ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 2 ottobre 2011

Bon ton? O Pudore!?


Quando in chiesa scompare il bon ton

no al telefono in chiesa
NIENTE TELEFONI

Un nuovo libro fotografa i comportamenti maleducati durante le celebrazioni: dai telefonini alle gomme da masticare, dal chiacchiericcio alle liti per confessarsi passando per l’esibizione di minigonne vertiginose

GIACOMO GALEAZZICITTA' DEL VATICANO
Niente minigonne squilli alla messa. Stop alle chiacchiere durante le funzioni religiose e alle mani tuffate nell’acquasantiera, così come alle panche spostate per stare più comodi, al segno della croce fulmineo davanti al tabernacolo del Santissimo Sacramento, alle scorciatoie truffaldine per evitare le file davanti al confessionale. Da evitare le preghiere solitarie ad alta voce e le risposte a macchinetta, tipo «eccoltuospirito» o «benedettoneisecoliilsignore». Peggio ancora
chi mastica gomma americana o sgranocchia dolciumi e ne lascia traccia nei luoghi sacri oppure costruisce barchette con i foglietti dei dolci o i fogli dei canti.Fortemente consigliati per i bambini succhiotti, ciucci e tettarelle al fine di evitare intermezzi per bimbi tenori durante la messa. Sconsigliati, al contrario, i tacchi a spillo e le scarpe nuove con lo scrocchio. Per evitare cacofonie è richiesto di andare insieme nelle preghiere comunitari senza scatti da quiz televisivi, per bruciare sul tempo lo stesso sacerdote che celebra la messa. Ma a guidare la graduatoria della maleducazione in chiesa è l’uso selvaggio del telefonino.


A tracciare la mappa dei comportamenti vietati nei luoghi sacri è stato padre Raimondo Sorgia, domenicano, ex parroco a Sassari, fondatore e direttore di Radio San Marco a Firenze, autore del libro «Un po’ di Galateo in chiesa» pubblicato con lo pseudonimo di Jean de la Maison junior, in memoria di Giovanni della Casa. «Mi è capitato di vedere un distinto signore alzarsi con il suo cellulare per rispondere a una chiamata proprio al momento della consacrazione dell’ostia», spiega padre Raimondo Sorgia che, dalla sua esperienza in parrocchia, ha tratto anche «inquietanti esempi di maleducazione di natura sessuale» che chiama in causa la responsabilità delle donne, pur ammettendo «spinte preterintenzionali più frequenti del dolo». Per esempio, documenta l’esperto domenicano di bon ton ecclesiastico: «Di fronte a minigonne vertiginose portate in chiesa temo che, a dispetto di ogni ottimismo, le reazioni e i pensieri di quanti le vedono non debbano essere elevati o spirituali».

Violano le buone maniere di chiesa anche i furbi delle file davanti al confessionale. «Ho visto litigare per potersi confessare - scrive Raimondo Sorgia -. Una volta poco è mancato che due devote penitenti si accapigliassero per una questione di precedenza». E quanto ai peccati, i fedeli dovrebbero perdere la brutta abitudine di non prepararsi e di assegnare al prete «l’ingrato compito di cavadenti spirituale». Colpe minori di chi non si distingue per l'eleganza dei comportamenti in chiesa.

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