ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 20 febbraio 2014

Mentre il G8 discute, nella stanza accanto volano i piatti


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All’innesto, due autunni fa, dello svizzero René Brülhart nella struttura dell’Autorità di Informazione Finanziaria, con la carica di direttore, questo blog scrisse:
“Sarà interessante vedere come si concilierà l’opera di Brülhart con quella di questo organismo, i cui due principali esperti, Marcello Condemi e Francesco De Pasquale, entrambi della covata della Banca d’Italia e ivi chiamati dal cardinale Attilio Nicora e dall’allora presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi, si sentiranno prevedibilmente scavalcati dall’arrivo del loro collega e rivale svizzero”.

Detto e fatto. Che quella profezia di sventura si sia più che adempiuta lo documenta la lettera di cui ha dato notizia la vaticanista Franca Giansoldati su “Il Messaggero” del 18 febbraio. Proprio mentre papa Francesco e gli otto cardinali suoi consiglieri, più il segretario di Stato Pietro Parolin, erano riuniti per studiare il riordino degli uffici finanziari vaticani.
Altro che riordino. La lettera reca la data del 16 gennaio e porta le firme non solo di Condemi e De Pasquale, ma anche di Giuseppe Dalla Torre, Claudio Bianchi e Cesare Testa, cioè dell’intero consiglio direttivo dell’AIF. Tutti in aperta ribellione contro il loro direttore.
Stando a quanto scrivono i cinque, Brülhart avrebbe letteralmente distrutto la funzionalità dell’AIF, facendo di testa sua e guastando i rapporti non solo con il consiglio direttivo, ma con lo stesso presidente dell’organismo, che fino allo scorso 30 gennaio era il cardinale Nicora.
Quel giorno, la sala stampa vaticana diramò la notizia che il papa aveva “accolto la richiesta” del cardinale “di essere sollevato dall’incarico”. Formula che nel curriculum di Nicora era già comparsa nel 1997 quando lasciò la carica di vescovo di Verona e nel 2011 quando lasciò la presidenza dell’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede, nell’uno e nell’altro caso in forme non del tutto pacifiche.
Ma questa volta Nicora se n’è andato proprio sbattendo la porta, più furente che mai. E si può capire che Brülhart non gli sia mai andato a genio, visto che è stato proprio lui, all’inizio del 2012, l’esperto incaricato dal cardinale Tarcisio Bertone di manomettere la stesura originaria della legge 127 contro la criminalità finanziaria, introducendovi quei “passi indietro” che lo stesso Nicora e l’allora presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi denunciarono con forza e che gli ispettori di Moneyval riscontrarono, costringendo poi il Vaticano a riparare il malfatto.
Al posto di Nicora, il 30 gennaio, il papa ha nominato presidente monsignor Giorgio Corbellini, ma solo “ad interim”.
Il risultato è che l’AIF, cioè l’organo di controllo del corretto funzionamento degli uffici finanziari vaticani e quindi la chiave di volta del risanamento, è oggi allo sbando, con un presidente precario e un direttore sfiduciato dall’intero suo consiglio direttivo.
Richiesto di un commento, padre Federico Lombardi ha risposto serafico che “bisognerebbe semmai meravigliarsi che turbolenze del genere non accadano, in un organismo giovane e in crescita come l’AIF”.




di Sandro Magister

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/02/19/mentre-il-g8-consiglia-il-papa-nella-stanza-accanto-volano-i-piatti/

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