ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 10 ottobre 2014

La controchiesa e l'Anticristo

Il demonio è simia Dei, scimmia di Dio. E quello che nelle perfezioni di Dio è perfettissima manifestazione del Vero e del Bene, nelle perversioni sataniche è prova del Falso e del Male. Se da un lato la Rivelazione è via sicura per conoscere l'unica Religione, dall'altro l'eresia e l'errore sono marchio delle idolatrie e delle superstizioni ispirate dal Nemico. Simia Dei. Uno spirito d'intelligenza perfetta, ribelle al suo Creatore per l'eternità, indurito per sempre nell'odio disperato verso la Santissima Trinità, e verso quegli indegnissimi esseri, imperfetti e limitati, che in Adamo il Serpente aveva spinto alla caduta e che in Cristo, incarnatosi nel seno della Vergine Santissima, erano stati redenti sul legno della Croce.

Questa maledetta scimmia, accecata dall'orgoglio, sin dalla notte dei tempi si è creata una pseudorivelazione, empia parodia del messaggio salvifico di Dio; ha raccolto attorno a sé un popolo eletto, da condurre attraverso i secoli verso l'eterna dannazione; ha irretito Israele inducendolo all'idolatria ed allontanandolo dalla fedeltà al Signore; ha cercato di uccidere il Redentore sin dalle fasce, trovando un complice in Erode; ha provato a più riprese di far lapidare Nostro Signore contando sull'invidia dei farisei; ha ispirato la congiura dei Sommi Sacerdoti contro di Lui, giungendo a farLo condannare ingiustamente e a farLo crocifiggere: proprio con quell'atto di suprema violenza sacrilega, qui in ligno vincebat, in ligno quoque vincebatur: credendo di sopraffare Cristo sulla croce, con quella croce Lucifero pronunciò la propria irrevocabile e definitiva sconfitta. 

Mai sazio di violenza e di sangue, Satana ha moltiplicato i propri attacchi contro la Chiesa, nuova Israele, fondata dal Salvatore per allargare la salvezza a tutte le genti. Ha seminato l'odio, facendone uccidere gli Apostoli e i Martiri. Ha gettato la divisione tra di loro, spargendo l'eresia e l'errore. Ha fiaccato la santità dei Santi, assalendoli con mille tentazioni e inducendoli al peccato per allontanarli dalla Grazia riconquistata. Ha istruito i suoi seguaci perché demolissero il tempio di Dio elevato nelle nostre anime, così come ha armato la mano empia dei Suoi nemici per abbatterne le chiese e rovesciarne gli altari. Ha istruito gli eretici ed i settari di tutti i secoli, per indebolire la nuova Gerusalemme, ed ha sedotto i singoli, per vanificare il Sacrificio di Cristo nei suoi frutti. 

Come la Provvidenza aveva riscattato dalle tenebre intere nazioni, tramite l'opera di zelanti missionari ed il sangue di migliaia di Martiri, così Satana ha cercato di ripiombare nell'oscurità i popoli allontanandoli da Dio, grazie alla complicità degli eresiarchi, allo scandalo dei corrotti, alla violenza dei tiranni. 

Sull'altro fronte, la Santa Chiesa conduceva da sempre il bonum certamen contro gli emissari del Nemico, proteggendo all'interno dei propri bastioni spirituali i fedeli, adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae. Né le guerre, né le persecuzioni, né le miserie dei propri membri hanno mai permesso alla Chiesa di cedere alle armate di Lucifero: forte del vessillo della Croce e delle armi potentissime della Grazia effusa attraverso i Sacramenti, essa è sopravvissuta e si è rigenerata sino al momento della grande tribolazione: Satana ha potuto sferrare l'attacco finale. 

Un attacco che l'Onnipotente, nei Suoi piani imperscrutabili, aveva fermato sino a quel momento. Nella visione di Leone XIII, il Maligno chiede a Dio di potersi scatenare contro la Chiesa (novello Giobbe), e le sue catene sono state temporaneamente sciolte, come le stesse catene che trattenevano le potenze infernali alla vigilia della Passione. Ma l'accecamento satanico che contribuì a sancire la propria sconfitta nel momento in cui, ebbro di odio eterno, riusciva ad inchiodare il Verbo di Dio allo strumento dell'ignominia riservato agli schiavi, sarà anche quello che sprofonderà il Nemico nell'inferno, quando crederà di compiere l'opera crocifiggendo anche il Corpo Mistico del Salvatore. Quest'orgoglio acceca anche l'intelligenza più perfetta, rendendola inconsapevole cooperatrice della vittoria finale di Dio sul Demonio. 

Ecco allora Satana insediarsi tramite i suoi adepti nel luogo santo. Eccolo ricevere gli Ordini ed ascendere la gerarchia cattolica. Eccolo rivestire le vesti dei Prelati e la porpora dei Cardinali. Simia DeiEccolo intento ad istruire i suoi ministri circa le manovre da adottare nelle Commissioni del Concilio. Eccolo ricattare i corrotti per trarne vantaggi e costringerli a rendersi complici delle sue manovre. Eccolo sedurre gli ignoranti, ispirare i vanagloriosi, muovere i perversi. E come la Grazia divina sa rendersi docile la natura umana portandola verso Dio, così l'influenza maligna di Satana opera sui suoi adepti per farli cooperare al piano infernale. 

Dove vige il disprezzo del potere, prevale lo zelo per la causa di Dio: dove vige l'amore per le cariche, immancabilmente prevale l'inclinazione alla corruzione e all'orgoglio. Dove vige l'amore per la Verità e la fedeltà alla Dottrina, cresce la conoscenza del Vero e la pratica del Bene; dove viceversa regna l'ignoranza o lo spirito di ribellione intellettuale, prolifica l'eresia e l'insubordinazione al Magistero. Dove la penitenza, la mortificazione e la preghiera costituiscono un saldo presidio contro il peccato, fiorisce la virtù e la santità; dove i piaceri e lo spirito mondano rilassano i costumi ed allontanano dal raccoglimento, il vizio abitua l'anima alla lontananza da Dio ed apre le porte ad ogni genere di peccati. Dove la celebrazione devota della Messa e la recita del Breviario alimentano l'anima del sacerdote del Cibo eterno e la premuniscono contro gli assalti del Maligno, si moltiplicano le benedizioni celesti e i frutti di apostolato; dove gli obblighi canonici cedono agli impegni e alle riunioni, ecco la sciatta celebrazione di eucaristie concelebrate senza decoro e l'omissione dell'Ufficio Divino. Dove l'abito ecclesiastico costituisce una santa armatura contro le lusinghe del secolo, si alimenta l'umiltà, scompare l'uomo e si rende visibile in Ministro di Dio; dove il clergyman o l'abito secolare dissimulano l'Unzione ricevuta e compiacciono gli spiriti mondani insofferenti d'ogni traccia di sacro nella società, ecco ergersi orgoglioso l'ego tristissimo dell'uomo con tutte le sue miserie e scomparire il sacerdote. E infine, per essere chiari sino in fondo: dove l'amore per il Signore porta naturalmente al desiderio di conoscerLo maggiormente per meglio amarLo, sgorga dal cuore anche lo zelo apostolico per la conversione degli erranti e dei peccatori; ma dove alberga l'attaccamento al vizio e la perdita abituale dello stato di Grazia, la Verità suona come un rimprovero intollerabile che non può non avere come immediata conseguenza la tolleranza per il male, per l'errore, per l'eresia, per il peccato. Tolleranza che si manifesta nella negazione della Dottrina od anche nel solo tacerla, preferendo il dialogo ecumenico all'apologetica, gli incontri interreligiosi alla preghiera dinanzi al Tabernacolo, la complicità con l'errore alla difesa della Verità, sotto le specie di una fraintesa misericordia 

Non ci vuole un'intelligenza angelica per capire queste cose: Santa Madre Chiesa le ha sempre ricordate ai suoi figli, mettendoli in guardia dai pericoli cui si potevano esporre se fossero scesi in campo a combattere la battaglia spirituale senza armi, senza scudo e senza elmo. Ma proprio per questo anche Satana sa benissimo che, per vincere in un conflitto senza tregua, occorre disarmare il nemico, fiaccarne le forze, corromperne l'integrità. E magari portarlo al tradimento, alla diserzione, ed acquisirlo alla propria causa arruolandolo nelle proprie schiere.

E' quindi incredibile che tanti Ministri sacri, pur ammaestrati dall'amorevole sollecitudine della Sposa di Cristo, abbiano potuto rendersi responsabili di una tale resa incondizionata al nemico. Questa disfatta dello stato maggiore della Chiesa, che ha avuto come conseguenza anche la diserzione dei soldati in talare o in saio, si comprende solo se si identificano le cause remote e prossime che l'hanno determinata. 

Inutile negare l'evidenza: Satana si sta impossessando della Chiesa per farne una blasfema parodia, per creare una controchiesa infernale votata alla dannazione eterna dei suoi fedeli, così come la vera Chiesa di Cristo è stata da Lui voluta per la salvezza eterna dei Suoi figli. Quello che nei secoli il Nemico ha ottenuto pervertendo i singoli, vuole ora ottenerlo pervertendo la società spirituale che li riunisce sotto la guida dell'unico Pastore. Ma per ottenere lo scopo, non basta irretire i fedeli o il basso Clero: è indispensabile giungere ad arruolare anche il Prelati ed il Papa. Cosa inconcepibile sino agli anni Cinquanta, e che pure nel decennio seguente era stata acutamente paventata da alcuni Presuli non annebbiati dallo spirito mondano e dalla smania di piacere la mentalità profana. 

Che l'Anticristo debba venire, è dottrina di fede. Che egli seduca la maggioranza delle persone, è descritto nelle Sacre Scritture. Ma a quale posto potrà mai egli ambire, a quale carica universale possa voler ascendere da cui dominare il mondo, è facile intuirlo: non i troni delle nazioni, abbattuti dalle rivoluzioni; non la presidenza delle confederazioni mondiali, troppo democratiche per assicurare un potere diretto ed immediato sull'umanità. L'Anticristo, istruito da suo padre Satana, ambisce al Trono di Pietro, al Soglio del Vicario di Cristo, dove imporsi al mondo come nuovo Messia, come liberatore degli uomini dall'intollerabile giogo della Legge divina, giunti ad un livello di corruttela senza pari nella Storia. Un antipapa, in una controchiesa, con tutta una gerarchia a lui asservita e votata alla perdizione degli uomini. Simia Dei, appunto.

(continua)

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