Marco Ansaldo per "la Repubblica"
CARL ANDERSON CAVALIERE SUPREMO DEI CAVALIERI DI COLOMBO
Il nome del nuovo presidente dello Ior c'è. Sabato scorso, durante la
riunione del Papa con i cinque Saggi, i cardinali con cui Benedetto XVI
ha cominciato a consigliarsi per uscire dal pantano della vicenda
Vati-leaks (la diffusione dei documenti vaticani) ne è emerso uno in
particolare. Quello su cui, per l'appunto, si stanno concentrando le
attenzioni della Commissione cardinalizia di vigilanza e del Consiglio
di sovrintendenza della banca vaticana.
BENEDETTO XVI
Potremmo essere ormai alla stretta sul nome del successore di Ettore
Gotti Tedeschi, il numero uno dell'istituto cacciato a fine maggio con
un comunicato insolitamente duro. Ora il nome del "frontrunner", del
candidato più in vista, è sulla scrivania di Joseph Ratzinger, ed è
stato caldeggiato dal cardinale Jean-Louis Tauran.
Sul tavolo del Papa c'è anche un report con i nomi e cognomi di altri sei-sette persone. Dentro queste cartelline, ci sono i loro curricula, le loro opere, il loro pensiero. Sarà il Pontefice adesso a valutarli, visto che ha fornito delle direttive precise sulla scelta, destinata a cadere su una persona di sua diretta e assoluta fiducia. Eppure la decisione su un nuovo presidente potrebbe anche non essere una faccenda immediata. In Vaticano si sta valutando la situazione con accortezza e prudenza.
BENEDETTO XVI E GOTTI TEDESCHI
Ecco perché sono stati stabiliti dei criteri molto precisi per
l'identikit del nuovo uomo di vertice, onde evitare forzature ed errori
in vista della pagella, prevista per il 4 luglio, data dall'organismo
internazionale Moneyval allo Ior. A complicare le cose è la questione
che la nomina ufficiale, così come la sfiducia, del presidente spetta
alla Commissione cardinalizia.
PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE
Presieduta dal Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ma divisa al
suo interno. E il Consiglio di sovrintendenza, il board, di fatto,
ratifica. Ecco perché ad esempio, la cosiddetta sfiducia nei confronti
di Gotti è dovuta andare in approvazione della Commissione dei
cardinali, che però per ben due volte non ha addirittura ratificato.
Cioè, si è rifiutata di approvare la sfiducia.
E perciò Bertone è stato costretto a dichiarare che la commissione aveva semplicemente «preso atto ». Ieri, dopo la traumatica uscita del professor Ettore Gotti Tedeschi, la Santa Sede ha reso noto di essere alla ricerca di un presidente la cui «professionalità ed esperienza» siano «universalmente riconosciuti».
PELLEGRINO CAPALDO
Un comunicato della Sala Stampa vaticana ha informato che
sull'argomento si sono tenute ben due riunioni. Era la prima volta dopo
la cacciata di Gotti del 24 maggio scorso. Il primo meeting è avvenuto
all'interno del stesso Consiglio di sovrintendenza. Il secondo, subito
dopo, con il Consiglio cardinalizio al quale i membri del board hanno
riferito sulla loro ricerca. Bertone ha poi riferito tutto quanto al
Papa.
GIUSEPPE MUSSARI Ora
il toto-nomine naturalmente impazza. È noto che a Ratzinger non
dispiaccia Hans Tietmayer, l'ex presidente della Deutsche Bank, suo
quasi coetaneo, banchiere "bianco" e di grande esperienza. Ma Tietmayer
ha per metà smentito di essere interessato. E non è un mistero che
Bertone gradisca invece il banchiere Cesare Geronzi, il cui nome per
questo incarico appare tuttavia in calo. Spuntano così degli outsider,
come il banchiere ed economista Pellegrino Capaldo, le cui azioni stanno
salendo. O del notaio torinese Antonio Maria Marocco (altro candidato
che piace a Bertone e subentrato nel board solo lo scorso anno).
Ma non si esclude affatto che l'attuale presidente ad interim, il tedesco Ronaldo Hermann Schmitz, 74 anni, possa essere promosso stabilmente alla presidenza. Altro nome è quello del presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari. Non poche possibilità vengono infine assegnate all'americano Carl Anderson, l'autore del duro comunicato contro Gotti Tedeschi. Scarse invece le chances per Antonio Fazio e Giovanni Bazoli. La partita è nel pieno.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-40852.htm
Sul tavolo del Papa c'è anche un report con i nomi e cognomi di altri sei-sette persone. Dentro queste cartelline, ci sono i loro curricula, le loro opere, il loro pensiero. Sarà il Pontefice adesso a valutarli, visto che ha fornito delle direttive precise sulla scelta, destinata a cadere su una persona di sua diretta e assoluta fiducia. Eppure la decisione su un nuovo presidente potrebbe anche non essere una faccenda immediata. In Vaticano si sta valutando la situazione con accortezza e prudenza.
E perciò Bertone è stato costretto a dichiarare che la commissione aveva semplicemente «preso atto ». Ieri, dopo la traumatica uscita del professor Ettore Gotti Tedeschi, la Santa Sede ha reso noto di essere alla ricerca di un presidente la cui «professionalità ed esperienza» siano «universalmente riconosciuti».
Ma non si esclude affatto che l'attuale presidente ad interim, il tedesco Ronaldo Hermann Schmitz, 74 anni, possa essere promosso stabilmente alla presidenza. Altro nome è quello del presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari. Non poche possibilità vengono infine assegnate all'americano Carl Anderson, l'autore del duro comunicato contro Gotti Tedeschi. Scarse invece le chances per Antonio Fazio e Giovanni Bazoli. La partita è nel pieno.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-40852.htm
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.