Il Dio dei due mondi
La letteratura aveva già previsto e raccontato la scoperta della Nuova Terra e la sfida alle nostre certezze, religiose e non
Un disegno di Peter Haars per la copertina di una vecchia edizione di “Lontano dal pianeta silenzioso” di C. S. Lewis
Sono tante, le antenne rivolte verso il cielo, in
cerca d’un segnale qualsiasi. Ed ecco, una notte, che a raggiungere i
nostri rilevatori e gli scienziati sconvolti, non sono dati matematici, o
una comunicazione verbale diretta, ma un canto. Alto, fiero, vibrante.
Di straziante bellezza e complessità. E i primi a lanciarsi dietro
quella voce lontana non sono i rappresentanti delle potenze politiche, o
economiche. “Era prevedibile, col senno di poi. Tutto ciò che riguarda
la storia della Compagnia di Gesù rivelava lesta e efficace capacità di
azione esplorazione e ricerca. Durante quella che gli europei si erano
compiaciuti di chiamare Era della Scoperta, i sacerdoti gesuiti non
erano mai stati più di un anno o due dietro agli uomini che avevano
effettuato un primo contatto con i popoli sconosciuti; in effetti, i
gesuiti costituivano spesso l’avanguardia dell’esplorazione…