Insomma, per farla breve, sembrerebbe proprio che il Rinnovamento sia, come disse Paolo VI, una chance, un polmone per una Chiesa dal fiato corto, una forma di rinascita della vita cristiana in un momento di grande difficoltà per la compagine ecclesiale e per il mondo cattolico in generale. Tra le ragioni del successo incontrato dal Rinnovamento, va qui ricordata la grande carità verso il prossimo manifestata dai suoi membri, la loro generosità, l'estrema disponibilità e lo spirito di preghiera che li anima. Non dimentichiamo che la devozione al santo rosario, caduta in disgrazia nel post-Concilio perché ritenuta una forma di «superstizione medievale», è stata rivitalizzata soprattutto dal Rinnovamento, e lo stesso si può dire della devozione a Maria SS.ma e a Gesù sacramentato. In definitiva, il giudizio che ogni cattolico dovrebbe avere a riguardo di questo movimento non potrebbe che essere largamente positivo. Ma non appena si varcano le soglie di una chiesa per assistere ad un loro «incontro di preghiera» o si intavola un discorso sulla dottrina interna al movimento, non si può rimanere indifferenti di fronte alle loro strambe forme di pietà, così estranee all'austera pietà tradizionale della Chiesa cattolica e davanti ai loro discorsi in materia di ecumenismo. Come non rimanere poi colpiti dall'origine stessa del Rinnovamento, un'origine tutta protestante che si manifesta mediante le peculiarità tuttora ben evidenti nonostante la cornice cattolica che le circonda. Ma forse, l'aspetto che lascia più sbigottiti è l'assenza totale di uno studio teologico serio da parte dell'autorità ecclesiastica sulla natura della cosiddetta «effusione dello Spirito», il rito che in un certo senso apre le porte al neofita che entra nel Rinnovamento. È stata dunque concessa piena cittadinanza cattolica ad un movimento nato in seno al colorito universo del protestantesimo «di frangia» senza prima prenderne in esame le possibili deviazioni o i pericoli spirituali che può celare (cosa inimmaginabile sotto il pontificato di Pio XII!). Purtroppo non si tratta di un caso isolato. Lo stesso è accaduto anche per un movimento molto in auge ai nostri giorni: il Cammino Neocatecumenale, una corrente da cui diversi teologi o sacerdoti (tra cui il noto passionista Padre Enrico Zoffoli e don Luigi Villa) hanno preso le distanze e denunciato gli abominevoli errori, e che tuttavia è stato approvato dalla Gerarchia ecclesiastica. E mentre diversi cattolici di buona volontà cercano di arginare l'allarmante fenomeno dell'espansione delle sètte anticristiane (pensiamo al GRIS), paradossalmente, nella Chiesa stessa si dà tranquillamente spazio a movimenti eterodossi come quelli appena citati. Ci troviamo dunque di fronte ad un ennesimo «segno dei tempi» che la dice lunga sulla terribile crisi dottrinale che sta attraversando la nostra madre, la santa Chiesa cattolica, e che non può lasciare impassibili i suoi figli. Questo libro è innanzitutto indirizzato ai tanti membri del Rinnovamento in buona fede affinché aprano gli occhi sui pericoli che incombono sulle loro anime. Ma è anche un mezzo per riaffermare senza ambiguità quella fede cattolica che abbiamo ricevuto nel battesimo e dalla cui osservanza dipende la salvezza eterna di noi tutti.


CONTRO TATUAGGI E PIERCING


tattoo1

Tatuaggi e piercing pratiche superstiziose e idolatre

Lo scopo che ci proponiamo è quello di offrire uno spunto per riflettere su una moda dilagante fra i giovani che, però, ha in sé delle implicazioni spirituali importanti e rischi per la salute, tutt’altro che irrilevanti.

giovedì 19 luglio 2012

Oremus et pro perfidis judeis..

Israele-choc, il parlamentare strappa il Vangelo: “Un libro abominevole”
Il gesto di Ben Ari
Il gesto di Ben Ari

Micheael Ben-Ari, esponente della destra religiosa, si fa immortalare da un fotografo. Aveva ricevuto il Nuovo Testamento dagli evangelici israeliani

Giorgio Bernardelli Roma

Le pagine del Nuovo Testamento strappate davanti all'obiettivo del fotografo che immortala la scena, prima che il libro venga gettato nel cestino. Non in un posto qualsiasi, ma alla Knesset, il Parlamento israeliano. Protagonista della scena il deputato Michael Ben-Ari, esponente del partito HaIhud HaLeumim (Unione nazionale), espressione dell'ala della destra religiosa ebraica più vicina al movimento dei coloni.

I fratelli peggiori


di MonsJustinas Bonaventura Pranaitis
gesù cristo davanti a caifa


La storia dei rapporti tra cristianesimo ed ebraismo è senz'altro uno dei temi più discussi di questa nostra epoca. In questi ultimi anni, infatti, le autorità della sinagoga, appoggiate da influenti lobby ebraiche d'oltre Oceano, hanno esercitato forti pressioni sulla Gerarchia cattolica affinché quest'ultima, dopo aver rigettato con il Decreto conciliare Nostra Ætate (1965) il suo insegnamento bimillenario sulla religione ebraica, riconosca le proprie «colpe» e chieda pubblicamente perdono per avere ingiustamente perseguitato per secoli i figli d'Israele. Mentre però il presunto antisemitismo di cui viene accusata la Chiesa cattolica è motivo di reiterati e ormai quotidiani mea culpa, non risulta a tutt'oggi che alcun rappresentante delle varie comunità ebraiche abbia mai chiesto pubblicamente scusa alla Chiesa e ai cristiani per il più che accertato odio anticristiano di cui trasuda quel concentrato di «saggezza» rabbinica che è il Talmud... Leggere per credere.

50 anni ma ne dimostra 100


concilio vaticano II



      di Arnaud de Lassus 1


Giovanni Paolo II, il 6 febbraio 1981, al Congresso delle Missioni disse: «I cristiani, oggi, in gran parte si sentono smarriti, confusi, perplessi e perfino delusi; si sono sparse a piene mani idee contrastanti con la verità rivelata e da sempre insegnata; si sono propalate vere e proprie eresie in campo dogmatico e morale, si è manomessa la liturgia». Eppure, solamente vent'anni prima, Giovanni XXIII, dando notizia al mondo della sua intenzione di indire un Concilio, aveva «profetizzato» che esso sarebbe stato per la Chiesa una primavera, una nuova Pentecoste, una ventata di aria fresca... Come mai solo qualche anno dopo (1972) Paolo VI definì l'era postconciliare «una giornata di nuvole, di tempesta, di buio»? Cos'è successo? La colpa di questo disastro è da attribuire al Vaticano II o ad una sua errata interpretazione? E se esistono delle contraddizioni insanabili con l'insegnamento precedente, può un fedele aderire a queste nuove dottrine senza peccare di apostasia?

l Introduzione
Quando a metà degli anni '80 il libro-intervista Rapporto sulla fede fece di Vittorio Messori la sua comparsa negli scaffali delle librerie cattoliche provocò un certo stupore. Per la prima volta dalla fine del Concilio, un Cardinale di santa romana Chiesa, Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede (l'ex Sant'Uffizio), formulava un giudizio apertamente negativo sull'era postconciliare. Questa presa di posizione ufficiosa (non si tratta infatti di un documento ufficiale) causò negli ambienti più conservatori, preoccupati del dilagare dell'errore e del caos in ogni settore della Chiesa, un'ondata di ottimismo (e in molti casi anche di ingenuità), una sorta di euforia che, a ben vedere oggi, appare del tutto immotivata. Si credeva che quel libro costituisse una specie di primo passo verso un'imminente «restaurazione» della Chiesa, e che il Cardinale Joseph Ratzinger, il «carabiniere di Dio», avrebbe spazzato via il marciume che si era depositato in quei vent'anni di progressismo sfrenato.




Rapporto sulla fede
Vittorio Messori

MI MANDA IL PIRELLONE


 - VILLE A META’ PREZZO, RISTORANTI, VACANZE E CONTANTI: LA RELAZIONE DI FIAMME GIALLE E POLIZIA ALLA PROCURA DI MILANO METTE I BRIVIDI AL SISTEMA FORMIGONI - SUI VENTI MILIONI FINITI DAI CONTI DELLA MAUGERI E DEL SAN RAFFAELE A DACCO’ LA META’ SAREBBE ANDATA AL PRESIDENTE, INDAGATO PER CORRUZIONE - DACCO’ CERCA DI SCAGIONARE IL GOVERNATORE, MA SECONDO I MAGISTRATI TENTA SOLO DI NON COINVOLGERE L’AMICO POLITICO…

Antonella Mascali per il "Fatto quotidiano"
ROBERTO FORMIGONI MANI ALZATE jpegROBERTO FORMIGONI MANI ALZATE JPEG
Un flusso di 20 milioni di euro pagati dal faccendiere Pierangelo Daccò e dal suo braccio destro Antonio Simone. Di questi, circa la metà sono sicuramente finiti, secondo gli investigatori, a Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Gli altri 11 milioni sono stati manovrati da Daccò in contanti. È il conto finale che emerge dall'ultima informativa della polizia giudiziaria di Milano, sezioni Guardia di finanza e Polizia di Stato.

E IL POVERELLO DI LECCO...Avrete sempre i poveri con voi..


 "Nove milioni di euro. I soldi di Daccò a Formigoni". Antonella Mascali mette le mani su un'informativa della Finanza e il Cetriolo Quotidiano la spara a tutta prima. "Ville e ristoranti. Soldi per Formigoni. Per gli investigatori sono 20 i milioni di euro pagati da Daccò e Simone. La metà ‘è in contanti'.
La testimonianza dei comandanti: "Lo yacht Ojala? Il vero proprietario è il governatore. Hanno scelto gli arredi, le cabine erano praticamente riservate, vi tenevano effetti personali'. L'intercettazione vendetta dell'assessore scaricato: ‘Siamo nella merda'. Massimo Buscemi si fa ‘beccare' . Società, case e poltrone: "Devi ridarmi un posto".
Domanda del bambino Roberto al catechismo: "Ma quando uno fa voto di povertà, se intesta tutto a dei prestanome poi Gesù lo viene a sapere?".

Venduti e acquistati


di John Vennari 1
ecclesiastico massone

Questo scritto di John Vennari, prende in esame l'Istruzione Permanente dell'Alta Vendita, l'unico documento segreto massonico che svela il progetto di sovversione della Chiesa cattolica, la cui pubblicazione fu voluta da Papi come Pio IX e Leone XIII. In esso si descrive la strategia diabolica messa in atto dai massoni per distruggere la Chiesa mediante il contagio della sua Gerarchia con le idee liberali. In questo modo, sono stati diffusi tra i cattolici i principî massonici (dignità dell'uomo, libertà religiosa, tolleranza, ecc...) sotto il manto dell'«aggiornamento». Questo agile libretto offre al lettore una conoscenza del pericolo costituito dalla sètta massonica ed espone la verità circa gli scopi occulti di questa potente organizzazione segreta.

 l Prefazione
Il lettore italiano, con la traduzione del presente studio di John Vennari, ha la possibilità di riflettere sull'inquietante similitudine esistente tra i programmi della Massoneria e la situazione ecclesiale scaturita dal Concilio Vaticano II.

Le origini esoteriche del modernismo


(di Valentino Cecchetti su Riscossa Cristiana del 16-07-2012) Adele Cerreta, Le origini esoteriche del Modernismo. Padre Gioachino Ambrosini e la teologia modernista, Presentazione di Roberto de Mattei. Introduzione di Gianandrea de Antonellis, Solfanelli, Chieti, 2012, €. 14,00.
Alessandro Cavallanti, Antonio Fogazzaro nei suoi scritti e nella sua propaganda. Un po’ di vera luceOpuscoli Popolari Antimodernisti (2, 1911), Solfanelli-Edizioni Amicizia Cristiana, 2008, €. 5,00.
Anche la storia dell’Italia contemporanea, lo ricordava Cecilia Gatto Trocchi ne Il Risorgimento esoterico (1998), è legata al fitto intreccio “di interessi per la magia, il sapere occulto, la dimensione sapienziale e misterica” che si sviluppa negli anni dell’Unità e in cui affonda le sue radici lo “spiritualismo materialistico” postmoderno.

mercoledì 18 luglio 2012

Pio IX e la risposta del dogma cristiano alla rivoluzione liberale.


Su Pio IX purtroppo i libri di storia portano più calunnie che altro. Una delle principali carenze nella presentazione di questo grande pontefice è di valutarlo prima di tutto in chiave politica, mentre fu la sua profonda spiritualità a guidarlo nelle sue scelte nella drammaticità dei tempi. La lettura che egli diede degli avvenimenti storici del periodo della “rivoluzione italiana”, ossia del conseguimento dell’unità nella costruzione di uno Stato liberale, è stata una lettura non politica ma spirituale e teologica. Le due scelte fondamentali del suo pontificato furono la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima e la convocazione del Concilio ecumenico Vaticano I. Si trattò, come si vede, di scelte non politiche. Anche la pubblicazione dell’enciclica Quanta cura e del connesso Sillabo degli errori moderni  non fu una decisione politica ma teologica, una risposta alla montante ideologia della modernità, di cui egli vedeva la profonda carica anticristiana.

Diocesi di Padova. A quale chiesa appartiene?


(di Patrizio Letore su Riscossa Cristiana del 16-07-2012) Il progetto di una “nuova evangelizzazione” può correre il pericolo di un radicale fraintendimento e trasformarsi così in un progetto di “evangelizzazione nuova”, creativa. Del resto, se evangelizzare significa trasmettere la fede, è evidente che la presenza di quest’ultima è un presupposto imprescindibile, in ossequio -mutatis mutandis- all’antico detto “nemo plus iuris transferre potest quam ipse habet”.
Emblematico al proposito può essere il caso della diocesi di Padova, che sembra aver fatto proprio, già da alcuni decenni, l’auspicio di una disintegrazione della Chiesa cattolica istituzionale dall’interno, in vista di una assimilazione al protestantesimo.

Chi di preambolo colpisce..


COME MAI COSTORO NON SONO OBBLIGATI A FIRMARE UN PREAMBOLO DOTTRINALE?

Il preambolo dottrinale somiglia sempre più come alle Forche Caudine della FSSPX
Faccio mie le parole dell'abbé de Cacquerai, superiore del distretto francese della FSSPX in merito ai recenti sviluppi delle trattative fra Roma e la FSSPX e i timori di possibili evoluzioni "punitive".  Parole riprese oggi per contrapporle all'intervista a Mons. Fellay pubblicata ieri dal DICI: "Come si può ancor oggi accettare che dei preti, dei vescovi, dei cardinali, e anche in gran numero, possano insegnare delle autentiche eresie, esaltare una morale che non è più cattolica, senza nonostante tutto essere preoccupati? Chi meriterà di essere scomunicato? Coloro che si sforzano di trasmettere ciò che la Chiesa di ogni giorno ha insegnato o coloro che travisano il deposito rivelato?"

Cosa non si farebbe per negare i segni!


 

Il segno di Costantino

di Franco Gàbici
Non è dato sapere se sia realmente accaduto o se si tratti di una leggenda, ma sta di fatto che gli studiosi hanno preso in considerazione la questione e alcuni sono andati alla ricerca di riferimenti astronomici che potrebbero giustificare la famosa visione che apparve all’imperatore Costantino 1700 anni fa, il 27 ottobre del 312, alla vigilia della battaglia di Ponte Milvio combattuta in località Saxa Rubra e nel corso della quale venne sconfitto Massenzio. Secondo Lattanzio (250-327) la visione sarebbe avvenuta in sogno, mentre Eusebio di Cesarea (265-340) scrive che la croce luminosa sarebbe apparsa in pieno pomeriggio e fu osservata anche da tutti i soldati.

La "ritirata strategica" dei colonnelli modernisti


Il colonnello Gheddafi, prima di capitolare, riuscì a resistere parecchi mesi ai ribelli grazie alle montagne di soldi che possedeva e con le quali riuscì ad assoldare una legione straniera di mercenari, invece i "colonnelli" dell'eresia modernista non potendo assoldare mercenari, sono costretti a ripiegare dalle proprie posizioni. È evidente che le anziane armate moderniste si stanno ritirando da molti bastioni a causa della scarsità di truppe. Ciò che fa sorridere è che sentendoli parlare sembra quasi che si tratti solo di una "ritirata strategica" in attesa dell'arrivo dei rinforzi con cui procedere al contrattacco. La loro propaganda non li salverà dalla capitolazione. Ormai stanno raschiando il barile, non hanno scampo, la Tradizione non può essere soffocata. Senza l'arrivo di nuove truppe non potranno far altro che alzare bandiera bianca. È sufficiente fare un giretto su blog e forum per capire che aria tira: ai giovani cattolici non interessano per nulla le fesserie che insegnano i colonnelli modernisti, cioè i "teologi" che negano la Risurrezione di Cristo, la Presenza Reale, la perpetua verginità della Madonna, l'eternità dell'inferno e tante altre verità di fede. No, queste eresie non interessano alle giovani generazioni di fedeli, le quali invece sono attratte dalla Messa tradizionale, dalla Somma Teologica, dal Catechismo di San Pio X e da tutto ciò che appartiene alla Chiesa di Sempre. Oggi i giovani o scelgono la Tradizione Cattolica oppure confluiscono nell'ateismo pratico. Tertium non datur. Non c'è più spazio per l'ermeneutica della rottura, la quale emancipandosi dalla Tradizione, ha perso attrattiva sui fedeli. La vita cristiana è bella solo se è vissuta con coerenza. Ecco perché la religione annacquata dei modernisti non fa più proseliti. I "nipotini" dell'eretico Loisy si rassegnino, potranno vincere ancora qualche battaglia, ma ormai le sorti del conflitto sono segnate: la Tradizione ha in pugno la vittoria! 

Cinema del Concilio


Hollywood si affida a Dio ma mette la Bibbia in burla

Aiuto, gli studios scoprono le Sacre Scritture. In arrivo un Caino vampiro, Noè contro angeli con sei braccia, lo stupro di Maria e Gesù-Harry Potter

Hollywood si lancia nelle storie bibliche, ma invece di restare fedele alle Sacre Scritture, le trasforma in storie di vampiri, gladiatori e sangue. Intenti a scrivere horror fiction, a costruite una gigantesca Arca di Noè e a ricucire alcuni capitoli dei Vangeli sono un manipolo di grandi registi: da Steven Spielberg a Darren Aronosfky, da Mel Gibson a Paul Verhoeven e Ridley Scott.Ultimo ad aggiungersi alla lista da Oscar è l'attore Will Smith, al suo debutto dietro la telecamera, con una sceneggiatura su Caino e Abele.
Pare però, dalle ultime indiscrezioni, che Smith abbia intenzione di trasformare la storia di rivalità e gelosia dei due fratelli in una pellicola vampiresca.

Concilio Vaticano II: li riconoscerete dai frutti

gioiafelice: 11 ottobre 1962


studiosus — 15/07/2012 18:20:29:
Se pensiamo al celebre discorso "Gaudet mater ecclesia" che il Papa lesse lo stesso giorno durante la cerimonia dell'apertura, seguito da questo discorso molto ottimistico e pensando a ciò che qualche anno dopo dovrebbe succedere nella nostra mater ecclesia, riferendosi allo stesso concilio, ci si chiede, volendo o meno, che cosa sia successo durante il concilio che è finito in modo completamente diverso quanto inizialmente pensato

martedì 17 luglio 2012

Finanza di Dio “Dagli oboli alle banche, i segreti del Vaticano”

intervista a Benny Lai, a cura di Orazio La Rocca
in “la Repubblica” del 17 luglio 2012
Benny Lai, 87 anni, giornalista professionista dal 1946, vaticanista dal 1951 col primo tesserino
della Sala Stampa della Santa Sede firmato dall’allora Sostituto della Segreteria di Stato, monsignor
Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, è uno dei più attenti osservatori del mondo vaticano.
Grande firma de Il Giornale di Indro Montanelli, amico di vescovi e cardinali, alcuni dei quali
ascesi anche al Soglio di Pietro, 16 libri all’attivo, l’ultimo dei quali appena arrivato in libreria per i
tipi della Rubettino editore, Finanze vaticane. Da Pio XI a Benedetto XVI.
Come decano dei vaticanisti italiani, sorpreso per quanto succede Oltretevere? Il cameriere
papale accusato di aver trafugato documenti riservati; lo Ior nella bufera con l’improvvisa
cacciata del presidente; corvi, sospetti...
«Sono sorpreso, non lo nego. Anche se in passato la situazione in Vaticano non è mai stata sempre
tranquilla, tra tradimenti, scandali finanziari, ma anche tra scontri personali, ripicche e vendette. Il
Vaticano, come tutte le istituzioni terrene, è sempre stato abitato da grandi personaggi, ma anche da
figure a dir poco discutibili.

A MEDJUGORJE APPARE VERAMENTE LA MADONNA?


 CONFESSIONI DI UN MARITO CATTOLICO (Parte 1)

Pontifex.RomaQuanti conoscono la storia della Chiesa dei mariaviti? E quella della Chiesa palmariana? Ben pochi, io credo. Quando cercai di confutare le storie fantastiche e acritiche di mia moglie su Medjugorje, mi documentai il più possibile per portare prove inconfutabili. A illuminarmi fu p. Raffaele Talmelli (psichiatra, sacerdote ed esorcista) che ad un convegno dal titolo “Rivelazioni e apparizioni”, spiegò come sia facile essere indotti all’errore su questo fronte. All’inizio del Novecento una suora francescana polacca, Felicia Kozlowska (1861-1922), ebbe a suo dire, grandi rivelazioni soprannaturali che durarono oltre trent’anni.  Su indicazione dell’ “apparizione”, insieme ad Han Kowalski (sacerdote scomunicato) fondò un movimento che promuovesse una grande devozione alla Vergine Maria e alla S.S. Eucaristia. Non si contarono i casi di guarigioni miracolose, segni nel cielo, conversioni, ecc… Spinti da entusiasmo e risveglio della fede, aderirono al Movimento ...

Segretari di Stato a confronto

Basso punteggio anche per Casaroli
Nella sua nuova biografia di Giovanni Paolo II, George Weigel mostra tutti i limiti del cardinale che ne fu il primo collaboratore. Ma con lui la curia vaticana ancora funzionava. Il disastro è arrivato con i suoi due successori

di Sandro Magister


ROMA, 16 luglio 2012 – In una Chiesa sempre più insofferente per il malgoverno della curia vaticana, il naturale rimpianto di molti si volge ai tempi nei quali la segreteria di Stato era diretta da personalità di grande levatura e di solida formazione diplomatica.

Risalendo all'indietro e saltando a piè pari il penultimo della serie – il cardinale Angelo Sodano sotto il quale la curia precipitò nello stato di decadenza attuale – il generale rimpianto va anzitutto al cardinale Agostino Casaroli (nella foto), segretario di Stato nei primi anni del pontificato di Giovanni Paolo II, ricordato e celebrato come diplomatico insigne e come sapiente tessitore della politica vaticana con i paesi comunisti.

Piccole Gospe crescono...



Il segno di Civitavecchia

Esce dalle Edizioni Ares la nuova edizione del libro «La Madonna di Civitavecchia. Lacrime e messaggi» (pagine 200, euro 12, con inserto fotografico a colori), di padre Flavio Ubodi, già vicepresidente della Commissione teologica diocesana d'inchiesta. Il volume fa ulteriore luce sui fatti avvenuti a Pantano di Civitavecchia presso la casa della famiglia Gregori, rivelando molti nuovi particolari sulla vicenda della «Madonnina»; in particolare, sul ciclo di apparizioni della Vergine iniziate il 16 luglio 1995 e terminate nel maggio 1996, a cui si accompagnano 93 messaggi da rendere pubblici. Dal libro di padre Ubodi, già Provinciale della Provincia romana dei Frati Minori Cappuccini, si apprende anche l'esistenza di un messaggio «riguardante il terzo segreto di Fatima», affidato all'allora piccola Jessica Gregori e che andava consegnato direttamente a Papa Giovanni Paolo II.

NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E ..


DELL’APPALTO MILIONARIO: OPUS DEI E COMUNIONE E FATTURAZIONE FANNO SCUOLA - IN ITALIA E’ TUTTO UN FIORIRE DI LOBBY FINANZIARIE MASCHERATE DA ORDINI E CONFRATERNITE - I LEGIONARI DI CRISTO ANTONIO E MARIA CRISTINA FAZIO E LE TELEFONATE “DELLA MADONNA” CON FIORANI - I “SIGILLI DI DON VERZE’” INGHIOTTITI DALLA VORAGINE DI UN MILIARDO E MEZZO DI EURO DEL SAN RAFFAELE - I FIGLI DELL’IMMACOLATA COINVOLTI NELLO SCANDALO DEI DUE OSPEDALI ROMANI DELLA CONGREGAZIONE…

Don VerzeDON VERZE
Gianni Barbacetto per il "Fatto quotidiano"
Le sigle cambiano (Cl, Opus Dei, Figli dell'Immacolata, Legionari di Cristo, Sigilli del Monte Tabor...), ma l'antifona è la stessa: a chi chiede conto di affari milionari e rapporti politici, rispondono che sono gruppi religiosi, esperienze ecclesiali, comunità di fede. Vero. Cl è una "fraternità", cioè una associazione di laici cristiani fondata da don Luigi Giussani. L'Opus è una "prelatura personale della Chiesa cattolica che aiuta tutti i fedeli a cercare la santità nel loro lavoro".

Cattiva liturgia


A Dublino la rivincita dei vecchi baroni

marini
The Tablet” è un settimanale cattolico inglese di impronta “liberal”, che in Italia ha forse il suo corrispettivo più simile nel quindicinale “Il Regno”.
Ma, al pari della rivista bolognese, dà spazio nella sua documentazione anche a testi importanti di indirizzo conservatore.
È ciò che ha fatto nel suo ultimo numero, in data 14 luglio.
The Tablet” ha pubblicato per intero un discorso tenuto a fine giugno a Salt Lake City da monsignor Andrew R. Wadsworth, direttore esecutivo del segretariato della International Commission on English in the Liturgy, con sede a Washington.
Nel suo discorso, Wadsworth prende spunto dal messaggio indirizzato da Benedetto XVI al congresso eucaristico internazionale tenuto a Dublino dal 10 al 17 giugno.
Per mostrare come la messa conclusiva del congresso non abbia affatto attuato le indicazioni del papa, ma anzi le abbia contraddette.
Wadsworth non fa nomi. Ma la sua critica va direttamente a colpire il presidente del pontificio comitato per i congressi eucaristici internazionali. Che è l’arcivescovo Piero Marini (nella foto), l’indimenticato regista delle celebrazioni liturgiche del pontificato di Giovanni Paolo II, nonché colui che fece cacciare il maestro Domenico Bartolucci da direttore perpetuo del coro della Cappella Sistina, giudicato incompatibile col nuovo corso.
Nel suo messaggio, Benedetto XVI assegna al Concilio Vaticano II “il più ampio rinnovamento del rito romano mai visto prima”.
E così prosegue:
Oggi, a distanza di tempo dai desideri espressi dai padri conciliari circa il rinnovamento liturgico, e alla luce dell’esperienza universale della Chiesa nel periodo seguente, è chiaro che il risultato è stato molto grande; ma è ugualmente chiaro che vi sono state molte incomprensioni ed irregolarità. Il rinnovamento delle forme esterne, desiderato dai Padri Conciliari, era proteso a rendere più facile l’entrare nell’intima profondità del mistero. [...] Tuttavia, non raramente, la revisione delle forme liturgiche è rimasta ad un livello esteriore, e la ‘partecipazione attiva’ è stata confusa con l’agire esterno. Pertanto, rimane ancora molto da fare sulla via del vero rinnovamento liturgico”.
Wadsworth commenta punto per punto queste considerazioni del papa, con esempi concreti.
E come esempio negativo, per mostrare come “la revisione delle forme liturgiche è rimasta ad un livello esteriore, e la ‘partecipazione attiva’ è stata confusa con l’agire esterno”, prende proprio la messa conclusiva del congresso eucaristico di Dublino.
La requisitoria di Wadsworth è molto dettagliata, specie sulla scelta dei canti. A suo giudizio, la celebrazione risentiva molto di uno stile “anni Ottanta”, aveva l’aria di uno “spettacolo”, era frequentemente “salutata da applausi” e c’era un ripetuto allontanamento dalle regole dell’Ordinamento Generale del Messale Romano.
E ancora. Era praticamente assente la lingua latina, nonostante il carattere internazionale dei convenuti. Assente il canto gregoriano. Ignorate le antifone proprie della messa del giorno. Il Credo letto da vari lettori e inframmezzato dal grido di “Credo, Amen”. Alla comunione la performance di tre tenori, con un motivo di musica leggera.
Insomma:
Il deprimente effetto cumulativo del mancato rispetto dell’ordinamento del messale, in una messa di grande impatto, celebrata da un legato pontificio e trasmessa in tutto il mondo, non può essere sottovalutato. [...] È come se i vecchi baroni dell’establishment liturgico abbiano trovato [nei congressi eucaristici internazionali] una nuova e formidabile arena di attività nella quale modellare i loro esempi di mediocre liturgia”.