LA "PORTA DEL DEMONIO"
Il male entra nella chiesa dalla porta del demonio. Qualcuno dovrà ricordare alla società impazzita che la vita non nasce dal piacere sterile della sodomia e del disordine sessuale, ma dall’amore fecondo dell’uomo e della donna
di Francesco Lamendola
Nel precedente articolo, Ecco dove si è aperto il varco, e da dove ripartite, ci siamo chiesti quale sia stato il momento in cui ha avuto inizio l’alluvione di fango che sta sommergendo il nostro mondo morale; quali le circostanze in cui abbiamo ceduto a una umana debolezza e abbiamo aperto il varco fatale attraverso il quale l’alluvione sarebbe passata: persuasi che solo in tal modo, ossia comprendendo l’origine della presente situazione, sia possibile agire in senso contrario, per porvi un freno e riassorbirla. Abbiamo così individuato quel varco, quel cedimento, in una menzogna da noi accettata, in un tradimento verso la verità da noi tollerato, sia pur, forse, per ragioni rispettabili, o comunque comprensibili, quanto meno all’inizio; salvo constatare che un primo tradimento verso la verità ne implica necessariamente un secondo per coprire il primo; poi un terzo per coprire il secondo; e poi un quarto, un quinto, eccetera, in una spirale senza fine, sempre più grande e sempre più disastrosa. Ora è tempo di chiederci quale sia stato il varco, non solo in senso metaforico, bensì materiale, attraverso il quale la nera marea di fango è tracimata e ha spazzato i campi ben coltivati del nostro vivere civile, trasformando l’intera società in una putrida, miasmatica palude, un luogo letteralmente irriconoscibile rispetto alla campagna ordinata e curata che con tanto sacrificio e tanto amore ci avevano consegnato, all’atto del trapasso, le ultime generazioni che ci hanno preceduto in questo nostro pellegrinaggio terreno.