ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 30 aprile 2014

Patroni cercansi?

Il patrono della famiglia

Francesco invoca Wojtyla sul suo Sinodo misericordioso

La Familiaris Consortio e le piaghe da curare. Serve coraggio dice il Papa

“San Giovanni Paolo II è stato il Papa della famiglia”, ed è a lui che Francesco affida le sorti del Sinodo che di famiglia e matrimonio si occuperà dal prossimo ottobre, a Roma, per almeno un anno e mezzo. “Un cammino che sicuramente dal cielo lui accompagna e sostiene”, ha chiarito Bergoglio nell’omelia di domenica letta davanti a ottocentomila fedeli giunti da ogni parte del mondo e sotto lo sguardo attento del Papa emerito, quel Joseph Ratzinger che di Giovanni Paolo II fu il braccio dottrinale e il più ascoltato consigliere. Il Papa della Familiaris Consortio e delle centotrentaquattro catechesi sull’amore umano diventa così una sorta di santo patrono della famiglia, come auspicato a suo tempo dal cardinale conservatore Joachim Meisner, da un paio di mesi arcivescovo emerito di Colonia.
Se la bussola al Sinodo sarà dunque il lascito giovanpaolino, fatto di documenti e testimonianze che hanno riaffermato con forza, nei primi anni Ottanta, la dottrina della chiesa cattolica sul matrimonio e la famiglia, Francesco ha lasciato intendere che quella bussola può essere riorientata. Senza strappi laceranti, ma mostrando il coraggio che ebbe, ad esempio, Giovanni XXIII convocando a sorpresa il Vaticano II senza consultarsi con le commissioni istituite ad hoc che avevano dissuaso Pio XI e Pio XII. Un po’ come auspicava, qualche tempo fa, il cardinale Oscar Maradiaga, tra i più convinti sostenitori della necessità di riprendere in mano la Familiaris Consortio per aggiornarla alla luce delle questioni inedite fino a pochi anni fa – dal gender alle unioni civili – che ora meritano una più profonda attenzione da parte della chiesa.  Non a caso, quando il Papa ha ricordato il Concilio aperto nel 1962, ha osservato che Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II hanno “collaborato con lo Spirito Santo per ripristinare e aggiornare la chiesa secondo la sua fisionomia originaria”. Ed entrambi “hanno avuto il coraggio di guardare le ferite di Gesù, di toccare le sue mani piagate e il suo costato trafitto”. Roncalli e Wojtyla sono stati due uomini “che hanno dato testimonianza alla chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”. E’ il coraggio che Francesco chiede ai vescovi, i quali sono chiamati – come lo fu Giovanni XXIII – a essere docili allo Spirito Santo, lasciandosi guidare. “Che entrambi – ha proseguito Bergoglio – ci insegnino a non scandalizzarci delle piaghe di Cristo, ad addentrarci nel mistero della misericordia divina che sempre spera, sempre perdona, perché sempre ama”. Il Papa torna a chiedere misericordia, dunque, per affrontare i temi all’ordine del giorno del Sinodo. Senza però dare un’indicazione di quale sia la portata del significato che egli dà al concetto di misericordia. L’arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra, critico verso la relazione con cui il cardinale Walter Kasper aveva aperto la discussione sulla famiglia al concistoro straordinario dello scorso febbraio, ricordava al Foglio che “la misericordia che la chiesa di generazione in generazione annuncia è quella in cui si dice che cosa è male”. La misericordia, aggiungeva Caffarra, “non dice ‘pazienza, vediamo di rimediare come possiamo’. Questa è tolleranza, essenzialmente diversa dalla misericordia”. Tesi non troppo dissimile da quella che il cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, aveva sostenuto lo scorso autunno, poche settimane dopo l’annuncio di convocazione del Sinodo straordinario del prossimo ottobre: “Attraverso quello che oggettivamente suona come un falso richiamo alla misericordia si incorre nel rischio della banalizzazione dell’immagine stessa di Dio, secondo la quale Dio non potrebbe far altro che perdonare”.

ODIFREDDI: “ECCO I 6 MIRACOLI DI SAN GIOVANNI PAOLO II”

odifreddi-giovanni-paolo-iiLa Chiesa cattolica ha appena proclamato santo Giovanni Paolo II, pontefice dal 1978 al 2005. Ma quali i miracoli che hanno fatto guadagnare al polacco l’ambito titolo? Il matematico Piergiorgio Odifreddi, dal suo blog, ne elenca 6:
4 marzo 1983. “All’aeroporto di Managua in Nicaragua Giovanni Paolo II svillaneggia pubblicamente il ministro della Cultura padre Ernesto Cardenal, inginocchiato di fronte a lui in segno di rispetto, per aver accettato di partecipare al governo sandinista. In seguito, in combutta con il cardinal Joseph Ratzinger, combatterà duramente la teologia della liberazione, di cui Cardenal era uno dei principali esponenti, riducendola al silenzio”.
20 febbraio 1987. “L’arcivescovo Paul Marcinkus, presidente dello IOR, riceve un mandato di cattura dal tribunale di Milano per il coinvolgimento della banca vaticana nello scandalo del Banco Ambrosiano: lo stesso che porterà alla morte dei bancarottieri Michele Sindona e Roberto Calvi. Il papa fa quadrato attorno al “banchiere di Dio”, noto per aver dichiarato che “non si dirige una banca con le Ave Maria”, e lo lascerà al suo posto fino al pensionamento per i raggiunti limiti di età nel 1997″.
3 aprile 1987. “A Santiago del Cile Giovanni Paolo II si affaccia sorridente a salutare la folla dal balcone del Palazzo Presidenziale in compagnia del dittatore Augusto Pinochet, e prega con lui nella cappella del Palazzo: lo stesso in cui nel 1973 era stato assassinato da Pinochet il presidente democraticamente eletto Salvador Allende. In seguito, nel 1993, impartirà al dittatore cileno una benedizione apostolica speciale in occasione delle sue nozze d’oro. E nel 1999, quando Pinochet sarà arrestato in Inghilterra per crimini contro l’umanità, gli manderà un messaggio di solidarietà”.
6 ottobre 2002. “Giovanni Paolo II canonizza, dopo averlo già beatificato il 17 maggio 1992, il prete franchista Josemaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei. Paga così il debito nei onfronti della Prelatura della Santa Croce, i cui membri e simpatizzanti l’avevano dapprima eletto al soglio pontificio, e avevano poi sanato i debiti dello IOR, dissanguato dai finanziamenti a Solidarnosc”.
24 marzo 2003. “Giovanni Paolo II ricorda con affetto il cardinal Hans Hermann Groer, dimessosi da primate d’Austria nel 1998 per aver abusato sessualmente di circa duemila ragazzi”.
30 novembre 2004. “Giovanni Paolo II abbraccia pubblicamente padre Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Dio, nella fastosa e festosa celebrazione dei suoi sessant’anni di sacerdozio, e lo omaggia per “un ministero sacerdotale colmo dei doni dello Spirito Santo”. Dimentica di dire che per mezzo secolo il prete ha sistematicamente violentato seminaristi e fedeli, e ha convissuto regolarmente e contemporaneamente con quattro donne, da cui ha avuto cinque figli, che ha sia violentato che portato in udienza dal Papa”.
Oggi milioni di fedeli esultano per la santificazione di Karol Wojtyla ma, per Odifreddi, c’è da sperare che il nuovo santo” non interceda per noi”.
http://www.controcopertina.com/odifreddi-i-6-miracoli-san-giovanni-paolo-ii/
- See more at: http://apocalisselaica.net/radar-laicita/rete-l-abuso/odifreddi-ecco-i-6-miracoli-di-san-giovanni-paolo-ii?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+ApocalisseLaicaPrimaPagina+%28Apocalisse+Laica%29#sthash.IapIojyn.dpuf

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.