ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 26 luglio 2014

Quadri o cubi..?

Papa, metri quadri e demagogia

Facciamocene una ragione: se c’è un re, la corte è insopprimibile. Anche se è un re come papa Francesco, che dice di non volere nessuno dei simboli della regalità. Ma la corte esiste, eccome, anche se evitiamo di farne i nomi, almeno in questa occasione. In cui ci vogliamo occupare di demagogia e metri quadrati. Quando si è parlato del cardinal Bertone e dei suoi 700 metri quadrati (ampiezza che lui continua a smentire) si è fatto notare che il Papa abita in due stanze a Santa Marta, e lo stesso o giù di lì accade al Segretario di Stato attuale, Parolin.
MARCO TOSATTI
Facciamocene una ragione: se c’è un re, la corte è insopprimibile. Anche se è un re come papa Francesco, che dice di non volere nessuno dei simboli della regalità. Ma la corte esiste, eccome, anche se evitiamo di farne i nomi, almeno in questa occasione. In cui ci vogliamo occupare di demagogia e metri quadrati. Quando si è parlato del cardinal Bertone e dei suoi 700 metri quadrati (ampiezza che lui continua a smentire) si è fatto notare che il Papa abita in due stanze a Santa Marta, e lo stesso o giù di lì accade al Segretario di Stato attuale, Parolin.  
Non vogliamo difendere il cardinale Bertone, che sa farlo benissimo da solo, ma dire qualche cosa sul paragone fatto con il Papa. E’ vero che papa Bergoglio occupa due stanze più servizi; ma in realtà tutto il piano in cui risiede, a Santa Marta, è riservato a lui e alle persone che di lui si occupano. Nella sala da pranzo di Santa Marta ormai hanno circoscritto con una barriera di piante lo spazio riservato al tavolo papale, luogo ambitissimo da molti che cercano di essere presenti alla sua mensa, creando così una saletta da pranzo privata. E come cappella il Papa ha un’intera chiesa, quella di Santa Marta. Insomma, non vediamo molta differenza da questa situazione a quella dell’appartamento pontificio; dove il Papa avrebbe una sua camera da letto, un tinello-soggiorno, una cappella e lo studio…Quando papa Francesco riceve visitatori lo fa o nel suo salotto, oppure in un’altra stanza del residence. Insomma, ha a sua disposizione tutto.  
E quando saranno terminati i lavori nell’appartamento di Bertone, il neo Segretario di Stato si trasferirà nell’appartamento di servizio nel Palazzo Apostolico, che è molto grande. Era l’appartamento dei pontefici fino all’inizio del secolo scorso, e quindi non è certamente un due camere e cucina…  
C’è poi da dire che la maggior parte dei cardinali occupa – pro tempore, non sono trasferibili a parenti o nipoti - appartamenti normali, o al palazzo del Sant’Uffizio, o a piazza della Città Leonina o a via Rusticucci, e alcuni anche nella Città del Vaticano stessa. Però, se Bertone è stato obbligato a trovarsi un’altra sistemazione, c’è un motivo preciso. Il cardinale Agostino Casaroli fece costruire sopra la Palazzina dell’Arciprete un attico molto bello. Con l’intenzione che servisse da rifugio per il Segretario di Stato emerito. Ma il cardinale Re l’ha occupato quando era ancora Prefetto della Congregazione per i vescovi, e ancora sta lì. 
 Un altro appartamento molto grande, storico, è quello del Presidente della Commissione cardinalizia per la Città del Vaticano (card. Bertello). Un appartamento storico, abitato ai tempi di Pio XII dal Presidente, laico, il marchese Sacchetti. Lo ha abitato anche il cardinale Castillo Lara; che veniva chiamato dai suo nemici (e in Vaticano ne aveva non pochi) cardinale Settebagni per l’ampiezza dell’appartamento.  
Nello stesso edificio si trova anche l’appartamento del Segretario della Città del Vaticano, ancora chiuso inspiegabilmente (da un paio di anni, ormai) e ancora nelle mani dell’ex Segretario, l’attuale nunzio negli USA Viganò.  
Il Prefetto di Propaganda Fide, il “Papa Rosso” gode di una sistemazione straordinaria, una villa sul Gianicolo. Ma anche alcuni cardinali in pensione o in attività, fruiscono di appartamenti chilometrici. Sono quelli che hanno la fortuna di essere ospitati nell’ala “vecchia” del palazzo di San Calisto, a fianco di Santa Maria in Trastevere. L’ala nuova, costruita negli anni ’20-’30 ha locali grandi, anche se mal distribuiti. Il vecchio palazzo invece ha appartamenti principeschi, come si pensavano nei secoli passati. E comunque, come ci fa notare una vecchia volpe curiale, sono cose che nessuno si porta dietro. Ci passano dentro, in attesa di consegnarlo nelle mani di un altro pellegrino….  

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.