Medjugorje e le apparizioni argentine
Che cosa deciderà il Papa dopo le conclusioni della commissione guidata da Ruini? I casi di San Nicolas e Salta, in Argentina
I risultati del lavoro della commissione internazionale su Medjugorje presieduta dal cardinale Camillo Ruini sono stati consegnati a mano dal porporato italiano a Papa Francesco. Il dossier - top secret - è ora depositato presso la Congregazione per la dottrina della fede, dove già si trova altro materiale sul fenomeno iniziato oltre trent'anni fa nel paesino dell'Erzegovina divenuto meta di pellegrinaggio per milioni di persone.
Il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il neo-cardinale Gerhard Müller, nei mesi scorsi aveva inviato attraverso la nunziatura apostolica una lettera ai vescovi USA mettendoli in guardia dall'appoggiare «riunioni, conferenze o pubbliche celebrazioni» nelle quali venisse data per certa la credibilità delle apparizioni di Medjugorje. Come ne caso degli incontri di preghiera con uno dei veggenti, pubblicizzati con tanto di indicazione dell'orario dell'apparizione, divenuta così un appuntamento preannunciato. L'iniziativa è stata letta da diversi osservatori come illuminante per comprendere quale sia il pensiero di Müller in proposito. Facendo dunque ipotizzare una presa di posizione negativa da parte del Prefetto della Congregazione dottrinale.
E avevano fatto scalpore le espressioni usate da Papa Francesco a messa a Santa Marta il 14 novembre 2013, quando aveva detto che la Madonna «è Madre, non è un capoufficio della posta» intenta a «inviare messaggi tutti i giorni». Parole dirette a quanti vivono rincorrendo messaggi e profezie sul futuro.
La commissione Ruini ha consegnato numerosi verbali all'ex Sant'Uffizio: non sono state trovate prove di truffe o raggiri, anche se permangono da parte di alcuni commissari dei dubbi. Resta poi la grande questione relativa ai frutti spirituali, alle tantissime persone che in quel luogo di per sé così poco attrattivo, ritrovano la fede e si riavvicinano alla Chiesa. La plenaria della Congregazione per la dottrina della fede esaminerà e discuterà le conclusioni della commissione in una riunione nei prossimi mesi. Poi la decisione finale verrà sottoposta a Papa Francesco.
Tutto è dunque ancora aperto. Il fatto che il fenomeno sia ancora in corso rende per il momento difficile ipotizzare una dichiarazione che ne attesti la soprannaturalità. Ma è possibile che anche coloro che sperano in un giudizio negativo rimangano delusi. Può essere utile infatti richiamare che cosa è accaduto negli ultimi trent'anni in Argentina, con riferimento a due apparizioni, avvenute a San Nicolas, a 250 chilometri da Buenos Aires (ma non nella diocesi della capitale), e a Salta.
A San Nicolas le apparizioni hanno avuto inizio nel 1983 e non sono terminate (ad ogni anniversario si ritrovano a pregare 250 mila fedeli); la veggente stimmatizzata Gladys Quiroga de Motta - una donna molto semplice, alla veggente, madre di famiglia e nonna - si è sempre sottoposta in tutto e per tutto all'autorità ecclesiastica e vive in silenzio e preghiera per la maggior parte della sua giornata. L'attuale vescovo, Héctor Sabatino Cardelli ha celebrato messe e presieduto processioni nel luogo dove viene edificato, sulla riva del Paraná, il grande santuario richiesto dall'apparizione, dove è stata scoperta anche una fonte d'acqua. L'autorità ecclesiastica ha anche approvato lo scapolare bianco destinato in particolare a chi soffre nel corpo e nell'anima. Padre Carlos Pérez, direttore spirituale della veggente, si dichiara convinto dell'autenticità del fatto. Sono stati pubblicati più di 1800 messaggi affidati dall'apparizione, con un'edizione autorizzata dall'allora vescovo di San Nicolas, Domingo Salvador Castagna, il quale a suo tempo aveva dichiarato: «Credo fermamente che questo è un avvenimento della Vergine».
Un secondo caso con il quale Jorge Mario Bergoglio ha avuto a che fare seppure a distanza, in quanto vescovo argentino, è quello delle apparizioni di Salta, una provincia a 1500 chilometri da Buenos Aires. In questo caso l'arcivescovo del luogo, Mario Carniello, è piuttosto critico. A difendere il fenomeno di Salta è invece il mariologo francese René Laurentin: «è tutto molto positivo», ha dichiarato lo studioso nel corso della sua settima visita, nel dicembre 2011. La veggente è Maria Livia de Obeid. Le apparizioni e le preghiere avvengono nel santuario de La Virgen del Cerro, (La Vergine del Colle). Più di un milione di persone ogni anno vengono qui per pregare con la veggente. Ogni sabato, tra marzo e dicembre, 30-40.000 persone salgono al santuario che lei ha fatto costruire nell'anno 2000 su una collina di 300 metri d'altezza. Anche in questo caso, il pellegrinaggio al Cerro riavvicina molti alla confessione e alla vita spirituale.
L’arcivescovo, nel luglio 2006, dopo tre anni di studio, ha dichiarato che «non esiste prova o testimonianza oggettiva che supporti una spiegazione soprannaturale delle presunte apparizioni della Vergine». In sostanza, un giudizio che equivale a un «non constat de supernaturalitate», lo stesso che i vescovi iugoslavi diedero su Medjugorje nell'ormai famosa «dichiarazione di Zara» (1991).
Sul caso di Salta, il cardinale Bergoglio si era espresso invitando i suoi sacerdoti alla prudenza e a raccordarsi sempre con il clero locale e con le indicazioni dell'arcivescovo del luogo. Di fatto però, anche in questo secondo caso che vede le autorità ecclesiastiche non credere alla soprannaturalità dell'apparizione, non sono stati proibiti i pellegrinaggi e si è sempre cercato di assicurare la cura pastorale dei pellegrini.
Nell'esortazione «Evangelii Gaudium» si legge: «Nella pietà popolare si può cogliere la modalità in cui la fede ricevuta si è incarnata in una cultura e continua a trasmettersi. In alcuni momenti guardata con sfiducia, è stata oggetto di rivalutazione nei decenni posteriori al Concilio. È stato Paolo VI nella sua Esortazione apostolica "Evangelii nuntiandi" a dare un impulso decisivo in tal senso. Egli vi spiega che la pietà popolare "manifesta una sete di Dio che solo i semplici e i poveri possono conoscere"».
« È un modo legittimo di vivere la fede - continua Francesco, parafrasando il documento finale di Aparecida - un modo di sentirsi parte della Chiesa, e di essere missionari; porta con sé la grazia della missionarietà, dell’uscire da sé stessi e dell’essere pellegrini: il camminare insieme verso i santuari e il partecipare ad altre manifestazioni della pietà popolare, portando con sé anche i figli o invitando altre persone, è in sé stesso un atto di evangelizzazione. Non coartiamo né pretendiamo di controllare questa forza missionaria!... Per capire questa realtà c’è bisogno di avvicinarsi ad essa con lo sguardo del Buon Pastore, che non cerca di giudicare, ma di amare».
Ovviamente ciò non significa il venir meno della necessaria supervisione del vescovo per far sì che non si inganni la fede dei semplici, che non vi siano truffe o raggiri, che non si presenti un'attenzione patologica per i segreti e i messaggi apocalittici. Ma è possibile anche scindere il pronunciamento e il riconoscimento del fenomeno in sé e della sua natura, dall'accompagnamento pastorale dei fedeli, specie se si constata che vi sono frutti spirituali positivi.
ANDREA TORNIELLICITTÀ DEL VATICANO
"Ma è possibile anche scindere il pronunciamento e il riconoscimento del fenomeno in sé e della sua natura
RispondiEliminadall'accompagnamento pastorale dei fedeli".
Fantastico , ma allora perchè non andare in pellegrinaggio nei casinò e nelle sale bingo? Se la natura del fenomeno non conta..