Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
- “Quando il Figlio dell’uomo tornerà, troverà la fede sulla terra?”, Lc, 18,8 -
Post-concilio : due generazioni hanno perduto la fede o non l’hanno mai conosciuta, di chi la colpa? Risponde a questa domanda il libro di don Matthias Gaudron “Catechismo cattolico della crisi nella Chiesa” (Editrice Ichthys, FSSPX, s.d.), da cui sono tratti i passi seguenti.
Chi nega una sola verità di fede ha perso tutta la fede, perché questa è un tutt'uno e deve essere ricevuta come un tutto. Così, dunque, se il 72% nega di credere all'inferno, solo un cattolico su tre ha ancora la fede … la crisi dei costumi accompagna la crisi di fede … il genere di vita dei cristiani attuali non differisce in nulla da quella dei figli di questo mondo, dei miscredenti. La loro fede debole e svuotata dalla sua sostanza non ha più la forza di influenzare la loro vita, e ancor meno di migliorarla … l'uomo indebolito dal peccato originale tende ad abbandonarsi alle sue passioni, perdendo così il dominio di sé … l'uomo sa per mezzo della la fede ciò che può sperare se osserva i Comandamenti di Dio, ma anche le pene con cui Dio lo punirà se egli se ne allontana … se la fede sparisce, l'uomo si abbandona sempre più ai piaceri sregolati di questa vita…
Sottomissione. L'accordo fantasma tra la Santa Sede e la Cina
Tutto e solo quello che si sa a livello ufficiale dell'accordo firmato oggi, 22 settembre, a Pechino, tra la Santa Sede e la Cina è che "esso tratta della nomina dei vescovi", è "provvisorio" e "prevede valutazioni periodiche circa la sua attuazione".
In questi giorni è andata in onda una nuova puntata dell'imbarbarimento generale che si sta sviluppando nel mondo dei media cattolici o presunti tali.
Sui giornali tedeschi sono stati pubblicati dei frammenti di lettere che Benedetto XVIavrebbe inviato ad un cardinale amico, individuato con il card. Brandmuller, nelle quali l'Emerito si rammaricava per le critiche sorte riguardo la sua rinuncia.
Il problema è che le lettere erano private e tali dovevano rimanere. Poiché dubitiamo che Benedetto volesse ancora una volta pubblicare i fatti suoi, è chiaro che qualcuno ha voluto imbastire l'operazione.
Caso McCarrick, anche il Vaticano deve rendere conto
Un'indagine
trasparente sul caso McCarrick è doverosa, ma siccome anche la
Segreteria di Stato è pesantemente coinvolta, sarebbe necessaria una
commissione indipendente composta da laici, diaconi, sacerdoti e vescovi
per dare risposte adeguate alle domande che i fedeli si pongono.
Rappresentanti dei
vescovi americani hanno ora incontrato papa Francesco per discutere
della più che necessaria indagine sull'affare McCarrick. Ciò è
comprensibile dal momento che qualsiasi processo che coinvolga l'ex
cardinale e altri prelati richiede il permesso del papa. Comunque una
cosa è chiedere il sostegno del papa per un'indagine, e un'altra
affidarsi invece ai funzionari vaticani per gestirla, dato ciò che ora
sappiamo.
“DER SPIEGEL” E LE COPERTURE DEGLI ABUSI IN ARGENTINA AL TEMPO DI BERGOGLIO. UN’INCHIESTA DI 19 PAGINE.
“Der Spiegel” pubblica oggi diciannove pagine di un’inchiesta dedicata al Pontefice regnante, intitolata “Non dire falsa testimonianza. Il Papa e la Chiesa nella sua crisi più grande”. Nell’articolo, di cui traduciamo qualche paragrafo dalla versione inglese pubblicata da Maike Hickson su LifeSite News si punta l’attenzione sulle mancanze di papa Bergoglio, soprattutto in tema di abusi sessuali.
Quale “Clericalismo”? Ma i neopreti possono dire tutto ciò che vogliono? Le parole menzognere di don Paolo Cester:"Chi vota Lega di Salvini non è cattolico" perchè "i veri" non cattolici sono i seguaci dell'impostore Bergoglio di Francesco Lamendola
Stando al signore argentino che siede, assai scompostamente sul soglio di san Pietro, gran parte dei mali che affliggono la Chiesa derivano dal clericalismo; perfino la piaga vergogna della pederastia è un effetto del clericalismo, e non della perdita della fede, che a sua volta lascia libere le passioni sregolate, e fra esse la sodomia, che genera, a sua volta, la pederastia. Non siamo riusciti a capire esattamente cosa sia codesto “clericalismo” che costui tira in ballo continuamente, adducendolo a causa e spiegazione dei mali della Chiesa e della cristianità, ma abbiamo la netta sensazione che stia barando sulle parole.
Oboedire oportet Deo magis quam hominibus (At 5, 29).
Joseph Zen Ze-kiun, classe 1932, già vescovo di Hong Kong, creato cardinale nel 2006 da papa Benedetto XVI, ha lanciato più volte il suo grido d’allarme e di dolore per la strana piega che stava prendendo il cosiddetto “dialogo” tra la Santa Sede e il governo cinese. Un’intelligenza finissima, una vasta cultura, una fede granitica e un coraggio da leoni caratterizzano l’illustre e combattivo figlio di don Bosco, facendo di lui una voce profetica particolarmente lucida e incisiva non soltanto per il suo Paese, ma anche per tutti noi, che ci troviamo a subire un regime per molti versi simile a quello di Pechino. Nell’estate del 2016, scrivendo sul suo blog, aveva ripreso da un sito cattolico cinese queste significative parole (che si potrebbero applicare anche a fiorenti istituti commissariati): «Da tanti anni i nostri nemici non sono riusciti a farci morire. Ora ci tocca morire per mano del nostro Padre. Va bene, andiamo a morire».
20 settembre: quando i Pellerossa scrissero a Papa Pio IX
Lettera degli indiani Coeur d’Alene, datata 1871, indirizzata a Pio IX dopo la Breccia di Porta Pia. (a cura di Charlie Banyangumuka)
“Clementissimo Padre non è temerarietà, ma amore quello che ci spinge a scriverVi. Noi siamo, è vero, la più infima di tutte le tribù indiane, mentre Voi siete il più grande fra gli uomini viventi. Ma Voi siete stato il primo ad aver gettato uno sguardo di compassione su di noi. Sì, Padre Santo, ancora trenta inverni fa noi eravamo un popolo selvaggio, miserabile sia nell’anima che nel corpo, fino a che Voi non ci mandaste il grande Saio Nero, Padre De Smet che, grazie al Battesimo, ci fece diventare figli di Dio. Noi eravamo ciechi e Voi lo mandaste ad aprirci gli occhi.
(Emmanuele Barbieri) Nelle prime settimane di settembre il blogger americano Rod Dreher ha girato l’ Italia per presentare L’opzione Benedetto. Una strategia per i cristiani in un mondo postcristiano, descritto da David Brooks, in The New York Times, come “the most discussed and most important religious book of the decade”.
Il libro, apparso negli Stati Uniti nel 2017, è stato tradotto in italiano dalle Edizioni San Paolo. Nella tournée italiana, l’opera di Dreher ha avuto illustri presentatori, come mons. Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario di Benedetto XVI, il direttore dell’Osservatore Romano Giovanni Maria Vian e il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla Massimo Camisasca. Alcune domande sorgono spontanee: come mai queste personalità legate all’establishment ecclesiastico si sono mosse per pubblicizzare il libro di Dreher, quando ignorano regolarmente le opere degli scrittori cattolici più ortodossi in Italia? Perché nessuno di questi presentatori ha ricordato e stigmatizzato il fatto che Dreher è responsabile di una triste apostasia, avendo abiurato nel 2006 la fede cattolica per aderire allo scisma ortodosso russo? La risposta sta forse nella stessa tesi di fondo del giornalista americano.
UN MESE DI VIGANÒGATE. NESSUNA SMENTITA, NESSUNA RISPOSTA. MCCARRICK: SI È COPERTO, SI COPRE E SI COPRIRÀ.
Domenica prossima, 23 settembre, saranno quattro settimane esatte dalla pubblicazione della testimonianza-denuncia dell’ex Nunzio negli Usa (ed ex Segretario del Governatorato) l’arcivescovo Carlo Maria Viganò.
È un documento che pone numerose precise questioni. Chi ha favorito, coperto e protetto l’ex cardinale Theodore McCarrick nella sua carriera di predatore omosessuale? Nel documento si fanno nomi precisi, e per ultimo della lista, si indica l’attuale Pontefice. Che avrebbe saputo dell’attività criminosa del cardinale dallo stesso Nunzio Viganò il 23 giugno 2013. E che avrebbe, nonostante questo, riabilitato il porporato; anzi si sarebbe fatto consigliare e guidare per la nomina di vescovi e cardinali ai lui graditi, quella che ormai si chiama la filiera McCarrick. Che comprende l’arcivescovo di Chicago, Blase Cupich; l’arcivescovo di Newark, Joe Tobin; l’arcivescovo di Washington, Donald Wuerl; l’attuale prefetto della Famiglia e Vita, Ken Farrell; il vescovo di San Diego, McElroy e altri ancora.
Ieri l’amico Don Andrea ha postato su Facebook un appunto piuttosto preoccupato per la possibile pubblicazione di una seconda edizione italiana della Liturgia delle ore, che adotterebbe la traduzione dei Salmi contenuta nella nuova Bibbia CEI del 2008.
Personalmente, non provo la stessa preoccupazione, perché da ormai piú di trent’anni recito la Liturgia delle ore in latino. Uso la traduzione italiana solo in occasione degli incontri comunitari con i confratelli; per alcuni anni, quando ero responsabile della formazione nelle Filippine e in India, mi sono servito della traduzione inglese. Ciò non significa però che l’eventualità ventilata da Don Andrea mi lasci indifferente.
Chi è alla ricerca di un rimedio per l’insonnia potrebbe provare a usare l’Instrumentum laboris, o «documento di lavoro», per la XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si terrà a Roma il mese prossimo sul tema Giovani, fede e discernimento vocazionale.
Che il ponderoso documento possa aiutare chi soffre d’insonnia non lo dico io: lo dice George Weigel (https://www.firstthings.com/web-exclusives/2018/09/saving-synod-2018-from-itself), il quale, su First Things, non esita a definire il testo «un mattone», un grosso e noiosissimo «fermaporta» pieno di luoghi comuni sociologici ma del tutto carente di intuizioni spirituali o teologiche.
ABUSI SESSUALI Macché clericalismo, Müller rimette le cose a posto
Alla radice degli abusi sessuali non c'è il clericalismo, ma l'allontanamento dalla verità, il pensiero mondano entrato nella Chiesa. Così il cardinale Müller prende le distanze dai giudizi di papa Francesco per riprendere il pensiero caro a Benedetto XVI.
Tante volte abbiamo sentito Papa Francesco parlare della mondanità come di uno dei mali principali che affliggono i cristiani. In un’omelia del 17 novembre 2015, per esempio, spiegava che “la mondanità ti porta alla doppia vita, quella che appare e quella che è vera, e ti allontana da Dio e distrugge la tua identità cristiana”. E qui il Papa faceva l’esempio di chi è fedele alla Messa domenicale, ma poi accetta la corruzione in ambito economico, le “tangenti”. La mondanità è il cedimento alle mode, alla mentalità appunto del mondo, in tutte le sue sfaccettature e Francesco metteva davanti agli occhi un bellissimo esempio di chi a questa mondanità non ha voluto cedere: “Se voi avete oggi un po’ di tempo, prendete la Bibbia, il secondo libro dei Maccabei, capitolo sesto, e leggete questa storia di Eleàzaro. Vi farà bene, vi darà coraggio per essere esempio a tutti e anche vi darà forza e sostegno per portare avanti l’identità cristiana, senza compromessi, senza doppia vita”.
03_Fatima, padre Pio, la sofferenza vicaria e le anime-vittima: un rimedio in tempo di apostasia – terza parte
Maria è l’unica sorgente che ha fatto sgorgare padre Pio e Fatima. Sua è la mano che descrive le meraviglie di Fatima come le meraviglie di padre Pio: due momenti di un’unica azione soprannaturale gestita da Maria, che ha il fine di stabilire il Trionfo del suo Cuore Immacolato, perché si realizzi il Regno di Cristo. E’ il fine per cui lavorò padre Pio, gloria vivente di Maria, in riparazione degli eventi futuri.
È un uomo malvagio perché gode a scandalizzare le anime e dotato di una diabolica furbizia gesuita: il signore argentino non è papa perchè un gesuita semplicemente non può essere eletto papa per statuto del suo ordine religioso di Francesco Lamendola
Quando il signore argentino, nel settembre del 2013, conversando amabilmente con il suo caro amico Eugenio Scalfari, disse: Io non credo in un Dio cattolico; non esiste un Dio cattolico; esiste Dio e basta, quello avrebbe dovuto essere un segnale chiarissimo che costui non voleva fare il papa, anzi, non voleva nemmeno essere cattolico, e tutti avremmo dovuto capirlo. Pure, né quella affermazione, né molte altre che l’avevano preceduta, e che l’avrebbero seguita, furono sufficienti a suscitare la doverosa consapevolezza. Vi si opponevano molti fattori, il più importante dei quali è il senso di rispetto, umiltà e obbedienza che ogni cattolico prova nei confronti del papa: non di questo o quel papa, non del papa come uomo, ma del papa come vicario di Cristo. Naturalmente, questo sentimento di obbedienza e devozione filiale è giusto, ma si accompagna al fatto che il papa, per definizione, è e vuole essere il capo dei cattolici, non di qualcun altro o di qualche cosa d’altro.
.Dal Bello al Moro: la santità non è il decaduto Premio Nobel, le canonizzazioni sono atti del magistero infallibile dalle quali poi, indietro, non si torna
Indice— I. SE LA SANTITÀ È SCISSA DALLA LOTTA CONTRO IL PECCATO, DIVIENE PURA BONTÀ FILANTROPICA ― II. GLI ASPETTI TEOLOGICI DELLA SANTITÀ ALLA LUCE DEL MISTERO DELLA CREAZIONE E DELLA REDENZIONE ― III.L’AVVENTO DELL’ERA CRISTIANA ED I BEATI MARTIRI ― IV.CHI PROCLAMAVA CERTI SANTI E BEATI IERI, CHI LI PROCLAMA OGGI ― V. LE CAUSE DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE: LA FIGURA DEL POSTULATORE ― VI.DINANZI AI PRESUNTI MIRACOLI IL POSTULATORE DEVE ESSERE IL PIÙ SCETTICO TRA GLI SCETTICI, SE VUOLE RENDERE DAVVERO UN BUON SERVIZIO ― VII. BEATI E SANTI IN CORSA, BEATI E SANTI IN PRUDENTE ATTESA: IL CASO DI PADRE LÉON DEHON ACCUSATO DI ANTISEMITISMO. IL PROBLEMA DEI SANTI CHE HANNO FAVORITA LA PERSECUZIONE DI ALTRI SANTI: IL CASO DEL SANTO FRATE PIO DA PIETRELCINA E DEL SANTO PONTEFICE GIOVANNI XXIII ― VIII.GAUDETE ET EXULTATE, LA LETTERA APOSTOLICA NELLA QUALE I MARTIRI CRISTIANI MENZIONATI DAL SANTO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II SONO RACCHIUSI SOTTO IL TITOLO FILMICO: «I SANTI DELLA PORTA ACCANTO» ― IX. NOI PECCATORI A SERVIZIO DELLE CAUSE DI BEATI E SANTI. SAREBBE BENE RICORDARE CHE ALCUNI GRANDI PECCATORI SCRISSERO ALCUNI DEI CANONI PIÙ BELLI ED EFFICACI DEI CONCILÎ DELLA CHIESA ― X. LE BEATIFICAZIONI E LA CANONIZZAZIONI NON SONO IL PREMIO PULITZER ED IL PREMIO NOBEL. ALCUNE LEGITTIME PERPLESSITÀ SU ALCUNI PROCESSI DI BEATIFICAZIONE IN CORSO, SEBBENE NELLA “CHIESA DEL CONFORMISMO” NON SI DISPUTI PIÙ ― XI NELLA FASE PROCESSUALE SI DEVE ASCOLTARE TUTTI, COMPRESI COLORO CHE SI RITIENE SIANO PREVENUTI, PERCHÉ NON ASCOLTANDO SI POSSONO COMPIERE DANNI PEGGIORI, A VOLTE PERSINO IRREPARABILI.
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Prima di parlare della santità e delle modalità attraverso le quali si giunge a proclamare alcuni uomini e donne santi e beati, è necessario chiarire due punti fondamentali. Primo punto: santi si è nella misura in cui si è scelto di non essere figli di questo mondo ma figli della luce [cf. Lc 16, 8], quindi di fuggire dalle insidie del peccato, conformando la propria vita alle virtù teologali di fede, speranza e carità [cf. I Cor 13, 13], ed alle virtù cardinali di prudenza, giustizia, fortezza e temperanza [Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1805-1809]. Secondo punto: la santità è connaturata all’uomo per il mistero della creazione, sino all’entrata nella scena del mondo del peccato originale, che non ci impedisce però di diventare santi, o se preferiamo di tornare al nostro stato originario di santità. I santi non sono dunque divenuti tali perché caratterizzati da grande impegno pastorale e sociale, o per le loro attività caritatevoli o per le loro numerose fondazioni a favore di poveri ed emarginati, di orfani, vedove, anziani e ammalati, di persone colpite sin dalla nascita da gravi malformazioni fisiche o psichiche.
Brian Moore, geniale autore irlandese, ha mostrato in un romanzo profetico il futuro del cattolicesimo, ridotto a club dei buoni sentimenti. Lo scontro sulle accuse dell'ex nunzio dimostra che non è solo fantasia
Brian Moore, geniale autore irlandese, ha mostrato in un romanzo profetico il futuro del cattolicesimo, ridotto a club dei buoni sentimenti. Lo scontro sulle accuse dell'ex nunzio dimostra che non è solo fantasiaLa forza di un'eresia. In un futuro anteriore del tutto plausibile il Concilio Vaticano...
Le rivoluzioni sono sempre stati fenomeni fondamentalmente elitari. L’esempio piú eclatante è dato dalla rivoluzione napoletana del 1799, di cui si occupò Vincenzo Cuoco nel suo Saggio storico: quella rivoluzione fallí, secondo lo scrittore napoletano, perché fu una “rivoluzione passiva”, cioè subita dal popolo. Ma anche le rivoluzioni riuscite, come la rivoluzione francese o quella russa, non furono meno elitarie della rivoluzione partenopea, anche se i manuali scolastici si sforzano di presentarcele come fenomeni di massa. Esse riuscirono non perché furono sollevazioni popolari, ma perché, a un cero punto, si trasformarono in dittature, e un uomo forte — Napoleone, Lenin o Stalin che sia — permise loro di imporsi in maniera definitiva. Veri fenomeni popolari sono invece le insorgenze controrivoluzionarie (a cominciare dalla Vandea), destinate però, in genere, al fallimento, proprio perché carenti di leader che permettessero loro di prevalere.
La nuova Costituzione apostolica "Episcopalis Communio" sembra ratificare un grave equivoco sul significato dei Sinodi, ovvero che siano i sinodi a produrre la verità e non viceversa. Ma oggi il vero problema della Chiesa è l’episcopato, vale a dire la perdita del senso di cosa significhi essere successore degli Apostoli.
Bisogna chiedersi se di sinodalità si possa anche morire. C’è forse oggi un concetto più ambiguo di questo? Se la sinodalità vuol dire ascoltarsi, ascoltare insieme, camminare insieme, decidere insieme, con-venire … sfocia in situazioni vuote di senso o ambigue: ascoltare chi e cosa? Camminare insieme verso dove? Con-venire perché?
Medjugorje: cosa c’è di vero sulle presunte apparizioni mariane? Marco Corvaglia, studioso critico di Medjugorje, di cui è appena uscito un nuovo libro che completa il quadro sul controverso fenomeno legato alle presunte apparizioni mariane
(foto: Getty Images)
Era il 1981 quando, in un piccolo villaggio di quella che oggi è la Bosnia Erzegovina, Medjugorje, si incominciò a parlare di un fenomeno straordinario: sei ragazzini riferivano di vedere la Madonna su una vicina collina, attirando intorno a loro una folla sempre più vasta tra fedeli e curiosi. A oggi le presunte apparizioni mariane a Medjugorje sono decine di migliaia, tra colloqui quotidiani riferiti da alcuni dei veggenti e visioni periodiche per gli altri. Nel frattempo Medjugorje è divenuta una meta molto gettonata da pellegrini e turisti, dando avvio a un business di proporzioni notevoli, nel quale sono direttamente coinvolti alcuni dei veggenti, che gestiscono strutture di accoglienza. I veggenti hanno da subito goduto del sostegno dei frati francescani del luogo, al contrario dei due vescovi che si sono succeduti nella diocesi di Mostar, della quale Medjugorje fa parte, entrambi fortemente scettici e critici nei riguardi dei protagonisti della vicenda.
Tra testimonial vip, trasmissioni televisive e libri agiografici, le voci critiche che raccontano di Medjugorje sono davvero poche.
Nel 1963 Satana è stato intronizzato in Vaticano? Ne ha parlato l’ex gesuita ed esorcista di origine irlandese, padre Malachi Martin già segretario del cardinale Augustin Bea nei lavori di preparazione del Concilio Vaticano II di Francesco Lamendola
Una voce terribile corre in certi ambienti vicini al Vaticano, da parte di persone bene addentro alle segrete cose della Curia romana: con una doppia, blasfema cerimonia, nella Cappella Paolina in Vaticano e a Charleston, nel South Carolina, mediante una doppia messa nera celebrata contemporaneamente, la notte dal 28 al 29 giugno 1963, una settimana dopo l’elezione di Paolo VI, Satana sarebbe stato intronizzato nel cuore della Chiesa cattolica. Ne ha parlato, in forma romanzata, ma in un romanzo che ha affermato essere basato al 95% su fatti assolutamente reali, l’ex gesuita americano ed esorcista, di origine irlandese, padre Malachi Martin (1921-1999), che, prima di chiedere lo scioglimento dai voti di gesuita, restando però sacerdote, nel 1964, e dedicarsi interamente alla sua attività di saggista, scrivendo ben diciassette libri, alcuni molto famosi, aveva svolto una brillante carriera nei sacri Palazzi.
SULL’ANDAMENTO DELLA CHIESA TERRENA: «NON SCORAGGIAMOCI, MA NON ILLUDIAMOCI!»
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La crisi che drammaticamente si acutizza e aggrava nella Chiesa Cattolica non è una semplice e grottesca commedia di decine di finocchie rapaci e predatrici di adolescenti, nel peggiore dei casi, e di omosessuali ordinati al Santo Servizio di Dio e del Suo Popolo Santo, ma che nel loro dis-ordine esistenziale e comportamentale ben poco e ancor meno meritevole servizio hanno reso, in primis, alla loro anima, a Dio e alla Santa Chiesa […]
"Quaerere Deum". Dieci anni fa giusti, il 12 settembre della Chiesa di Benedetto
Che "The Benedict Option" sia davvero "il più importante libro a tema religioso del decennio" – come aveva predetto David Brooks sul "New York Times" – è ormai fuori dubbio, visto come la discussione che ne è scaturita è arrivata a coinvolgere anche i più alti livelli della Chiesa cattolica.
PEZZO GROSSO: GUAI SE GLI AMERICANI SMETTONO DI MANDARE SOLDI IN VATICANO. UN INVERNO DI STENTI…
Gli americani, di fronte al comportamento incredibile dei vertici della Chiesa, a cominciare dal Pontefice regnante, in tema di abusi sessuali e omosessualità pervasiva e aggressiva del clero si stanno seccando. Voi tenete un atteggiamento inqualificabile, arrogante ed elusivo? Allora ci pensiamo noi.
Con una delle sue famose giravolte il Papa spiazza di nuovo i fedeli cristiani.
Dice infatti a Grenoble,rispondendo alle domande dei giovani:
“La sessualità, il sesso, è un dono di Dio. Niente tabù. È un dono di Dio, un dono che il Signore ci dà. Ha due scopi: amarsi e generare vita. È una passione, è l’amore appassionato. Il vero amore è appassionato. L’amore fra un uomo e una donna, quando è appassionato, ti porta a dare la vita per sempre. Sempre. E a darla con il corpo e l’anima”.
Ci è stato segnalato un altro intervento a favore di papa Bergoglio in relazione alla richiesta di dimissioni avanzata da Mons. Viganò nella sua “Testimonianza”, basata sulla denuncia di connivenza dello stesso Bergoglio con i prelati omosessuali e abusatori di seminaristi.
Questo intervento è stato approntato dal Dott. Massimo Gandolfini, neurochirurgo e portavoce del Family Day, cresciuto tra i neocatecumenali.
La notorietà del professore ci porta a rinviare il lettore ad una sua lunga intervista che delinea il suo pensiero, ottimamente commentata da Elisabetta Frezza e da Roberto Dal Bosco.
STRATEGIE VATICANE Abusi, il silenzio sulle proposte dei vescovi Usa Appare singolare il silenzio sull’incontro del vertice della Conferenza Episcopale statunitense con il Pontefice. La delegazione americana si attendeva forse una risposta positiva da papa Bergoglio circa le tre propost avanzate. Ma il silenzio di questi giorni fa pensare ad una strategia vecchio stampo.
Appare singolare il silenzio sull’incontro del vertice della Conferenza Episcopale statunitense con il Pontefice. I cardinali Di Nardo e O’Malley e gli altri membri della delegazione sono tornati a casa, e fino ad ora non è stato emesso nessun comunicato. Altrettanto silenzio da parte del Vaticano. Il Papa continua a non rispondere alle semplici questioni su McCarrick poste dalla testimonianza di Viganò, e continua a trattare da “Grande Accusatore” (leggi Satana) chi desidererebbe un chiarimento. Per sapere se l’uomo che siede sul trono di Pietro ha coperto per cinque anni un cardinale predatore omosessuale, oppure no. Fra l’altro c’è da notare che anche l’ultimo “dimesso” eccellente in Usa era strettamente associato al card. McCarrick; il vescovo di Charleston Michael J. Bransfield ha lasciato in seguito a accuse di rapporti sessuali con adulti. Maschi, naturalmente.
Aspettando un nuovo Benedetto, attenzione che non arrivi il solito Godot
C’è un gran fremito nel mondo cattolico attorno alla cosiddetta Opzione Benedetto, lanciata dal libro omonimo di Rod Dreher, autore statunitense da qualche giorno in tournée italiana. C’è un gran rincorrere di citazioni, che vanno da Ratzinger 1969 con il richiamo alle “piccole comunità creative” sino al filosofo scozzese Alasdair McIntyre, che nel 1981 citò espressamente la scelta (opzione) di San Benedetto nel saggio Dopo la virtù (After virtue).
Per fare un po’ di chiarezza, considerando l’agitazione emotiva, la febbrile attesa di questi tempi, la frenesia della prassi spesso mutuata da un cripto-marxismo sotteso a una subalternità culturale, credo sia opportuno ritornare alla riflessione sulla natura di quel famoso saggio del filosofo scozzese. Come accade sovente, il cattolico impara degli slogan o delle frasi efficaci a memoria senza preoccuparsi di studiare a fondo l’autore. Ciò si è evidenziato con Chesterton: ricordiamo, per esempio, le famose “spade sguainate per dimostrare che due più due fa quattro e che le foglie sono verdi d’estate” estrapolate dal saggio Eretici senza alcuna considerazione dottrinale sulla verità e l’eresia cui facevano riferimento; o, ancora, “il mondo è pieno di verità impazzite”, anziché “Virtù”, come lo scrittore inglese aveva descritto in Ortodossia. Alle citazioni, anche riportate in modo erroneo, non sono mancate le storpiature di senso, il cercare di trascinare l’autore in un campo “ecclesiologicamente o politicamente corretto”, com’è capitato a Giovannino Guareschi e al suo grandioso “Mondo piccolo”, messo a confronto senza pudore con le “robe minime” di Jannacci.