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lunedì 14 gennaio 2013

Arte massonica


Arte per la liturgia e polemiche


ll duomo di Reggio Emilia
LL DUOMO DI REGGIO EMILIA

Viene presentato il libro di Ghirelli sull’adeguamento liturgico delle chiese. Il modello è la cattedrale di Reggio Emilia, dove però la nuova croce e la nuova cattedra episcopale sono già state messe in soffitta

Viene presentato domani pomeriggio a Roma, all’Accademia di San Luca, il poderoso volume di monsignor Tiziano Ghirelli «Ierotopi cristiani. Le chiese secondo il Magistero» (841 pagine, 110 euro) edito dalla Libreria Editrice Vaticana e scritto dal direttore dell’ufficio diocesano beni culturali di Reggio Emilia.
A discuterne saranno il cardinale Luís Martínez Sistach, arcivescovo di Barcellona, il professor Paolo Portoghesi, l’architetto Roberto Cecchi. Nel libro sono analizzate le tipologie degli edifici ecclesiali dai primissimi secoli fino ad arrivare a quanto gli episcopati di diverse nazioni europee e americane hanno indicato come elementi indispensabili il luogo della celebrazione. Il volume ha un prologo del cardinale Giovanni Lajolo e una prefazione di Albert Gerhards, professore di Scienza liturgica alla facoltà teologica cattolica dell’università di Bonn, che lo definisce «un compendio di importanza internazionale circa il tema dello spazio liturgico della chiesa cattolica dopo il Concilio, nel contesto della storia delle varie Chiese e della loro riflessione teologica», con «criteri  per una corretta valutazione della celebrazione e degli spazi liturgici adeguati». Trovano spazio nell’opera anche i testi originali degli interventi delle varie conferenze episcopali che si sono pronunciate sulla materia.

Nell’introduzione del libro, grazie a una efficace galleria di immagini, Ghirelli presenta le situazioni problematiche, tra le quali inserisce anche la celebrazione della messa antica secondo il messale liberalizzato da Benedetto XVI. Significativa la didascalia:  «Un’immagine emblematica che documenta un forte momento di crisi sulla via della piena riforma liturgica voluta dal Vaticano II: la celebrazione della messa secondo il messale di Pio V all’altare di tipo tridentino; in primo piano un altare “moderno”». Mentre altre immagini mostrano esempi di tutt’altro segno, come quello dell’altare della chiesa parrocchiale di Nogarole Rocca, attorniato da disegni e simboli arcobaleno, una foto che «rende in maniera eloquente la “povertà” del polo celebrativo, sovraccaricato di simboli mediocri, ambigui, devianti».

L’intento dell’autore è quello di mostrare come, a cinquant’anni dall’inizio del Vaticano II, la riforma liturgica sia lungi dall’essere compiuta. Monsignor Ghirelli approfondisce quindi gli elementi essenziali dell’adeguamento liturgico dei luoghi di culto e passa in rassegna alcuni casi emblematici che vengono presi a modello. Un notevole spazio è dedicato al restauro e alla ristrutturazione degli spazi liturgici della cattedrale di Reggio Emilia, avvenuto sotto la guida del vescovo emerito Adriano Caprioli, che ha visto ridisegnare lo spazio liturgico con l’introduzione di una nuova cattedra episcopale di arte «povera», realizzata con assi di legno e ferro da Jannis Kounellis; una croce moderna sospesa, raffigurante una barca rovesciata del giapponese Nagasawa; un nuovo altare con marmo di recupero (vi compare l’iscrizione «Caesaris», cioè «di Cesare»); un candelabro per il cero pasquale di notevole altezza. La risistemazione e le opere scelte hanno provocato notevoli polemiche e un dibattito molto acceso in città e non solo. La croce di Nagasawa è stata tolta dal vescovo Caprioli e invece che in cattedrale, sarà esposta al museo dioesano. Mentre la nuova cattedra episcopale, sistemata da un lato della navata, è stata smontata «per motivi di spazio» in occasione dell’ingresso del nuovo vescovo Massimo Camisasca, avvenuto lo scorso 16 dicembre, e non ha fatto più ritorno.

L’urgenza di approfondire l’argomento a partire dalla costituzione «Sacrosanctum Concilium», di fronte a sciatterie, brutture ma anche spericolate sperimentazioni che hanno portato a costruire negli ultimi decenni chiese che non sembrano chiese, è all’origine della recente iniziativa voluta dal Benedetto XVI e dal cardinale Prefetto della Congregazione del culto divino che ha istituito un nuovo dipartimento dedicato proprio all’arte e all’architettura sacra legata alla celebrazione della messa.

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