Il demonio è simia Dei, scimmia di Dio. E quello che nelle
perfezioni di Dio è perfettissima manifestazione del Vero e del Bene,
nelle perversioni sataniche è prova del Falso e del Male. Se da un lato
la Rivelazione è via sicura per conoscere l'unica Religione, dall'altro
l'eresia e l'errore sono marchio delle idolatrie e delle superstizioni
ispirate dal Nemico. Simia Dei. Uno spirito d'intelligenza
perfetta, ribelle al suo Creatore per l'eternità, indurito per sempre
nell'odio disperato verso la Santissima Trinità, e verso quegli
indegnissimi esseri, imperfetti e limitati, che in Adamo il Serpente
aveva spinto alla caduta e che in Cristo, incarnatosi nel seno della
Vergine Santissima, erano stati redenti sul legno della Croce.
Questa maledetta scimmia, accecata
dall'orgoglio, sin dalla notte dei tempi si è creata una
pseudorivelazione, empia parodia del messaggio salvifico di Dio; ha
raccolto attorno a sé un popolo eletto, da condurre attraverso i secoli
verso l'eterna dannazione; ha irretito Israele inducendolo all'idolatria
ed allontanandolo dalla fedeltà al Signore; ha cercato di uccidere il
Redentore sin dalle fasce, trovando un complice in Erode; ha provato a
più riprese di far lapidare Nostro Signore contando sull'invidia dei
farisei; ha ispirato la congiura dei Sommi Sacerdoti contro di Lui,
giungendo a farLo condannare ingiustamente e a farLo crocifiggere:
proprio con quell'atto di suprema violenza sacrilega, qui in ligno vincebat, in ligno quoque vincebatur:
credendo di sopraffare Cristo sulla croce, con quella croce Lucifero
pronunciò la propria irrevocabile e definitiva sconfitta.
Mai sazio di violenza e di sangue,
Satana ha moltiplicato i propri attacchi contro la Chiesa, nuova
Israele, fondata dal Salvatore per allargare la salvezza a tutte le
genti. Ha seminato l'odio, facendone uccidere gli Apostoli e i Martiri.
Ha gettato la divisione tra di loro, spargendo l'eresia e l'errore. Ha
fiaccato la santità dei Santi, assalendoli con mille tentazioni e
inducendoli al peccato per allontanarli dalla Grazia riconquistata. Ha
istruito i suoi seguaci perché demolissero il tempio di Dio elevato
nelle nostre anime, così come ha armato la mano empia dei Suoi nemici
per abbatterne le chiese e rovesciarne gli altari. Ha istruito gli
eretici ed i settari di tutti i secoli, per indebolire la nuova
Gerusalemme, ed ha sedotto i singoli, per vanificare il Sacrificio di
Cristo nei suoi frutti.
Come la Provvidenza aveva riscattato
dalle tenebre intere nazioni, tramite l'opera di zelanti missionari ed
il sangue di migliaia di Martiri, così Satana ha cercato di ripiombare
nell'oscurità i popoli allontanandoli da Dio, grazie alla complicità
degli eresiarchi, allo scandalo dei corrotti, alla violenza dei
tiranni.
Sull'altro fronte, la Santa Chiesa conduceva da sempre il bonum certamen contro gli emissari del Nemico, proteggendo all'interno dei propri bastioni spirituali i fedeli, adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae.
Né le guerre, né le persecuzioni, né le miserie dei propri membri hanno
mai permesso alla Chiesa di cedere alle armate di Lucifero: forte del
vessillo della Croce e delle armi potentissime della Grazia effusa
attraverso i Sacramenti, essa è sopravvissuta e si è rigenerata sino al
momento della grande tribolazione: Satana ha potuto sferrare l'attacco
finale.
Un attacco che l'Onnipotente, nei Suoi
piani imperscrutabili, aveva fermato sino a quel momento. Nella visione
di Leone XIII, il Maligno chiede a Dio di potersi scatenare contro la
Chiesa (novello Giobbe), e le sue catene sono state temporaneamente
sciolte, come le stesse catene che trattenevano le potenze infernali
alla vigilia della Passione. Ma l'accecamento satanico che contribuì a
sancire la propria sconfitta nel momento in cui, ebbro di odio eterno,
riusciva ad inchiodare il Verbo di Dio allo strumento dell'ignominia
riservato agli schiavi, sarà anche quello che sprofonderà il Nemico
nell'inferno, quando crederà di compiere l'opera crocifiggendo anche il
Corpo Mistico del Salvatore. Quest'orgoglio acceca anche l'intelligenza
più perfetta, rendendola inconsapevole cooperatrice della vittoria
finale di Dio sul Demonio.
Ecco allora Satana insediarsi tramite i
suoi adepti nel luogo santo. Eccolo ricevere gli Ordini ed ascendere la
gerarchia cattolica. Eccolo rivestire le vesti dei Prelati e la porpora
dei Cardinali. Simia Dei. Eccolo
intento ad istruire i suoi ministri circa le manovre da adottare nelle
Commissioni del Concilio. Eccolo ricattare i corrotti per trarne
vantaggi e costringerli a rendersi complici delle sue manovre. Eccolo
sedurre gli ignoranti, ispirare i vanagloriosi, muovere i perversi. E
come la Grazia divina sa rendersi docile la natura umana portandola
verso Dio, così l'influenza maligna di Satana opera sui suoi adepti per
farli cooperare al piano infernale.
Dove vige il disprezzo del potere,
prevale lo zelo per la causa di Dio: dove vige l'amore per le cariche,
immancabilmente prevale l'inclinazione alla corruzione e all'orgoglio.
Dove vige l'amore per la Verità e la fedeltà alla Dottrina, cresce la
conoscenza del Vero e la pratica del Bene; dove viceversa regna
l'ignoranza o lo spirito di ribellione intellettuale, prolifica l'eresia
e l'insubordinazione al Magistero. Dove la penitenza, la mortificazione
e la preghiera costituiscono un saldo presidio contro il peccato,
fiorisce la virtù e la santità; dove i piaceri e lo spirito mondano
rilassano i costumi ed allontanano dal raccoglimento, il vizio abitua
l'anima alla lontananza da Dio ed apre le porte ad ogni genere di
peccati. Dove la celebrazione devota della Messa e la recita del
Breviario alimentano l'anima del sacerdote del Cibo eterno e la
premuniscono contro gli assalti del Maligno, si moltiplicano le
benedizioni celesti e i frutti di apostolato; dove gli obblighi canonici
cedono agli impegni e alle riunioni, ecco la sciatta celebrazione di eucaristie concelebrate
senza decoro e l'omissione dell'Ufficio Divino. Dove l'abito
ecclesiastico costituisce una santa armatura contro le lusinghe del
secolo, si alimenta l'umiltà, scompare l'uomo e si rende visibile in
Ministro di Dio; dove il clergyman o
l'abito secolare dissimulano l'Unzione ricevuta e compiacciono gli
spiriti mondani insofferenti d'ogni traccia di sacro nella società, ecco
ergersi orgoglioso l'ego tristissimo dell'uomo con tutte le sue miserie
e scomparire il sacerdote. E infine, per essere chiari sino in fondo:
dove l'amore per il Signore porta naturalmente al desiderio di
conoscerLo maggiormente per meglio amarLo, sgorga dal cuore anche lo
zelo apostolico per la conversione degli erranti e dei peccatori; ma
dove alberga l'attaccamento al vizio e la perdita abituale dello stato
di Grazia, la Verità suona come un rimprovero intollerabile che non può
non avere come immediata conseguenza la tolleranza per il male, per
l'errore, per l'eresia, per il peccato. Tolleranza che si manifesta
nella negazione della Dottrina od anche nel solo tacerla, preferendo il dialogo ecumenico all'apologetica, gli
incontri interreligiosi alla preghiera dinanzi al Tabernacolo, la
complicità con l'errore alla difesa della Verità, sotto le specie di una
fraintesa misericordia.
Non ci vuole un'intelligenza angelica
per capire queste cose: Santa Madre Chiesa le ha sempre ricordate ai
suoi figli, mettendoli in guardia dai pericoli cui si potevano esporre
se fossero scesi in campo a combattere la battaglia spirituale senza
armi, senza scudo e senza elmo. Ma proprio per questo anche Satana sa
benissimo che, per vincere in un conflitto senza tregua, occorre
disarmare il nemico, fiaccarne le forze, corromperne l'integrità. E
magari portarlo al tradimento, alla diserzione, ed acquisirlo alla
propria causa arruolandolo nelle proprie schiere.
E' quindi incredibile che tanti Ministri
sacri, pur ammaestrati dall'amorevole sollecitudine della Sposa di
Cristo, abbiano potuto rendersi responsabili di una tale resa
incondizionata al nemico. Questa disfatta dello stato maggiore della
Chiesa, che ha avuto come conseguenza anche la diserzione dei soldati in
talare o in saio, si comprende solo se si identificano le cause remote e
prossime che l'hanno determinata.
Inutile negare l'evidenza: Satana si sta
impossessando della Chiesa per farne una blasfema parodia, per creare
una controchiesa infernale votata alla dannazione eterna dei suoi
fedeli, così come la vera Chiesa di Cristo è stata da Lui voluta per la
salvezza eterna dei Suoi figli. Quello che nei secoli il Nemico ha
ottenuto pervertendo i singoli, vuole ora ottenerlo pervertendo la
società spirituale che li riunisce sotto la guida dell'unico Pastore. Ma
per ottenere lo scopo, non basta irretire i fedeli o il basso Clero: è
indispensabile giungere ad arruolare anche il Prelati ed il Papa. Cosa
inconcepibile sino agli anni Cinquanta, e che pure nel decennio seguente
era stata acutamente paventata da alcuni Presuli non annebbiati dallo
spirito mondano e dalla smania di piacere la mentalità profana.
Che l'Anticristo debba venire, è
dottrina di fede. Che egli seduca la maggioranza delle persone, è
descritto nelle Sacre Scritture. Ma a quale posto potrà mai egli ambire,
a quale carica universale possa voler ascendere da cui dominare il
mondo, è facile intuirlo: non i troni delle nazioni, abbattuti dalle
rivoluzioni; non la presidenza delle confederazioni mondiali, troppo democratiche per
assicurare un potere diretto ed immediato sull'umanità. L'Anticristo,
istruito da suo padre Satana, ambisce al Trono di Pietro, al Soglio del
Vicario di Cristo, dove imporsi al mondo come nuovo Messia, come
liberatore degli uomini dall'intollerabile giogo della Legge divina,
giunti ad un livello di corruttela senza pari nella Storia. Un antipapa,
in una controchiesa, con tutta una gerarchia a lui asservita e votata
alla perdizione degli uomini. Simia Dei, appunto.
(continua)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.