Suor Faustina Kowalska e la Devozione alla Divina Misericordia - Suor Feliksa Kozolowksa ed i messaggi della Grande Misericordia. Mistero o casualità?
Suor
Faustina Kowalska e suor Feliksa Kozolowksa, ambedue polacche, ambedue
vissute nello stesso periodo storico. Se sappiamo molto sulla prima
sappiamo poco o nulla sulla seconda del quale invero dovremmo sapere
molto di più, poichè ai suoi tempi suor Feliksa Kozolowska ebbe notevole
notorietà in Polonia.
Alla
fine del secolo 19°, in Polonia si diffuse con ampio respiro il
mariavitismo, una confessione religiosa cattolica fondata dalla
"mistica" Suor Feliksa Magdalena Kozlowska, colei che ebbe da "gesù" la
prima visione di una serie di importanti rivelazioni che perdurarono
fino al 1918 e che vennero raccolte sotto il nome di "Opera di Grande
Misericordia".
E
proprio la Misericordia Divina fu il fulcro di tutta la sua "mistica".
Nelle visioni "gesù" le parlò di una "corruzione del clero" e della
punizione divina che per tal motivo pendeva sul mondo intero, una
punizione evitabile a patto di ricominciare proprio dalla Polonia una
missione riformatrice della Chiesa intensificando l'adorazione
Eucaristica e la preghiera a Maria Ausiliatrice.
Suor
Feliksa convinse e radunò subito intorno a sè molti sacerdoti,
entusiasti forse di essere dei novelli rifondatori del Clero; fin
dall'inizio se ne contarono più di 70 tra i quali Jan Maria Michał
Kowalski, insieme al quale Feliksa fondò la congregazione dei Mariaviti.
Dal
1903 cominciarono i tentativi di avere un riconoscimento dalla Chiesa
Cattolica ma con tali premesse rinnovatrici, i documenti di
regolarizzazione vennero rifiutati da due importanti prelati,
l'arcivescovo di Varsavia, Wincenty Chrosciak Popiel, e il vescovo di
Lublino, Franciszek Jaczewski, anche se in seguito il plico arrivò
comunque a Roma attraverso il vescovo di Plock, Jerzy Józef Elizeusz
Szembek.
Nel
1904 una delegazione di mariaviti capitanata dal Ministro Generale
dell'Ordine Jan Maria Michal Kowalski si recò a Roma per perorare la
propria causa ed un riconoscimento ufficiale del movimento, ma una volta
concluse le indagini, San Pio X dapprima dispose la sospensione
dell'attività della congregazione e l’ordine di non diffondere le
rivelazioni di Kozłowska e poi nel 1906, di fronte alla pervicace
disobbedienza dei due fondatori, li scomunicò entrambi con l'enclica
"Tribus circiter", ribadendo l'ordine di scioglimento del gruppo e
criticando duramente la venerazione quasi idolatra della Kozlowska da
parte dei suoi seguaci.
In Polonia
intanto il fenomeno del mariavitismo si era ormai innescato e si
diffondeva sempre più a macchia d'olio facendo breccia nell'immaginario
popolare: il numero dei fedeli arrivò fino a 160.000 e la chiesa
mariavita fu addirittura approvata dalle autorità russe al fine di
contrapporla alla detestata Chiesa Cattolica.
Ed è
proprio in questo clima che Faustina Kowalska visse, probabilmente
assorbendo le idee della "Grande Misericordia" Mariavitana così diffusa
in quel periodo storico.
Sorge infatti una misteriosa coincidenza.
Sorge infatti una misteriosa coincidenza.
IL CASO PLOCK
Nel 1911 A
circa 5 chilometri da Plock i Mariaviti costruirono un santuario
attorno al quale si sviluppò un villaggio che dalla fondatrice prese il
nome di Felicianow.
Proprio nel convento di Plock, nella tarda primavera dell’anno 1930,
"la
madre superiora Michaela Moraczewska trasferì Suor Faustina Kowalska,
destinandola a lavorare nel negozio del forno, che ogni giorno forniva
il pane agli abitanti di Płock. Nella dipendenza di questo convento a
Stary Rynek ebbe luogo un evento storico per il culto alla Divina
Misericordia, e cioè la prima apparizione di Gesù Misericordioso che
iniziò la missione pubblica di Santa Suor Faustina.
Il
22 febbraio dell’anno 1931 il Signore Gesù si mostrò come nel quadro
”Gesù confido in Te”. Questo evento ella lo descrisse così nel suo
”Diario”: la sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito
di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra
toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire
i due grandi raggi , rosso l’uno e l’atro pallido. Muta tenevo gli
occhi fissi sul Signore; l’anima mia era presa dal timore,ma anche dalla
gioia grande. Dopo un istante, Gesù mi disse : ”Dipingi un’immagine
secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te.
Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella,
e poi nel mondo intero. Prometto che l’anima, che venererà
quest’immagine, non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in
particolare nell’ora della morte, la vittoria sui nemici. Io stesso la
difenderò come Mia propria gloria” (D. 47-48).
Nel convento di Płock Suor Faustina udì anche la raccomandazione di Gesù riguardo alla Festa della Misericordia la prima domenica dopo Pasqua. Qui iniziò questo ”sentiero luminoso”, durante il quale Gesù, gradualmente, le trasmise la missione profetica di ricordare al mondo il Suo Amore Misericordioso per ogni uomo"...[1]
Nel convento di Płock Suor Faustina udì anche la raccomandazione di Gesù riguardo alla Festa della Misericordia la prima domenica dopo Pasqua. Qui iniziò questo ”sentiero luminoso”, durante il quale Gesù, gradualmente, le trasmise la missione profetica di ricordare al mondo il Suo Amore Misericordioso per ogni uomo"...[1]
Sembra quindi non stupire una devozione che riprende un tema tanto in voga in quel periodo in Polonia.
Analizzati
però i diari di Suor Faustina Kowalska, anche in questo caso il
Sant'Uffizio non ebbe nessun dubbio: la suora soffriva di false verità e
di allucinazioni, venendo di conseguenza condannata.
Riportiamo da un ottimo lavoro di Massimo Minarelli:
"La
devozione a Gesù Misericordioso, subito dopo la morte di Suor Faustina
Kowalska avvenuta nel 1938, ebbe una rapida diffusione in Polonia
durante il secondo conflitto mondiale e fu accolta dall’episcopato
polacco negli anni successivi. Negli anni ’50 essa era già notevolmente
diffusa quando fu sottoposta al vaglio della Sacra Congregazione del
Sant’Ufficio, che con Decreto del 28.11.1958 e Notificazione del
6.3.1959) affermò:
«Si
rende noto che la Suprema Sacra Congregazione del Sant’Offizio, prese
in esame le asserite visioni e rivelazioni di Suor Faustina Kowalska
(dell’Istituto di Nostra Signora della Misericordia, defunta nel 1938
presso Cracovia), ha stabilito quanto segue:
1)
doversi proibire la diffusione delle immagini e degli scritti che
presentano la devozione della Divina Misericordia nelle forme proposte
dalla medesima Suor Faustina;
2)
essere demandata alla prudenza dei Vescovi il compito di rimuovere le
predette immagini che eventualmente fossero già esposte al culto” (Sacra
Congregazione del Sant’Offizio, Notificazione del 6.3.1959).»
L’obiezione
fondamentale sollevata dalla Sacra Congregazione era proprio quella
dell’eresia dell’apocatàstasi, che emergeva da alcuni brani contenuti
nel Diario di Suor Faustina, e per questo il diario fu inserito
nell’Indice dei libri proibiti.
Gli effetti di questi divieti furono molto pesanti, specie in Polonia.
L’episcopato
locale tuttavia non volle uniformarsi alle direttive di Roma...e la
devozione resistette, in particolare per il sostegno dell’allora
arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla, che reggeva l’arcidiocesi dal gennaio del 1964, e che dall’ottobre del 1965 al settembre del 1967 [incurante delle decisioni del Sant’Uffizio sulla devozione e sul Diario della suora] aveva condotto la fase diocesana del processo di canonizzazione di Suor Faustina". [2]
E non
poteva essere altrimenti; ad una più attenta analisi l'articolo svela
che dalla Devozione escono incongruenze talmente gravi da non poter
essere in nessun modo conciliate con la Dottrina Cattolica. Difatti:
"In
un altro punto del Diario si legge: «Recita continuamente la coroncina
che ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia
nell’ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come
ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più
incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia
dalla Mia infinita Misericordia».
...
si dichiara che la coroncina alla Divina Misericordia è l’ultima tavola
di salvezza: si saltano a pie’ pari i Sacramenti della Chiesa e si
istituisce un mezzo più potente (la coroncina) per ottenere
misericordia; inoltre, si dimenticano gli altri doni fatti da Dio per la
salvezza delle anime, in aggiunta ai Sacramenti della Chiesa: in
particolare si dimenticano il Santo Rosario, la devozione al Sacro Cuore
di Gesù e la devozione al Cuore Immacolato di Maria..
Perché
“automatizzare” l’ottenimento della salvezza, prescrivendo soltanto
mezzi materiali (recita della coroncina, partecipazione alla festa della
divina misericordia) che non tengono conto del reale pentimento del
peccatore?
La
recita di una preghiera per un morente può ottenere da Dio grazie per
la sua salvezza, che però resta sempre subordinata alla sua volontà di
salvarsi.
Come
si possono accettare, allora, parole del genere seguente? «Nell’ora
della morte difenderò come Mia gloria ogni anima che reciterà questa
coroncina, oppure altri la reciteranno vicino ad un agonizzante ed
otterranno per l’agonizzante lo stesso perdono. Quando vicino ad un
agonizzante viene recitata questa Coroncina, si placa l'ira di Dio e
l’imperscrutabile Misericordia avvolge l’anima e si commuovono le
viscere della Mia Misericordia, per la dolorosa Passione di Mio Figlio».
A
parte il fatto che non si capisce chi stia parlando (il Padre o il
Figlio?), come si può accettare questo “automatismo”? Recita della
coroncina da parte di altri = salvezza dell’agonizzante!
La
Misericordia di Dio è infinita, ma trova sempre un limite insuperabile
nella resistenza dell’anima alla Grazia. Nessuno può essere salvato
contro la sua volontà! [Qui fecit te sine te, non salvabit te sine te!]
Come si può accettare, inoltre, l’affermazione che la Misericordia è il più grande attributo di Dio?
Tutti
gli attributi di Dio sono uguali e perfetti! La Misericordia Divina non
è superiore alla Giustizia Divina o viceversa! Eppure nel Diario
troviamo scritto: «Anche i demoni ammirano la Mia giustizia, ma non
credono alla Mia bontà. (...) Annuncia che la Misericordia è il più
grande attributo di Dio»."[3]
La cosa
singolare è che le incongruenze erano talmente evidenti che non potevano
essere sorvolate, eppure la canonizzazione avvenne ugualmente...
"A pag. 957, Appendice n. 4, del “Diario – La Misericordia divina nella mia anima” (Libreria Editrice Vaticana, 2004)
sono trascritte le osservazioni del Secondo Teologo Censore nel
processo di beatificazione di suor Faustina, riguardo all’espressione
contenuta nel Diario: «Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa
Passione. Concedo loro l’ultima tavola di salvezza, cioè la festa della
Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per
sempre. Segretaria della Mia Misericordia, scrivi, parla alle anime di
questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno terribile, il
giorno della Mia giustizia».
È
chiaro che la Festa della Divina Misericordia non può essere l’ultima
tavola di salvezza per le anime in pericolo, perché Dio può raggiungere
le anime e salvarle con tanti mezzi, in particolare col Sacramento della
Penitenza che ha istituito proprio per questo scopo.
Perciò il Secondo Teologo Censore (come bene si legge nell’Appendice sopra citata) è costretto a ipotizzare uno stato di indebolimento della coscienza di suor Faustina in quel punto del Diario.
Ma
se cominciamo a dire che le rivelazioni private ritenute autentiche
dalla Chiesa vanno prese con prudenza… dove andiamo a finire"?[4]
Dove
andiamo a finire non lo sappiamo nemmeno noi, ma possiamo aggiungere
che, guarda caso, la Chiesa moderna che ha promosso e diffuso una
devozione condannata dal Santo Uffizio, quindi per lo meno dubbia, non
nasconde attualmente al suo interno diverse di quelle stesse idee
eretiche che proponevano come "riforma" del clero i mariaviti:
- Matrimonio per i sacerdoti;
- Sacerdozio alle donne;
- Comunione sotto ambedue le specie;
- Semplificazione delle cerimonie e regole in Quaresima;
- Abbassamento dell'età per la prima Comunione;
- Rimozione dei titoli ecclesiastici.
Non fa
specie quindi che una Chiesa che abbia santificato la Kowalska e preghi
la sua Coroncina della Divina Misericordia, sia assillata dalle medesime
prorompenti forze centrifugo distruttive.
Come dire... il diavolo una volta insinuatosi propone sempre le stesse cose.
Va notato
che la canonizzazione, come si sa, avvenne sotto il pontificato del Papa
polacco Karol Woytila , il più grande sostenitore della suora e
compatriota Faustina Kowalska, il quale riuscì perfino a far modificare
le direttive del Santo Uffizio:
"In
prossimità della salita al soglio pontificio, l’arcivescovo Wojtyla era
già riuscito a far modificare la posizione della Sacra Congregazione
per la Dottrina della Fede (ex Sant’Ufficio), che pertanto a circa
vent’anni dal precedente decreto dovette emanare una nuova Notificazione
dal tenore assai diverso rispetto a quello di cui sopra: “Da diverse
parti, specialmente dalla Polonia, anche autorevolmente [leggasi Karol Wojtyla],
è stato chiesto se le proibizioni contenute nella Notificazione della
S. Congregazione del S. Offizio, pubblicata… (nel) 1959, riguardanti la
devozione alla Divina Misericordia nelle forme proposte da Suor Faustina
Kowalska, si debbano ritenere ancora in vigore. Questa S.
Congregazione, tenuti presenti i molti documenti originali, non
conosciuti nel 1959; considerate le circostanze profondamente mutate; e
tenuto conto del parere di molti Ordinari Polacchi, dichiara non più
vincolanti le proibizioni contenute nella citata Notificazione”. (Sacra
Congregazione per la Dottrina della Fede, Notificazione del 15.4.1978)" [5]
GPII, il 30 novembre 1980 pubblicò l’Enciclica Dives in misericordia,
la domenica in albis del 18 aprile 1993, in Piazza San Pietro, dichiarò
beata Suor Faustina Kowalska ed il 30 aprile 2000, in pieno Giubileo,
la canonizzò, istituendo anche la Festa liturgica della Divina
Misericordia nella Seconda Domenica di Pasqua.
L’indulgenza
plenaria collegata alla Festa della Divina Misericordia fu approvata
con decreto della Penitenzieria Apostolica, emesso il 29 giugno 2002, e
il 17 agosto 2002 GPII durante la Solenne Dedicazione del Santuario
Mondiale della Divina Misericordia di Cracovia-Lagiewniki in Polonia,
consacrò il mondo alla Divina Misericordia.
Un
tripudio e un attenzione del tutto particolari alla Misericordia, che in
questo caso sembra sfociare più che da Gesù, dalle sorgenti
campanilistiche del mariavitesimo e riciclato in una devozione già
condannata dalla Chiesa preconciliare in una sorta di depauperamento
della vera Misericordia Divina che non può essere scollegata, in nessun
modo, dalla Giustizia di Dio.
Quindi non
nascondiamo forti perplessità, anche dinnanzi all'inquietante fatto che
GPII non disapprovava nemmeno i mariaviti visto che "negli anni '80
permise all'astronomo polacco Konrad Maria Pawel Rudnicki, sacerdote
della Chiesa dei Mariaviti, di celebrare una messa secondo la liturgia
mariavita nella sua cappella privata di Castel Gandolfo"! [6]
Giorgio M.G. Locatelli[1] Diario di suor Faustina
[2] articolo tratto dal pdf di Massimo Minarelli http://www.salpan.org/
[3] Ibid.
[4] Ibid.
[5] Ibid.
[6] http://www.eresie.it/it/
http://radiospada.org/2013/10/suor-faustina-kowalska-e-la-devozione-alla-divina-misericordia-suor-feliksa-kozolowksa-ed-i-messaggi-della-grande-misericordia-mistero-o-casualita/
Caro Locatelli, domani mi ricorderò della sua anima durante la messa.