"Una buona notizia, la
liberta' provvisoria", ha detto da parte sua la Radio Vaticana
commentando il comunicato relativo alla decisione presa sabato 21 luglio
dal giudice istruttore del Tribunale dello Stato della Citta' del
Vaticano, professor Piero Antonio Bonnet. E nello stesso servizio
l'emittente ha riportato le frasi con le quali l'altro avvocato
difensore, Carlo Fusco, ha voluto precisare che il maggiordomo spergiuro
"e' stato sempre mosso e ed e' mosso tuttora dal desiderio di fare
qualcosa che fosse un atto di aiuto, un atto di amore, potremmo dire,
nei confronti del Santo Padre". E' del tutto diverso, ovviamente, il
caso del sacerdote Giangiacomo Ruggeri ripreso in spiaggia il 12 e 13
giugno scorso a Torrette di Fano dalle telecamere della Polizia di Stato
mentre assumeva atteggiamenti non corretti verso una ragazza di soli 13
anni. Ma accomuna le due vicende il tentativo della difesa di
accreditare sui media un'immagine positiva della persona coinvolta: "e'
un uomo di fede, una fede vissuta in grandissima trasparenza", ha
dichiarato l'avvocato Sposito, legale di don Ruggeri, "un uomo - ha
tenuto a ricordare - sottoposto ad un' indagine, tuttora in
corso".L'avvocato ha anche evidenziato che "sul web vengono riportate
alcune presunte descrizioni dell'atteggiamento mostrato dal suo
assistito nell'immediatezza della notifica dell'ordinanza di custodia
cautelare" che "sembrano frutto di perizie sommarie e atecniche".
"Qualunque esternazione possa aver fatto il mio assistito al momento
della notifica - ha aggiunto il legale pesarese con parole che
richiamano molto quelle dette dagli avvocati del maggiordomo traditore
del Papa - essa e' da ricondurre ad un contesto di grandissimo stress
psico-fisico e non puo' certo costituire strumento per giungere a
conclusioni inevitabilmente affrettate".Secondo l'avvocato Sposito -
cosi' come per i legali di Paolo Gabriele - le prove contano
relativamente, cio' che conta e' l'immagine positiva dell'assistito:
"qualunque riscontro oggettivo necessita - ha affermato Sposito - di
opportuna valutazione e non puo' mai, ancor meno prima di un confronto
tra tutte le parti, essere considerato inequivoco". In sostanza, anche
se ci sono documenti filmati e la legge parla molto chiaro sugli atti
sessuali compiuti su minori di 14 anni, per l'avvocato di don Ruggeri,
"qualunque riferimento a forme di violenza nei confronti della minorenne
sono destituite di ogni fondamento". E, analogamente, i legali del
maggiordomo sostengono che nemmeno il reato di "furto aggravato" possa
essere provato con il ritrovamento in casa di Paolo Gabriele di una mole
ingente di documenti sottratti dall'Appartamento Pontificio. Strategie
difensive speculari quelle scelte dai legali nei rapporti con i media
(che ancora una volta si dimostrano poco attrezzati quanto a capacita'
critica) pur in casi cosi' diversi, anche se entrambi drammatici e,
almeno secondo me, estremamente gravi sotto il profilo penale,
nonostante si cerchi derubricare i reati commessi. Un tentativo che
trova come fertile terreno di coltura una mentalita' perdonista (e molto
negativa) ancora diffusa nella Chiesa Cattolica, dove abbiamo visto a
causa di essa il proliferarsi dei casi di pedofilia. Si dimentica
facilmente che c'e' una vittima (il Papa per il furto dei documenti e
soprattutto la violazione del suo ministero di pastore supremo con un
atto che ha ferito tutti i cattolici, e, nel caso di Fano, una bambina
di 13 anni) e un aggressore (in Vaticano il maggiordomo e a Fano il
prete che sui media locali si vuol far passare come un "fidanzatino" e
che il padre stesso della tredicenne definisce in una sconcertante
intervista "una brava persona un po' esuberante"). Il perdono cristiano
non e' cancellare responsabilita' ma riaccogliere il fratello che
ammette l'errore, paga per questo, e vuole convertirsi, cioe' non puo'
essere un atto dovuto ma il punto d'arrivo di un percorso di
conversione. E cosi' le riflessioni piu' appropriate che io abbia
trovato in queste ore sono proprio quelle di un sito internet che
ripropone una riflessione sulle "crisi esistenziali" scritta, in tempi
non sospetti e con un inquietante sdoppiamento di responsabilita',
proprio da don Giacomo Ruggeri, righe che potrebbero essere anche lette
come una richiesta di aiuto che nessuno ha saputo cogliere. "Non sono
solo i giovani - si legge nel post - ad essere in crisi. Lo sono anche
gli adulti quando rinunciano a scegliere, ad assumersi responsabilita' e
impegni". La via di salvezza per i giovani, e non solo per loro,
dunque, contrariamente a quel che sostengono gli avvocati difensori di
Gabriele e Ruggeri, e' l'ammissione delle colpe, cioe', spiegava il
sacerdote, "riconoscere che senza l'umilta' non si viene innalzati; se
non si impara a tendere la mano si crescera' nell'idolo della propria
immagine che puo' tutto. E invece non puo' nulla. Ben venga, allora, la
crisi esistenziale (...) se questa puo' servire a far prendere coscienza
che la forza (di ciascuno, ndr) dipende dal chiamare per nome cio' che
vive in lui.Con onesta' e condivisione". http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_articolo=6016&ID_blog=242&ID_sezione=524 | |
A proposito di corvi | |
Sul seguitissimo "Papa Ratzinger Blog" scrive il vaticanista Salvatore Izzo, uno dei più autorevoli analisti di questioni ecclesiastiche:"E' un uomo sereno, si affida alla Provvidenza. D'altronde e' un uomo di fede". Sono le parole che l'avvocato difensore, Cristiana Arru, ha utilizzato per descrivere ai giornalisti lo stato d'animo di Paolo Gabriele, il maggiordomo infedele del Papa, che dopo 60 giorni di arresti nella caserma della Gendarmeria vaticana ha ottenuto i domiciliari. |
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