Istituti associati della Lateranense si confrontano sul Concilio Vaticano II
Il decano della Facoltà di Teologia Ciola: «Un’opportunità che rappresenta un segno tangibile di vera cattolicità»
Elaborare una riflessione sulle questioni aperte e sulle prospettive del Concilio Vaticano II in un contesto di internazionalità. Succede da ieri, 22 settembre (si concluderà domani 24 settembre), alla Pontificia Università Lateranense nell’ambito di un convegno dedicato ai responsabili e ai docenti degli Istituti associati alla Facoltà di Sacra Teologia. «Si tratta – spiega il decano della Facoltà, Nicola Ciola – di tre giorni di rilettura del Concilio Vaticano II nei punti sensibili lasciati aperti da quell’assise e ancora bisognosi di approfondimento e studio».
Una riflessione arricchita ancora di più dalla presenza degli oltre 120 professori provenienti dagli istituti collegati (41 nei cinque continenti) alla Facoltà presenti nel mondo. «Quest'opportunità di incontro e di confronto – aggiunge Ciola – rappresenta un segno tangibile di vera cattolicità».
Diversi gli interventi previsti nei tre giorni. Tra questi, la presentazione del “Centro Studi e Ricerche sul Concilio Vaticano II” dell’Ateneo diretto dallo storico Philippe Chenaux. Sorto nel 1998 il Centro è un luogo di documentazione e di studi che ha l’obiettivo di promuovere la ricerca scientifica sul Vaticano II. «Il nostro lavoro – chiarisce Chenaux – si concentra principalmente sulla questione dell’ermeneutica conciliare che, dopo cinquanta anni, suscita ancora un profondo dibattito fra gli studiosi. La nostra è una prospettiva duplice: da un lato intendiamo riprendere l’indagine storica sulla base di una documentazione più larga possibile, dall’altro vogliamo mettere in luce i problemi teologici sottostanti all’elaborazione e alla recezione degli stessi testi. Il tutto – conclude – in una dimensione di dialogo e complementarietà per arrivare a una migliore conoscenza del più grande evento della storia della Chiesa del Novecento».
A queste due prospettive sarà dedicata oggi una tavola rotonda che avrà come protagonisti proprio Ciola e Chenaux. Se ne aggiungerà una terza, quella mass-mediatica, con la relazione del vaticanista della Rai Fabio Zavattaro.
Nel saluto introduttivo il Rettore della Lateranense, il vescovo Enrico dal Covolo, si è soffermato sulla figura di Paolo VI. Il prossimo beato fu, infatti, allievo del Laterano: conseguì nell’antica sede dell’Apollinare, la laurea in Diritto civile il 3 luglio 1924. Ma ne fu anche docente insegnando dal 1930 al 1937 “Storia della diplomazia pontificia” presso l’Institutum Utriusque Iuris. Il Rettore ha poi sottolineato l’opportunità dello stare insieme: abbiamo l’opportunità di creare una vera e propria rete di centri universitari, che condivide un’idea, l’idea precisa di università, all’insegna della sintesi filosofico-teologica a cui devono puntare tutti i saperi.
REDAZIONEROMA
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