IL MISTERO DELLA BELLEZZA
La bellezza è nelle cose o nello sguardo che la scorge? E da dove nasce? La bellezza non è forma, ma sostanza delle cose, culto reso a Dio è questo e non altro: verità e bellezza nell’inchinarsi di fronte al Mistero più grande
di Francesco Lamendola
Quest’angolo della città un po’ fuori mano, senza vetrine, senza gelaterie, senza banche o agenzie di viaggi, senza alcuna attrattiva turistica o consumistica, è uno di quelli che hanno conservato la poesia del tempo passato. Affacciarsi da uno dei ponticelli di via Martignacco e della parallela via Passons - ce ne sono tre in rapida successione - e guardare la doppia fila di pioppi cipressini che si specchiano nell’acqua del canale Ledra, e che raddoppiano l’effetto visivo della fuga dei tronchi ai lati della strada e delle chiome che si stagliano contro il cielo, è come gettare uno sguardo sul passato. O forse è come gettare uno sguardo su una dimensione fuori del tempo: perché quel colpo d’occhio così suggestivo, quel doppio viale alberato che si drizza verso l’alto e si riflette verso il basso, il verde intenso delle sponde che richiama quello degli alberi, le facciate colorate delle case basse, a uno o due piani, con gli scuri in legno aperti verso l’esterno e i piccoli camini che svettano sulle tegole dei tetti; qualche vecchio cortile che s’intravede dietro un muretto di pietra, e che lo scorrere degli anni ha solo sfiorato con mano leggera: tutto parla il linguaggio di ieri e di sempre.