Intorno
al 1140 il vescovo Irlandese Malachia profetizzò le successioni papali,
sino al tempo in cui Pietro sarebbe ritornato sulla terra per
riprendere le chiavi della Chiesa; secondo alcuni queste profezie sono
state scritte con la collaborazione ispirata di San Bernardo. Furono
pubblicate per la prima volta dal benedettino dom Arnold Wion nel 1595
nel suo libro "Lignum Vitae". Le profezie di San Malachia si riferiscono
per lo più al luogo di provenienza dei pontefici, allo stemma della
famiglia o anche a eventi storici che caratterizzano il suo pontificato.
Esse sono costituite da 111 motti latini che descrivono in maniera
impressionante i 111 papi che si sarebbero avvicendati sul trono di
Pietro dal 1143 in poi. Proviamo allora a confrontare i motti di San
Malachia con l'effettiva successione papale.
01) Ex Castro Tiberi -
Celestino II (1143-1144). Il motto sembra alludere al paesino di origine
di questo papa: nacque a Città di castello sul Tevere. ...
... 02) Inimicus expulsus - Lucio II Caccianemici
(1144-1145). Il motto potrebbe avere due spiegazioni: l'allusione al
cognome (Inimicus) e la brutale fine di questo papa, che morì colpito da
una pietra mentre veniva espulso dal Campidoglio.
03) Ex magnitude montis - Beato Eugenio III
(1145-1153). Pietro Pignatelli, nativo di Montemagno (Pisa), racchiude
nel paese di origine il significato del motto.
04) Abbas Suburranus - Anastasio IV (1153-1154). Corrado Suburri fu abate di S. Rudo.
05) De rure albo - Adriano IV (1154-1159). Nicholas
Breakspear fu il solo Papa nato in Inghilterra, a Saint Albany. Il motto
deriverebbe dalla città di nascita.
06) Ex tetro carcere - Antipapa Vittore IV. Gregorio Conti era Cardinale di S. Vittore, noto carcere romano.
07) Ex ansere custode - Alessandro III (1159-1181).
Rolando Papero Bandinelli. Probabilmente il motto fa riferimento al
cognome del pontefice, che si oppose duramente al Barbarossa, in quanto
anser in latino significa "anatra".
08) De via Transtiberina - Antipapa Pasquale III.
Guido da Crema ricoprì il ruolo di Cardinale in S. Maria in Trastevere
(Transtibertina).
09) Lux in ostio - Lucio III (1181-1185). Ubaldo
Allucignoli fu Cardinale di Ostia. Nel motto appare chiaro il
riferimento sia al nome papale, sia al cognome di origine, sia alla
cittadina di Ostia.
10) De Pannonia Tusciae - Antipapa Callisto III.
Cardinale di Tuscolo, proveniva dall'Ungheria, che anticamente faceva
parte di una vasta regione denominata Pannonia.
11) Sus in cribo - Urbano III (1185-1187). Uberto
Crivelli aveva nel proprio stemma l'immagine di un maiale (sus). La
parola cribo, inoltre, sembra alludere in qualche modo al cognome
Crivelli...
12) Ensis Laurentii - Gregorio VIII (1187). Alberto
Mosca era Cardinale di S. Lorenzo in Lucina. Nel suo stemma campeggia
una spada (ensis)
13) De schola exiet - Clemente III (1187-1191). Paolo Scolari, Vescovo di Palestrina. Il riferimento al cognome è evidente.
14) De rure bovense - Celestino III (1191-1198). Giacinto Orsini della Casata dei Borbone.
15) Comes signatus - Innocenzo III (1198-1216). Giovanni Loterio dei conti di Tuscolo da Segni.
16) Canonicus de latere - Onorio III (1216-1227). Cencio Savelli, canonico in Laterano.
17) Avis ostiensis - Gregorio IX (1227-1241). Ugolino
dei conti di Tuscolo da Segni, Cardinale di Ostia. Nel suo stemma
appare un'aquila (avis)
18) Leo Sabinus - Celestino IV (1241). Goffredo
Castiglioni di Milano, Vescovo di Sabina Anche in questo caso nello
stemma c'è un leone.
19) Comes Laurentius - Innocenzo IV (1242-1254). Sinibaldo dei conti Fieschi, già cardinale di S. Lorenzo in Lucina.
20) Signus Ostiense - Alessandro IV (1254-1261). Rinaldo dei conti di Segni, Cardinale di Ostia
21) Jerusalem Campaniae - Urbano IV (1261-1264).
Giacomo Troyes Pantaleone, nativo della Champagne e patriarca di
Gerusalemme, eletto papa ancor prima di essere nominato cardinale.
22) Drago depressus - Clemente IV (1261-1264). Guido
le Gros di Saint Gilles. Nel suo stemma vi è un'aquila che tiene stretta
tra gli artigli un grosso drago.
23) Anguineus vir - Gregorio X (1271-1276). Teobaldo
dei Visconti di Piacenza. Malachia lo indica come "uomo del serpente"
(anguineus vir) perché nel suo stemma campeggia in evidenza un serpente.
24) Concionator gallus - Innocenzo V (1276). Pietro
di Parantasia, di origine francese (gallus) malgrado i soli cinque mesi
di pontificato è unanimamente ricordato come un uomo di chiesa probo ed
eccellente predicatore (concionator)
25) Bonus Comes - Adriano V (1276). Ottobono de' Conti Fieschi morì prima di essere incoronato papa. Bonus da Ottobono?
26) Piscator tuscus - Giovanni XXI (1276-1277).
Pietro di Giuliani, famoso medico e filosofo, Cardinale di Tuscolo. Il
suo nome di battesimo era quello del famoso pescatore, primo papa della
Chiesa cattolica.
27) Rosa Composita - Niccolò III (1277-1280). Nello
stemma di Giangaetano Corsini appariva una rosa. Egli fu poi
soprannominato "compositus" perchè nel corso del suo pontificato si
impegnò sopratutto nel tentare di riunire la Chiesa latina e quella
greca.
28) Ex telonio liliacei Martinii - Martino IV
(1281-1285). Simon de Brie, canonico e tesoriere di S.Martino di Tours
in in Francia. Nel suo stemma vi erano rappresentati alcuni gigli.
29) Ex rosa leonina - Onorio IV (1285-1287). Jacopo Savelli aveva come stemma dei leoni attorniati da rose.
30) Picus inter esca - Niccolo IV (1288-1292). Il
motto relativo a Gerolamo di Ascoli Piceno non è ben chiaro. L'unico
accenno plausibile potrebbe essere quello alla città natale (picus).
31) Ex eremo celsus - Celestino V (1294). Pietro Anglerio da Morrone fu eremita e fondatore dell'ordine dei Celestini.
32) Ex undarum benedictione - Bonifacio VIII
(1294-1303). Benedetto Caetani. Il motto si riferisce al suo nome di
battesimo ed al suo stemma nel quale figurano delle onde marine.
33) Concionator patarens - Benedetto XI (1303-1304).
Nicolò Baccasini era nato a Patara e apparteneva all'ordine dei
predicatori (concionator).
34) De fascis aquitanicis - Clemente V (1305-1314).
Lo stemma di Bertrand de Got è costituito da fasce parallele. Sotto il
suo pontificato avvenne il trasferimento della sede papale da Roma ad
Avignone, vicino all'Aquitania.
35) De sutore orseo - Giovanni XXII (1316-1334). Giacomo Duése era figlio di un umile calzolaio.
36) Corvus schismaticus - Antipapa Nicolò V. Pietro
Rinalducci, originario di Corvaro, fu tra i maggiori responsabili dello
scisma d'Occidente.
37) Frigidus Abbas - Benedetto XII (1334-1342).
Giacomo Fournier, fu eletto papa mentre era abate presso il monastero di
Fontanafredda.
38) Ex rosa atrebatesi - Clemente VI (1342-1352). Pietro Roger di Beaufort fu vescovo di Arras ed aveva un emblema con sei rose.
39) De montibus Pammachii - Innocenzo VI (1352-1362).
Nell'emblema di Stefano Aubert campeggiano sei montagne. Egli fu eletto
papa mentre era cardinale dei Santi Giovanni e Paolo, titolo
anticamente soprannominato "Pammacchio".
40) Gallus vicecomes - Urbano V (1362-1370).
Guglielmo Grimoard, francese (gallus), fu Nunzio (comes) presso i
Visconti di Milano.
41) Novus de Virgine fortii - Gregorio XI
(1370-1378). Nipote di Clemente VI, Ruggero di Beaufort fu Cardinale di
Santa Maria Nuova (Virgine)
42) De cruce apostolica - Antipapa Clemente VII. Cardinale dei dodici apostoli. Il suo emblema raffigurava una grossa croce.
43) Luna cosmedina - Antipapa Benedetto XIII. Pietro
de Luna, fu eletto papa mentre ricopriva il titolo di Cardinale di Santa
Maria in Cosmedin.
44) Schismo barcinonicum - Antipapa Clemente VIII.
Canonico di Barcellona (barcinonicum) fu fautore di una politica volta a
consolidare lo scisma.
45) De inferno pregnani - Urbano VI (1378-1389). Bartolomeo Prignano, napoletano, nacque in una località denominata "inferno".
46) Cubus de mixtione - Bonifacio VII (1389-1404). Lo stemma di Pietro Tommacelli era costituito da cubi.
47) De miliore sidere - Innocenzo VII (1404-1406). Il
motto si riferisce al cognome di Cosma Migliorati ed al suo stemma
recante una stella.
48) Nauta de Ponte Nigro - Gregorio XII.
L'espressione nauta (marinaio-barcaiolo) viene usata da Malachia per
disegnare i papi che provenivano dalla città di Venezia. Angelo Corrier
infatti era nato a Venezia ed era stato Cardinale Commendatario di
Negroponte.
49) Flagellum solis - Antipapa Alessandro V. Pietro
Filargiro aveva uno stemma in cui campeggiava un sole splendente.
Malachia lo indica come flagellum perchè contribuì ad aggravare e
radicalizzare lo scisma del papato.
50) Cervus Sirenae - Antipapa Giovanni XXIII.
Baldassarre Cossa era nato a Napoli, città il cui emblema è
rappresentato dalla sirena Partenope, ed aveva nello stemma l'immagine
di un cervo.
51) Corona veli aurei - Martino V (1417-1431). L'emblema di Ottone Colonna era una corona dorata.
52) Lupa coelestina - Eugenio IV (1431-1447). Il
simbolo di Gabriele Condolmer, canonico della compagnia dei Celestini,
era una lupa.
53) Amator Crucis - Antipapa Felice V. Lo stemma di
casa Savoia di cui Amedeo VIII era principe è una croce rossa su campo
bianco. L'espressione amator si riferisce probabilmente al tormento
interiore ed alle accese controversie che accompagnarono questo papa in
tutto l'arco del suo antipontificato.
54) De modicitate lunae - Niccolò V (1447-1455).
Tommaso Parentuccelli era nato a Luni di Sarzana ed apparteneva ad una
famiglia molto povera (modicitate).
55) Bos pascens - Callisto III (1455-1458). Nello stemma di Alfonso de Borgia compare un bue al pascolo.
56) De capra et albergo - Pio II (1458-1464). Enea Silvio Piccolomini fu segretario dei Cardinali Capranica e Albergatti.
57) De cervo et leone - Paolo II (1464-1471). Pietro
Barbo era stato Cardinale di San Marco Evangelista (che ha per simbolo
un leone alato) e Commendatario della Chiesa di Cervia.
58) Piscator minorita - Sisto IV (1471-1484).
Francescano degli ordini minori, Francesco della Rovere era figlio di un
umile pescatore.
59) Praecursor Siciliae - Innocenzo VIII (1484-1492). Giovanni Battista Cybo visse alla corte del re di Sicilia.
60) Bos Albanus in portu - Alessandro VI (1492-1503).
L'emblema di Rodrigo Borgia era un bue. Egli fu Cardinale e Vescovo di
Albano e Porto.
61) De parvo homine - Pio III (1503). Francesco Todeschi. Il motto farebbe riferimento al cognome materno Piccolomini.
62) Fructus Jovis juvabit - Giulio II (1503-1513).
L'emblema di Giuliano della Rovere era una quercia che nell'antichità
veniva ritenuta albero sacro a Giove.
63) De craticule Politiana - Leone X (1513-1521). Il
nome del padre di Giovanni de' Medici era Lorenzo, santo martirizzato
sulla graticola. L'espressione Politiana deriverebbe invece da Angelo
Poliziano di cui egli fu discepolo.
64) Leo florentius - Adriano VI (1522-1523). Adriano
Florentz di Utrecht, ultimo papa non italiano prima di Wojtyla, aveva
come stemma un leone.
65) Flos pilae - Clemente VII (1523-1534). Giulio de'
Medici, fiorentino, aveva nel proprio stemma una palla attorniata da
gigli.
66) Hyacinthus medicorum - Paolo III (1534-1549).
Alessandro Farnese, cardinale dei SS. Cosma e Damiano, aveva gigli nel
suo stemma.
67) De corona montana - Giulio III (1550-1555). Giovanni Maria Ciocchi del Monte. Il suo emblema raffigurava due corone.
68) Frumentum floccidum - Marcello II (1555).
Marcello Cervini nacque a Montepulciano. Il suo stemma raffigura un
cervo e del frumento. Qui l'aggettivo floccidum sta ad intendere la
breve durata del suo pontificato di solo 23 giorni. Egli fu l'ultimo
Papa a non cambiare nome all'atto dell'elezione; egli così confermò
un'altra leggenda, la quale vuole un pontificato brevissimo per i Papi
che conservano il proprio nome.
69) De fide Petri - Paolo IV (1555-1559). Giampietro
Carafa fu promotore del Tribunale della Fede. Il Petri ricorda la
"pietra" su cui fu fondata la chiesa.
70) Aesculapii pharmacum - Pio IV (1559-1565).
Giovanni Angelo de' Medici. Il motto sembra derivare dal cognome della
casata. Esculapio, infatti, era considerato il dio della medicina e
primo medico della storia.
71) Angelus nemorosus - Pio V (1566-1572).
L'aggettivo nemorosus (boscoso) starebbe ad indicare il luogo di nascita
(Bosco in provincia di Alessandria) di Michele Ghisleri.
72) Medium corpus pilarum - Gregorio XIII
(1572-1585). Ugo Boncompagni, passato alla storia come l'ideatore del
Calendario Gregoriano, aveva nello stemma un mezzo drago e due sfere.
73) Axis in medietate signi - Sisto V (1585-1590). Felice Perretti aveva come stemma un leone diviso a metà da un'ascia.
74) De rori coeli - Urbano VII (1590). Il motto
potrebbe derivare dal fatto che Giovanbattista Castagna fu Arcivescovo
di Rossano, cittadina nella quale tradizione si dice fosse caduta la
manna dal cielo.
75) De antiquitate urbis - Gregorio XIV (1590-1591).
Nicola Sfrondati proveniva dall'antica cittadina di Cremona. Ma sarà
davvero questo che Malachia intendeva?
76) Pia civitas in bello - Innocenzo IX (1591). Il
motto sembra indicare il ruolo di sostegno del suo pontificato in un
periodo storico caratterizzato da cruente guerre.
77) Crux romulea - Clemente VIII (1592-1605).
Ippolito Aldobrandini apparteneva ad una nota famiglia originaria di
Roma ma da tempo radicatasi a Firenze. Nel suo stemma campeggia una
croce romana.
78) Undosus vir - Leone XI (1605). Il motto si
riferisce probabilmente alla brevissima durata del suo pontificato, ma è
solo un'ipotesi.
79) Gens perversa - Paolo V (1605-1621). Camillo Borghese pare avesse cambiato (perversum) il suo cognome (gens) da laico.
80) In tribulatione pacis - Gregorio XV (1621-1623).
Alessandro Ludovisi, istitutore della "Propaganda Fide", nel corso di
tutto il suo pontificato fu faticosamente impegnato a sedare guerre e
controversie politiche.
81) Lilium et rosa - Urbano VIII (1623-1644). Lo stemma di Maffeo Barberini era animato da api che volano su gigli e rose.
82) Jacunditas crucis - Innocenzo X (1644-1655).
Giovanni Battista Pamphily fu proclamato papa nel giorno
dell'esaltazione della croce.
83) Montium custus - Alessandro VII (1655-1667). Lo
stemma di Fabio Chigi era costituito da tre colline su campeggiava una
stella. Questo papa istituì nella capitale un Monte di Pietà.
84) Sidus olorum - Clemente IX (1667-1669). L'elezione di Giulio Rospigliosi avvenne nella camera dei cigni (olorum).
85) De flumine magno - Clemente X (1670-1676). Emilio
Altieri fu eletto papa in un giorno in cui il fiume Tevere era in piena
(flumine magno)
86) Belua insatiabilis - Innocenzo XI (1676-1689). Benedetto Odescalchi aveva nello stemma un'aquila e un leone.
87) Poenitentia gloriosa - Alessandro VIII
(1689-1691). L'elezione di Pietro Ottobuoni avvenne nel giorno di San
Brunone, Santo ricordato per essere stato uno dei più grandi penitenti
della Chiesa cattolica. Però si tratta di un legame troppo labile.
88) Rastrum in porta - Innocenzo XII (1691-1700).
Antonio Pignatelli apparteneva all'omonima illustre casata napoletana
che risiedeva presso una porta della città soprannominata "del
rastrello".
89) Flores circumdati - Clemente XI (1700-1721). Giovanni Francesco Albani aveva uno stemma incorniciato da fiori.
90) De bona religione - Innocenzo XIII (1721-1724).
Michelangelo Conti, condannò aspramente ogni forma di eresia ed in
particolare Giansenismo e Quietismo.
91) Miles in bello - Benedetto XIII (1724-1730). Pier
Francesco Orsini. L'epoca del suo pontificato fu caratterizzata da
aspre guerre di successione.
92) Columna excelsa - Clemente XII (1730-1740).
Lorenzo Corsini è ricordato sopratutto per i grandi e lussuosi edifici
che fece erigere.
93) Animal rurale - Benedetto XIV (1740-1758).
Prospero Lambertini di Bologna fu uno dei Papi più amati della storia,
ma non è affatto chiaro a cosa si riferisca Malachia. Io avanzo
un'ipotesi: prima di entrare nel lunghissimo Conclave da cui uscì Papa,
dichiarò: «Se vorranno eleggere un asino, eleggeranno me» Come sempre
accade in questi casi, fu tutto fuorché un asino...
94) Rosa Umbriae - Clemente XIII (1758-1769). Durante
il pontificato di Carlo Rezzonico venne istituito l'ordine francescano
che ebbe la sua prima sede in Umbria.
95) Ursus velox - Clemente XIV (1769-1774). Lorenzo
Ganganelli, passato alla storia per aver sciolto l'ordine dei Gesuiti,
aveva nel proprio stemma l'immagine di un orso.
96) Peregrinus Apostolicus - Pio VI (1774-1799). Il
motto si spiega con le vicissitudini che questo Papa dovette affrontare.
Giovanni Angelo Braschi, infatti, dovette recarsi fino a Vienna per
tentare di convincere l'imperatore Giuseppe II ad abrogare delle misure
anticlericali da lui adottate sotto l'influsso dei filosofi illuministi;
poi, scoppiata la Rivoluzione Francese, fu fatto prigioniero dai
napoleonici e condotto da questi prima a Siena, poi a Bologna ed infine a
Parma. Morì in esilio, solo ed odiato, a Valence, nel Drome; «Pio VI ed
ultimo», scrisse lo sprezzante gendarme giacobino che ne constatò il
decesso. Grazie a Dio era in errore.
97) Aquila rapax - Pio VII (1800-1823). Gregorio
Barnaba discendente dei conti Chiaramonti fu fatto prigioniero da
Napoleone Bonaparte il 3 luglio 1809, e deportato a Fointaneblau, presso
Parigi, anche a causa del fatto che egli si era rifiutato di avvallare
il divorzio tra l'empereur e Giuseppina Beuharnais. In questo caso
l'aquila rapace starebbe ad indicare lo stemma napoleonico, su cui
campeggiava proprio un'aquila.
98) Canis et coluber - Leone XII (1823-1829).
Annibale della Genga fu definito dai suoi collaboratori fedele alla
causa della Chiesa come il cane ed allo stesso tempo prudente nei suoi
attacchi come un serpente. Ma forse l'attribuzione è a posteriori, cioè
derivata direttamente dall'epiteto di Malachia.
99) Vir religiosus - Pio VIII (1823-1830). Il
misticismo è stato una delle maggiori caratteristiche del pontificato di
Francesco Saverio dei Castiglioni. Ma basterà? Proprio la vaghezza di
molte tra le profezie di Malachia è usata come argomento da chi nega
ogni autenticità a questa lista e, almeno in questo caso e nel
precedente, sembra aver ragione.
100) De balneis Etruriae - Gregorio XVI (1831-1846).
Bartolomeo Alberto Cappellari era stato generale dell'ordine dei
Camaldolesi, ordine nato in terra di Etruria, nella regione il cui nome
romano era Balnea, essendo ricca di acque termali.
101) Crux de cruce - Pio IX (1846-1878). Durante il
pontificato di Giovanni Maria Mastai Ferretti, il più lungo di tutta la
storia, Roma divenne capitale dell'Italia unita. Lo stemma della
dinastia sabauda, come tutti sanno, è una croce bianca in campo rosso:
sulla città di Roma alla croce papale si sovrappose quella sabauda!
102) Lumen de coelo - Leone XIII (1878-1903). L'emblema di Gioacchino Pecci era una stella cometa sullo sfondo del cielo.
103) Ignis ardens - Pio X (1903-1914). Per la sua
bontà e la sua ardente fede, Giuseppe Sarto fu proclamato santo. Si
potrebbe anche ricordare con quanto zelo egli combatté il Modernismo.
104) Religio depopulata - Benedetto XV (1914-1922).
Il pontificato di Giacomo della Chiesa fu funestato dagli avvenimenti
della Grande Guerra e dai numerosi lutti che ne conseguirono. Il motto
sembra riferirsi all'enorme numero di cattolici che caddero sul fronte
di guerra, ma potrebbe esserci anche un accenno alla terribile epidemia
di spagnola, che fece ancora più vittime partendo proprio dalla Spagna,
un paese cattolico.
105) Fides intrepida - Pio XI (1922-1939). La fede di
Achille Ratti, nativo di Desio, lo indusse a lanciare coraggiosi
anatemi contro il comunismo e soprattutto contro il fascismo ed il
nazismo rampante (enciclica Mit Brennender Sorge, "Con ardente
preoccupazione").
106) Pastor angelicus - Pio XII (1939-1958). Eugenio
Pacelli fu pastore della chiesa nel corso della seconda guerra mondiale e
nel difficile periodo della ricostruzione post-bellica. A lui toccò il
compito di essere la guida spirituale e materiale di un mondo che si
preparava a risorgere dalla ceneri della guerra. A papa Pio XII tra
l'altro fu dedicato un film che portava come titolo proprio "Pastor
Angelicus".
107) Pastor et nauta - Giovanni XXIII (1958-1963).
Angelo Roncalli era di umili origini (pastor, pastore), fu Patriarca di
Venezia (nauta, navigatore). In senso allegorico, possiamo dire che
egli, invece, di rimanere sulla “terra ferma della tradizione” per
pascere il gregge di Cristo, cioè la Chiesa, la fece salire sulla barca
per traghettarla nel mare ignoto e insidioso della modernità che si è
aperto col Concilio Vaticano II.
108) Flos florum - Paolo VI (1963-1978). "Flos
Florum", cioè fiore dei fiori, secondo il simbolismo floreale è il
giglio. Nello stemma di Giovanbattista Montini appaiono difatti tre
gigli.
109) De medietate lunae - Giovanni Paolo I (1978). Il
pontificato di Albino Luciani, già Patriarca di Venezia, è durato
soltanto 33 giorni, dal 26 agosto 1978 al 28 settembre 1978. Il motto
significa "la mezza luna" in quanto il pontificato fu compreso fra due
“ultimi quarti di luna”, durante i quali la luna è visibile per metà. L’
“ultimo quarto di luna” è seguito dalla “luna nuova”, che, vista dalla
terra, appare totalmente buia.
Ciò può avere anche un significato allegorico in
relazione al passo del Vangelo in cui Gesù indica i segni degli ultimi
tempi: “… il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli
astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte” (Mt
24,29), nel senso che durante il pontificato di Papa Luciani la Chiesa
(che riflette la Luce di Cristo, come la luna riflette i raggi del sole)
stava per entrare nella sua fase più buia (vedi anche nota al
successivo n. 110).
110) De labore solis - Giovanni Paolo II (1978 -
2005). Secondo alcuni la definizione si riferisce al fatto che Karol
Wojtyla era polacco, e quindi proveniente da un paese dell'est (levante
del sole); altri hanno posto l’accento sull'enorme lavoro di diffusione
della fede intrapreso durante il suo pontificato, che l’ha portato in
moltissime nazioni del mondo, durante più di 100 viaggi.
Tuttavia,
c’è da considerare che in latino la parola “labor” non significa solo
“lavoro”, ma anche “fatica”, “pena”, “tormento”. Se si consulta il
dizionario di latino, in associazione col sostantivo “sol, solis” (sole)
il termine “labor” significa addirittura “eclissi”.
Quindi “De labore Solis” significa “L’eclissi del
Sole”: in effetti è noto che sia il giorno della nascita di Karol
Wojtyla (18 maggio 1920), sia il giorno dei suoi funerali (8 aprile
2005) si sono verificate eclissi di sole.
Ma questo potrebbe essere soltanto un segno fisico di una realtà più profonda.
Il testo originale della profezia mostra chiaramente
che il “Sole” di cui si tratta ha la “S” maiuscola e quindi non si
riferisce solo alla stella chiamata “sole”, ma al “Sole di Giustizia”
che è Gesù Cristo.
Ciò è confermato anche dal Vangelo quando Gesù,
parlando degli ultimi tempi, dice: “Subito dopo la tribolazione di quei
giorni, il Sole si oscurerà, la Luna non darà più la sua luce, gli astri
cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte” (Mt
24,29). Quelle parole hanno anche e soprattutto un senso simbolico: il
Sole è Cristo, la Luna è la Chiesa (che splende di luce riflessa).
In conclusione, questa “eclissi del Sole” potrebbe
significare che, durante il pontificato di Giovanni Paolo II, Gesù
Cristo verrà eclissato. L’uomo si sovrapporrà a Dio: il culto dell’uomo
(in tutte le forme propugnate dalla Massoneria: umanesimo, illuminismo,
marxismo, positivismo, laicismo, ecc.) oscurerà il culto di Dio, e (ciò
che più sorprende) è la Chiesa stessa che si è fatta strumento di questo
rovesciamento che ha condotto al regno dell’Anticristo (come ho
affermato nel mio scritto “Ecco il seduttore e l’Anticristo”).
Manifestazioni di questo oscuramento dell’unico vero Dio sono stati,
durante il pontificato di Wojtyla, il falso ecumenismo (realizzato
mediante un’apertura indiscriminata a tutte le religioni, come nel
periodico convegno di Assisi), l’ammissione all’interno della Chiesa
Cattolica di movimenti di provenienza non cattolica (come carismatici,
neocatecumenali, focolarini, ecc., diventati vere e proprie sette) o di
gruppi politicizzati (come “comunione e liberazione”). Ne è derivata
l’esaltazione dell’uomo in tutte le sue espressioni culturali, sociali e
religiose, al di sopra dell’unica Rivelazione.
111) De gloria olivae - Benedetto XVI (2005 –
regnante). Secondo alcuni, il successore di Giovanni Paolo II, il
cardinale tedesco Joseph Ratzinger, viene indicato attraverso il segno
dell'ulivo perché è simbolo di pace: egli stesso nella sua prima Udienza
Generale del 27 aprile 2005 ha voluto richiamarsi a Benedetto XV, il
Papa che tentò in ogni modo di porre fine alla prima guerra mondiale.
Secondo altri, "la gloria dell'ulivo" si riferirebbe al nome Benedetto,
poiché i membri dell'ordine benedettino sono anche noti come gli
Olivetani, il cui stemma è proprio un ramo d'olivo.
Un’altra interpretazione (più verosimile) sottolinea
che “la gloria dell’olivo” in botanica rappresenta “la fioritura
dell’olivo”, ma, in senso allegorico, significa “il trionfo della pace”.
Il trionfo della pace, però, prelude alla sua fine: si sa infatti che
dopo il trionfo inizia il declino. Potrebbe trattarsi, allora, del
tramonto di quel periodo di pace che la Madonna aveva promesso a Fatima:
“Verrà concesso al mondo un certo periodo di pace”. Questo periodo di
pace, iniziato presumibilmente il 25 marzo 1984 con la consacrazione
della Russia al Cuore Immacolato di Maria (ritenuta valida dal Cielo,
come è stato confermato da suor Lucia di Fatima), la quale ha portato al
Trionfo del Cuore Immacolato di Maria nei paesi dell’est, non sarà
duraturo: data l’età di Benedetto XVI e, stando alla profezia di San
Malachia, non tarderà a finire questo “trionfo della pace”!
Petrus romanus
A quest'ultimo Papa romano, che chiude la profezia, Malachia ha voluto dedicare non un solo motto, ma alcuni versi latini:
"In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae
sedebit Petrus romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus;
quibus transactis, civitas septis collis diruetur, et Judex tremendus
judicabit populum suum. Amen."
La traduzione è la seguente: "Durante l'ultima
persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà un Pietro romano (cioè
un Papa della Chiesa di Roma n.d.r.), che pascerà il suo gregge tra
molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette
colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E
così sia."
Molti ritengono che “Petrus romanus” significhi
“Pietro il romano”, ciò che ha fatto pensare (… con un po’ di fatica!)
al Cardinale Tarcisio Bertone, che è nato a Romano Canavese.
Ma pochi ricordano che in latino non esistono
articoli né determinativi (il, lo, la, i, gli, le) né indeterminativi
(un, una, uno), per cui “Petrus romanus” può significare allo stesso
modo sia “Pietro il romano” che “un Pietro romano”.
Poiché fin dall’inizio della Chiesa, per rispetto ed
umiltà nei confronti del primo pontefice designato da Cristo stesso,
nessun Papa ha mai voluto assumere il nome di Pietro è assolutamente
improbabile che l’espressione “Petrus romanus” significhi “Pietro il
romano” (come dire “Pietro II”); è molto più logico, piuttosto, che
significhi “un Pietro romano”, cioè un Papa della Chiesa di Roma.
In questo modo acquisterebbe più senso anche l’elenco
dei Papi, in quanto finirebbe esattamente con l’ultimo rappresentante
della Chiesa di Roma; come dire che, dopo la distruzione della città di
Roma (vedi sopra “la città dai sette colli sarà distrutta”) la sede
della Chiesa proseguirà altrove.
D’altro canto, che Roma, la città dei sette colli,
sarà distrutta lo ha detto anche San Giovanni nell’Apocalisse, parlando
al cap. 17 dell’Apocalisse della distruzione di Babilonia, la grande.
L’Angelo rivela all’apostolo l’identità della bestia scarlatta, coperta
di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna, su cui siede la donna
ammantata di porpora e di scarlatto, la grande prostituta. L’Angelo
spiega che le sette teste della bestia sono i sette colli su cui è
seduta la donna. Quindi la bestia rappresenta la città di Roma.
Quanto al numero di questo ultimo Papa della Chiesa
Romana, se San Malachia avesse parlato di un Papa successivo al 111°,
gli avrebbe attribuito (come per gli altri) un nuovo numero, cioè il
numero 112, cosa che non ha fatto.
Per cui è preferibile ritenere che l’ultimo Papa di Roma sia proprio il 111°, cioè Benedetto XVI.
Dopo di lui la Chiesa continuerà, ma non sarà più “romana”!
Ciò si accorda anche con una profezia della Monaca di
Dresda (1680-1706), che in una lettera indirizzata a Federico Re di
Prussia, dopo aver previsto l'avvento di Hitler, annunciava che la terra
di Federico (cioè l'attuale Germania) avrebbe dato i natali all'Ultimo
Pietro, ossia all'Ultimo Papa Romano (e infatti Papa Ratzinger è
tedesco).
Una profezia sulla distruzione di Roma si trova anche
in un messaggio trovato nel XVI secolo e attribuito genericamente al
Monaco di Padova. In questo messaggio si dice: "Quando l'uomo salirà
sulla luna, grandi cose staranno per maturare sulla terra. Roma verrà
abbandonata, come gli uomini abbandonano una vecchia megera, e del
Colosseo non rimarrà che una montagna di pietre avvelenate" (Da "De
Magnis tribolationibus et Statu Ecclesiae", stampate a Venezia nel
1527). Queste profezie, meno conosciute di quelle di Malachia,
presentano un vaticinio sulla successione degli ultimi papi. Giovanni
XXIII viene qui presentato come "uomo di grande umanità e dalla parlata
francese". Papa Roncalli rappresentò difatti per molti anni la chiesa di
Roma a Parigi. Con il suo successore iniziano le tribolazioni della
Chiesa. In questo tempo "l'ombra dell'Anticristo inizierà a oscurare la
Città Eterna". Significativo è il messaggio che riguarda Giovanni Paolo
I: "Passerà rapido come una stella cadente, il pastore della laguna", e
infatti papa Luciani, che era stato Patriarca di Venezia, ebbe un
pontificato di 33 giorni.
Papa San Pio X, nel 1914, sul letto di morte, ma
ancora del tutto lucido, tenne questo discorso, che meravigliò molti:
"Ho visto uno dei miei successori con il mio stesso nome, che fuggirà
sopra i corpi dei suoi fratelli. Si rifugerà in incognito da qualche
parte; e dopo un breve periodo di sollievo, morirà di morte crudele. Il
rispetto di Dio è scomparso dai cuori. Si cerca di cancellare perfino il
suo ricordo. Questa perversità non è che l'inizio dei mali che devono
giungere prima della fine del mondo."
Infatti, lo stesso Papa San Pio X, nel 1909, cinque
anni prima della morte, ebbe una visione terrificante; nel corso di
un’udienza cadde improvvisamente in uno stato molto simile alla trance.
Ridestandosi da questo stato disse profondamente turbato: “Ciò che ho
veduto è terribile! Sarò io o un mio successore? Ho visto il Papa
fuggire dal Vaticano camminando tra i cadaveri dei suoi preti. Si
rifugerà da qualche parte, in incognito, e dopo una breve pausa morrà di
morte violenta”.
Da notarsi che Papa Pio X (nato a Riese il 2 giugno
1835 e deceduto a Roma il 20 agosto 1914) si chiamava alla nascita
Giuseppe Melchiorre Sarto. Giuseppe è lo stesso nome di nascita di
Joseph Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI, 111° ed ultimo pontefice
romano nella profezia di San Malachia. Stando alla profezia sopra
citata, bisogna concludere che il papa della fuga da Roma sotto mentite
spoglie, successivamente scoperto ed ucciso, è l’attuale pontefice
Benedetto XVI.
Ormai sono finiti i cento anni dell’assalto finale
del demonio contro la Chiesa, di cui alla visione del Papa Leone XIII:
essi sono iniziati presumibilmente con le apparizioni di Fatima e stanno
per concludersi.
E’ probabile, quindi, che dopo quello di Benedetto XVI non ci saranno altri pontificati “romani”.
Massimo Minarelli
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