Abbiamo scelto questo titolo anche per rispondere a coloro che ogni tanto ci accusano di catastrofismo. Reazione che peraltro comprendiamo, perché è dura sentirsi ripetere che le cose vanno male ed anche peggio, anche se è vero.
Ora, in questi ultimi anni ne abbiamo sentite di tutti i colori, dalla clonazione alla modificazione genetica, dalla predazione degli organi all’utero artificiale, dalla normalità dell’omosessualità alla legalizzazione della pedofilia, ma siccome al peggio non c’è mai fine, ecco che ci capita di leggere che una strana coppia ha messo al mondo due figli. Strana perché composta da un “padre” che è una femmina e ha partorito, e da una “madre” che è un maschio e ha inseminato il “padre”.No, per favore, non ci si chieda di spiegare questo groviglio di abissale imbecillità, così l’abbiamo letta e così la riportiamo (sul sito losai, che l’ha ripresa dal Daily Mail). I particolari, non solo non ci interessano, ma sono talmente folli che è meglio non riferirli, non per pruderia o per ipocrisia, ma perché non saremo certo noi a pubblicizzare le macchinazioni del demonio, anche se siamo costretti a segnalare la diavoleria.
Quello che ci interessa è far notare che non bastava la demenziale porcheria dell’utero in affitto a profitto di due omosessuali, bisognava arrivare fino a questa nuova incredibile aberrazione: un uomo che si crede donna che si mette insieme ad una donna che si crede uomo, e insieme mettono al mondo dei figli: lui facendo la parte della madre, lei facendo la parte del padre.
Chiunque capisce che in questa storia ciò che colpisce è la straordinaria abilità del demonio di inventarsi assurdità sempre più complicate, con la complicità di uomini e donne sempre più impazziti.
La saga dell’assurdo… eppure del tutto reale… a conferma dell’assurdità della realtà in cui viviamo.
Qui non si tratta di catastrofismo, ma semplicemente della constatazione che questa accelerazione della sovversione di ogni cosa, perfino delle stesse leggi naturali, non può che essere foriera del prossimo momento d’impatto.
Diventa sempre più evidente che ci troviamo prossimi a vivere lo schianto della valanga della dissoluzione che corre sempre più velocemente verso il basso, ingrossandosi via via che si approssima a valle. Un processo logico generato dal sempre maggiore allontanamento dell’uomo da Dio, che comporta un naturale appesantimento… dal divino all’umano, dal Cielo alla terra, dalla leggerezza dello spirituale alla pesantezza del materiale, dal Paradiso all’Inferno.
Ma non poteva mancare il tocco cialtronesco del giullare di corte, ed ecco che si scopre il prete d’assalto di turno che con fare forbito spiega che Dio ha sbagliato a creare l’uomo e la donna, perché avrebbe dovuto creare un essere amorfo che avrebbe scelto da sé se essere uomo o donna.
Il tizio in questione, che “insegna” nella Facoltà Teologica dell’Italia Centrale – tale Maurizio Faggioni, di professione “frate” – dal suo alto scanno afferma:
Quindi, come leggiamo su questo settimanale cattolico della regione ecclesiastica toscana, prima di esistere il maschio o la femmina, esiste “l’identità di genere”, la quale “si fissa” in base “ai fattori educativi e ambientali”.
Ci son voluti degli anni, ma finalmente la sovversione della mente e della realtà, teorizzata e propalata il secolo scorso dal marxismo intellettualoide, è penetrata profondamente negli ambienti ecclesiastici, tanto da far dire ai preti moderni che Dio avrà pure creato il maschio e la femmina, ma è solo il soggetto che riconosce a se stesso la sua mascolinità o la sua femminilità, sulla base, sì degli ormoni, ma anche sulla base dell’educazione e dell’ambiente.
Al macero la Bibbia, al macero intere biblioteche di documenti sapienziali di tutti i popoli di tutto il mondo, al macero migliaia di anni di vita vissuta da intere civiltà che hanno avuto perfino il tempo di scomparire, al macero l’evidenza della realtà oggettiva, … quello che conta è la sovversiva e sovvertitrice “identità di genere”, inventata ultimamente da certi agenti al servizio del Gran Mentitore che continua a girare famelico tra gli uomini per condurre le loro anime all’Inferno.
E tutto questo raccontato da dei preti, i quali, avranno pure l’alibi dell’insegnamento sovversivo del Vaticano II, ma dimostrano a iosa che hanno ceduto la padronanza del loro cervello, per sottoporlo alle suggestioni dell’Avversario; magari inconsciamente, ma non per questo meno colpevolmente.
Quindi, se un soggetto, oggi, crescendo, avesse la percezione di essere un albero, invece che un uomo, sarebbe sacrosanto riconoscere la legittimità di questa sua percezione, assecondarlo, comprenderlo e se necessario aiutarlo… magari abbeverandolo ad ogni calar del sole. E siamo sicuri che i preti moderni si darebbero da fare immediatamente per approntargli un posto con doccia nel corso della Messa vespertina.
E poi i catastrofisti saremmo noi!
Come capita, poi, in tutte le cose grottesche, questa storia contiene un elemento scontato, un elemento esilarante e un elemento aberrante. Intanto, essa si svolge “casualmente” in America, l’acclarato faro della libertà, del progresso e della civiltà, tutte cose che vengono esportate, confermate e imposte anche sulla punta delle baionette. Poi, essa conferma che, nonostante la devianza di testa dei soggetti, alla fine per fare un figlio ci vuole un maschio e una femmina; poco importa che il maschio “si percepisce” come femmina e la femmina “si percepisce” come maschio, fatto è che il primo insemina e la seconda gestisce e partorisce. Infine, essa mostra come in questo mondo impazzito e votato alla perdizione, se si vuole corrompere sempre meglio e sempre più occorre incominciare dai bambini; nel caso in specie da questi poveri bambini che hanno avuto la mala sorte di nascere da cotali “papà/mammà” e che dovranno sorbirsi la violenza devastante di vivere in un cotale contesto dove non v’è nulla di normale.
E poi i catastrofisti saremmo noi!
Noi non siamo i catastrofisti, siamo semplicemente dei poveri fedeli cattolici che hanno occhi per vedere la catastrofe, a fronte di tanti cattolici che non riescono a vederla perché hanno sugli occhi le fette di… Vaticano II, distribuite a piene mani dai chierici moderni come quando, dopo la guerra, la Pontificia Opera Assistenza distribuiva a tonnellate il burro di arachide e la carne in scatola.
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di noi, peccatori.
Quello che ci interessa è far notare che non bastava la demenziale porcheria dell’utero in affitto a profitto di due omosessuali, bisognava arrivare fino a questa nuova incredibile aberrazione: un uomo che si crede donna che si mette insieme ad una donna che si crede uomo, e insieme mettono al mondo dei figli: lui facendo la parte della madre, lei facendo la parte del padre.
Chiunque capisce che in questa storia ciò che colpisce è la straordinaria abilità del demonio di inventarsi assurdità sempre più complicate, con la complicità di uomini e donne sempre più impazziti.
La saga dell’assurdo… eppure del tutto reale… a conferma dell’assurdità della realtà in cui viviamo.
Qui non si tratta di catastrofismo, ma semplicemente della constatazione che questa accelerazione della sovversione di ogni cosa, perfino delle stesse leggi naturali, non può che essere foriera del prossimo momento d’impatto.
Diventa sempre più evidente che ci troviamo prossimi a vivere lo schianto della valanga della dissoluzione che corre sempre più velocemente verso il basso, ingrossandosi via via che si approssima a valle. Un processo logico generato dal sempre maggiore allontanamento dell’uomo da Dio, che comporta un naturale appesantimento… dal divino all’umano, dal Cielo alla terra, dalla leggerezza dello spirituale alla pesantezza del materiale, dal Paradiso all’Inferno.
Ma non poteva mancare il tocco cialtronesco del giullare di corte, ed ecco che si scopre il prete d’assalto di turno che con fare forbito spiega che Dio ha sbagliato a creare l’uomo e la donna, perché avrebbe dovuto creare un essere amorfo che avrebbe scelto da sé se essere uomo o donna.
Il tizio in questione, che “insegna” nella Facoltà Teologica dell’Italia Centrale – tale Maurizio Faggioni, di professione “frate” – dal suo alto scanno afferma:
«L’identità di genere è la percezione che ciascuno di noi ha di essere maschio o femmina: essa precede l’assunzione di uno stile di comportamento maschile o femminile, precede l’orientamento erotico-sessuale, precede i vissuti, le esperienze, le scelte sessuali. L’identità di genere si fissa normalmente nei primissimi anni di vita, in una interazione fra fattori fisici (quale l’azione degli ormoni sul cervello fetale) e fattori educativi e ambientali. Nella stragrande maggioranza delle persone l’identità di genere si definisce conformemente al sesso corporeo, così che la persona si sente bene nella sua pelle, riconosce il suo corpo come proprio e si percepisce espressa e rivelata a sé e agli altri dal suo corpo sessuato.» (Toscana Oggi, 21 agosto 2014).
Quindi, come leggiamo su questo settimanale cattolico della regione ecclesiastica toscana, prima di esistere il maschio o la femmina, esiste “l’identità di genere”, la quale “si fissa” in base “ai fattori educativi e ambientali”.
Ci son voluti degli anni, ma finalmente la sovversione della mente e della realtà, teorizzata e propalata il secolo scorso dal marxismo intellettualoide, è penetrata profondamente negli ambienti ecclesiastici, tanto da far dire ai preti moderni che Dio avrà pure creato il maschio e la femmina, ma è solo il soggetto che riconosce a se stesso la sua mascolinità o la sua femminilità, sulla base, sì degli ormoni, ma anche sulla base dell’educazione e dell’ambiente.
Al macero la Bibbia, al macero intere biblioteche di documenti sapienziali di tutti i popoli di tutto il mondo, al macero migliaia di anni di vita vissuta da intere civiltà che hanno avuto perfino il tempo di scomparire, al macero l’evidenza della realtà oggettiva, … quello che conta è la sovversiva e sovvertitrice “identità di genere”, inventata ultimamente da certi agenti al servizio del Gran Mentitore che continua a girare famelico tra gli uomini per condurre le loro anime all’Inferno.
E tutto questo raccontato da dei preti, i quali, avranno pure l’alibi dell’insegnamento sovversivo del Vaticano II, ma dimostrano a iosa che hanno ceduto la padronanza del loro cervello, per sottoporlo alle suggestioni dell’Avversario; magari inconsciamente, ma non per questo meno colpevolmente.
Quindi, se un soggetto, oggi, crescendo, avesse la percezione di essere un albero, invece che un uomo, sarebbe sacrosanto riconoscere la legittimità di questa sua percezione, assecondarlo, comprenderlo e se necessario aiutarlo… magari abbeverandolo ad ogni calar del sole. E siamo sicuri che i preti moderni si darebbero da fare immediatamente per approntargli un posto con doccia nel corso della Messa vespertina.
E poi i catastrofisti saremmo noi!
Come capita, poi, in tutte le cose grottesche, questa storia contiene un elemento scontato, un elemento esilarante e un elemento aberrante. Intanto, essa si svolge “casualmente” in America, l’acclarato faro della libertà, del progresso e della civiltà, tutte cose che vengono esportate, confermate e imposte anche sulla punta delle baionette. Poi, essa conferma che, nonostante la devianza di testa dei soggetti, alla fine per fare un figlio ci vuole un maschio e una femmina; poco importa che il maschio “si percepisce” come femmina e la femmina “si percepisce” come maschio, fatto è che il primo insemina e la seconda gestisce e partorisce. Infine, essa mostra come in questo mondo impazzito e votato alla perdizione, se si vuole corrompere sempre meglio e sempre più occorre incominciare dai bambini; nel caso in specie da questi poveri bambini che hanno avuto la mala sorte di nascere da cotali “papà/mammà” e che dovranno sorbirsi la violenza devastante di vivere in un cotale contesto dove non v’è nulla di normale.
E poi i catastrofisti saremmo noi!
Noi non siamo i catastrofisti, siamo semplicemente dei poveri fedeli cattolici che hanno occhi per vedere la catastrofe, a fronte di tanti cattolici che non riescono a vederla perché hanno sugli occhi le fette di… Vaticano II, distribuite a piene mani dai chierici moderni come quando, dopo la guerra, la Pontificia Opera Assistenza distribuiva a tonnellate il burro di arachide e la carne in scatola.
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di noi, peccatori.
di Belvecchio
"HAEC EST HORA VESTRA ET POTESTAS TENEBRARUM"
RispondiEliminaN. S. G. C.