ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 31 luglio 2012

Bugie moderniste


la madonna di fatima e gli idoli induisti
titolo sacrilegio a fatima 


A seguito delle smentite da parte dei responsabili del Santuario di Fatima circa una cerimonia induista svoltasi all'interno del luogo sacro, la rivista Catholic Family News è riuscita ad ottenere una copia del servizio televisivo mandato in onda dall'emittente portoghese Sic Television riguardante tale cerimonia 1. Questo sacrilegio ha avuto luogo a Fatima il 5 Maggio 2004, con la benedizione del rettore del Santuario MonsLuciano Guerra, e del Vescovo di Leira-Fatima Mons. Serafim de Sousa Ferreira e Silva.

mons. luciano guerra rettore del santuario di fatimamons. serafim de sousa ferreira e silva
MonsLuciano GuerraMons. de Sousa

L'induismo, una delle più antiche religioni, è caratterizzato, come il paganesimo greco-romano, da una moltitudine di divinità adorate:
  • sotto l'aspetto di vita e di santità: emanazione del «dio buono»;
  • e di distruzione e di morte: emanazione del «dio cattivo».
Un giovane indù ha spiegato che «poiché ogni induista crede che tutti gli esseri umani siano membri di una stessa famiglia, è normale per noi vedere tutte le manifestazioni di Dio, ivi compresa la Madonna di Fatima, come una manifestazione dello stesso dio». Così dunque, gli induisti non onorano la Madonna di Fatima, ma una manifestazione del loro dio pagano. Secondo il commento del giornalista della Sic Television, una tale abominazione è stata «un momento unico e inaudito nella storia del santuario»Papa Pio XI (1857-1939), consacrando l'umanità al Sacro Cuore di Gesù, pregò per la conversione di tutti coloro che non sono membri del Corpo Mistico. Egli chiese a Nostro Signore: «Siate il Re di tutti coloro che sonoimmersi nelle tenebre dell'idolatria» 2. Ed è questa idolatria che ora viene praticata a Fatima, profanando il Santuario! Gli induisti sono venuti a Fatima con una mappa di tutti i luoghi in cui pretendono di trovare le «vibrazioni di santità»!.... LaCatholic Family News ha riferito di questo nuovo e sorprendente orientamento manifestatosi durante un Congresso interreligioso tenutosi a Fatima nell'ottobre del 2003 3«Non abbiamo smesso di ripetere e di mettere in guardia che queste profanazioni sarebbero diventate inevitabili se i cattolici non avessero opposto resistenza a questo nuovo programma ecumenico, frutto avvelenato della libertà religiosa e del Concilio Vaticano II»! Come ci si poteva aspettare, i responsabili della «nuova Fatima», come Padre Robert J. Fox, hanno ridicolizzato i nostri sforzi e hanno tentato di dissuadere i fedeli dal prenderci sul serio. Così, lo stesso Padre Fox, il 25 aprile 2004, parlando davanti alle telecamere dell'emittente cattolicaEWTN, ha preteso che si trattasse solamente «di invenzioni», che conosceva personalmente il rettore del Santuario, Mons. Guerra, il quale non avrebbe mai permesso che avesse luogo in quel luogo sacro una cerimonia interreligiosa... E meno di quindici giorni dopo, EWTN mostrò la profanazione del Santuario di Fatima avvenuta per mezzo di un rituale pagano, con la benedizione del rettore Mons. Guerra e del Vescovo di Leira-Fatima... Papa Leone XIII (1810-1903), nel solco dei suoi predecessori, dichiarò: «È chiaro che una società costituita su queste basi deve assolutamente soddisfare ai molti e solenni doveri che la stringono a Dio con pubbliche manifestazioni di culto» 4.

papa pio XIpadre robert j. foxpapa leone XIII
Papa Pio XIPadre Robert JFoxPapa Leone XIII

L'induismo è il culto dei falsi déi, e dunque dei demoni: spaventosa responsabilità del rettore e del Vescovo del luogo!... Scrive Pio XI: «E a poco a poco la religione cristiana fu uguagliata con altre religioni false e indecorosamente abbassata al livello di queste» 5. Allo stesso modo, Leone XIII insegna: «Pertanto, la giustizia e la ragione vietano che lo Stato sia ateo o che – cadendo di nuovo nell'ateismo – conceda la stessa desiderata cittadinanza a tutte le cosiddette religioni, e gli stessi diritti ad ognuna indistintamente» 6. Così «l'uguaglianza» di cui parla Mons. Guerra, e «il fondo comune» da cui verrebbero le diverse religioni, sono contrari alla verità cattolica. Mons. Guerra e il Vescovo di Leira­Fatima sono colpevoli di un enorme scandalo. I loro comportamenti e le loro dichiarazioni lasciano intendere che i poveri induisti, soggiogati dalla schiavitù delle religioni pagane, possono piacere a Dio così come sono! Ciò è in contraddizione con la volontà manifestata da Cristo stesso che ha detto: «Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14, 6); «Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc 16, 16). Gli induisti rifiutano Gesù Cristo. Non si interessano né al battesimo, né alle verità rivelate da Dio. Il rettore e il Vescovo incoraggiano questa indifferenza. Con il loro cattivo esempio, essi hanno scandalizzato non solo gli induisti, ma anche tutti coloro che hanno osservato il loro atteggiamento. «Lo scandalo- dice San Tommaso d'Aquino (1225-1274) - è una parola o un atto che provoca la rovina spirituale del prossimo»San Leone (390-461) definisce gli autori dello scandalo come «degli omicidi che non uccidono il corpo, ma l'anima»San Bernardo (1090-1153) dice che ai peccatori, in generale, la Sacra Scrittura offre una speranza di conversione e di perdono, ma che lo Spirito Santo parla di coloro che scandalizzano come di persone che si sono separate da Diola cui salvezza sarà assai difficile 7.

san tommaso d'aquinosan leone magnosan bernardo
San TommasoSan Leone MagnoSan Bernardo

Comprendiamo l'accecamento spirituale di queste persone che persistono nell'apostasia, malgrado l'oltraggio fatto ai cattolici. Tuttavia, dobbiamo pregare per loro. E che dire degli stessi induisti? Vengono a Fatima perché percepiscono un'«energia divina» e «vibrazioni di santit໫I membri di tutte le religioni onorano lo stesso dio e fanno parte della stessa famiglia globale». È il linguaggio del paganesimo, e non quello della fede rivelata. «Le sante vibrazioni» sono ciò che gli induisti chiamano shakti; ed essi si recano in diversi luoghi per captarle. Essi si recano nelle località dove ha vissuto ilMahatma Gandhi (1869-1948) 8, in presenza del Dalai Lama, o di Giovanni Paolo II (1920-bhagavad gita2005) affinché conferiscano loro il darshan, l'influenza positiva che sgorga in presenza di un sant'uomo. Le loro azioni e le loro parole provengono dalla profonda superstizione del paganesimo e non della fede rivelata da Cristo. Dunque, non vengono a Fatima per diventare cattolici, ma per seguire i loro miti e le loro superstizioni pagane. E ciò in uno dei luoghi più sacri del cattolicesimo. Questo non è onorare la Madre di Dio, ma bestemmiarla, è metterla allo stesso livello di qualsiasi dea del loropantheon demoniaco. «Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele»? (2 Cor, 6, 15). Alla fine della loro visita, gli induisti hanno offerto a Mons. Guerra e al Vescovo di Fatima un scialle sul quale erano stampati alcuni versetti della Bhagavad Gita. Questo libro contiene una storia che illustra il principio fondamentale dell'induismo: «Un guerriero, Arjuna, alla vigilia di una grande battaglia temeva perché sapeva che avrebbe dovuto uccidere i suoi amici, i suoi genitori e i suoi professori [...]. Il cocchiere del carro di Arjuna - in realtà il dio Krishna travestito - gli disse di non temere per questa futura battaglia perché niente era reale; nessuno stava per morire: tutta la vita è solamente un'illusione[...]. Allora Arjuna riprese fiducia in questo terribile combattimento, tenendolo per il suo dharma; si ripromise di fare a pezzi i genitori e gli amici: in realtà, nessuno muore! L'induismo è una conchiglia di noce: voi siete dio: tutto il resto è solamente illusione»! I cattolici che sono stati testimoni di queste abominazioni a Fatima avrebbero potuto augurarsi che anch'esse fossero solo un'illusione, e che tutto non fosse realmente accaduto! Purtroppo questa è la triste realtà. Essi devono ricordarsi di queste abominazioni inflitte alla Chiesa e a Fatima, e pregare per la conversione dei colpevoli che hanno consegnato la cappella della Madonna di Fatima agli adepti di una religione che ha per dio il diavolo. In conclusione, coloro che hanno organizzato o permesso queste cerimonie sacrileghe, e che continuano a farlo, non sono più cattolici. Sono usciti dalla Chiesa, una santa, cattolica e apostolica, per costituire una sètta conciliare ecumenico-sincretista. «Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina non lo ricevete in casa e non lo salutate; perché chi lo saluta partecipa alle malvagie opere di lui» (2 Gv 10, 11).

Ecco alcuni fotogrammi estratti dal filmato che illustrano l'evento ecumenico.

cerimonia induista a fatima
Il 5 maggio 2004, la stazione portheghese SIC Televisionannuncia  un'«eccezionale esperienza ecumenica»: un rito induista all'interno del Santuario di Fatima.
cerimonia induista a fatima
Preghiera del mattino al tempio Radha Krishna di Lisbona.
cerimonia induista a fatima
«Tutte le invocazioni dei pagani sono abominevoli agli occhi di Dio in quanto tutti i loro dèi sono demoni» (così San Francesco Saverio).
cerimonia induista a fatima
Una giovane induista ci spiega l'importanza dei loro diversi dèi.
cerimonia induista a fatima
Una sessantina di induisti in pullman verso Fatima.
cerimonia induista a fatima
L'arrivo al Santuario mariano.
cerimonia induista a fatima
Gli induisti offrono fiori. Per essi, la Madonna
di Fatima è una delle tante divinità.
cerimonia induista a fatima
Lo speaker della SIC Television commenta:
«È un'avvenimento unico nella storia del Santuario».
cerimonia induista a fatima
Il sacerdote induista, il shastri, recita all'altare cattolico
il Shanti Pa, la preghiera per la pace.
cerimonia induista a fatima
Il rituale induista - una cerimonia dedicata a false divinità - profana il Santuario di Fatima, rendendo necessaria per la cappella una riconciliazione (o riconsacrazione).
cerimonia induista a fatima
Al termine della cerimonia, la comunità induista residente
in Portogallo espleta le sue devozioni.
cerimonia induista a fatima
Il rettore del Santuario, Mons. Guerra, parla favorevolmente
del culto induista a Fatima.
sacrilegio a fatima
Traversata della spianata per incontrare il Vescovo
presso la residenza del rettore.
profanazione del santuario di fatima
L'accoglienza del Vescovo di Fatima. Commenta il giornalista della SIC Television«I pellegrini induisti vengono ricevuti come una delegazione: un atteggiamento straordinario».
profanazione del santuario di fatima
«Tale attitudine può essere interpretata come un invito per altre visite: probabilmente, la profanazione verrà ripetuta». Nella sala dove ha luogo l'incontro è presente un plastico della nuova Basilica interreligiosa che verrà edificata a Fatima, un vero e proprio pantheon universale.
profanazione del santuario di fatima
Il Vescovo di Fatima dichiara:
«Non vogliamo essere dei fondamentalisti».
profanazione del santuario di fatima
Il rettore del Santuario, Mons. Guerra, riceve dagli induisti uno scialle ricoperto di versetti della Bhagavad Gita, il libro sacro dell'induismo, la cui dottrina si basa sul concetto che la realtà non è che un'illusione.
apostasia a fatima
Anche il Vescovo di Fatima riceve in dono uno
scialle ricoperto di versetti della mitologia pagana.


APPENDICE
GIOVANNI PAOLO II E IL SEGNO
DELLA GRANDE INIZIAZIONE SCIVAITA

giovanni paolo II riceve il segno degli adoratori di shiva
 

Chi non ha mai visto la fotografia di Giovanni Paolo II mentre si fà segnare in fronte da una sacerdotessa induista il 2 febbraio del 1986 nello stadio di Bombay?  Si tratta del marchio che si imprimono gli adoratori di una divinità induista,Shiva, il dio della distruzione e della riproduzione, il segno del Tilak (il Terzo Occhio), il tridente di sangue, il segno della grande iniziazione shivaita! Questo segno viene tracciato, secondo il rito, usando polvere rossa. Il nome Tilak deriva dal bramino Bal Gangadhar Tilak (1856-1920), il quale ha contribuito a diffondere questa religione politeista che utilizza il sentimento religioso per far passare ogni tipo di aberrazione, nel senso di una vera magia assortita di «sacra dissolutezza».

tilakbal gangadhar tilak
Il TilakBal Gangadhar Tilak

Come ogni religione, l'induismo ha i suoi riti, e quello cui si è prestato Giovanni Paolo II è un vero rito iniziatico, vale a dire un rito sacramentale che veicola un'influenza demoniaca. La foto di questa cerimonia rituale è stata diffusa un po' ovunque. Si tratta di un fatto che non può essere ignorato. Ma ciò che si può ignorare è il vero significato di un avvenimento che non si è mai verificato in tutta la storia della Chiesa! Occorre innanzitutto sapere che la divinità chiamata Shiva è legata al tantrismo, una vera abominazione di «sacra dissolutezza». Mons. Léon Meurin (1825-1995), nel suo libro intitolato La Franc-maçonneriesynagogue de Satan («La Massoneria, sinagoga di Satana»), scrive a proposito di questo dio induista:«L'adorazione di Shiva si sviluppò assai rapidamente nell'abominevole culto del fallo,iniziazione massonica che ritroviamo tale e quale, insieme alla dottrina indo-persiano-cabalistica, nella Massoneria, e soprattutto nelle sue Logge di adozione» 9. Non c'è niente di più pericoloso dei riti impiegati dalle religioni pagane che veicolano la famosa «influenza spirituale» (diabolica) di cui parla René Guénon (1886-1951), e che portano il nome di «riti iniziatici», perché fanno «passare» le anime da un universo all'altro. Il maestro nell'arte luciferina che abbiamo appena evocato, e che ha studiato in modo particolare l'induismo, ha scritto a proposito del rito iniziatico: «Esso è sempre efficace quando è compiuto regolarmente; poco importa che il suo effetto sia immediato o differito. Vale sempre e non si rinnova mai» 10. L'autore che cita René Guénon è, sotto pseudonimo, Padre Antonio Catry s.j., un grande specialista di demologia. Il rito del segno di Shiva è un vero rito sacramentale; non si tratta di una metafora (ma di una rigorosa realtà) in quanto è il segno sensibile di un'azione invisibile corrispondente ad un'influenza di «grazia», ma di una grazia che non può venire da Dio. Siamo in piena magia. In modo generale, i riti delle religioni pagane sono solamente la contraffazione dei Sacramenti divini. Anche in questo caso, come sempre, Satana si rivela la scimmia di Dio. La Massoneria, che subisce la potente influenza del kabbalahebraica, conosce l'importanza di un segno diabolico sulla fronte. Fin dal 3º Grado, quello di Maestro, l'iniziato viene colpito alla fronte affinché sia espresso ritualmente il dominio di Satana su tutta la sua persona, corpo e anima, diventando in tal modo un servo di Lucifero al quale deve ubbidire come un cadavere (perinde ac cadaver). Non si può evitare di pensare al Marchio della Bestia in fronte di cui parla il Libro dell'Apocalisse. Così, sulla fronte battezzata, cresimata e consacrata di Giovanni Paolo II il demonio ha impresso il propria marchio sotto forma di un segno shivaita, tracciato con la polvere rossa come vuole il rituale induista! Ma, si dirà, il rito a quale si è prestato Karol Wojtyla non aveva per lui alcun significato diabolico; questo rito sarebbe stato efficace all'insaputa di chi lo ha ricevuto? La risposta a questa domanda si trova in un libro di Charles Nicoullaud (1854-1925), intitolata L'initiation dans les sociétés secrètes: les initiation maçonnique(«L'iniziazione nelle società segrete: l'iniziazione massonica), con la prefazione di MonsErnest Jouin (1844-1932), il fondatore della prestigiosa Revue internationale des Sociétés Secrètes (RISS).

la franc-maçonnerie, synagogue de satan - mons. léon meurinrené guénonrevue internationale des sociétés secrètes
La Franc-maçonnerie...René GuénonLa RISS

Scrive Nicollaud: «I "sacramenti" del maligno, esattamente come quelli della santa Chiesa, agiscono in un certo senso "ex opere operato", ossia da sé stessi, anche se l'adepto ignora il fatto che viene operato in lui, spesso a sua insaputa, un vero patto con Satana» 11. Lo stesso autore afferma ancora: «Poiché la materia dei "sacramenti" di Satana (come la polvere rossa del Tilak) è ridicola, lo sono anche i segni di un patto più o meno tacito tra lui e gli uomini ragionevoli che li ricevono volontariamente e liberamente. I malefici agiscono anche quando la vittima non è cosciente di riceverli» 12. È della massima importanza rendersi conto che l'intenzione non modifica gli effetti del rito. Così, anche se Giovanni Paolo II non ha visto nel segno del Tilak che una forma di saluto o di convivialità, non di meno egli ha certamente subito l'effetto di questo rito idolatrico, effetto che potrebbe aver influito su tutta la sua vita, ivi compreso il suo ufficio all'interno della Chiesa. Per sottrarsi all'influenza diabolica trasmessa da un rito iniziatico (i «sacramenti» del diavolo), occorre «prendere coscienza della gravità dell'atto compiuto e agire perciò in conseguenza» al prezzo dei più faticosi sacrifici, mortificazioni e preghiere espiatorie 13. Nel caso di Giovanni Paolo II, dato che si è sottoposto ad un rito idolatrico di fronte al mondo intero, sarebbe stato necessario da parte sua un atto di riparazione pubblica... La conclusione si impone da sé: non ci si può burlare in questo modo dei Santi martiri che hanno preferito sacrificare la loro vita - e a che prezzo! - piuttosto che compiere atti di idolatria. Giovanni Paolo II è diventato la vergogna di questi martiri, così com'è diventato la vergogna della santa Chiesa, la quale condanna i riti idolatrici, essendo gli dèi delle religioni pagane nient'altro che demoni, come afferma d'altronde la stessa Sacra Scrittura (Sl 95, 5). Egli è divenuto la vergogna di Cristo, essendosi presentato come il Suo vicario in Terra, tenendo nella mano destra il pastorale sormontato dal crocifisso mentre riceveva sorridente il segno dell'idolatria. In una parola, è divenuto la vergogna di Dio stesso, e ciò, lo ripetiamo, in faccia al mondo intero. Praticando l'idolatria e rinnegando pubblicamente la fede, qualunque sia stata la sua intenzione, Giovanni Paolo II ha dato prova della nullità della sua elezione, poiché Nostro Signore ha promesso a Pietro e ai suoi successori che non avrebbero mai errato in materia di fede.

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NOTE

1 Traduzione dall'originale francese Sacrilège a Notre-Dame de Fatima («Sacrilegio a Nostra Signora di Fatima», Éditions Saint-Remi), a cura di Paolo Baroni.
2 Dall'Atto di Consacrazione del Genere Umano al Sacro Cuore di Gesù che Pio XI pubblicò l'11 dicembre 1925 insieme all'Enciclica Quas Primas, sulla Regalità di Cristo.
3 Cfr. J. Vennari«Fatima deviendra-t il un sanctuaire interreligieux? Un compte-rendu de celui qui était là» («Fatima diventerà un santuario interreligioso? Un resoconto di chi c'era»), in CFN, dicembre 2003.
4 Cfr. Leone XIII, Lettera Enciclica Immortale Dei, 1º novembre 1885.
5 Cfr. Pio XI, Lettera Enciclica Quas Primas, dell'11 dicembre 1925.
6 Cfr. Leone XIII, Lettera Enciclica Libertas, 20 giugno 1888.
7 Citazioni estratte del sermone di Sant'Alfonso Maria de Liguori «Sullo scandalo».
8 Gandhi era tutt'altro che santo essendo un teosofo e avendo praticato in gioventù l'omosessualità... (N.d.T.).
9 Cfr. Mons. L. MeurinLa franc-maçonnerie, synagogue de Satan, pag. 21. Le Logge di adozione sono esclusivamente femminili.
10 Cfr. «René Guénon: une super-religion pour initiés» («Rèné Guénon: un super-religione per iniziati»), in Permanences, novembre 1996.
11 Cfr. C. NicollaudL'initiation dans les sociétés secrètes: les initiation maçonnique, pag. 223.
12 Ibid., pagg. 217-218.
13 Ibid., pagg. 217-218.


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