ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 19 aprile 2013

LA “SPENDING” DI BERGOGLIO:


 NIENTE BONUS AI DIPENDENTI

Francesco non elargisce la consueta gratifica in occasione dell’elezione del nuovo Papa ai 4mila dipendenti della Santa Sede - I soldi verranno destinati a enti assistenziali - Alla morte di Giovanni Paolo II i dipendenti incassarono 1.500 euro… - -

Giacomo Galeazzi per "la Stampa"
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L'austerity del Papa: niente bonus ai dipendenti. La nuova linea di sobrietà introdotta da Francesco (in sintonia con la politica della Santa Sede di taglio delle spese per far fronte alla crisi) si traduce anche nel mancato versamento ai dipendenti vaticani della gratifica normalmente corrisposta per l'elezione del nuovo Pontefice. Invece di isolarsi nell'Appartamento, fa vita comunitaria coi sacerdoti a «Santa Marta», ha ridotto all'osso la «pompa» pontificia e pianifica di riformare la Curia per snellire la «sacra burocrazia».

PAPA FRANCESCO - JORGE BERGOGLIOPAPA FRANCESCO - JORGE BERGOGLIO
Rompendo con la tradizione, Bergoglio ha deciso di non attribuire ai 4mila impiegati d'Oltretevere l'indennità straordinaria che normalmente veniva versata in passato per l'inizio del nuovo pontificato. Ha preferito fare un'elargizione ad alcuni enti assistenziali e caritativi. La decisione raddoppia la perdita economica per il personale vaticano, che già al momento della rinuncia di Benedetto XVI non aveva usufruito, per volontà del camerlengo Bertone dell'«una tantum» che viene solitamente assegnata per la «sede vacante».
IL PAPA BERGOGLIO IN PULLMAN CON I CARDINALIIL PAPA BERGOGLIO IN PULLMAN CON I CARDINALI
Il «no» di Bergoglio, dopo un periodo di incertezza in cui le indiscrezioni si accavallavano, è arrivato in coincidenza con la visita del Papa alla Segreteria di Stato, in cui aveva ringraziato gli addetti per il loro «servizio impagabile». «Perché sono qui? - aveva detto il Papa - Per ringraziarvi, perché so che in questi giorni avete lavorato molte ore di più e ciò non si paga perché lo avete fatto con il cuore. Si paga soltanto con un "grazie tante", ma di cuore».
E quel «non si paga» ha anticipato la conferma ufficiale che il personale vaticano non avrebbe intascato il bonus. «Data la difficile situazione economica generale - spiega il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi - non è apparso possibile né opportuno gravare i bilanci di una considerevole spesa straordinaria non prevista». Per il Vaticano il risparmio è notevole. I bonus a cui si è rinunciato non sono di poco conto. Nel 2005 i dipendenti avevano ricevuto 1.500 euro ciascuno: una prima gratifica di mille euro per la morte di Wojtyla, e una seconda di 500 euro per l'elezione di Benedetto XVI.
VATICANO PIAZZA SAN PIETROVATICANO PIAZZA SAN PIETRO
C'è chi ricorda ancora, poi, i multipli bonus del 1978,l'anno dei tre papi. Fino a Paolo VI, inoltre, i dipendenti ricevevano in più due stipendi pieni, uno per la morte del Papa e uno per l'elezione del successore. Adesso però il Vaticano vive tempi diversi: sia per la crisi finanziaria che richiede risparmi e tagli di spese, sia per i proclami di Francesco in favore di «una Chiesa povera e per i poveri».
VATICANO PIAZZA SAN PIETROVATICANO PIAZZA SAN PIETRO
Ed è a loro che è stata destinata l'elargizione per la quale Bergoglio ha attinto ai fondi disponibili per la carità del Papa «come segno dell'attenzione della Chiesa per le molte persone in difficoltà». La Santa Sede, anche in conseguenza della stretta finanziaria mondiale, è alle prese con una strategia di «spending review» e di gestione parsimoniosa delle risorse, per evitare che i bilanci precipitino ulteriormente verso il rosso.
VATICANO CUPOLA DI SAN PIETRO GUARDIE SVIZZERE jpegVATICANO CUPOLA DI SAN PIETRO GUARDIE SVIZZERE JPEG
Parlando dei conti del 2012, il presidente dell'Apsa Calcagno ammette: «L'anno scorso abbiamo portato a casa la pelle, poteva andare molto peggio». Intanto nella lettera indirizzata ai suoi ex confratelli argentini, riuniti in assemblea plenaria al santuario di Pilar, Francesco chiede scusa «per l'assenza dovuta a impegni assunti di recente che mi trattengono». In refettorio siede ogni volta in un posto diverso, a fine messa prega seduto in fondo alla cappella, si prepara da solo il caffè e lo offre alle guardie svizzere che piantono la sua stanza.

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