ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 2 agosto 2013

Contro i profeti di sventura

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Caro amico,
l’11 luglio scorso, la Congregazione dei religiosi ha “commissariato” l’istituto dei Francescani dell’Immacolata, imponendo loro di abbandonare la Messa tradizionale, che essi hanno il diritto di celebrare liberamente, secondo una legge universale della Chiesa, mai abrogata e confermata dal motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI del 7 luglio 2007.
Nel canone 212 del Codice di Diritto canonico attualmente in vigore si legge che i fedeli «in modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, hanno il diritto, e anzi talvolta il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune e la dignità della persona». Alla luce di questo canone e di ciò che impone il sensus fidei di ogni battezzato, ritengo doveroso inviare una lettera aperta a Sua Em.za il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata. Se Lei condivide le mie preoccupazioni, Le chiedo di associarsi a questa iniziativa, cliccando qui.

In questo modo Lei potrà inviare il suo messaggio personale direttamente al Prefetto della Congregazione e, per conoscenza, al Segretario della Congregazione, Arcivescovo José Rodriguez Carballo, al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, al Vice-Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, Arcivescovo Augustine Di Noia e al Commissario nominato, padre Venanzio Volpi, ofmcapp.
Non dimentichi di firmare la lettera con il suo nome, aggiungendo il suo e-mail.
La ringrazio per associarsi a questa iniziativa, promossa per il maggior bene della Chiesa e delle anime.
Con stima e amicizia
Roberto de Mattei
A sua Eminenza Rev.ma  Card. João Braz de Aviz

Eminenza Rev.ma,

Il decreto dell’11 luglio 2013, da Lei firmato, con il quale i Francescani dell’Immacolata vengono commissariati e ad essi è fatto divieto di celebrare la Messa secondo il Rito romano antico, costituisce un atto ingiusto nei confronti di quest’Istituto religioso, di cui lede l’onore, ma soprattutto rappresenta una violazione delle leggi universali della Chiesa, in particolare del motu proprio Summorum Pontificum del 7 luglio 2007 di papa Benedetto XVI, mai abrogato, che concede, ad ogni sacerdote, la libertà di celebrare la Messa secondo la forma detta “straordinaria”. Questa oggettiva lesione del diritto non può non preoccupare tutti coloro che credono e amano la tradizione liturgica della Chiesa e, anche in questo spirito, si battono in difesa della vita, della famiglia, del Magistero pontificio e della Civiltà cristiana.

Il diritto canonico mi dà facoltà di esprimere, in maniera rispettosa, il mio doloroso sconcerto, la mia ferma protesta e il mio vibrante appello affinché ogni ostacolo alla libera celebrazione della Messa tradizionale per ogni sacerdote sia rimosso e i Francescani dell’Immacolata possano continuare il loro prezioso apostolato che tanto bene ha fatto e potrà fare alle anime. 

Con reverente ossequio

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