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domenica 20 ottobre 2013

Mistero o casualità?

Suor Faustina Kowalska e la Devozione alla Divina Misericordia - Suor Feliksa Kozolowksa ed i messaggi della Grande Misericordia. Mistero o casualità?

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Suor Faustina Kowalska e suor Feliksa Kozolowksa, ambedue polacche, ambedue vissute nello stesso periodo storico. Se sappiamo molto sulla prima sappiamo poco o nulla sulla seconda del quale invero dovremmo sapere molto di più, poichè ai suoi tempi suor Feliksa Kozolowska ebbe notevole notorietà in Polonia.
Alla fine del secolo 19°, in Polonia si diffuse con ampio respiro il mariavitismo, una confessione religiosa cattolica fondata dalla "mistica" Suor Feliksa Magdalena Kozlowska, colei che ebbe da "gesù" la prima visione di una serie di importanti rivelazioni che perdurarono fino al 1918 e che vennero raccolte sotto il nome di "Opera di Grande Misericordia".

E proprio la Misericordia Divina fu il fulcro di tutta la sua "mistica". Nelle visioni "gesù" le parlò di una "corruzione del clero" e della punizione divina che per tal motivo pendeva sul mondo intero, una punizione evitabile a patto di ricominciare proprio dalla Polonia una missione riformatrice della Chiesa intensificando l'adorazione Eucaristica e la preghiera a Maria Ausiliatrice.
Suor Feliksa convinse e radunò subito intorno a sè molti sacerdoti, entusiasti forse di essere dei novelli rifondatori del Clero; fin dall'inizio se ne contarono più di 70 tra i quali Jan Maria Michał Kowalski, insieme al quale Feliksa fondò la congregazione dei Mariaviti.
Dal 1903 cominciarono i tentativi di avere un riconoscimento dalla Chiesa Cattolica ma con tali premesse rinnovatrici, i documenti di regolarizzazione vennero rifiutati da due importanti prelati, l'arcivescovo di Varsavia, Wincenty Chrosciak Popiel, e il vescovo di Lublino, Franciszek Jaczewski, anche se in seguito il plico arrivò comunque a Roma attraverso il vescovo di Plock, Jerzy Józef Elizeusz Szembek.
Nel 1904 una delegazione di mariaviti capitanata dal Ministro Generale dell'Ordine Jan Maria Michal Kowalski si recò a Roma per perorare la propria causa ed un riconoscimento ufficiale del movimento, ma una volta concluse le indagini, San Pio X dapprima dispose la sospensione dell'attività della congregazione e l’ordine di non diffondere le rivelazioni di Kozłowska e poi nel 1906, di fronte alla pervicace disobbedienza dei due fondatori, li scomunicò entrambi con l'enclica "Tribus circiter", ribadendo l'ordine di scioglimento del gruppo e criticando duramente la venerazione quasi idolatra della Kozlowska da parte dei suoi seguaci.
In Polonia intanto il fenomeno del mariavitismo si era ormai innescato e si diffondeva sempre più a macchia d'olio facendo breccia nell'immaginario popolare: il numero dei fedeli arrivò fino a 160.000 e la chiesa mariavita fu addirittura approvata dalle autorità russe al fine di contrapporla alla detestata Chiesa Cattolica.
Ed è proprio in questo clima che Faustina Kowalska visse, probabilmente assorbendo le idee della "Grande Misericordia" Mariavitana così diffusa in quel periodo storico.
Sorge infatti una misteriosa coincidenza.
IL CASO PLOCK
Nel 1911 A circa 5 chilometri da Plock i Mariaviti costruirono un santuario attorno al quale si sviluppò un villaggio che dalla fondatrice prese il nome di Felicianow.
Proprio nel convento di Plock, nella tarda primavera dell’anno 1930,
"la madre superiora Michaela Moraczewska trasferì Suor Faustina Kowalska, destinandola a lavorare nel negozio del forno, che ogni giorno forniva il pane agli abitanti di Płock. Nella dipendenza di questo convento a Stary Rynek ebbe luogo un evento storico per il culto alla Divina Misericordia, e cioè la prima apparizione di Gesù Misericordioso che iniziò la missione pubblica di Santa Suor Faustina.
Il 22 febbraio dell’anno 1931 il Signore Gesù si mostrò come nel quadro ”Gesù confido in Te”. Questo evento ella lo descrisse così nel suo ”Diario”: la sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire i due grandi raggi , rosso l’uno e l’atro pallido. Muta tenevo gli occhi fissi sul Signore; l’anima mia era presa dal timore,ma anche dalla gioia grande. Dopo un istante, Gesù mi disse : ”Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te. Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l’anima, che venererà quest’immagine, non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell’ora della morte, la vittoria sui nemici. Io stesso la difenderò come Mia propria gloria” (D. 47-48).
Nel convento di Płock Suor Faustina udì anche la raccomandazione di Gesù riguardo alla Festa della Misericordia la prima domenica dopo Pasqua. Qui iniziò questo ”sentiero luminoso”, durante il quale Gesù, gradualmente, le trasmise la missione profetica di ricordare al mondo il Suo Amore Misericordioso per ogni uomo"...[1]
Sembra quindi non stupire una devozione che riprende un tema tanto in voga in quel periodo in Polonia.
Analizzati però i diari di Suor Faustina Kowalska, anche in questo caso il Sant'Uffizio non ebbe nessun dubbio: la suora soffriva di false verità e di allucinazioni, venendo di conseguenza condannata.
Riportiamo da un ottimo lavoro di Massimo Minarelli:
"La devozione a Gesù Misericordioso, subito dopo la morte di Suor Faustina Kowalska avvenuta nel 1938, ebbe una rapida diffusione in Polonia durante il secondo conflitto mondiale e fu accolta dall’episcopato polacco negli anni successivi. Negli anni ’50 essa era già notevolmente diffusa quando fu sottoposta al vaglio della Sacra Congregazione del Sant’Ufficio, che con Decreto del 28.11.1958 e Notificazione del 6.3.1959) affermò:
«Si rende noto che la Suprema Sacra Congregazione del Sant’Offizio, prese in esame le asserite visioni e rivelazioni di Suor Faustina Kowalska (dell’Istituto di Nostra Signora della Misericordia, defunta nel 1938 presso Cracovia), ha stabilito quanto segue:
1) doversi proibire la diffusione delle immagini e degli scritti che presentano la devozione della Divina Misericordia nelle forme proposte dalla medesima Suor Faustina;
2) essere demandata alla prudenza dei Vescovi il compito di rimuovere le predette immagini che eventualmente fossero già esposte al culto” (Sacra Congregazione del Sant’Offizio, Notificazione del 6.3.1959).»
L’obiezione fondamentale sollevata dalla Sacra Congregazione era proprio quella dell’eresia dell’apocatàstasi, che emergeva da alcuni brani contenuti nel Diario di Suor Faustina, e per questo il diario fu inserito nell’Indice dei libri proibiti.
Gli effetti di questi divieti furono molto pesanti, specie in Polonia.
L’episcopato locale tuttavia non volle uniformarsi alle direttive di Roma...e la devozione resistette, in particolare per il sostegno dell’allora arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla, che reggeva l’arcidiocesi dal gennaio del 1964, e che dall’ottobre del 1965 al settembre del 1967 [incurante delle decisioni del Sant’Uffizio sulla devozione e sul Diario della suora] aveva condotto la fase diocesana del processo di canonizzazione di Suor Faustina". [2]
E non poteva essere altrimenti; ad una più attenta analisi l'articolo svela che dalla Devozione escono incongruenze talmente gravi da non poter essere in nessun modo conciliate con la Dottrina Cattolica. Difatti:
"In un altro punto del Diario si legge: «Recita continuamente la coroncina che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell’ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita Misericordia».
... si dichiara che la coroncina alla Divina Misericordia è l’ultima tavola di salvezza: si saltano a pie’ pari i Sacramenti della Chiesa e si istituisce un mezzo più potente (la coroncina) per ottenere misericordia; inoltre, si dimenticano gli altri doni fatti da Dio per la salvezza delle anime, in aggiunta ai Sacramenti della Chiesa: in particolare si dimenticano il Santo Rosario, la devozione al Sacro Cuore di Gesù e la devozione al Cuore Immacolato di Maria..
Perché “automatizzare” l’ottenimento della salvezza, prescrivendo soltanto mezzi materiali (recita della coroncina, partecipazione alla festa della divina misericordia) che non tengono conto del reale pentimento del peccatore?
La recita di una preghiera per un morente può ottenere da Dio grazie per la sua salvezza, che però resta sempre subordinata alla sua volontà di salvarsi.
Come si possono accettare, allora, parole del genere seguente? «Nell’ora della morte difenderò come Mia gloria ogni anima che reciterà questa coroncina, oppure altri la reciteranno vicino ad un agonizzante ed otterranno per l’agonizzante lo stesso perdono. Quando vicino ad un agonizzante viene recitata questa Coroncina, si placa l'ira di Dio e l’imperscrutabile Misericordia avvolge l’anima e si commuovono le viscere della Mia Misericordia, per la dolorosa Passione di Mio Figlio».
A parte il fatto che non si capisce chi stia parlando (il Padre o il Figlio?), come si può accettare questo “automatismo”? Recita della coroncina da parte di altri = salvezza dell’agonizzante!
La Misericordia di Dio è infinita, ma trova sempre un limite insuperabile nella resistenza dell’anima alla Grazia. Nessuno può essere salvato contro la sua volontà! [Qui fecit te sine te, non salvabit te sine te!]
Come si può accettare, inoltre, l’affermazione che la Misericordia è il più grande attributo di Dio?
Tutti gli attributi di Dio sono uguali e perfetti! La Misericordia Divina non è superiore alla Giustizia Divina o viceversa! Eppure nel Diario troviamo scritto: «Anche i demoni ammirano la Mia giustizia, ma non credono alla Mia bontà. (...) Annuncia che la Misericordia è il più grande attributo di Dio»."[3]
La cosa singolare è che le incongruenze erano talmente evidenti che non potevano essere sorvolate, eppure la canonizzazione avvenne ugualmente...
"A pag. 957, Appendice n. 4, del “Diario – La Misericordia divina nella mia anima” (Libreria Editrice Vaticana, 2004) sono trascritte le osservazioni del Secondo Teologo Censore nel processo di beatificazione di suor Faustina, riguardo all’espressione contenuta nel Diario: «Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione. Concedo loro l’ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre. Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno terribile, il giorno della Mia giustizia».
È chiaro che la Festa della Divina Misericordia non può essere l’ultima tavola di salvezza per le anime in pericolo, perché Dio può raggiungere le anime e salvarle con tanti mezzi, in particolare col Sacramento della Penitenza che ha istituito proprio per questo scopo.
Perciò il Secondo Teologo Censore (come bene si legge nell’Appendice sopra citata) è costretto a ipotizzare uno stato di indebolimento della coscienza di suor Faustina in quel punto del Diario.
Ma se cominciamo a dire che le rivelazioni private ritenute autentiche dalla Chiesa vanno prese con prudenza… dove andiamo a finire"?[4]
Dove andiamo a finire non lo sappiamo nemmeno noi, ma possiamo aggiungere che, guarda caso, la Chiesa moderna che ha promosso e diffuso una devozione condannata dal Santo Uffizio, quindi per lo meno dubbia, non nasconde attualmente al suo interno diverse di quelle stesse idee eretiche che proponevano come "riforma" del clero i mariaviti:
  • Matrimonio per i sacerdoti;
  • Sacerdozio alle donne;
  • Comunione sotto ambedue le specie;
  • Semplificazione delle cerimonie e regole in Quaresima;
  • Abbassamento dell'età per la prima Comunione;
  • Rimozione dei titoli ecclesiastici.
Non fa specie quindi che una Chiesa che abbia santificato la Kowalska e preghi la sua Coroncina della Divina Misericordia, sia assillata dalle medesime prorompenti forze centrifugo distruttive.
Come dire... il diavolo una volta insinuatosi propone sempre le stesse cose.
Va notato che la canonizzazione, come si sa, avvenne sotto il pontificato del Papa polacco Karol Woytila , il più grande sostenitore della suora e compatriota Faustina Kowalska, il quale riuscì perfino a far modificare le direttive del Santo Uffizio:
"In prossimità della salita al soglio pontificio, l’arcivescovo Wojtyla era già riuscito a far modificare la posizione della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant’Ufficio), che pertanto a circa vent’anni dal precedente decreto dovette emanare una nuova Notificazione dal tenore assai diverso rispetto a quello di cui sopra: “Da diverse parti, specialmente dalla Polonia, anche autorevolmente [leggasi Karol Wojtyla], è stato chiesto se le proibizioni contenute nella Notificazione della S. Congregazione del S. Offizio, pubblicata… (nel) 1959, riguardanti la devozione alla Divina Misericordia nelle forme proposte da Suor Faustina Kowalska, si debbano ritenere ancora in vigore. Questa S. Congregazione, tenuti presenti i molti documenti originali, non conosciuti nel 1959; considerate le circostanze profondamente mutate; e tenuto conto del parere di molti Ordinari Polacchi, dichiara non più vincolanti le proibizioni contenute nella citata Notificazione”. (Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Notificazione del 15.4.1978)" [5]
GPII, il 30 novembre 1980 pubblicò l’Enciclica Dives in misericordia, la domenica in albis del 18 aprile 1993, in Piazza San Pietro, dichiarò beata Suor Faustina Kowalska ed il 30 aprile 2000, in pieno Giubileo, la canonizzò, istituendo anche la Festa liturgica della Divina Misericordia nella Seconda Domenica di Pasqua.
L’indulgenza plenaria collegata alla Festa della Divina Misericordia fu approvata con decreto della Penitenzieria Apostolica, emesso il 29 giugno 2002, e il 17 agosto 2002 GPII durante la Solenne Dedicazione del Santuario Mondiale della Divina Misericordia di Cracovia-Lagiewniki in Polonia, consacrò il mondo alla Divina Misericordia.
Un tripudio e un attenzione del tutto particolari alla Misericordia, che in questo caso sembra sfociare più che da Gesù, dalle sorgenti campanilistiche del mariavitesimo e riciclato in una devozione già condannata dalla Chiesa preconciliare in una sorta di depauperamento della vera Misericordia Divina che non può essere scollegata, in nessun modo, dalla Giustizia di Dio.
Quindi non nascondiamo forti perplessità, anche dinnanzi all'inquietante fatto che GPII non disapprovava nemmeno i mariaviti visto che "negli anni '80 permise all'astronomo polacco Konrad Maria Pawel Rudnicki, sacerdote della Chiesa dei Mariaviti, di celebrare una messa secondo la liturgia mariavita nella sua cappella privata di Castel Gandolfo"! [6]
Giorgio M.G. Locatelli

[1] Diario di suor Faustina
[2] articolo tratto dal pdf di Massimo Minarelli http://www.salpan.org/Allegati/LA_MISERICORDIA_DIVINA.pdf
[3] Ibid.
[4] Ibid.
[5] Ibid.
[6] http://www.eresie.it/it/Kozlowska.htm


http://radiospada.org/2013/10/suor-faustina-kowalska-e-la-devozione-alla-divina-misericordia-suor-feliksa-kozolowksa-ed-i-messaggi-della-grande-misericordia-mistero-o-casualita/

    One thought on “Suor Faustina Kowalska e la Devozione alla Divina Misericordia - Suor Feliksa Kozolowksa ed i messaggi della Grande Misericordia. Mistero o casualità?”


  1. Quando prendiamo certe posizioni, suscettibili di generare scandalo tra i fedeli, è un po' come se prendessimo la nostra anima tra le mani come acqua: basta che apriamo le dita e l'acqua -come l'anima in certe prese di posizione appunto- è perduta. Ecco, a me risulta una storia diversa da quella -a dire il vero poco documentata, essendoci solo tre riferimenti per una conclusione così grave: miseranda come documentazione...- e mi permetto di darne nota. Per cominciare, devozione alla Divina Misericordia si diffuse al punto da toccare Paesi stranieri e persino i pontefici Pio XI e Pio XII (Pacelli ne volle benedire una statua: http://www.pallottins.fr/pri%C3%A8re/spiritualit%C3%A9/centre-%C3%A0-osny/). Soprattutto, mi risulta che l'imprimatur alla pubblicazione del Diario fu dato nel 1936, con Suor Faustina ancora in vita. Aggiungo poi che nel 1955 la Santa Sede approvò la costituzione di un ordine religioso col compito di diffondere tale Devozione. Le condanne del Santo Uffizio sono... posteriori, del 1959, e riguardano la versione in lingua francese e quella in italiano, che per gravi errori di traduzione erano da ritenere eretiche. Non doveva essere poi un caso così grave, se nel 1965 il cardinale Ottaviani dette l'Ok all'avvio della causa di beatificazione, essendo vescovo di Cracovia Karol Wojitila. Infine, la rimozione del bando risale ai primi mesi del 1978, ancora regnante Paolo VI, non Giovanni Paolo II.
    Caro Locatelli, domani mi ricorderò della sua anima durante la messa.

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