ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 30 aprile 2014

Ci sarà pure un motivo.. (vedi Sion...)

(a cura Redazione "Il sismografo")
(Luis Badilla) I Pontefici che si sono recati in pellegrinaggio in Terra Santa sono 3 e Papa Francesco sarà il quarto. I pellegrinaggi dei Papi in oltre duemila anni di storia del cristianesimo si snodano solo nell’ultimo mezzo secolo: tra il 1964 e il 2014. Di ciascuno di loro si potrebbe dire, con parole di san Girolamo (nella sua lettera a Paola a Eustochio e a Marcella) di essere stati pastori “convinti che mancasse qualcosa alla loro fede e alla loro propria scienza”. “Erano convinti - prosegue san Girolamo - di non poter raggiungere la perfezione se non avessero adorato Cristo proprio in quei luoghi dove il Vangelo, prima che altrove, aveva irradiato dalla Croce il suo splendore”. (1)
Papa Paolo VI, il primo Pontefice ad andare in pellegrinaggio in Terra Santa, dieci anni dopo questa sua storica visita, nell’Esortazione Apostolica “Nobis in animo” (25 marzo 1974) scrive: “Questa terra benedetta è divenuta, pertanto in certo modo, il patrimonio spirituale dei cristiani di tutto il mondo, i quali bramano di poterla visitare, in pio pellegrinaggio, almeno una volta durante la vita, per appagare la loro devozione ed esprimere il loro amore a Dio diventato Bambino in Betlemme, al divino Adolescente e Lavoratore a Nazareth, al divino Maestro e Taumaturgo attraverso tutta la regione, al divino Crocefisso sul Calvario, al Redentore Risorto dal sepolcro che si trova nel «Tempio della Risurrezione» (ο ναός τής αναστάσεως), come lo chiamano con felice espressione i fratelli cristiani di lingua greca. Ma quella è, pure, la terra in cui, accanto ai Santuari ed ai Luoghi Santi, esiste ed opera una Chiesa vivente, una Comunità di credenti in Cristo. È una Comunità che, nel corso della storia, ha subito innumerevoli prove ed è stata soggetta a dolorose vicissitudini: le divisioni interne, le persecuzioni dall’esterno e, da qualche tempo, l’emigrazione l’hanno resa debole, non più autosufficiente, e perciò bisognosa della nostra comprensione e del nostro aiuto morale e materiale”.
Il 4 gennaio 1964, nel suo discorso nell’Aeroporto Leonardo Da Vinci, alla presenza del Presidente Italiano Antonio Segni, Papa Paolo VI così spiegò il suo viaggio: “È stato detto giustamente che il Successore del primo degli Apostoli ritorna dopo venti secoli di storia là, di dove Pietro è partito, portatore del Messaggio cristiano. E di fatto vuol essere il Nostro un ritorno alla culla del Cristianesimo, ove il granello di senapa dell’evangelica similitudine ha messo le prime radici, estendendosi come albero frondoso, che ormai ricopre con la sua ombra tutto il mondo (cfr. Matth. 13, 31 s.); una visita orante ai Luoghi santificati dalla Vita, Passione e Resurrezione di Nostro Signore. È un pellegrinaggio di preghiera e di penitenza, per una partecipazione più intima e vitale ai Misteri della Redenzione, e per proclamare sempre più alto davanti agli uomini, come annunziammo nel Nostro primo Messaggio Urbi et Orbi, che « solo nel Vangelo di Gesù è la salvezza aspettata e desiderata: "poiché non c’è sotto il cielo altro nome dato agli uomini, mercé il quale abbiamo ad essere salvati " (Act. 4, 12)».”
** E’ certo che ogni Papa ha avuto un desiderio forte e intenso di andare in pellegrinaggio di preghiera in Terra Santa, ma non è possibile documentare tali progetti. E’ possibile documentare la presenza di solo 3 Pontefici e, fra qualche settimana, di un quarto. In altri casi si possiedono brandelli d’informazione, come per esempio sui i desideri, irrealizzati, di recarsi alle terre di Gesù di Gregorio VII (2) , Urbano II (3)  e Pio II (4) .
** Alcuni Papi sono stati in Terra Santa, o hanno soggiornato in questi luoghi, ma prima di essere eletti al Soglio di Pietro: Urbano IV (Giacomo Pantaléon), eletto Papa nel 1261 quando era Patriarca di Gerusalemme e Gregorio X (Tedaldo Visconti) che ad Acri, il 1° settembre 1271, apprende di essere stato eletto Papa.
** La storia dei Papi testimonia e documenta che ogni Successore di Pietro ha sempre avuto a cuore la Terra Santa, i suoi popoli, i conflitti e le difficoltà dei cristiani, lungo duemila anni di storia. Gli esempi sono decine. Nel 652, Papa Martino I (Todi/649 – 655), per esempio, giustifica i suoi rapporti di amicizia con i musulmani – criticati da più parti - con uno scopo preciso: poter mandare elemosine ai cristiani della Città Santa. Papa Vittore II (Gebeardo dei conti Dollnstein-Hirschberg/1055 – 1057), nel 1056 si rivolge all’imperatrice Teodora pregandola di cancellare la tasse imperiali ai pellegrini di Terra Santa che includevano i loro cavalli. Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti/1846-1878) ordina finanziare la sede del Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Papa Giovanni Paolo II fece il suo pellegrinaggio in Terra Santa (2000) dopo 22 anni dalla sua elezione, eppure in pratica ha serbato questo desiderio nel suo cuore da sempre. Nell’Esortazione Apostolica per la chiusura del Giubileo della Redenzione (1983-1984), “Redemptionis Anno”, confessò: “Quest'anno in particolare avrei desiderato rivivere la profonda commozione e l'immensa gioia provata dal mio predecessore, il papa Paolo VI, quando nel 1964 si recò in Terra Santa e a Gerusalemme. Se non mi è stato possibile essere fisicamente là, mi sento, però, spiritualmente pellegrino nella terra dove fu operata la nostra riconciliazione con Dio, per chiedere al Principe della pace il dono prezioso della redenzione e quello della pace, sospirata dal cuore degli uomini, dalle famiglie, dai popoli e, in particolare, dalle genti che abitano proprio in quella regione. Penso specialmente alla città di Gerusalemme, dove Gesù, offrendo la sua vita, «ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo... distruggendo in se stesso l'inimicizia» (Ef 2,14)” (5).
Con riferimento specifico a Gerusalemme, il beato Giovanni Paolo II scrive: “I romani pontefici, soprattutto in questo secolo, hanno seguito sempre con trepidante sollecitudine gli avvenimenti dolorosi nei quali Gerusalemme è stata coinvolta per molti decenni e hanno prestato vigilante attenzione ai pronunciamenti delle istituzioni internazionali che si sono interessate della Città santa. In numerose occasioni, la Santa Sede ha invitato alla riflessione e ha esortato a trovare una soluzione adeguata alla complessa e delicata questione. Lo ha fatto perché profondamente preoccupata della pace tra i popoli, non meno che per motivi spirituali, storici, culturali, di natura eminentemente religiosa”. Per Papa Wojtyla “la Città santa racchiude quindi un profondo invito alla pace rivolto a tutta l'umanità, e in particolare agli adoratori del Dio unico e grande, Padre misericordioso dei popoli. Ma purtroppo si deve riconoscere che Gerusalemme permane motivo di perdurante rivalità, di violenza e di rivendicazioni esclusiviste”. (6)
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Pio XII. Papa Eugenio Pacelli (Pontefice tra il 2 marzo 1939 e il 9 ottobre 1958) non si recò mai in Terra Santa. Durante il suo pontificato, così come prima nelle sue diverse mansioni presso la Segretaria di Stato, seguì con particolare e accorata partecipazione gli eventi politici e religiosi della regione Mediorientale. Da ricordare subito, tra tanti documenti al riguardo, l'Enciclica del 1° maggio 1948 ("Auspicia quaedam") in cui con lo sguardo rivolto verso i popoli in conflitto parla "della concorda tra le nazioni". Poi altre due Encicliche dedicate a Terra Santa: la "In multiplicibus curis" del 24 ottobre 1948 e la "Redemptoris nostri" del 15 aprile 1949. Forti e sentite sono le sue parole per ringraziare l'opera dei Francescani responsabili della Custodia di Terra Santa: “Ci è anche noto che nel paese voi vi prodigate ininterrottamente affinché le molteplici opere di pietà e di carità da voi fondate e dirette abbiano a fiorire e a produrre frutti abbondanti di salvezza. A questo scopo avete aperto e corredato scuole elementari e superiori per la formazione dei fanciulli e dei giovani, nonché ospizi e ricoveri per infermi e ogni genere di derelitti, affinché ricevano quanto può recar loro sollievo fisico e morale” (Quinque ante annos, 1947).
Giovanni XXIII. Anche Papa Angelo Roncalli (7)   si recò in pellegrinaggio in Terra Santa, ma quando era il segretario personale di mons. Radini Tedeschi, vescovo di Bergamo. Era il 1906 (12 settembre – 22 ottobre) e aveva 25 anni quando prese parte al Terzo pellegrinaggio nazionale in Terra Santa. Di questo viaggio abbiamo ampia documentazione: una serie di articoli che pubblicò sull'«Eco di Bergamo», raccolti e pubblicati molti anni dopo in un libro (8)  e un “Diario” che lui scrisse di questo pellegrinaggio e dove racconta con semplicità e profondità disarmanti l'esperienza vissuta in ogni luogo visitato. Le cronache e le testimonianze dell'epoca raccontano che Angelo Roncalli restò molto amareggiato per la triste e umiliante condizione del Santuario di Nazareth. Toccherà a lui, 53 anni più tardi, già Papa Giovanni XXIII, dare l’approvazione al progetto della Basilica di Nazareth preparato per conto della Custodia di Terra Santa dall’architetto italiano Giovanni Muzio (9) . I ricordi di un pellegrinaggio a Terra Santa di Angelo Giuseppe Roncalli si aprono a Napoli il 18 settembre 1906, giorno della partenza in treno da Roma, in perfetto orario (“cosa prodigiosa!", scrive), per salire sulla nave "Hispania". A Roma, i pellegrini erano stati ricevuti da Papa San Pio X. Il diario si conclude il 14 ottobre, il giorno prima della partenza per Alessandria di Egitto.
Giovanni Paolo I. Nonostante le sue intenzioni, più volte espresse anche pubblicamente, e i suoi desideri manifestati a molte persone, Papa Giovanni Paolo I non si è mai recato in pellegrinaggio in Terra Santa. Abramo Alberto Piattelli, rabbino capo a Venezia dal 1961 al 1972, in un'intervista, parlando del suo rapporto col Patriarca Albino Luciani, racconta il suo primo incontro nel lontano 1961: "Era un grande conoscitore della Bibbia, e mi ricordo anzi di avergliene regalata una scritta in ebraico. Lui mi disse di aver studiato ai tempi del seminario l’ebraico, e la cosa gli fece molto piacere. La Bibbia era il fondamento che lo legava anche alla Terra promessa, a Israele. Lui non aveva ancora visitato Israele, e mi diceva che avrebbe voluto tanto visitarla, non come turista fugace, ma per andare lì sul posto e rimanervi a lungo, visitare i luoghi storici del Vecchio e del Nuovo Testamento, vedere gli scavi archeologici che si stavano aprendo e conoscere le imprese realizzate nello Stato di Israele da poco nato. Erano anche gli anni in cui si verificavano i risultati prodotti dal Concilio Vaticano II, e ne discutevamo".
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● Paolo VI.
Paolo VI, il primo Pontefice a fare questo pellegrinaggio, visitò Terra Santa (Giordania, Israele e i Territori Palestinesi) dal 4 al 6 gennaio 1964 (Amman, Gerusalemme, Nazareth e Betlemme). Con Paolo VI e il suo pellegrinaggio in Terra Santa cominciarono i viaggi internazionali dei Papi nell'era moderna(10) .
D’allora fino ad oggi, i viaggi apostolici internazionali sono: 139 (Paolo VI – 9 / Giovanni Paolo II, 104 /Benedetto XVI – 24 / Francesco – 2/Brasile e Terra Santa).(11)
● Giovanni Paolo II.
Trentasei anni dopo, Giovanni Paolo II si recò in pellegrinaggio in Terra Santa (Giordania, Israele e Palestina) dal 20 al 26 marzo 2000 nel contesto dei “Pellegrinaggi giubilari”. (12)  Papa Wojtyla visitò Amman, Wadi Al-Kharrar, Tel Aviv, Al-Maghtas, Betlemme, Deheisheh, Gerusalemme e Nazareth.
● Benedetto XVI.  
Papa Benedetto si recò in Terra Santa tra l’8 e il 15 maggio 2009 e visitò: Amman, Monte Nebo, Madaba, Tel Aviv, Gerusalemme, Betlemme e Nazareth.
● Francesco.
Papa Francesco si reca in “pellegrinaggio di preghiera” a Terra Santa tra il 24 e il 26 maggio 2014 in occasione del 50° anniversario dell’incontro a Gerusalemme tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora. Il Santo Padre visiterà Amman, Bethany beyond the Jordan, Betlemme, Tel Aviv e Gerusalemme. P. Jorge Mario Bergoglio nel 1973, Provinciale dei gesuiti in Argentina, partendo da Roma visitò Gerusalemme. Dalla Città Santa aveva previsto un pellegrinaggio a diversi luoghi di Terra Santa. Ha potuto però visitarne alcuni per un giorno e mezzo. Poi rimase bloccato altri quattro giorni presso l'American Colony Hotel a causa dello scoppio della guerra arabo-israeliana del Kippur (6 – 25 ottobre 1973).
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Note
(1) San Girolamo, Lettera 46, 9.
(2) Ildebrando Aldobrandeschi di Sovana (Sovana, 1020/1025 – Salerno, 25 maggio 1085).
(3) Ottone (o Oddone) di Lagery (Châtillon-sur-Marne, 28 luglio 1040 circa – Roma, 29 luglio 1099),
(4) Enea Silvio Piccolomini (Corsignano, 18 ottobre 1405 – Ancona, 14 agosto 1464).
(5) Redemptionis Anno, 20 aprile 1984.
(6) Redemptionis Anno, 20 aprile 1984.
(7) Papa Giovanni XXIII, Angelo Giuseppe Roncalli, (Sotto il Monte, 25 novembre 1881 – Città del Vaticano, 3 giugno 1963). Fu eletto papa il 28 ottobre 1958. Fu terziario francescano ed è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000. Canonizzato il 27 aprile insieme con il beato Giovanni Paolo II.
(8) Raccolta degli articoli di Angelo Roncalli, nella veste di Inviato dell’Eco di Bergamo, in occasione del terzo pellegrinaggio Nazionale in Terra Santa. I testi di Roncalli sono stati pubblicati in un libro con il titolo “1906: viaggio in Terra Santa. Articoli di un giornalista diventato papa”.  In realtà padre Roncalli scrisse alcuni appunti di viaggio per il mensile “Il Giardinetto di Maria - Eco di Lourdes e di Palestina” che però furono pubblicati. Llo farà un mese dopo il quotidiano L’Eco di Bergamo.
(9) Giovanni Muzio (Milano 1893-1982), fu il massimo rappresentante in campo architettonico del movimento Novecento. Negli anni tra le due guerre divenne uno dei protagonisti dell'architettura italiana, costruendo numerosi importanti edifici a Milano: tra i quali l'Università Cattolica (1919-34), il Palazzo dell'Arte (1932-1933), il Palazzo della Cassa di Risparmio (1934-1942), il Palazzo dei Giornali (1938-1940), il Teatro Angelicum (1948).
(10) L'ultimo Papa che prima di Paolo VI è stato fuori dall'Italia è Pio VII (1800-1823), portato da Napoleone Bonaparte in esilio coatto a Fontainebleau, il 9 giugno del 1812.
(11) I viaggi dei Papi per continenti:
Paolo VI. Africa (1) America (2) Asia (3) Europa (2) Oceania (1). Totale = 9
Giovanni Paolo II. Africa (13 ) America (21 ) Asia (10 ) Europa (55 ) Oceania (5 ). Totale = 104. Nota. Si tratta di statistiche relative poiché in numerosi viaggi Giovanni Paolo Ii “toccò” due continenti.
Benedetto XVI. Africa (2) America (3) Asia (3) Europa (16 ) Oceania (1). Totale = 24
Francesco. America (1) .Totale = 1
(12) Gli altri "Momenti" dei Pellegrinaggi giubilari sono: in Grecia, Siria e Malta, sulle orme di San Paolo Apostolo (4-9 maggio 2001); al Monte Sinai (24-26 febbraio 2000) e la     Commemorazione di Abramo alla vigilia del pellegrinaggio ai luoghi legati alla storia della salvezza. Aula Paolo VI (23 febbraio 2000)

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