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martedì 21 maggio 2013

Franciscomanía

Inaugura a Buenos Aires il «Circuito papal»

La «Franciscomanía» spopola a Buenos Aires

Silvia Ragusa
Tre ore attraverso i luoghi dell'infanzia l'attività pastorale la vita quotidiana di papa Francesco.
Circuito papal
La chiamano già «Franciscomanía». A Buenos Aires ci hanno pensato così: dopo magliette, tazze, rosari e acqua benedetta con la firma di Jorge Bergoglio, adesso arriva il Papa tour, o meglio il Circuito papal. Una visita di tre ore, 43 posti a disposizione, 24 luoghi legati all’infanzia e alla religiosità del Santo padre. Due fermate d’obbligo: la parrocchia di San José del Talar, inaugurata nel 1939, dove papa Francesco fece arrivare dalla Germania negli anni Ottanta l’immagine della Vergine Desatanudos, una delle più popolari della città, e la Plaza de Mayo tra la Cattedrale, la chiesa di San Ignazio di Loyola e quella di San Francesco d’Assisi.
Insomma conoscere Francesco I in Argentina adesso lo si può fare comodamente in autobus, grazie al tour organizzato dall’ente del turismo della capitale argentina, in collaborazione con la Curia, che si svolge nei fine settimana, sabato e domenica, e in tutti gli altri giorni festivi. Alejandra Karavaitis, direttrice dell’ente turistico di Buenos Aires, spiega a Linkiesta che il Circuito papal non è poi così diverso da quello nato a Cracovia per Karol Wojtyla.«Il turismo religioso mobilita milioni di persone in tutto il mondo e il suo patrimonio rappresenta una delle principali ricchezze della città. Nello specifico Buenos Aires punta a rafforzare questi circuiti, valorizzare l’architettura religiosa, e adesso a far conoscere i luoghi della vita del nuovo Papa». Tant’è che appena cominciato - il primo giro è stato inaugurato l’11 maggio - la risposta è stata «incredibile: abbiamo dovuto raddoppiare le corse, da quattro a otto, vista la quantità di prenotazioni. In un solo giorno trecento persone hanno partecipato al Circuito papal e i prossimi tour registrano già il tutto esaurito».
A far la differenza però sono alcune vie e luoghi inseriti nel tour, legati alla vita quotidiana del papa argentino. Non solo la vita pastorale del Santo Padre, fatta di edifici ecclesiastici come l’Arcivescovado, dove Bergoglio ha vissuto, «in una stanzetta austera e isolata, dove c’era solo un letto, un tavolo e una stufa», fino alla soglia del pontificato, o la basilica di San José de Flores, dove «dopo un picnic nel giardino, andò a confessarsi e decise che sarebbe diventato sacerdote». Il giro turistico passa dalla casa in via Membrillar, nel barrio de Flores, dove visse tutta la sua infanzia e adolescenza insieme ai quattro fratelli, al padre Mario José e alla madre Regina, dalla scuola d’infanzia e dall’istituto tecnico dove studiò chimica. Per arrivare, ad esempio, anche nella piazzetta Herminia Brumana. «Era il punto di ritrovo dei bambini del quartiere, - spiega Alejandra Karavaitis -. Bergoglio trascorreva tutti i pomeriggi a giocare a calcio con suo fratello minore Oscar e con gli amici». La passione calcistica del Papa è cosa nota, ma i turisti della metropoli latinoamericana adesso potranno toccare con mano i colori rossoblu della squadra del cuore del Papa ultrà e visitare la sede dell’atletico San Lorenzo de Almagro, società nel quartiere Boedo. Negli anni Quaranta il giovane Jorge andava alle partite di El Ciclón insieme al padre, quando giocava la triade d’oro Farro, Pontoni e Martino.
Qualche chilometro ancora e il Circuito papal rallenta davanti a un’edicola, quella di Daniel, in calle Bolívar. Da anni l’edicola ha fornito la mazzetta di quotidiani alla Curia, tranne la domenica, quando Bergoglio si incaricava di andarla a prendere di persona. Fin quando da Roma, pochi giorni dopo la fumata bianca, l’ex cardinale si è premurato di chiamare il giornalaio e disdire le copie. Il percorso organizzato dall’ente del turismo poi arriva al Pasaje Roverano: qui la tappa è il parrucchiere e barbiere Romano, dove Sua santità era un habitué. «Gli aneddoti, i ricordi, sono l’essenza del giro turistico. Ma anche di questo papa. Tutti lo hanno conosciuto o visto almeno una volta, in qualche luogo di Buenos Aires. È un Papa che ci appartiene, qui in città».
D’altronde l'infanzia, l'adolescenza e tutta la vita pastorale di Bergoglio si è svolta nella capitale argentina fra la Cattedrale, sua casa fin dal 1992 quando Giovanni Paolo II lo nominò vescovo ausiliare, e las villas, le baraccopoli di Buenos Aires, la cintura urbana più popolosa dove si recava per le attività sacerdotali.
Il giro nei luoghi del Papa è gratuito e sul bus c'è una guida, per ora, solo in lingua spagnola. Presto però si aggiungeranno la lingua inglese e portoghese. E l’italiano? «Ci sarà da aspettare un po’», dice sorridendo la direttrice dall’Ente turistico della città.
 Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/circuito-papal#ixzz2Tufwda3p
http://www.linkiesta.it/circuito-papal

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