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venerdì 23 novembre 2012

Eccolo in pole position..?



Wikileaks, i cablogrammi choc: "Gli Usa vogliono Scola Papa"

Di Antonino D'Anna

Il cardinale Angelo Scola "E' cosmopolita, affabile, intelligente, ha un carattere caldo e amichevole. È fortemente legato e leale al Papa (…) ed ai principi del cattolicesimo ma senza essere un demagogo". E soprattutto: "E' già indicato come candidato al prossimo papato". Ma i detrattori lo indicano come uno che trasforma le visite parrocchiali "in lezioni magistrali su sofisticati temi filosofici e teologici". Parola dei funzionari dell'Ambasciata USA in Vaticano, solo che lo pensano già da 10 anni. E' infatti questo il contenuto del cablogramma - pubblicato a fine 2011 da Wikileaks - e riportato qui da Affaritaliani, datato lunedì, 7 gennaio 2002. Il documento è partito da Roma per l'America alle 14.33 di quel giorno. È un dossier riservato che la diplomazia yankee ha compilato poco dopo la nomina di Scola a Patriarca di Venezia ad opera di Giovanni Paolo II.
IL CONTESTO- Già dieci anni fa, quindi, gli americani puntavano su Scola come possibile papabile. Riassumiamo un momento: nel 2002 Giovanni Paolo II, oggi beato, è ancora saldamente al suo posto, sebbene la sua salute non sia in ottime condizioni. Ha già il Parkinson, cammina con un bastone (e gradualmente passerà alla pedana e sedia mobile), comincerà di lì a poco ad avere problemi con la parola. Lo scandalo dei preti pedofili americani non è ancora scoppiato (ma esploderà di lì a poco). Scola è stato nominato Patriarca di Venezia il 5 gennaio di quell'anno, due giorni prima del cablo. Che si apre con questo oggetto: "Angelo Scola: nuovo Patriarca e ora papabile?".

GLI AMERICANI TIFAVANO SCOLA- L'autore del dossier ricorda la nomina di Wojtyla (scola sarà poi creato e pubblicato cardinale nell'ottobre 2003): "Il vescovo 60enne Angelo Scola è già indicato come candidato peri l prossimo papato. Venezia ha già dato tre Papi nell'ultimo secolo che sono stati Patriarchi prima dell'elezione: Pio X, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I". Quindi sottolinea: "La nomina di Scola a Venezia è un segno della grande stima dell'attuale pontefice verso il nuovo patriarca", e non solo: "Rappresenta un consolidamento del blocco conservatore all'interno della CEI e aumenta le possibilità che un italiano possa in futuro rimpiazzare Giovanni Paolo II".

CARATTERE CALDO E AMICHEVOLE- Poi l'estensore del cablo traccia una breve biografia di Scola: "Nato a Malgrate, Italia, il 7 novembre 1941. Dopo aver conseguito la laurea in filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha iniziato i suoi studi teologici ai seminari di Saronno e Venegono, conseguendo in seguito un dottorato in teologia dall'Università di Friburgo, Svizzera". Che cosa si da della sua personalità "Accademicamente brillante"? Il cablo, dopo aver ricordato la carriera iniziale del neopatriarca, sottolinea: "Ha prestato servizio come advisor al Cardinale Joseph Ratzinger presso la Congregazione per la Dottrina della Fede (veramente viene tradotto in inglese come "Ufficio Vaticano per l'Ortodossia dottrinale")". Ed ecco il profilo psicologico: "Scola è cosmopolita, affabile, intelligente, ed ha una personalità calda e amichevole. È strettamente e orgogliosamente leale a Papa Giovanni Paolo II ed ai principi del cattolicesimo, ma senza l'handicap di essere un demagogo - preferisce trattare con le altre persone sulla base di ragionamenti e dialoghi".

ALLA CORTE DELLO "ZAR" RATZINGER- Ed ecco infine il commento dell'estensore del cablo: "La nomina di Scola a Venezia è un altro passo di quella che sembra essere una carriera attentamente orchestrata". E continua: "Il fatto che sia teologicamente e politicamente linkato a tali colonne vaticane quali il Segretario di Stato Sodano (Angelo, che poi nel 2006 sarà sostituito dall'attuale, Tarcisio Bertone, N.d.R.), lo Zar dell'Ortodossia Ratzinger, e il vicario papale per la Diocesi di Roma, Ruini (Camillo, che in quel momento p ancora presidente della CEI, oggi c'è Angelo Bagnasco, N.d.R.), è di buon augurio per i centristi nel prossimo conclave papale". Quindi Scola è comunque indicato come un moderato. Il diplomatico osserva poi: "Le radici di Scola in Comunione e Liberazione lo hanno reso interessante agli occhi dell'establishment politico secolare conservatore a livelli internazionali". In altre parole: "In quest'era crepuscolare del pontificato di Giovanni Paolo II il Patriarca Scola, il poliglotta con una brillante reputazione teologica, sarà un soggetto da tenere d'occhio. Fine del commento".
2005: SCOLA IN CORSA- Nell'aprile 2005 è tempo di conclave. Solerti come sempre, i funzionari USA stendono i loro cablo. Ecco che cosa scrivono il 15 aprile, poco prima del Conclave. Stanno facendo un giro d'orizzonte sui vari schieramenti e, parlando degli europei, sottolineano la necessità di evitare la crisi di fede del Vecchio Continente. Anche se per loro questo non significa l'elezione di un Papa europeo, "Ciononostante, alcuni candidati europei, incluso il cardinale Joseph Ratzinger, hanno detto chiaramente che considerano la ripresa della Chiesa europea come la loro priorità numero uno. Un'altra scuola di pensiero tra i cardinali suggerisce che la Chiesa debba accettare un ruolo ridimensionato in Europa, per concentrarsi sul rafforzamento degli 'spiccioli' di fedeli europei per preparare il futuro". Ed ecco i nomi di questa seconda scuola: "Molti di questi 'spiccioli' possono essere rinvenuti in movimenti religiosi laicali come Comunione e Liberazione, l'opus Dei e i Focolari, e un candidato con forti legami con tali gruppi quali il cardinale Dionigi Tettamanzi di Milano o il Cardinale di Venezia Angelo Scola potrebbe beneficiarne (per essere eletto, N.d.R.) se questa scuola di pensiero dovesse trovare ampio seguito".

FAMIGLIA E ISLAM- Scola viene nuovamente nominato insieme al brasiliano Hummes e il messicano Rivera come un possibile continuatore della linea wojtyliana della difesa della famiglia e dei suoi valori (guarda caso, a giugno 2012 sarà lui a guidare insieme a Benedetto XVI il VII incontro mondiale delle Famiglie, che si terrà a Milano. Una prova generale di papato?), e indicato - a proposito di Africa e Islam - come dotato di "esperienza sull'Islam e capacità acclarata di incontrare varie comunità religiose pur difendendo il credo cattolico".

I DETRATTORI: SCOLA E' TROPPO SOFISTICATO- Il 18 aprile, proprio il giorno prima della fatidica elezione di Ratzinger, le tastiere in ambasciata riprendono a ticchettare. E che cosa raccontano? Il cablo dice che al momento non c'è ancora un candidato ben definito, anche se Ratzinger sembra essere andato in testa nelle previsioni della stampa ma di fatto avrebbe trovato un temibile avversario nel gruppo coagulatosi attorno al cardinale Carlo Maria Martini, già emerito di Milano.  Dopo aver bollato Ratzinger come "troppo rigido" e scartato, i diplomatici prevedono che i cardinali "sposteranno il voto su altri candidati che riflettano la linea Ratzinger oppure la linea Martini, oppure su chi offre la migliore possibilità di ottenere appoggio da entrambi i gruppi. I cardinali italiani Ruini o Scola e l'argentino Bergoglio potrebbero essere riferibili alla linea Ratzinger, mentre Tettamanzi o il brasiliano Hummes potrebbero trainare il supporto dei gruppi anti-Ratzinger. Nelle biografie dei candidati, di Scola si scrive a grandi linee quanto indicato nel cablo del 2002 e si precisa che: "Parla tedesco, inglese e francese bene come l'italiano, sua lingua madre. È un forte difensore della dottrina cattolica, ma non ha l'handicap di essere un demagogo. Preferisce discutere con gli altri ragionando e dialogando". E riportano le parole dei detrattori, che si concentrano sulla "sua pratica di trasformare semplici eventi pastorali - quali le visite nelle parrocchie - in lezioni magistrali su temi teologici e filosofici molto sofisticati". Poi aggiungono: "Con l'appoggio di movimenti ecclesiali conservatori come l'Opus Dei e Comunione e Liberazione, Scola ha aperto una scuola teologica a Venezia (l'istituto Marcianum, fondato nel 2003, N.d.R.). ha anche iniziato la pubblicazione di un magazine per la promozione del dialogo tra cristiani e musulmani". Infine: "Strettamente leale al papa Giovanni Paolo II, Scola era un favorito del passato pontefice e ci viene riferito che è stato formato in quel periodo (cioè nel periodo del patriarcato a Venezia, N.d.R) in preparazione di 'cose più grandi'".

CHE COSA E' ACCADUTO DOPO- Naturalmente Scola non sarà eletto Papa nel conclave del 2005, che invece vedrà a sorpresa l'elezione di Ratzinger (gli stessi funzionari americani resteranno esterrefatti). Perché? Scola nel 2005 ha quasi 64 anni, troppo pochi per essere eletto dopo un papato durato quasi 30 anni come quello di Karol Wojtyla. E, come sappiamo da ricostruzioni a posteriori, il 2005 è l'anno in cui i sudamericani per la prima volta provano a fare blocco per spingere un loro candidato, Jorge Mario Bergoglio. Bergoglio però si ritira quasi subito e il blocco sudamericano si spacca, non riuscendo a fermare il sopravvento dei curiali che, come poi scriveranno nei cablo i funzionari americani, "hanno puntato su Ratzinger per un papato di transizione". Benedetto XVI infatti viene eletto anche in virtù della sua età (78 anni al momento dell'elezione), dunque tagliando fuori il ben più giovane Scola. Ma è interessante notare, mentre si accende l'attenzione sull'attuale Arcivescovo di Milano, che già 10 anni fa era un nome spendibile per un papato. E che a dirlo era proprio la diplomazia americana messa in piazza da Julian Assange. Siamo sicuri che questo dossier non possa essere aggiornato al 2012?
I CABLO:
Il cablo del 2002 con il dossier Scola: http://www.cablegatesearch.net/cable.php?id=02VATICAN76

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