L CONVENTO DI SAINT-JACQUES A PARIGI (1969)
Facciata del Convento di Saint Jacques a Parigi (1968-69) |
In questa ideale e breve storia del movimento della "nuova" arte e
architettura sacra non poteva mancare il Convento di Saint Jacques, a
Parigi. Nella precedente puntata abbiamo visto come l'azione ideologica
dei novatores si fosse concretizzata in una chiesa di Digione che
incarnava quella tensione verso la rottura col passato, tipica del
circolo intellettuale aggregatosi attorno a L'Art Sacré.
Quel circolo intellettuale perde smalto a partire dagli anni '60, mentre
la rivista è sotto la direzione di P. Maurice Cocagnac. Questi sarà
promotore della costruzione di un nuovo convento domenicano situato nel
13 arrondissement di Parigi. Sono gli anni nei quali si mette in opera
proprio in quel quartiere di Parigi una grandiosa operazione urbanistica
fondata sulle teorie dell'abitare di Le Corbusier: il progetto Italie
13. I risultati del progetto urbanistico saranno orribili. Il brutalismo
applicato ad una città considerata fra le più belle del mondo indurrà
il presidente Valérie Giscard d'Estaing a bloccare l'intero progetto nel
1974. I danni erano comunque irreparabili.
Maurice Cocagnac - copertina di un vinile del 1964: Il ballo dei resuscitati (sic!) |
Nel 1968, mentre procede Italie 13, il Padre Cocagnac affida
all'architetto della chiesa di Santa Bernadette a Digione, Joseph
Belmont, la progettazione di un convento perfettamente integrato nelle
logiche del brutalismo: il Convento di Saint Jacuqes.
Di seguito alcune foto del Convento che si commentano da sé. Oggi fra i
suoi ospiti c'è l'artista e frate Dino Quartana, in Italia sponsorizzato
da CL. Sotto una sua celebre opera.
La chiesa del convento: sala proto-neocatecumenale? |
L'altare visto dall'alto |
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