LA SETTA DEI FROCI - SECONDO UNO STUDIOSO DI ANTICHE CONFRATERNITE, IL 20 LUGLIO, LA DATA IN CUI SCADEVA L’ULTIMATUM PER IL RISCATTO DELLA RAGAZZA COMUNICATA PIÙ VOLTE DAL FAMOSO “AMERIKANO”, ERA UNA SORTA DI RICORRENZA - IN QUEL GIORNO, NEL 1578, LA CHIESA SCIOLSE UNA SETTA DI PERSONE CHE PRATICAVA L’OMOSESSUALITÀ, CONDANNANDO A MORTE GLI ADEPTI - “FU UN MESSAGGIO CIFRATO AL VATICANO”...
Giacomo Galeazzi per "la Stampa"
EMANUELA ORLANDI
«Il sequestro di Emanuela Orlandi fu il messaggio cifrato di una
setta al Vaticano». Nel giallo della cittadina vaticana scomparsa 29
anni fa davanti alla centralissima basilica romana di Sant'Apollinare,
spunta un esposto presentato a inizio luglio da uno studioso di antiche
confraternite ad alto tasso di libertinaggio, abituate a «frammischiarsi
tra uomini» e a praticare «l'eresia della carne».
Emanuela Orlandi a sinistra scomparsa a anni e De Pedis depedis
Talmente scandalose che nel ‘500 finivano sul rogo, commenta Fabrizio
Peronaci, autore con Pietro Orlandi di «Mia sorella Emanuela» (edizioni
Anordest). Dopo che per anni gli investigatori hanno puntato sulla
banda della Magliana, al capo della procura della capitale, Giuseppe
Pignatone, è arrivato un esposto che impone una rilettura dell'affaire.
EMANUELA ORLANDI
E che, per la prima volta, sale di livello: rimanda ai presunti
mandanti. Timbro: San Giorgio a Cremano. Mittente: Antonio Goglia, 43
anni, laureato in Scienze politiche e funzionario al Comune di Napoli.
Oggetto: «Determinazione della natura dei mandanti del rapimento
Orlandi». La lettera, dopo 29 anni, fa luce su alcune «stranezze» dei
sequestratori, i quali i primi tempi si rivolsero ai frati di Santa
Francesca romana, ai Fori. Come nel «Codice da Vinci», il plot è
intricato assai.
Emanuela OrlandiE,
per dipanarlo, occorre tornare ai giorni seguenti il 22 giugno 1983,
quando la figlia del messo papale svanisce nel nulla all'uscita della
scuola di musica. Ecco la sequenza: il 3 luglio Wojtyla lancia il primo
appello dalla finestra dell'Angelus; il 5 in Vaticano telefona un
personaggio, ribattezzato l'Amerikano (il Sisde lo riterrà «inserito
nell'ambiente ecclesiastico e perfetto conoscitore del latino»), che
rivendica il rapimento chiedendo lo «scambio» con Alì Agca «entro il 20
luglio»; nelle ore successive lo stesso mister X si premura di chiarire
un equivoco, confermando che l'ultimatum scade il 20 e non, come scritto
dai giornali, «tra venti giorni»; infine, allo scadere, si fa vivo al
centralino di Santa Francesca: «Parlo con un frate? La sorte di Emanuela
è appesa a un filo...».
EMANUELA ORLANDIBene,
è proprio questo l'arcano. Perché il 20 luglio? Cosa rivela questa
data? Nessuno, in tre decenni, lo ha considerato un indizio illuminante.
E invece sì, una spiegazione potrebbe esserci. Basta analizzare quanto
accadrà un mese e mezzo dopo... «Procuratore, sarò breve - premette lo
studioso - Nel tardo pomeriggio del 4 settembre 1983 l'Amerikano
telefona all'Ansa per dire che "nelle vicinanze di Santa Francesca
romana il Pontefice celebra la Via Crucis" e, a domanda del giornalista,
chiarisce che "la scelta della basilica è inerente il giorno della
scadenza del 20 luglio"» Parole in libertà, parvero agli inquirenti.
SAN PIETRO E IL VATICANO
No, incalza Goglia. «Il nome della basilica e l'insistente
riferimento all'ultimatum sono indicazioni cifrate dirette a certi
ambienti vaticani». Attenzione. È qui che il giallo si avvierebbe a
soluzione: il 20 luglio, per gli ecclesiastici dediti al
«libertinaggio», altro non sarebbe che una sorta di giorno della
memoria.
Wojtyla e la Poltawska col marito«Nella
seconda metà del XVI secolo presso la chiesa di San Giovanni in porta
Latina - spiega la missiva - con la complicità di alcuni frati fu
costituito un circolo segreto di uomini che manifestavano legami di
affetto omosessuale e consacravano vincoli matrimoniali. La
confraternita fu sciolta il 20 luglio 1578, dopo l'arresto di 11 persone
di sesso maschile. Il processo del tribunale criminale del governatore
si concluse con otto condanne per i reati di sodomia e profanazione
dell'istituto matrimoniale e la pena inflitta fu l'impiccagione,
eseguita il 13 agosto a ponte Sant'Angelo, con successivo rogo dei
corpi».
Possibile? I rapitori di Emanuela Orlandi proprio a quel 20 luglio alludevano? «Ritengo - deduce il detective "storiografico" - che l'Amerikano intendesse ricordare al pontefice questo aneddoto per firmare l'azione di sequestro». È troppo? Ricostruzione esorbitante? Ma, se è così, come mai non chiamarono direttamente la chiesa della setta? «Perché doveva essere, per l'appunto, un messaggio in codice - argomenta Goglia - Se l'Amerikano avesse telefonato a San Giovanni in Porta Latina, sarebbe bastata una ricerca storica per capire la matrice del sequestro. La possibilità di esercitare un ricatto, così, sarebbe venuta meno».
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/lennesima-ipotesi-sul-rapimento-di-emanuela-orlandi-la-setta-dei-froci-secondo-uno-studioso-41196.htm
Possibile? I rapitori di Emanuela Orlandi proprio a quel 20 luglio alludevano? «Ritengo - deduce il detective "storiografico" - che l'Amerikano intendesse ricordare al pontefice questo aneddoto per firmare l'azione di sequestro». È troppo? Ricostruzione esorbitante? Ma, se è così, come mai non chiamarono direttamente la chiesa della setta? «Perché doveva essere, per l'appunto, un messaggio in codice - argomenta Goglia - Se l'Amerikano avesse telefonato a San Giovanni in Porta Latina, sarebbe bastata una ricerca storica per capire la matrice del sequestro. La possibilità di esercitare un ricatto, così, sarebbe venuta meno».
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/lennesima-ipotesi-sul-rapimento-di-emanuela-orlandi-la-setta-dei-froci-secondo-uno-studioso-41196.htm
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.