ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 16 ottobre 2013

La coscienza di due cristiani liberi

Non tutti possono avere il successo mondano di Vito Mancuso
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro sono molte cose insieme: due liberi scrittori di cose cattoliche da un punto di vista cattolico, capaci di obbedienza e di sincerità, di conformità dottrinale (a modo loro) e di argomentazione razionale, storica, il che non dovrebbe essere un reato intellettuale o un tratto immorale, tanto più per dei laici extra muros, che non appartengono alla chiesa. Elevano da queste colonne, con scandalo degli ipocriti e magari sospensione di giudizio o sofferenza dei devoti, una serie di critiche a Papa Francesco. Sono degli scismatici? Non lo so, non credo, e non avrebbe alcuna importanza il determinarlo canonisticamente, almeno finché non sia dimostrata, in modo altrettanto chiaro di come loro argomentano la critica, una pretestuosità o una inimicizia anticattolica delle loro opinioni, mutuate dal foro interiore o coscienza, ben s’intende una coscienza trascendente, come la intendeva John Henry Newman e non come la intendono i direttori di giornali mondani (va’ dove ti porta l’estro individuale).

Questo giornale ha pubblicato per un paio d’anni, finché la rapace Repubblica non decise di prenderselo e farne un fattore di successo mondanissimo, in braccio al profondo esegeta della fede Corrado Augias, gli scritti di Vito Mancuso, teologo che punta alla rifondazione della fede e che esprime con piena legittimità, sebbene in modi vieppiù bizzarri, pensieri profondamente e radicalmente acattolici. A noi, che non siamo mai stati vicini a preti e cardinali e Papi, ma li abbiamo fiancheggiati con ardente passione e con uno sforzo di intelligenza quando ponevano alcuni problemi cruciali al mondo moderno secolare, di cui siamo parte, e lo facevano con coraggio nello spazio pubblico della civiltà occidentale, cercando una alleanza della fede e della ragione, a noi è sempre sembrato di estremo interesse culturale, civile e politico, oltre che storico, quel che pensano i cristiani, come discutono e con che tormento la loro condizione esistenziale nel XXI secolo. Tra di noi esistono opinioni e sensibilità diverse, gradi diversi di impegno a capire e di curiosità, ma non c’è dubbio che un giornale aperto alle idee e in qualche modo anche minimo testimone del tempo in cui si pubblica ha vitalmente bisogno di una pluralità di voci: in ogni ambito, sopra tutto nell’ambito del cristianesimo. Abbiamo celebrato un centenario calviniano, il Calvino di Ginevra, con pagine e pagine di schietta indagine nel cuore storico del protestantesimo. Siamo attenti al popolo d’Israele, religione e incarnazione sionista, con una continua ricerca di voci e punti di vista e documentazione religiosa e filosofica. Dio è un bel tipo, per noi laici. E’ una scommessa pascaliana su cui non puntiamo ma sul cui esito speculiamo con mentalità razionale, senza scrivere lettere di richiesta del perdono cristiano. Se fossimo perdonati e lasciati liberi di peccare in nome di una ricerca relativista del nostro Bene e del nostro Male, ci allarmeremmo. Gnocchi e Palmaro, insieme con altri, sono parte di questo quadro d’insieme. E li ringraziamo.    
Giuliano Ferrara

2 commenti:

  1. Negli anni il Foglio ha dato spazio a diversi autori spesso snobbati se non banditi dalle stesse testate cattoliche.
    Di questo va dato atto , come oggi succede con Gnocchi e Palmaro. C'è da dire però che l'Elefantino ha spinto e spinge la riscoperta identitaria , le ragioni della fede , i principi non negoziabili ecc. nell'ottica del neoconservatorismo (o meglio teoconservatorismo). Ovvero tutto ciò è funzionale alla "guerra santa" che l'occidente dovrebbe condurre in chiave antiislamica. E' chiaro che i cattolici non possono e non sono chiamati ad aderire a questo pacchetto "tuttoincluso". Dieci anni di "esportazione della democrazia" testimoniano il disastro umanitario prima e ideologico dopo di quella visione. Non a caso il Ferrara ha aperto le ostilità verso Bergoglio appena il papa ha proclamato il digiuno contro la guerra in Siria , data già per scontata.

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    1. E' vero!, Ferrara è un teocon sionista di ferro. Ma sa fare anche bene il bastian contrario e a dar spazio a voci che molti cattolici adulti non faranno mai..come la difesa della vita.
      Importante è saper discernere il grano dal loglio..!

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