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lunedì 1 dicembre 2014

Il "team".. e l'escusatio petita

Team Bergoglio. Ivereigh scrive.

Come era prevedibile, la notizia contenuta nella biografia di papa Francesco di Austen Ivereigh, “The Great Reformer” in inglese, “Tempo di misericordia” in italiano, secondo cui un gruppo di cardinali, il “Team Bergoglio” avrebbe pianificato sin dalle dimissioni di Benedetto XVI l’elezione dell’arcivescovo di Buenos Aires, ottenendo il suo assenso previo, ha creato reazioni in Vaticano.
Il cardinale Murphy O'Connor 
Un comportamento del genere potrebbe creare problemi canonici, in base all’art. 81 della “Universi Dominici Gregis”, il documento che stabilisce le regole del Conclave.
“I Cardinali elettori si astengano, inoltre, da ogni forma di patteggiamenti, accordi, promesse od altri impegni di qualsiasi genere, che li possano costringere a dare o a negare il voto ad uno o ad alcuni. Se ciò in realtà fosse fatto, sia pure sotto giuramento, decreto che tale impegno sia nullo e invalido e che nessuno sia tenuto ad osservarlo; e fin d'ora commino la scomunica latae sententiae ai trasgressori di tale divieto. Non intendo, tuttavia, proibire che durante la Sede Vacante ci possano essere scambi di idee circa l'elezione”.  

Proprio per liberare papa Francesco da ogni sospetto legato a questo problema, dopo una prima correzione, (“Si assicurarono il suo assenso (p.355) avrebbe dovuto essere letto “Credevano che non si sarebbe opposto alla sua elezione”. Sarà corretto nelle future edizioni #TheGreatreformer), Austen Ivereigh ha pubblicato ieri su Twitter quanto segue: “The conclave chapter, read as a whole, makes absolutely clear JMB did nothing at all to cooperate in his election. #TheGreatReformer”. Nella nostra traduzione: “Il capitolo sul Conclave, letto nella sua interezza, rende assolutamente chiaro che JMB (Jorge Mario Bergoglio, n.d.r.) non fece assolutamente nulla per cooperare nella sua elezione”.  

 Dal canto suo “Il Sismografo” scriveva ieri “In merito a quanto circola sull'ultimo Conclave abbiamo interpellato padre Federico Lombardi, Direttore della Sala stampa della Santa Sede. Ecco la risposta di padre Lombardi: "In un libro di recente pubblicazione a proposito del Papa Francesco, scritto da Austen Ivereigh e uscito in inglese con il titolo: “The Great Reformer. Francis and the Making of a Radical Pope” (Henry Holt and Company), e in italiano: “Tempo di misericordia. Vita di Jorge Mario Bergoglio” (Mondadori), si afferma che nei giorni precedenti il Conclave quattro cardinali – Murphy O’Connor, Kasper, Daneels e Lehmann – si “assicurarono il consenso” del card. Bergoglio (“They first secured Bergoglio’s assent”) alla sua eventuale elezione, e poi “si misero al lavoro” (“then they got to work”) con una campagna per la promozione della sua elezione. Posso dichiarare che tutti e quattro i cardinali sopra nominati negano esplicitamente questa descrizione dei fatti, sia per quanto riguarda la richiesta di un consenso previo da parte del card. Bergoglio, sia per quanto riguarda la conduzione di una campagna per la sua elezione, e desiderano che si sappia che sono stupiti e contrariati per quanto pubblicato".  

E’ interessante notare come Ivereigh, un personaggio di grande spicco nel cattolicesimo anglosassone, e per un certo periodo responsabile stampa del card. Murphy O’Connor, in entrambe le precisazioni si limiti a sollevare l’allora cardinale Bergoglio da ogni responsabilità. Ma non corregge quanto scritto, ampiamente, e a lungo, sul lavoro di lobbying del “Team Bergoglio”.  

 Fra l'altro il capitolo sul Conclave si chiude così: “Il giorno dopo, Francesco incontrò l’intero collegio cardinalizio, compresi i non elettori, nella sala delle benedizioni. Quando comparve il cardinal Murphy O’Connor, lo abbracciò e, agitando l’indice in segno di rimprovero, disse con una risata: <E’ colpa sua! Che cosa mi ha fatto?>”. Murphy O’Connor, oltre gli ottanta anni di età, non era entrato in Conclave; quindi la sua “responsabilità” poteva essere solo precedente all’”Extra Omnes”.  

Con tutto il rispetto dovuto ai quattro cardinali, la serietà dell’autore e la ricchezza di dettagli del libro (che certamente dà un’immagine molto positiva del Papa, in ogni fase della sua vita) fanno sì la smentita non appaia tale da risolvere il “caso” sollevato da Ivereigh.

Il caso del “Team Bergoglio”
Alcuni siti web del mondo anglosassone hanno lanciato nei giorni scorsi un “caso” relativo alla biografia di papa Francesco scritta da Austen Ivereigh, e uscita in italiano per i tipi della Mondadori con il titolo “Tempo di misericordia. Vita di Jorge Mario Bergoglio”. Ecco la storia di questo strano caso, centrato sulle settimane prima del Conclave 2013.

Con il Papa. Austen Ivereigh è al centro della fotografia. 
Alcuni siti web   del mondo anglosassone hanno lanciato nei giorni scorsi un “caso” relativo alla biografia di papa Francesco scritta da Austen Ivereigh, e uscita in italiano per i tipi della Mondadori con il titolo “Tempo di misericordia. Vita di Jorge Mario Bergoglio”.   

Nel libro si afferma che un certo numero di cardinali – che l’autore definisce il “team Bergoglio” subito dopo le dimissioni di Benedetto XVI hanno intessuto una tela per portare al soglio di Pietro l’arcivescovo di Buenos Aires.  

 Il caso è stato lanciato dal “Daily Telegraph” e ripreso in seguito da altri siti web. Premessa: nel Conclave del 2005, che portò all’elezione di Benedetto XVI, una parte dei cardinali votò Bergoglio, che raggiunse un numero tale di voti da poter impedire l’elezione di Ratzinger. E lo stesso Bergoglio avrebbe chiesto di smettere di votare per lui.    
Scrive Ivereigh. I cardinali che avevano spinto Bergoglio nel 2005 (Murphy O’Connor, Kasper e altri) “Avevano imparato la lezione del 2005e stavolta erano ben organizzati. Prima di tutto si assicurarono il consenso di Bergoglio. Quando gli domandarono se fosse disponibile rispose che riteneva che in un simile momento di crisi per la Chiesa nessun cardinale, ove glielo si fosse chiesto, potesse rifiutare. (Murphy O’Connor lo avvertì a bella posta di <stare attento> che stavolta era il suo turno, e l’altro rispose in italiano: <Capisco>”.   

Austen Ivereigh non è un Signor Nessuno, nel mondo cattolico. Ha ricoperto ruoli di responsabilità nella rivista cattolica “Tablet”, ed è stato l’uomo stampa del card. Murphy O’Connor; attualmente è impegnato con Jack Valero in “Catholic Voices”, un’organizzazione dedicata a dare un’informazione corretta sulla Chiesa cattolica, in Gran Bretagna, Spagna e Messico. Insomma, quello che scrive ha un peso rilevante.  

Quello che ha scritto pone un problema, va contro le regole del Conclave, stabilite dalla “Universi Dominici Gregis”, al N. 81. “I Cardinali elettori si astengano, inoltre, da ogni forma di patteggiamenti, accordi, promesse od altri impegni di qualsiasi genere, che li possano costringere a dare o a negare il voto ad uno o ad alcuni. Se ciò in realtà fosse fatto, sia pure sotto giuramento, decreto che tale impegno sia nullo e invalido e che nessuno sia tenuto ad osservarlo; e fin d'ora commino la scomunica latae sententiae ai trasgressori di tale divieto.Non intendo, tuttavia, proibire che durante la Sede Vacante ci possano essere scambi di idee circa l'elezione”.  

Un bel pasticcio, che secondo alcuni potrebbe creare un caso canonico di validità dell’elezione di Bergoglio. Non c’è da stupirsi allora se poche ore dopo l’articolo Maggie Doherty, responsabile stampa di Murphy O’Connor ha scritto al Daily Telegraph., affrmando che il cardinale “Vuole rendere chiaro che nessun approccio all’allora cardinale Bergoglio fu fato da lui, o per quanto ne sa, da nessun altro cardinale per cercare il suo assenso a diventare un candidato al papato”.   

Austen Ivereigh, la cui biografia di papa Francesco è certamente ricca di dati e informazioni, e tutt’altro che negativa verso il Pontefice (il titolo inglese è “The Great Reformer”, il grande riformatore), ha reagito con un tweet.   
“They secured his assent” (p. 355) shd have read “They believed he wd not oppose his election”. Will amend in future eds. #TheGreatReformer. Che traduciamo: “Si assicurarono il suo assenso (p.355) avrebbe dovuto essere letto “Credevano che non si sarebbe opposto alla sua elezione”. Sarà corretto nelle future edizioni #TheGreatReformer.  

Austen Ivereigh sembra implicitamente confermare che il “Team Bergoglio” è esistito e ha lavorato. D’altonde, come notano i siti anglosassoni, Ivereigh ha stretti rapporti con Murphy O’Connor e le persone che lavorano insieme al cardinale. 

MARCO TOSATTI
01/12/2014


(a cura Redazione "Il sismografo)
In merito a quanto circola sull'ultimo Conclave abbiamo interpellato padre Federico Lombardi, Direttore della Sala stampa della Santa Sede. Ecco la risposta di padre Lombardi: "In un libro di recente pubblicazione a proposito del Papa Francesco, scritto da Austen Ivereigh e uscito in inglese con il titolo: “The Great Riformer. Francis and the Making of a Radical Pope” (Henry Holt and Company), e in italiano: “Tempo di misericordia. Vita di Jorge Mario Bergoglio” (Mondadori), si afferma che nei giorni precedenti il Conclave quattro cardinali – Murphy O’Connor, Kasper, Daneels e Lehmann – si “assicurarono il consenso” del card. Bergoglio (“They first secured  Bergoglio’s assent”) alla sua eventuale elezione, e poi “si misero al lavoro” (“then they got to work”) con una campagna per la promozione della sua elezione.
Posso dichiarare che tutti e quattro i cardinali sopra nominati negano esplicitamente questa descrizione dei fatti, sia per quanto riguarda la richiesta di un consenso previo da parte del card. Bergoglio, sia per quanto riguarda la conduzione di una campagna per la sua elezione, e desiderano che si sappia che sono stupiti e contrariati per quanto pubblicato".

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