Parolin: «Spero che il nuovo governo possa attuare il programma»
La prima volta con Napolitano al ricevimento per i Patti Lateranensi da neo-Segretario di Stato: nonostante le difficoltà «il tessuto Italia tiene»
Al Segretario di Stato Pietro Parolin viene chiesto se conosce Matteo Renzi: «no», risponde sorridendo, «ma sono stato assistente scout e dunque può essere che in passato l'abbia incontrato...». Quello che si è svolto a palazzo Borromeo, sede dell'ambasciata italiana presso il Vaticano, è stato un ricevimento per commemorare i Patti Lateranensi un po' atipico, come quello dell'anno scorso, del resto. Nel febbraio 2013 si tenne all'indomani delle dimissioni di Benedetto XVI, oggi si svolge a pochi giorni dalle dimissioni del premier Enrico Letta, in una fase di transizione. Nel pomeriggio, a porte chiuse, l'incontro delle due delegazioni, come sempre ai massimi livelli: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premier uscente Letta, il ministro degli Esteri in odore di riconferma Emma Bonino. Da parte ecclesiastica, oltre a Parolin e ai suoi due vice Dominique Mamberti («ministro degli Esteri») e Angelo Becciu (Sostituto), c'erano il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e il segretario ad interim dei vescovi italiani, Nunzio Galantino.
Durante il colloquio «abbiamo parlato del Paese, dei molti problemi che affronta e delle prospettive future», confida Parolin lasciando l'ambasciata. «Non abbiamo trattato invece di questioni fiscali e di altri problemi specifici: lo faremo - assicura il neo-cardinale - con il prossimo governo». Alla domanda sull'impegno di Renzi, Parolin risponde: «Spero possa realizzare il programma. Mi sembra un programma molto impegnativo. Spero che con l'aiuto di Dio lo possa fare».
Sulle priorità da attuare, il Segretario di Stato ha riferito che nel corso dei colloqui si è parlato «dell'importanza di dare un sostegno alle famiglie e del lavoro». Ai giornalisti che gli chiedevano se si sentisse ottimista, Parolin ha risposto: «il cristiano dev'essere sempre ottimista. Naturalmente ci sono difficoltà ma vi è anche una solidità che dà speranza». Nonostante tutto, ha continuato, il «tessuto Italia» tiene: «Ci sono molte famiglie, persone, giovani, anziani che danno un contributo fondamentale allo sviluppo e alla vita del Paese».
Nel corso del colloquio a porte chiuse più volte è stato ricordato, anche dagli interlocutori delle istituzioni italiane, il contributo che la Chiesa cattolica dà alla tenuta della società italiana, con le sue tante iniziative sociali. Il presidente Napolitano ha auspicato che queste considerazioni vengano trasmesse anche al nuovo governo.
All'uscita Parolin ha fatto qualche battuta anche sulle riforme in Vaticano. «I lavori degli otto consiglieri del Papa proseguono bene - ha detto - Mi pare che ci sia un clima molto buono, in questi giorni abbiamo sentito le due Commissioni referenti, ora i cardinali devono dare un parere e poi sarà il Papa a decidere». Mentre alla domanda se lo Ior sarà chiuso il Segretario di Stato ha risposto con un «no comment».
ANDREA TORNIELLIROMA
Quando cominciai la mia attività di vendita, molti anni fa, imparai le battute classiche sui venditori: dai luoghi comuni di quello che “vende frigoriferi agli eschimesi“, a quello “che venderebbe anche sua madre“; ma la più divertente, anche se un po’ volgare, era quello che si diceva di uno, così bravo, “che co’ teo ga’ messo in ****, te ghe disi anca grassie!” (dopo che ti ha fregato, lo ringrazi pure).
Siamo abituati a pensare a Berlusconi come l’apoteosi del venditore. Ma credo che sia nulla, in confronto a quelli del PD: pensate, sono stati così bravi, che hanno convinto i loro elettori non soltanto a votarli (e passi) ma anche che l’Euro è un bene per l’Italia, e che la difesa ad oltranza delle banche e degli interessi delle banche sia una cosa buona per loro! Dei veri e propri geni, non c’è che dire! Se Berlusconi è bravo a vendere pentole e prosciutti, tutto sommato la sua capacità non ci stupisce più di tanto: sì, bravo, ma come lui ce ne sono anche tanti altri. Questi del PD sono invece dei maestri: riescono a far passare ciò che è peggio (*) per la popolazione come un beneficio. E questi poveretti che danno anche 2 euro per esprimere le loro preferenze! Direi che siamo proprio alla circonvenzione di incapace, reato da codice penale (art.643).
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(*) Come dice bene Nando Ioppolo in questo video, sono riusciti a farci passare come accettabili, anzi come desiderabili, le condizioni che solo ai super-ricchi fanno comodo:
- Bassa inflazione, perchè i loro patrimoni e le immense liquidità non perdano di valore (e noi sappiamo in realtà che l’inflazione non danneggia chi vive del proprio lavoro, anzi, è un livellatore di reddito);
- Completa de-regulation, soprattutto borsistica, per permettere di guadagnare al massimo da spericolate azioni speculative (cosa che, a chi ancora una volta vive del proprio lavoro, non può interessare di meno, anzi: chiedetelo alle decine di migliaia di risparmiatori che grazie a Parmalat o Cirio hanno perso i loro risparmi di una vita);
- Euro forte, per permettere di fare acquisizioni a basso costo in giro per il mondo (le aziende italiane che non riescono più ad esportare ringraziano);
- Completa libertà di movimento dei capitali, per permettere di spostare le richzze dove più conviene (sottraendo capitali all’economia italiana: perchè anche le aziende pubbliche come l’Enel hanno sedi nei paradisi fiscali? Forse per il bene della collettività?); e, aggiungo io,
- una fiscalità differenziata per paese che permette, solo a chi ne ha i mezzi e le dimensioni, di evitare di pagare tasse, come ben spiegato in questo post (e che, a chi vive del proprio lavoro, non porta ovviamente nessun beneficio).
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