Index
Fatimorvm Prohibithorvm III
Primo
post della serie: Index
Fatimorvm Prohibithorvm
Un
grave crimine è stato commesso contro la Chiesa Cattolica ed il
mondo in generale. I perpetratori di tale crimine sono uomini che
rivestono alte cariche nella gerarchia Cattolica; i loro nomi
verranno fatti nel corso di questa pubblicazione.
Le
vittime di questo crimine includono Lei e le persone che ama. Le
conseguenze di tale crimine sono state già catastrofiche, e se i
responsabili non verranno fermati al più presto, il risultato finale
non potrà che essere apocalittico nelle sue proporzioni. Persino i
non credenti hanno la percezione che il mondo, così come è oggi,
stia precipitando verso un'apocalisse. L'aver commesso questo crimine
è una delle principali ragioni di tutto questo.
L'oggetto
del crimine che ci riguarda è comunemente conosciuto come il
Messaggio di Fatima. Nel 1917 la Madre di Dio diede un messaggio di
estrema importanza per la Chiesa e l'umanità a tre piccoli e santi
pastorelli a Fatima, in Portogallo; un messaggio reso autentico da un
miracolo pubblico senza precedenti, previsto tre mesi in anticipo e
testimoniato da 70.000 persone; un messaggio le cui profezie di
futuri eventi mondiali si sono tutte avverate, alla lettera; un
messaggio considerato degno di credenza da parte delle più alte
autorità della Chiesa Cattolica; un messaggio la cui autenticità è
attestata da vari pontefici, incluso Papa Giovanni Paolo II, il quale
ha fatto riferimento, personalmente e ripetutamente, agli elementi
apocalittici contenuti in esso.
La
natura di questo crimine è il tentativo sistematico, a partire dal
1960, di nascondere, falsificare e negare l'autenticità di questo
messaggio, malgrado le sue allarmanti profezie giungano a compimento
proprio sotto i nostri occhi. Come proveremo, questo tentativo di
eliminare il Messaggio di Fatima è stato perpetrato proprio da
alcuni ecclesiastici, ai vertici della gerarchia Cattolica — uomini
che appartengono all'apparato Vaticano che circonda un Papa sempre
più debole e malato.
Ogni
delitto ha un movente, dando per scontato che il criminale non sia un
folle. Gli uomini coinvolti in questo crimine non sono pazzi, e noi
crediamo che abbiano un movente ben preciso. Mentre in certe
occasioni il movente è difficile a provarsi, in questo caso abbiamo
una grande abbondanza di prove.
Senza
presumere che i perpetratori di tale delitto siano nemici della
Chiesa (anche se alcuni di loro potrebbero benissimo esserlo),
basandoci solo sulle prove, il probabile movente risulta essere
questo: gli esecutori del crimine riconoscono che i contenuti del
Messaggio di Fatima, così come viene interpretato secondo un senso
Cattolico tradizionale, non possono convivere con le decisioni prese
sin dal Concilio Vaticano Secondo (1962-1965), decisioni che essi
portano avanti incondizionatamente, per cambiare radicalmente
l'orientamento della Chiesa Cattolica. Questo cambio di orientamento
avrebbe come scopo (se fosse possibile) quello di convertire la
Chiesa Cattolica da istituzione divina, — che ha come finalità
terrena la salvezza eterna delle anime, ad una semplice
organizzazione che collabora con altre istituzioni umane per
realizzare un mondo utopico di “fratellanza” tra uomini di tutte
le religioni o di nessuna religione.
Questo
nuovo orientamento della Chiesa insegue una visione del mondo tanto
illusoria quanto contraria al compito divino della Chiesa, che è
quello di fare discepoli in tutte le nazioni, di battezzarli nel nome
del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Questo nuovo
orientamento è, infatti, l'obiettivo, così a lungo ambito, di quei
poteri organizzati che hanno cospirato e cospirano contro la Chiesa
da almeno 300 anni, e le cui attività sono state denunciate e
condannate attraverso più Encicliche e Pronunciamenti Papali che per
qualsiasi altro argomento nella storia della Chiesa.
Questo
non vuol dire che la Chiesa in Se rinuncerà mai ufficialmente al Suo
divino dovere, dato che questo è impossibile per via della promessa
di Nostro Signore, riguardante la sopravvivenza della Chiesa
Cattolica sulla terra fino alla fine dei tempi. Ma è innegabile che
a partire dal Secondo Concilio Vaticano, gran parte dell'elemento
umano della Chiesa sia venuto meno a quel dovere, e si sia impegnato
invece in un dialogo con il mondo più moderno e politicamente
corretto. Date le promesse di Nostro Signore e della Madonna di
Fatima, il termine di questo esperimento e la restaurazione della
Chiesa Cattolica è inevitabile; tuttavia, fino a che ciò non
avverrà, molte anime saranno perse eternamente e continueremo ad
essere testimoni della peggiore crisi nella storia della Chiesa —
una crisi predetta, come dimostreremo, proprio dalla Vergine di
Fatima.
Sia
le prove dirette — che quelle circostanziali, di questo crimine
indicano che esso si estende all'occultamento di quella parte del
Messaggio di Fatima che predisse, con precisione, questo deliberato
tentativo di cambiare l'orientamento della Chiesa, e le rovinose
conseguenze che esso comporta. La parte nascosta del Messaggio,
comunemente conosciuto come il Terzo Segreto di Fatima, sarebbe
quindi la condanna Celeste delle decisioni e delle azioni compiute
dagli stessi uomini che hanno commesso questo crimine.
Le
prove mostrano che il crimine si estende anche all'ultimo testimone
vivente del Messaggio di Fatima, Suor Lucia dos Santos, rendendola al
silenzio. Suor Lucia è stata sottoposta a “interviste” segrete
ed ad altre forme di pressione in maniera tale da alterare la sua
sincera testimonianza sui contenuti del Messaggio, il quale mal si
confà ed anzi si scontra contro il tentativo, da parte degli
esecutori di questo crimine, di dare un nuovo orientamento alla
Chiesa.
Questo
è il crimine, e questo è il movente. Adesso l'onere della prova è
a nostro carico. Saremo in grado di farlo nelle prossime pagine,
usando le stesse affermazioni degli accusati, la testimonianza di
altre persone, ed un gran numero di prove ulteriori per stabilire la
loro colpa. E quando avremo finito di presentarle tutte le prove,
chiederemo a Lei, da lettore, di dare un verdetto. Non un verdetto in
senso legale, perché non abbiamo alcun diritto di trasformarci in un
tribunale ecclesiastico. Intendiamo, piuttosto, un verdetto che
rappresenti il giudizio dei Fedeli i quali, secondo coscienza, devono
decretare se vi sono giuste motivazioni per investigare sul crimine
che stiamo esaminando in questo libro, e chiedono che venga aperta
un'inchiesta dalla più alta autorità della Chiesa: Il Supremo
Pontefice, Giovanni Paolo II, o il suo successore, se così deve
essere.
Noi
le chiederemo, quindi, di emettere un giudizio che non sarà altro
che una forma di imputazione nei confronti delle persone accusate di
questo crimine. Le chiederemo inoltre il suo aiuto per portare tale
atto d'accusa dinanzi al Papa, mantenendoci all'interno del diritto
dato da Dio a tutti i fedeli — infallibilmente definito dal Primo
Concilio Vaticano e garantito dal Diritto Canonico — di poter
chiedere al Supremo Pontefice, direttamente ed immediatamente, di
porre rimedio alle giuste lamentele all'interno della Chiesa. Nel
fare queste richieste teniamo ben in mente gli insegnamenti di San
Tommaso d'Aquino, e l'unanime insegnamento dei dottori e dei teologi
della Chiesa, i quali insegnano e che “se la fede fosse in
pericolo, una persona avrebbe il diritto di rimproverare il suo
prelato, finanche pubblicamente”.
Considerando
le prove che stiamo per presentare, le chiediamo di tenere bene in
mente un fondamentale principio: come insegna San Tommaso, non vi è
alcun ragionamento che tenga di fronte ad un fatto — contra
factum non argumentum est.
Se un affermazione è contraria ad un fatto, allora nessuna autorità
sulla terra può pretendere di farcela credere per forza. Così, per
esempio, se un prelato di alto rango del Vaticano emettesse un
decreto secondo il quale d'ora in poi i Cattolici devono credere che
la Torre Eiffel non è più a Parigi ma è invece sita a Piazza San
Pietro, tale decreto non sposterebbe di certo la Torre Eiffel, e
quindi noi saremmo obbligati a rigettarlo. Perché il fatto è
che la Torre è a Parigi, e non ci sono ragionamenti che tengano
contro un dato di fatto. Pertanto, nessun
uomo, non importa quale sia la sua autorità, può pretendere che si
creda a qualcosa che è manifestamente contrario ad un fatto.
Come
vedrà, comunque, il crimine che coinvolge Fatima è in gran parte un
tentativo, da parte di certa gente che ricopre alte cariche nella
Chiesa, di imporre ai Cattolici un'interpretazione del Messaggio di
Fatima chiaramente contraria ai fatti — come, per esempio, la
pretesa di costoro che una consacrazione della Russia al Cuore
Immacolato di Maria possa essere compiuta per mezzo della
consacrazione del mondo intero, ed evitando esplicitamente ogni
qualsiasi accenno alla Russia.
Come
la Chiesa stessa ci insegna (cfr. Concilio Vaticano I e l'enciclica
di Giovanni Paolo II Fides
et Ratio),
la fede non è in conflitto con la ragione. Non si può pretendere
che il fedele Cattolico debba smettere di usare la propria ragione,
il proprio senso comune, per essere un Cattolico. Non sarebbe affatto
una vera fede, ma cecità — la cecità dei Farisei. E questo è
vero con il Messaggio di Fatima. Non importa quel che possano
preferire certi elementi del Vaticano, la
Chiesa non
può pretendere di farci credere delle falsità quando si parla del
vero significato del Messaggio di Fatima.
Noi
le chiediamo, quindi, di usare il suo buon
senso,
di tenere la mente aperta, di considerare spassionatamente le prove
che le forniamo, e poi di decidere. Ma lei deve decidere. Perché
se le accuse che formuliamo sono vere, allora quello che è in gioco
in questo caso non è altro che la salvezza di milioni di anime
(possibilmente anche la sua), la salvezza della Chiesa e la
sopravvivenza della civiltà stessa in quest'epoca dell'umanità. Per
questo motivo la Madre di Dio portò il Messaggio di Fatima a questo
mondo sempre più in pericolo.
Ti potrebbero anche interessare:
L’abbattimento dei bastioni
Il Catolicismo e la libertà religiosa
Il Cardinale Billot sul liberalismo
L'AUTORITÀ
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.