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sabato 6 dicembre 2014

I frutti dell'antiproselitismo

I vescovi francesi si sono accorti che i cristiani bisogna cercarseli


Papa Francesco al Parlamento europeo di Strasburgo
Roma. I vescovi francesi hanno forse capito che il modo migliore per risvegliare i fedeli assopiti nella terra sacra alla laïcité non è quello di demolire le chiese. Negli ultimi anni infatti, in una sorta di indifferenza generale da parte dell’episcopato, decine di edifici di culto cattolici più o meno antichi sono stati rasi al suolo. Venti solo nell’ultimo decennio, altri duecentocinquanta in via di smantellamento. Troppo oneroso mantenerli, e poi – si diceva a giustificare il tutto – non ci sono più cristiani che li frequentino, salvo qualche schiera di anziane signore abitudinarie con il posto fisso in prima fila alla messa domenicale. Meglio, anche se a malincuore, vendere il diritto di superficie a chiunque fosse disponibile a pagare.
E pazienza se al posto della chiesa si sarebbe edificata una moschea, un ristorante, un centro commerciale o un parcheggio. Ora arriva la svolta. Il basso profilo mantenuto negli ultimi decenni dai vescovi locali sui rapporti con il mondo della politica e cultura ha portato all’irrilevanza della chiesa nella società francese. Mentre i vescovi facevano della non interferenza nelle scelte politiche un dogma, venivano approvate le nozze tra persone omosessuali. Mentre teorizzavano l’assoluta necessità del dialogo con tutti, la bianca facciata della basilica del Sacro Cuore a Montmartre veniva imbrattata con scritte blasfeme. Ecco perché s’è deciso di tornare tra le strade, di uscire dalle chiese sempre più vuote e di “andare a incontrare i nostri contemporanei”. Un ricco programma di manifestazioni a cavallo delle feste natalizie che avranno come obiettivo quello di “testimoniare la fede”. Protagonisti saranno i giovani, forse meno succubi di “quel complesso di non sapere parlare bene della loro fede” che ha coinvolto le vecchie generazioni, spiegava qualche giorno fa al Monde un parroco parigino. Deve finire il tempo in cui “la fede è esclusivamente qualcosa da vivere nell’ambito privato”, ha aggiunto il vicario generale dell’arcidiocesi parigina, ribaltando l’orientamento finora dominante presso la chiesa francese. La parola d’ordine è uscire in periferia, e pazienza se nella Ville Lumière la periferia è appena a quattro passi dalla cattedrale di Notre Dame, più affollata di turisti ammaliati dalle vetrate che di fedeli desiderosi di pregare. Il cardinale arcivescovo André Vingt-Trois ha lanciato il programma in concomitanza con la prima domenica d’Avvento, chiedendo a tutte le centosei parrocchie cittadine di attivare  in breve tempo eventi nei bistrot e nelle brasserie, agli angoli delle strade, nelle piazze e nelle chiese. “I cattolici non sempre sono ricevuti bene”, ma ora c’è la necessità vitale di “esprimere ciò che sono e ciò in cui credono”, ha aggiunto un altro sacerdote impegnato nell’operazione finalizzata ad avviare ciò che i più ottimisti definiscono già l’occasione per rievangelizzare la capitale della Francia.

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di Matteo Matzuzzi | 06 Dicembre 2014 

© FOGLIO QUOTIDIANO

2 commenti:

  1. Letterina di Natale a Papa Francesco :

    Caro Bergolio, mi rivolgo a te con quella familiarità e confidenza che tu stesso ci inviti ad avere nei tuoi confronti; lo faccio per dedicarti una canzone a me molto cara, dal titolo “Pregherò, per te”, cantata dal bravo Adriano Celentano nei suoi anni giovanili (erano gli anni ’50), al suo esordio nel mondo della musica leggera. In particolare ti dedico le parole “pregheròòò, per te / che la fede non hai, / e se tuuu, lo vorrai / crederai, crederai”.

    Non ti arrabbiare se prego così per te, ma è perché desidero che tu possa rafforzare, o recuperare, quella fede che finora hai dimostrato di non avere ben salda, e così tu possa dimostrare al mondo intero:

    1) di credere che esiste un solo Salvatore, Gesù Cristo, un solo nome nel quale tutti (ma proprio tutti, sai?) possiamo essere salvati, e quel nome è GESU’;

    2) di credere che esiste una sola Chiesa incaricata della salvezza eterna delle anime (e dei corpi) di tutti gli esseri umani che popolano e popoleranno questa terra, e che essa è la Chiesa Cattolica, fondata da NSGC sulla roccia di “Petrus” (non omologabile, quindi, alle altre confessioni cristiane né, tantomeno, alle religioni non cristiane);

    3) di credere, infine, che bisogna obbedire al comando (ed eseguire l’incarico) lasciatoci dal Cristo al momento della sua Ascensione al Cielo (“andate e predicate il Vangelo a tutte le genti, fino ai confini della terra, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito Santo”), dimostrando in tal modo che l’evangelizzazione, il proselitismo, la conversione di tutte le genti (quale che sia il loro attuale credo religioso) non è affatto una solenne sciocchezza, ma un dovere ineludibile di tutti i cristiani, e che il rifiuto di adempiere questo incarico, quello sì che è una solenne e pericolosa sciocchezza, per noi e per il prossimo.

    Rafforzata così la tua fede, caro Padre Santo, potrai convincere tutti che l’unico motivo per cui la Chiesa può difendere il diritto alla sua esistenza in questo mondo incredulo è la salvezza eterna di tutti gli uomini (obiettivo per il cui raggiungimento il c.d. “proselitismo” è strumento indispensabile), mentre l’umanesimo sociale, l’aiuto ai diseredati, la “cura delle ferite” sono compiti che possono svolgere agevolmente anche le Onlus, le Ong, le associazioni filantropiche, di qualsiasi razza o religione.

    Con i migliori auguri di Buone e Sante Festività Natalizie,

    un fedele (ma ostinato e un po’ testardo), devoto cattolico


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  2. 2) Eh no, caro il amico, adesso ti dimostrerò che quanto tu affermi è assolutamente sbagliato, frutto di una mentalità chiusa, oscurantista, integralista, e discriminatoria. Per far ciò prenderò in esame separatamente i tre punti da te elencati:
    1) quanto al primo punto, non si può e non si deve dire che la salvezza c’è solo in Cristo Gesù, che solo nel suo nome gli uomini possono raggiungerla, e questo perché ciò sarebbe un grave ostacolo al’ecumenismo, alla pace tra le religioni, alla fratellanza tra gli uomini; e poi, a bene vedere, la salvezza ci viene donata da Dio Padre, ce alcuni chiamano Javhè, altri Allah, altri ancora con altri nomi, ma è sempre lo steso Dio che tutti noi invochiamo e preghiamo, e che nella sua infinita misericordia perdona i nostri errori e ci dona la salvezza; è bene quindi non parlare di Cristo, ma di Dio, del’unico Dio, padre di tutti i popoli, per non correre il rischio di creare divisioni e lotte tra le religioni; è bene, altresì, nascondere i simboli (crocifisso, quadri, statue) con i quali la Chiesa Cattolica nei secoli passati ha imposto con forza il suo credo ai popoli dei quattro continenti; la fede non di deve esportare con la violenza, l’imposizione, bisogna alimentarla con il dialogo;
    2) quanto al secondo punto, non è affatto vero che solo la Chiesa Cattolica ha il compito di condurre gli uomini alla salvezza, alla verità; questo perché tutte le religioni hanno in sé una parte della Verità, anche se nessuna di esse (inclusa la Chiesa Cattolica) la possiede interamente; tutte sono in cammino verso la Verità tutta intera; quindi bisogna che tutte le religioni dialoghino tra loro, che ognuna si arricchisca delle parti di verità contenute nelle altre, e che tutte camminino insieme verso la casa del Padre, del’unico Dio, senza farsi la guerra tra loro; la vecchia massima “extra Ecclesia nulla salus” è quindi sbagliatissima, è stata creata affinché il cristianesimo avesse maggiori probabilità di espandersi e di affermarsi, a scapito delle altre religioni, ma oggi non si può più ragionare così, non si può più ricorrere a questi trucchi ;
    3) quanto al terzo ed ultimo punto, poi, la sua negazione è la naturale conseguenza dei primi due, del secondo in particolare: se tutte le religioni sono uguali, se tutte hanno in sé un germe di verità (più o meno grande) e tutte sono in cammino verso la Verità tutta intera, che nessuna di esse possiede, che senso ha rubarci gi adepti l’una all’altra? creare divisioni, contrapposizioni, lotte e contrasti? solo a rischiare di far esplodere delle inutili e dannose guerre di religione; no, no, finalmente il CV II ci ha aperto gli occhi (con il documento Nostra Aetate), ci ha fatto capire che tutte le religioni sono meritevoli di rispetto, di esistenza, e che bisogna che esse dialoghino tra di loro, si aiutino a vicenda (ad esempio nel ricercare la pace mondiale, la giustizia sociale, nel combattere le discriminazioni, ecc.); concludendo, quindi, papa Francesco fa bene a dire che il proselitismo è una solenne sciocchezza, anzi un comportamento pericolosissimo per l’ecumenismo e la pace tra le religioni ed i popoli; la missione della Chiesa nel mondo moderno non deve essere più intesa come in passato, l’evangelizzazione deve oggi essere intesa come un andare fuori, incontro agli altri popoli, razze e religioni, per dialogare con loro, per curare e loro ferite, in quell’ospedale da campo che è oggi la Chiesa di Cristo, niente di più, niente di meno.
    Capito quindi, amico mio, quanto sono errate le tue affermazioni? Come è sbagliato e fuorviante il tuo pensiero? abbeverati alla nuova pastorale portataci da papa Francesco, “il grande riformatore”, come è stato giustamente sopranominato, e vedrai che non avrai che da rallegrartene.

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