ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 20 febbraio 2013

Questi non si dimettono mai!



Padre Humberto, il prete-superman
che «spara» acqua benedetta sui fedeli


MESSICO
Padre Humberto, il prete-superman
che «spara» acqua benedetta sui fedeli
Ha applicato le immagini di vari supereroi sull'abito talare
Così il religioso spera di avvicinare i bambini alla fede
Vangelo, «super tonaca» e fucile ad acqua. Sono le «armi» con cui padre Hmberto Alvarez vuole attirare in chiesa i suoi baby fedeli. Sull'abito bianco spicca l'immagine di un maxi Superman volante sulla schiena; sul petto campeggia L'uomo ragno mentre sul colletto volteggia il pipistrello stilizzato simbolo di Batman. Ma i supereroi non sono l'unica novità della messa (in scena) per i bambini della parrocchia di Ojo de Agua a Saltillo, nello Stato di Coahuila: arrivati al momento della benedizione, il prete si fa passare dal chierichetto un fucile ad acqua santa per spararla sui fedeli.

Il prete «superman» che spara acqua benedetta sui fedeli                
Il prete «superman» che spara acqua benedetta sui fedeli    Il prete «superman» che spara acqua benedetta sui fedeli    Il prete «superman» che spara acqua benedetta sui fedeli    Il prete «superman» che spara acqua benedetta sui fedeli    Il prete «superman» che spara acqua benedetta sui fedeli
STUPORE E ALLEGRIA - La trovata, domenica, dell'acqua benedetta «sparata» sulla folla di giovanissimi fedeli, ha lasciato i ragazzi stupiti e divertiti. Padre Alvarez non è nuovo a queste trovate (giocattoli in chiesa, piccoli truccati come per una festa di carnevale) ma le mette in pratica solo alle funzioni frequentate dai bambini. Nelle altre, torna al tradizionale modo di servir messa. Senza super poteri.
Redazione Online
http://www.corriere.it/esteri/13_febbraio_18/prete-messico_8b15d3da-79c1-11e2-9a1e-b7381312d669.shtml

Regno Unito: la Chiesa diventa heavy metal

I parroci metallari dei Black Sheep. Viaggio nelle comunità rock della Gran Bretagna.

di Barbara Ciolli
L'odore di incenso misto a quello della birra. I ceri pasquali accanto ai teschi. L'altare nero in stile Ikea che sorregge una croce gotica.
Anche i metallari inglesi pregano. E non si tratta di messe nere.
A Chesterfield, contea del Derbyshire, nelle piovose Midlands, padre Mark Broomhead ha messo la testa a posto. Dopo aver appeso al chiodo le bacchette della band heavy metal nella quale suonava, il giovane reverendo saluta i fedeli dell'Ordine dei Black Sheep, orgogliosamente parte della Chiesa d'Inghilterra pro gay.
CREDENTI UNDERGROUND. Ai capelli rasta e ai piercing però (ancora) padre Mark non ha rinunciato. L'obiettivo della sua comunità è mietere proseliti tra chi si ribella ai canoni religiosi. E rivolgersi alle sottoculture alienate dalla Chiesa tradizionale che, con il passare degli anni, senza una mano tesa, finiranno per essere emarginate dalla società.
Guai quindi a mostrarsi troppo ordinati. «Vogliamo restare il più anticonvenzionali e distanti possibile dalle parrocchie comuni», assicura padre Broomhead parlando del futuro delle sue Black Sheep. Pecore nere, appunto.

Chiesa dark e messe lampo: la liturgia evangelica dei Black Sheep

Le pareti della chiesa di padre Broomhead, ricavata da un ex salone di bellezza, sono scure e il logo dell'ordine, riconosciuto dal 2011, è rigorosamente in caratteri gotici.
Nei locali dark di Chesterfield, le funzioni durano al massimo pochi minuti. Quando i sermoni sforano, colonne sonore elettroniche e video clip spezzano la monotonia della predica.
Accanto alla stanza per le preghiere, poi, ci sono la caffetteria, il salotto da tè e lo spazio per far giocare i bambini.
L'ORATORIO DEI BLACK SHEEP.Luoghi informali ma sempre arredati con cura, dove i preti non si scandalizzano certo per le acconciature estreme o i tatuaggi, perché li portano pure loro.
All'evenienza, vino e birra scorrono a fiumi, accanto alle bevande analcoliche. La porta è sempre aperta. E chi frequenta la comunità dei Black Sheep è sorpreso di sentirsi subito a suo agio, anche senza avere mai avuto un cuore metal. «C'è uno scollamento tra la Chiesa anglicana e le persone, ma non qui», raccontano al centro, ormai diventato meta di pellegrinaggio per telecamere e giornalisti.
GLI UNDEAD GLORIOUS. Ormai l'oratorio dei Black Sheep attrae più giovani delle parrocchie tradizionali. E anche se, in Inghilterra, quello di Chesterfield è l'unico ordine metal autorizzato dall'arcivescovo di Canterbury (massima autorità della Chiesa anglicana), a Londra, tra gli studenti di Camden Town spopolano gli Undead Glorious, affiliati black della Chiesa pentecostale.
Dal 2003, i metallari cristiani della City si ritrovano del retro di una chiesa vittoriana. Pronti, e non solo durante le messe, a impugnare la loro chitarra elettrica. «Un sacco di artisti heavy praticano il satanismo. Io invece non sono un grande fan di Satana», ha spiegato alla Bbc il dj Alan Hewlett, re delle notti metal di Londra.

Da black a white: la liturgia dei christian metal attrae i giovani

Chi ha un po' dimestichezza con l'heavy, sa bene che il rock duro si scioglie anche in ballate romantiche, degne della migliori liriche di John Keats o William Wordsworth.
Certo, c'è poi l'epica del guerriero. E una certa poetica gotica di gruppi borderline che non di rado sfocia nella devianza di sigle neo-nazi e dei satanisti. Ma il lato oscuro convive spesso con l'anelito al sublime. Tant'è che che il Christian Metal - o white metal - viene ormai indicato come un sottogenere del metallo pesante.
IL BOOM NELL'EUROPA DEL NORD. Se in Europa, fuori dalla Gran Bretagna, i metallari cristiani sono diffusi solo nei Paesi nordici, dove - complice la band svedese dei Jerusalem - vengono organizzati festival e raduni per i gruppi rock religiosi, negli Stati Uniti molte chiese aprono ormai senza remore le porte alle band heavy.
Il caso più eclatante è il Sanctuary international del pastore Bob Beeman, in Tennessee, vera e propria Mecca del proselitismo metal. Ma, grazie al successo dei californiani Stryper, tra alti e bassi, dagli Anni 80 il fenomeno underground si è propagato in tutti gli Usa.
http://www.lettera43.it/cultura/regno-unito-la-chiesa-diventa-heavy-metal_4367584140.htm

Don Santoro, il prete che benedice i matrimoni gay

Al Centro comunitario delle Piagge (Fi) il sacerdote professa la sua idea di Chiesa, «volta ad accogliere le differenti forme di amore». Scelta che lo ha portato anche in conflitto con le alte gerarchie ecclesiastiche.

Non matrimoni, ma “benedizioni pubbliche” per quelle coppie omosessuali che desiderano sancire la loro unione di fronte a Dio. Don Alessandro Santoro officia questo tipo di cerimonie nel prefabbricato della comunità delle Piagge, all'estrema periferia nord di Firenze. La sua idea di Chiesa volta «ad accogliere in pienezza di comunione – scrive – queste differenti forme d'amore» lo ha portato in conflitto con le alte gerarchie ecclesiastiche.
Nel 2009 è stato sospeso per 6 mesi dall'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori per aver unito in matrimonio (questa volta quello canonico) un uomo e una donna transessuale. «La coppia – spiega don Santoro – era già sposata civilmente, visto che lo Stato li ha considerati come un uomo e una donna». Ma la Chiesa ha visto le cose diversamente, considerando nullo il matrimonio e mandando il prete ribelle in riflessione.
Don Santoro però non demorde: «Rifarei oggi e anche domani quello che ho fatto, e sarei disposto a pagarne il prezzo». E proprio in nome delle sue convinzioni, al Centro comunitario delle Piagge, la comunione viene distribuita anche ai gay dichiarati e i corsi prematrimoniali sono aperti alle coppie omosessuali. Al termine di questo percorso riceveranno “una benedizione” come sigillo della loro unione. «Le persone benedicono anche le automobili», dice il prete e aggiunge: «Benedire una coppia che si ama non ha nulla di sbagliato, anzi, bisogna benedire – proprio nel senso di 'dire bene' – queste forme di amore».
Luciano e Davide, una consolidata coppia omosessuale della provincia di Prato, ha avuto di recente due gemelli grazie all'inseminazione artificiale di una gestante “di sostegno”. A marzo i due piccoli verranno battezzati da Don Santoro, che non si dice preoccupato, anche perché vietare il battesimo a due bambini, seppure nati in maniera non convenzionale, «sarebbe un autogol per la Chiesa».
Una Chiesa in cui, assicura il prete, ci sono molti sacerdoti che «sentono le cose che sento io». E aggiunge: «Se tutti le esprimessero alla luce del sole non sarebbero più scandali, ma il patrimonio comune di una Chiesa più aperta».

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