ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 12 dicembre 2012

LA MIA PRIMA MESSA ANTICA


Son passati quasi dieci anni dalla prima messa antica a cui partecipai. Fu una messa dal sapore catacombale, celebrata a casa di alcune mitiche sorelle, indefesse e coraggiose apostole del rito di sempre. Provenivo da oltre 30 anni di Novus Ordo e della messa antica sapevo poco e nulla. Quella prima messa però, nonostante il mio grande interesse ..... non mi piacque proprio. Stessa impressione alle messe successive: la messa antica non mi piaceva, la vedevo come un rito freddo, distante, chiuso, quasi ammuffito, ermetico, che escludeva i fedeli.
Mi fermai a riflettere e capii che essendo nato e cresciuto nel Novus Ordo .... da questo ero condizionato. Compresi che non potevo usare la copia, il derivato, cioè il Novus Ordo, per valutare l'archetipo, cioè la messa di sempre. Intuii che dovevo rimboccarmi le maniche e mettermi a studiare la liturgia antica sia nella sua genesi storica che nel suo aspetto rubricale. Per poter capire qualcosa, bisogna conoscerlo. I primi libri di storia liturgica che mi capitarono per le mani erano di origine progressista e pertanto più che far conoscere la storia della liturgia antica .... la denigravano e ridicolizzavano esaltando la riforma liturgica postconciliare. Gli autori di quei testi più che far conoscere la liturgia antica, facevano conoscere il loro sentimento di disprezzo verso la liturgia, definita sprezzantemente preconciliare. Quei libri li buttai nel fuoco. E mi misi a ricercarne di più obiettivi, che grazie a Dio trovai presto. E fu così che man mano che approfondivo la conoscenza della storia della liturgia ne apprezzavo la profondità teologica, la grandezza spirituale e pure la bellezza estetica. Pian piano quel rito che sulle prime non mi piacque finì per conquistarmi completamente. Per poter apprezzare il rito antico, per poterne cogliere tutte le sfumature teologiche, per poter vivere di tutti i momenti mistici che esso offre ....  è necessario averne una certa conoscenza. Detto in parole povere, il rito antico è come un forziere che non rivela lo splendore dei tesori che contiene se non a chi ha la chiave per aprirlo. Ecco perché molti non apprezzano il rito antico: non lo capiscono ( e non mi riferisco all'aspetto linguistico, cioè al latino, bensì all'aspetto rituale; un rito fatto in maggioranza di silenzio è chiaro che non viene compreso da un cattolicesimo malato di chiasso.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.