ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 29 ottobre 2012

Anche l'ultimo dei tiepidi è prima del primo dei modernisti

ROBERTO GERVASO: COMUNIONE IN GINOCCHIO, FA BENE IL PAPA. MESSA TRIDENTINA È CERTEZZA DELLA FEDE. IL TARLO DEL MODERNISMO E DELLA RIVOLTA È COMINCIATO CON IL VATICANO II


Pontifex.RomaHa avuto l’onore e il privilegio di scrivere sei volumi della Storia d’Italia con Indro Montanelli: parliamo di Roberto Gervaso, intellettuale che ha sempre rivendicato la sua laicità. Ma a sorpresa il famoso giornalista difende a spada tratta il Papa Benedetto XVI, la messa tradizionalista e la Chiesa. Un’intervista che farà discutere. Maestro Gervaso, da qualche tempo in qua, Papa Benedetto XVI ha deciso nelle sue messe, di amministrare la Comunione in ginocchio a coloro che si comunicano con lui. Che cosa ne pensa? “Il Papa ha fatto benissimo. La comunione, per chi crede, è un atto di  sottomissione, di accettazione del  corpo di Cristo, ha bisogno di raccoglimento, compunzione, silenzio. La postura in ginocchio è quella che meglio esprime questa visione del sacro. Basta con quelle messe spettacolo con comunione nelle mani, in piedi e così via. La messa non è un circo e neppure un circolo ricreativo”. Lei è favorevole alla messa tradizionalista, ci spiega il motivo?
“Premesso che a messa non vado, specifico: il rito tridentino, con il quale sono cresciuto, è la certezza delle fede. La liturgia è mistero, senso del sacro, bellezza non fine a se stessa, ma volta a glorificare Dio. Le dico e me ne assumo la responsabilità, che la Messa postconciliare ha fallito. Che senso ha scambiarsi il segno della pace  con il compagno di banco se neppure lo conosco? Il trionfo dell’ipocrisia, do la pace e magari covo rancore all’uscita della Chiesa”.
Dunque la posizione del sacerdote verso oriente Le sembra la più corretta..
“Certo. Il protagonista della Messa è Cristo, ma il celebrante. Dunque mi sembra oltre che logico, anche corretta la posizione volta ad oriente. Le dico, io non mi definisco praticante, ma quando sento un canto gregoriano entro in Chiesa, mentre non sopporto quelle orrende cantilene e canzoncine banalizzanti del dopo Concilio Vaticano II”.
Che cosa pensa, da storico, del Concilio Vaticano II?
“Il Concilio Vaticano II, che ha avuto anche lati positivi, è arrivato troppo presto e ritengo che gli aspetti negativi siano molto di più dei positivi. Insomma, il tarlo del modernismo e della rivolta è cominciato con il Vaticano II”.
In che senso?
“La Chiesa, se vuole essere tale, deve essere dogmatica, tradizionalista ed universale. Il Vaticano II ha esattamente remato in senso contrario. Solo il latino e l’antica liturgia tradizionale garantivano la vera universalità”.
Il Vaticano II ha aperto all’ecumenismo..
“Altro stantio luogo comune. Il dialogo va bene, ma a condizioni di parità e nel rispetto delle specifiche individualità. Insomma, sono insofferente al buonismo cattocomunista”.
Maestro Gervaso, Lei stima la Chiesa cattolica?
“Certamente.  È una delle poche serie che ci sono. La Chiesa ha duemila anni, ci sarà pure una ragione. Eppure non li dimostra nonostante i tentativi di autogol come il Vaticano II. Sento pochi lodare il Concilio di Trento che   giocò un ruolo fondamentale davvero contro le eresie”.
Lei crede in Dio?
“Crederci è una cosa tremendamente seria. Io non mi sento all’altezza”.
Il professor Odifreddi ha definito la Bibbia un libro ridicolo, e Padre Pio fascista, che replica?
“Il vero ridicolo è Odifreddi. Le sue sono valutazioni volgari ed indecenti, lo scriva pure. Penso che non abbia neppure mai letto la Bibbia per intero così come il Capitale. È un falso profeta della sinistra comunista e non si è accorto che il mondo è andato avanti. In quanto a Padre Pio, questo professore ha le prove che Padre Pio partecipò alla marcia su Roma? Se le ha lo riverisco. Ma taccia e per sempre”.
Bruno Volpe

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