Dante e i peccati della Chiesa
«Felice il crollo cui segue una ricostruzione», se anche il «peccato» ha una sua «provvidenza». Lo scrive il teologo dell’Osservatore romano, Inos Biffi, a proposito di Dante e sant’Ambrogio e della percezione che questi hanno del peccato nella Chiesa.
«Ancora una volta, - osserva Biffi commentando il IX canto del Paradiso di Dante - l’indignazione verso i pastori infedeli non annebbia nella mente di Dante la limpida percezione dell’autentica identità della Chiesa, perennemente legata a Cristo dal vincolo sponsale. Il suo indegno e deplorevole governo non inquina l’ecclesiologia del poeta, che permane ineccepibile».
Il tratto della teologia di Dante che Biffi sottolinea sul giornale vaticano è la «provvidenza del peccato, vinto in sovrabbondanza dalla grazia».
Con Chiavacci Leonardi, Biffi afferma che il IX canto del Paradiso è una «delle grandi pagine anticonformiste proprie di Dante». E che in questa teologia Dante era stato già «preceduto» da sant’Ambrogio, «con l’audace esclamazione: “Felice il crollo, cui segue una ricostruzione ancor più
Bella”».
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/dante-alighieri-osservatore-romano-17248/
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