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venerdì 15 marzo 2013

"BERGOGLIO? UNA DISGRAZIA PER L'ARGENTINA E IL SUDAMERICA"


“BERGOGLIO? UNA DISGRAZIA PER L’ARGENTINA E IL SUDAMERICA”

Parla Horacio Verbitsky, il giornalista “bestia nera” del Papa: “E’ un populista di destra. Farà con noi quello che Wojtyla fece col blocco sovietico” - La Presidenta Kirchner, che non lo sopporta, ha pubblicato una fredda lettera di “stima”, dopo averlo evitato e ignorato per anni. Ma sarà all’inaugurazione…

Giampiero Calapà per il "Fatto quotidiano"

verbitsky cristina KirchnerVERBITSKY CRISTINA KIRCHNER
"Una disgrazia, per l'Argentina e per il Sudamerica". È feroce il giudizio di Horacio Verbitsky, intellettuale, scrittore e giornalista di Buenos Aires, su Jorge Mario Bergoglio eletto papa della Chiesa cattolica. Verbitsky - autore di venti libri tra cui Il Volo (che riporta la confessione del capitano Scilingo sui voli della morte) - è il principale accusatore di Bergoglio: il neo pontefice, per lo scrittore - come ricostruito e documentato nel capitolo "Le due guance del cardinale" del suo libro L'isola del silenzio - "è stato collaborazionista della dittatura argentina dei generali".
Verbitsky, Bergoglio papa è "una disgrazia per l'Argentina e il Sudamerica". Perché?
Perché il suo populismo di destra è l'unico che può competere con il populismo di sinistra. Immagino che il suo ruolo nei confronti del nostro continente sarà simile a quello di Wojtyla verso il blocco sovietico del suo tempo, sebbene ci siano differenze fra le due epoche e i due uomini. Bergoglio combina il tocco populista di Giovanni Paolo II con la sottigliezza intellettuale di Ratzinger. Ed è più politico di entrambi.
Horacio VerbitskyHORACIO VERBITSKY
Che cosa facevano i due gesuiti Yorio e Jalics nella baraccopoli di Bajo Flores?
I gesuiti vivevano in comunità ed evangelizzavano gli abitanti dei quartieri marginali, come parte dell'impegno "terzomondista" della Compagnia di Gesù.
Per quale motivo Bergoglio avrebbe dovuto denunciarli?
Con l'avvicinarsi del golpe, Bergoglio chiese loro di andarsene, a quanto racconta lui allo scopo di proteggerli. Secondo loro, per smantellare quell'impegno sociale che disapprovava. Venne nominato superiore provinciale della Compagnia all'inusuale età di 36 anni e da quando arrivò, iniziò a svolgere un compito di sottomissione alla disciplina, a uno spiritualismo astratto.
Un documento di un servizio di intelligence che ho trovato nell'archivio della Cancelleria si intitola "Nuovo esproprio dei gesuiti argentini" e afferma che, "nonostante la buona volontà di padre Bergoglio, la compagnia in Argentina non si è ripulita. I gesuiti di sinistra, dopo un breve periodo, con grande appoggio dell'estero e di certi vescovi terzomondisti, hanno intrapreso subito una nuova fase". Si tratta della Nota-Culto, cassa 9, bibliorato b2b, Arcivescovado di Buenos Aires, documento 9.
I documenti che ha trovato, nella sua lunga indagine, negli archivi del ministero degli Esteri di Buenos Aires, per lei sono la prova definitiva del collaborazionismo di Bergoglio con il regime di Videla?
cristina fernandez de kirchner e bergoglioCRISTINA FERNANDEZ DE KIRCHNER E BERGOGLIO
Sì. Ho trovato una serie di documenti che non lasciano dubbi. In uno, Bergoglio firma la richiesta di rinnovo del passaporto di Jalics senza necessità che venisse dalla Germania. In un altro, il funzionario che riceve la richiesta consiglia al ministro di rifiutarla. In un altro ancora, lo stesso funzionario spiega e firma che Jalics, sospettato di contatti con i guerriglieri, ebbe conflitti con la gerarchia, problemi con le congregazioni femminili (la qual cosa è molto suggestiva), che fu detenuto nella Esma, la Escuela de Mecánica de la Armada (non dice sequestrato ma detenuto) e che si rifiutò di obbedire agli ordini. Finisce dicendo che queste informazioni gli vennero fornite proprio da Bergoglio, oggi papa Francesco.
Da Bergoglio arrivarono le scuse per gli anni della dittatura, nel 2000, quando la chiesa argentina "indossò" le vesti della pubblica penitenza. Crede che non basti?
Non c'è mai stata una vera richiesta di perdono, sempre ambiguità. Non è la Chiesa, ma sono alcuni dei suoi figli ad aver peccato e per loro chiedono il perdono.
Personaggi molto popolari come Maradona o Messi hanno espresso felicità per l'elezione di Bergoglio al Pontificato. La cosa le ha dato fastidio?
BERGOGLIOBERGOGLIO
No. Aspetto di vedere cosa diranno Pirlo e Balotelli. È ovvio che c'è un trionfalismo generalizzato: il papa è argentino, la regina d'Olanda è argentina, Maradona e Messi sono argentini. Ma questo non dice nulla su Bergoglio e sui suoi meriti.
La Kirchner non lo ama, ha avuto degli scontri su temi come le nozze gay con Bergoglio. Crede che ci sarà mai un incontro tra la presidenta e il papa argentino?
Suppongo di sì, lei è molto conciliante con la Chiesa. Non nasconde mai quello che pensa, ma cerca di mantenere buoni rapporti ed è contraria all'aborto. Il matrimonio omosessuale fu un'iniziativa di Néstor Kirchner, il marito, ex presidente.
Bergoglio ha scelto il nome di Francesco. Molti lo apprezzano per uno stile di vita umile.
Naturalmente, è uno tra mille simboli. Il papa austero, come il poverello di Assisi, che viaggia in bus e metropolitana, che usa scarpe consunte, che celebra messa nella stazione ferroviaria per i più poveri, dei quali ha pietà tra l'indifferenza dei soddisfatti e dei corrotti. Populismo conservatore, imprescindibile per sbiancare i sepolcri vaticani, aperti per il riciclaggio del denaro, la pedofilia e la lotta tra fazioni. Sarà semplice come Giovanni, severo come Paolo, sorridente come Giovanni Paolo I, iperattivo e populista come Giovanni Paolo II e sottile come Benedetto.
Bergoglio disse di aver molta stima di lei, ma che il suo libro è "un'infamia". Non ha mai avuto modo di incontrarlo? Lo farebbe adesso che è papa?
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Quando pubblicai L'isola del silenzio inviò un sacerdote a chiedermi perché lo avessi fatto, nonostante avessimo un bel rapporto e amici in comune che ci presentarono. Replicai con un'altra domanda: che avrei dovuto fare con i documenti che avevo trovato? Bruciarli? Fingere di non averli visti? Questa sì che sarebbe stata un'infamia.

2. DON BERGOGLIO E PEPPONA - LA KIRCHNER NON AMA IL PAPA
Annalena Benini per "Il Foglio"
Ha scosso i lunghi capelli ramati, si è stretta nella giacca avvitata, ha alzato le sopracciglia disegnate e ha detto al Congresso argentino che non aveva intenzione di interrompere il tributo a Hugo Chávez, nemmeno per un Papa connazionale appena eletto, il primo Papa latino- americano della storia, mentre tutta Buenos Aires suonava il clacson e festeggiava.
Dopo un'ora e mezza dall'elezione, Cristina Kirchner, cattolica praticante, ha pubblicato su Twitter una fredda lettera di congratulazioni, con "tutta la mia stima e il mio rispetto": Kirchner, che è molto più della prima donna eletta presidente in Argentina (ha detto: "Non bisogna avere paura dei giudici, si deve avere paura soltanto di Dio e, questo è vero, anche un po' di me"), non sembrava interessata all'evento (un altro connazionale diventato famoso), anzi, era piuttosto seccata, come se a Roma su quel balcone avesse visto uno dei suoi peggiori nemici.
JORGE BERGOGLIO E CRISTINA KIRCHNER jpegJORGE BERGOGLIO E CRISTINA KIRCHNER JPEG
A lei piace litigare, prendere il microfono con tutte e due le mani e urlarci un po' dentro, è una signora dai gesti teatrali e appassionati ("l'erotismo al potere", hanno scritto di lei in Francia), vendicativa, aggressiva, guerrigliera, ha appena definito "un branco di squatter" che fanno occupazioni abusive gli abitanti delle isole Falkland, isole che lei sostiene siano state rubate all'Argentina.
Adesso girano molti pettegolezzi su una sua storia d'amore con il magistrato spagnolo Baltasar Garzón (il giudice di Pinochet) a cui Kirchner ha consegnato la nuova carta d'identità argentina in diretta televisiva, ma lei è ancora e sempre in lutto per il marito, e pronta a graffiare, con quelle lunghissime unghie laccate, chiunque insinui il contrario.
E' una specie di regina, luccicante e lacrimosa, facilmente infuriabile: all'inizio dell'anno ha inviato ventotto tweet in meno di mezz'ora, rabbiosa contro il Fondo monetario internazionale che condannava le statistiche inesatte dell'Istat argentino, e quando è morto Hugo Chávez ha inondato la rete di dolore, spiegando anche che per via della pressione alta non poteva restare al funerale. Se non si è nel suo cuore, essere Papa non fa molta differenza.
JORGE BERGOGLIO E CRISTINA KIRCHNER jpegJORGE BERGOGLIO E CRISTINA KIRCHNER JPEG
Di Jorge Mario Bergoglio, quando era arcivescovo di Buenos Aires, il marito di Cristina diceva che era "il vero rappresentante dell'opposizione", il principale avversario politico. Non si sono mai piaciuti, i Kirchner e il futuro Papa (l'ultima fotografia che li ritrae insieme è del 2008, quando era ancora vivo Nestor Kirchner ma era già lei la presidente: lei gli stritola la mano e il sorriso è piuttosto una smorfia di sfida) e nel 2010, quando Cristina legalizzò il matrimonio omosessuale, il cardinale Bergoglio disse: "Non facciamo gli ingenui, questa non è una battaglia politica, è l'aspirazione a distruggere il piano di Dio".
Lei rispose che non era una questione religiosa, ma una legge sulla realtà, e continuò le ostilità del marito, che metteva in guardia contro "il diavolo, che arriva ovunque - anche fra quelli che indossano i pantaloni e le tonache".
Néstor Carlos KirchnerNÉSTOR CARLOS KIRCHNER
Peppone e don Camillo, donna del popolo contro ministro di Dio, si sono attaccati spesso e lei e il marito cercavano di non incontrare il cardinale, una volta in polemica non si presentarono nemmeno al Te Deum, celebrato da Jorge Mario Bergoglio, nella cattedrale di Buenos Aires. Il giorno dopo l'elezione, comunque, Cristina è andata in televisione a dire che spera che questa missione pastorale sarà molto significativa per il suo popolo e per l'Argentina. L'ha detto in modo un po' minaccioso, e ha anche minacciato di essere presente alla messa di inaugurazione.
FRANCESCO I, SUCCESSORE DI BENEDETTO XVI - UN ERSATZ
Data: Giovedì, 14 marzo @ 16:23:03 CDT
Argomento: Argentina
Free Image Hosting at www.ImageShack.usDI HORACIO VERBITSKY
pagina12.com

Tra le centinaia di telefonate e di  e-mail ricevute, ne scelgo una. “Non ci posso credere. Sono così sconvolto e ho tanta rabbia, che non so che fare. Ha avuto quello che voleva.” Sto vedendo Orlando in TV, in sala da pranzo, che già da qualche anno diceva  “vuole diventare papa”.  E' la persona giusta per coprire tutto il marciume. E' un esperto nel coprire tutto.

Il mio telefono continua a squillare, Fito mi ha chiamato piangendo” dice Graciela (Yorio), la sorella del sacerdote Orlando Yorio, quello che ha denunciato Bergoglio di essere responsabile del suo rapimento e delle torture che ha sofferto per cinque mesi del 1976. Quel Fito che ha telefonato era Adolfo Yorio, suo fratello, anche lui con un cuore a pezzi. Entrambi hanno passato molti anni della loro vita per documentare le accuse di Orlando, un teologo e sacerdote del terzo mondo, morto nel 2000 con un incubo che si è realizzato ieri. Tre anni fa, il suo incubo era stato nominato Arcivescovo Coadiutore di Buenos Aires, cosa che preannunciava il seguito.
Orlando Yorio non arrivò a sapere cosa dichiarò Bergoglio dinanzi al Tribunale federale nel mese di maggio quando disse di aver saputo dell'esistenza di quei ragazzi scomparsi solo dopo la fine della dittatura.
Ma nel mese di giugno la Corte federale ha emesso una sentenza che ha confermato l’esistenza di un piano sistematico per il sequestro dei figli di detenuti scomparsi, sulla base di documenti che dimostrano che già nel 1979 Bergoglio ne era ben consapevole ed intervenne in almeno in un caso, su richiesta del superiore generale, Pedro Arrupe.
Dopo aver sentito la storia dei famigliari di Elena de la Cuadra, rapita nel 1977, quando stava al quinto mese di gravidanza, Bergoglio consegnò loro una lettera per il vescovo ausiliare di La Plata, Mario Picchi, per chiedergli di intercedere presso il governo militare. Picchi scoprì che Elena aveva dato alla luce una bambina, che era stata affidata ad un'altra famiglia. "Potrà sempre fare un buon matrimonio e, comunque, non si può tornare indietro", disse alla famiglia.
Dichiarandolo per iscritto nella causa della ESMA, per il sequestro di Yorio e anche del gesuita Francisco Jalics, Bergoglio disse che nell’archivio episcopale non c’erano documenti sui detenuti scomparsi. Ma chi gli succedette, l’attuale Presidente, José Arancedo, inviò al Giudice Martina Forns una copia del documento sull’incontro del dittatore Videla con i vescovi Raul Primatesta, Juan Aramburu e Vicente Zazpe, dove si discusse con straordinaria franchezza su cosa si doveva dire e cosa non dire sui detenuti scomparsi, che erano stati assassinati, perché Videla voleva proteggere chi li aveva uccisi.
Nel suo libro Chiesa e dittatura, Emilio Mignone lo portò come esempio di "pastori, che consegnano le pecore al loro nemico, senza difenderle e senza riscattarle". Bergoglio mi raccontò che in una delle sue prime messe da arcivescovo cercò di avvicinare Mignone per dare spiegazioni, ma il presidente fondatore del CELS alzò la mano come per dire di fermarsi.
Non sono sicuro che Bergoglio sia stato scelto per coprire quel marciume che ha ridotto all'impotenza Joseph Ratzinger. Le lotte interne della curia romana seguono una logica imperscrutabile tanto che i fatti più oscuri potrebbero essere attribuiti allo spirito santo, come quei maneggi finanziari della banca vaticana per cui è stata esclusa dalla Clearing House internazionale perché viola le norme di controllo sul riciclaggio del denaro, o la pratica della pedofilia in quasi tutti i paesi del mondo, che Ratzinger coprì dal Santo Uffizio e per le quali chiese perdono come pontefice.
E nemmeno mi sorprenderebbe che, con un pennello in mano e con le scarpe rotte, Bergoglio cominciasse una crociata moralistica per pitturare di bianco le tombe degli apostoli.
Ma quello che mi è chiaro è che il nuovo Vescovo di Roma sarà un “Ersatz” - un surrogato, la parola tedesca alla quale non fa onore nessuna traduzione, un sostituto di qualità inferiore come acqua e farina, quella con cui tante povere madri riempiono le pance dei loro figli. Il teologo della liberazione brasiliano, Leonardo Boff, allontanato da Ratzinger dall'insegnamento e dal sacerdozio, si era illuso che fosse eletto il francescano con origini irlandesi Sean O'Malley , che regge la diocesi di Boston, che ora è in fallimento per i tanti indennizzi che ha pagato a bambini abusati da preti. Molto semplice "Si tratta di una persona molto vicina ai poveri perché ha lavorato a lungo in America Latina e nei Caraibi, sempre in mezzo ai poveri. E' per questo che può essere un papa differente, un papa di una nuova tradizione", ha scritto l'ex prete.
Nel seggio apostolico non siederà un francescano vero, ma un gesuita che si farà chiamare Francesco, come il poverello di Assisi. Una mia amica argentina mi scrive da Berlino agitata perché i tedeschi, che non conoscono la storia, credono che il nuovo papa rappresenti il terzo-mondo. Una piccola confusione.
La sua biografia è quella di un populista conservatore, così come Pio XII e Giovanni Paolo II: inflessibile nelle questioni dottrinali, ma con una apertura verso il mondo, e in particolare verso le masse rifiutate. Quando dice la sua prima messa in una strada di Trastevere o alla Stazione Termini di Roma e parla degli sfruttati e delle prostituite da parte dei potenti insensibili che chiudono il loro cuore a Cristo; quando i giornalisti che lo conoscono raccontano che viaggia in metropolitana o in autobus; quando i fedeli ascoltano le sue omelie recitate con la gestualità di un attore e quando racconta le parabole bibliche con parole semplici per il popolo, ci sarà gente in delirio per il tanto auspicato rinnovamento della chiesa. Nei tre lustri in cui ha gestito l’ Arcidiocesi di Buenos Aires, ha fatto questo e altro ancora. Ma al tempo stesso ha cercato diunificare l'opposizione contro il primo governo che, dopo molti anni, ha adottato una politica a favore di questi settori, e l’ha accusato di essere irritante e conflittuale perché per arrivare al governo ha dovuto accettare compromessi con quei potenti che lui aveva fustigato.
Ora potrà continuare a farlo su altra scala, il che non significa che dimenticherà l’ Argentina. Se Pacelli ricevette un finanziamento dall’ intelligence degli Stati Uniti per sostenere la democrazia cristiana e impedire la vittoria comunista nelle prime elezioni dopo la guerra, e se Wojtyla è stato l'ariete che ha aperto il primo buco nel muro europeo, il Papa argentino potrà svolgere lo stesso ruolo in scala latino-americana.
La sua passata appartenenza alla Guardia di Ferro, il suo discorso populista, che non ha dimenticato, e nel quale avrebbe potuto anche far riferimento a fatti storici come le Malvine, tutto ciò lo qualifica a pilotare l’orientamento di questo processo, per apostrofare gli sfruttatori e predicare la mitezza agli sfruttati.

Fonte: http://www.pagina12.com.ar/
Link: http://www.pagina12.com.ar/diario/elpais/1-215796-2013-03-14.html
14.03.2013

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di Bosque Primario



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