Durante l’ultima sessione primaverile della Conferenza episcopale tedesca svoltasi a Treviri, l’ex presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani spiegava come fosse possibile istituire la figura del diacono femminile capace di svolgere funzioni pastorali e particolari servizi liturgici. Non c’erano problemi di dogmi, aggiungeva Kasper: niente ordinazione, basterebbe una semplice e meno impegnativa benedizione. Gänswein si mostra perplesso e non vede all’orizzonte cambiamenti su questo fronte, neppure ora che Papa è il gesuita che tante aspettative ha generato in gran parte dell’episcopato mondiale, con il quale dice di collaborare “in fiducia e armonia”. Rimarranno deluse, quindi, “quelle forze che hanno cercato di sfruttare il nuovo Pontefice per i propri interessi”, spiega il prefetto della Casa pontificia. Basta guardare al documento dell’ufficio per la cura delle anime della diocesi di Friburgo che autorizzava il riaccostamento dei divorziati risposati ai sacramenti, primo fra tutti la comunione, nel nome della misericordia tanto evocata da Francesco. Ma è stato lo stesso Pontefice, sempre alla Stampa, a chiarire di aver “parlato del battesimo e della comunione come cibo spirituale per andare avanti, da considerare un rimedio e non un premio. Alcuni – ha aggiunto – hanno subito pensato ai sacramenti per i divorziati risposati, ma io non sono sceso in casi particolari: volevo solo indicare un principio”.
Una risposta indiretta anche a quanti, a partire dal cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, avevano accusato il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, monsignor Gerhard Ludwig Müller, di voler imbrigliare e chiudere il dibattito sulla pastorale matrimoniale in vista del prossimo Sinodo straordinario di ottobre. Polemiche assurde, le ha definite qualche giorno fa in una lunga intervista all’agenzia cattolica tedesca kath.net il cardinale svizzero Kurt Koch, tra l’altro successore di Kasper al dicastero per l’unità dei cristiani e in questi giorni in visita in Russia (ha incontrato anche il Patriarca di Mosca, Kirill): “Müller non ha fatto altro che richiamare la dottrina della chiesa, ribadendo ciò che era già stato affermato sul tema specifico all’epoca in cui prefetto dell’ex Sant’Uffizio era il cardinale Joseph Ratzinger. Ogni serio esame del problema deve partire da questi insegnamenti, che corrispondono alla chiara volontà di Gesù Cristo”. Opporre ancora una volta l’insegnamento alla pastorale, ha detto Koch, “non può essere la direzione in cui si deve muovere la chiesa. Nuove modalità di espressione pastorale si possono trovare solo nella luce portata dalla verità della dottrina”.
© - FOGLIO QUOTIDIANO
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