Continuano gli abusi di potere: nel mirino le Francescane dell'Immacolata e non solo...
Leggevo ieri su Riposte Catholique [qui]
che la visitatrice delle Francescane dell'Immacolata, Suor Fernanda
Barbiero, ha loro comunicato che avrebbe vietato di far celebrare nelle
loro comunità la Messa di Sempre «per qualche mese» al fine di
«verificare la loro obbedienza».
Mi risultava che le francescane avessero fatto un ricorso alla Segnatura e fossero state riconosciute le loro ragioni; ma non sapevo se in relazione a questo provvedimento o al commissariamento in generale. Trovo risposta, oggi, sullo stesso sito: Vini Ganimara aggiorna le notizie [qui], di seguito tradotte e riportate.
Si impone una riflessione. Se ad essere “nel mirino” non sono solo i FI e le Suore, ma tutte le comunità in cui viene celebrato il Rito Romano tradizionale, l'assurda motivazione : «testare l'obbedienza» significa che l'autorità - o piuttosto l'arbitrario autoritarismo - prende il posto del diritto: la legge per la Chiesa universale rappresentata dal Summorum Pontificum. Ma significa anche che il problema è proprio quest'avversione viscerale - pragmatica e diffusa - verso la Liturgia Antica. L'unica risposta credo sia una resistenza altrettanto pragmatica e diffusa; coraggio dei sacerdoti - purtroppo spesso desistenti - permettendo. Resistenza che le suore dimostrano con maggiore fermezza. Con la differenza non da poco che i frati - se avessero resistito all'ordine ingiusto per quanto autorevole e per di più basato su un presupposto falso (esclusività anziché biritualismo) -, oltre a salvaguardare anche le esigenze spirituali dei fedeli loro affidati, avrebbero affermato direttamente il loro diritto e funzione sacerdotale, che le suore non hanno e che invece devono sollecitare.
Mi risultava che le francescane avessero fatto un ricorso alla Segnatura e fossero state riconosciute le loro ragioni; ma non sapevo se in relazione a questo provvedimento o al commissariamento in generale. Trovo risposta, oggi, sullo stesso sito: Vini Ganimara aggiorna le notizie [qui], di seguito tradotte e riportate.
Si impone una riflessione. Se ad essere “nel mirino” non sono solo i FI e le Suore, ma tutte le comunità in cui viene celebrato il Rito Romano tradizionale, l'assurda motivazione : «testare l'obbedienza» significa che l'autorità - o piuttosto l'arbitrario autoritarismo - prende il posto del diritto: la legge per la Chiesa universale rappresentata dal Summorum Pontificum. Ma significa anche che il problema è proprio quest'avversione viscerale - pragmatica e diffusa - verso la Liturgia Antica. L'unica risposta credo sia una resistenza altrettanto pragmatica e diffusa; coraggio dei sacerdoti - purtroppo spesso desistenti - permettendo. Resistenza che le suore dimostrano con maggiore fermezza. Con la differenza non da poco che i frati - se avessero resistito all'ordine ingiusto per quanto autorevole e per di più basato su un presupposto falso (esclusività anziché biritualismo) -, oltre a salvaguardare anche le esigenze spirituali dei fedeli loro affidati, avrebbero affermato direttamente il loro diritto e funzione sacerdotale, che le suore non hanno e che invece devono sollecitare.
C'è da ricordare tuttavia, per completezza, che l’approvazione specifica del Pontefice apposta sul Decreto di commissariamento (considerando peraltro che l’approvazione specifica è riservata ai documenti dottrinali o disciplinari destinati alla Chiesa universale), ha tolto ai Frati ogni possibilità di ricorso al Tribunale della Segnatura Apostolica, dove, forse, avrebbero potuto ottenere giustizia come le suore, sia pure, è da temere, temporaneamente. Mi chiedo, tuttavia, perché i frati fedeli al carìsma originario continuino con l'acquiescenza in ordine alla celebrazione del Rito. Mi chiedo anche cosa fare per evitare l'ostracismo dei vescovi a loro volta coartati quando non conniventi. Ma dove siamo? Obbedire al persecutore fa divenire loro complice. Ma siamo davvero totalmente impotenti o non possono e devono intervenire canonisti con gli adeguati attributi? Dove sono i difensori della giustizia del diritto e della Verità? (M.G.)
Nuove precisazioni sulle Francescane dell'Immacolata.
Il mio articolo di ieri, a proposito di Suor Fernanda Barbiero diceva che il cardinal Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata, nel maggio 2014, aveva annunciato alla Madre generale delle Francescane dell'Immacolata, « la nomina “con effetto immediato” d’una visitatrice, dotata di poteri equivalenti a quelli di commissario ». Un corrispondente mi fornisce la seguente precisazione : forte di questi strani « poteri » che sembra le desse il decreto del Cardinal Braz de Aviz, conosciuto per il suo poco riguardo in ordine alle “cineserie” giuridiche, la visitatrice, al suo arrivo preso le Francescane, ha imposto alla Madre Generale di non prendere alcuna decisione senza sua esplicita autorizzazione : in altre parole, puramente e semplicemente la sospendeva su decisione discrezionale più o meno esplicita del cardinal Braz de Aviz. La Madre Generale ha allora depositato un ricorso canonico contro questa disposizione che le ha permesso di recuperare la sua autonomia più a lungo fino alla nomina a commissario di Suor Barbiero. Al momento Suor Barbiero attende, come ha annunciato, d'esser nominata commissario per vietare, come prima misura, la messa Romana in Rito Antico. Peraltro, un corrispondente mi riferisce che anche a Roma è notevole il turbamento circa la persecuzione di cui sono vittime le Francescane dell'Immacolata, soprattutto in ragione del fatto che esse rendono ottimi servizi alle parrocchie. Un parroco, nella cui parrocchia le Francescane ogni anno predicavano una novena con molti frutti, ha scritto direttamente al papa per lamentarsi di questo abuso, che reca pregiudizio non soltanto ai Francescani, ma anche a tutti i luoghi che si affidano al loro servizio. Infine, un altro corrispondente mi cita fatti che non posso riferire perché chiamano in causa persone che non vogliono apparire, che mostrano come sono le comunità nelle quali si celebra la messa tradizionale che sono “nel mirino”.
Il mio articolo di ieri, a proposito di Suor Fernanda Barbiero diceva che il cardinal Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata, nel maggio 2014, aveva annunciato alla Madre generale delle Francescane dell'Immacolata, « la nomina “con effetto immediato” d’una visitatrice, dotata di poteri equivalenti a quelli di commissario ». Un corrispondente mi fornisce la seguente precisazione : forte di questi strani « poteri » che sembra le desse il decreto del Cardinal Braz de Aviz, conosciuto per il suo poco riguardo in ordine alle “cineserie” giuridiche, la visitatrice, al suo arrivo preso le Francescane, ha imposto alla Madre Generale di non prendere alcuna decisione senza sua esplicita autorizzazione : in altre parole, puramente e semplicemente la sospendeva su decisione discrezionale più o meno esplicita del cardinal Braz de Aviz. La Madre Generale ha allora depositato un ricorso canonico contro questa disposizione che le ha permesso di recuperare la sua autonomia più a lungo fino alla nomina a commissario di Suor Barbiero. Al momento Suor Barbiero attende, come ha annunciato, d'esser nominata commissario per vietare, come prima misura, la messa Romana in Rito Antico. Peraltro, un corrispondente mi riferisce che anche a Roma è notevole il turbamento circa la persecuzione di cui sono vittime le Francescane dell'Immacolata, soprattutto in ragione del fatto che esse rendono ottimi servizi alle parrocchie. Un parroco, nella cui parrocchia le Francescane ogni anno predicavano una novena con molti frutti, ha scritto direttamente al papa per lamentarsi di questo abuso, che reca pregiudizio non soltanto ai Francescani, ma anche a tutti i luoghi che si affidano al loro servizio. Infine, un altro corrispondente mi cita fatti che non posso riferire perché chiamano in causa persone che non vogliono apparire, che mostrano come sono le comunità nelle quali si celebra la messa tradizionale che sono “nel mirino”.
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