ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 17 dicembre 2014

“Volemose bene”

Evviva. La Chiesa della misericordia assolve le suore americane. In fondo, al più, sono un pochino eretiche… 

“Volemose bene” e “gratitudine” con suore eretiche e squinternate. Persecuzioni contro i Francescani dell’Immacolata. C’è bisogno di qualcos’altro per iniziare finalmente a guardare in faccia la realtà?

di Paolo Deotto
Le suore americane – non tutte, ma la gran parte – pare abbiano idee tutte loro in materia di Fede cattolica. Anzi, idee così “loro” che non sono più nemmeno idee cattoliche. Queste vivaci religiose negli ultimi anni si sono sbizzarrite in una serie di teorie (non sappiamo poi quali prassi siano derivate da certe teorie…) che svariano dallo gnosticismo alla negazione della divinità di Cristo e del valore redentivo della Croce; né mancano, poiché gli omaggi alla moda sono sempre d’obbligo tra i rivoluzionari, le aperture all’omosessualità, la contestazione del sacerdozio maschile e del celibato, e via delirando. Insomma un bel guazzabuglio che aveva causato un’ispezione da parte della Congregazione per la Fede.
L’ispezione fu a suo tempo ordinata da Benedetto XVI, ma confermata poi dall’attuale pontefice. Potete trovare – CLICCANDO QUI – i dettagli di questo pasticcio in un articolo pubblicato a suo tempo, su un quotidiano on-line, da una delle più brillanti penne della pubblicistica cattolica.
L’articolista, sulla cui competenza nessuno ha alcun dubbio, è lo stesso che ha avuto modo nel recente passato di esibirsi anche in spericolate arrampicate sui vetri per spiegare correttamente al popolo le non infrequenti esternazioni dell’attuale pontefice, spesso, come è noto, travisate malignamente dai cosiddetti “tradizionalisti”.
Nel caso però delle squinternate suore d’oltre oceano, l‘articolista in questione chiudeva il suo pezzo con un’affermazione che non si poteva che condividere: “Si tratta ora di vedere quali provvedimenti Roma vorrà prendere rispetto a quello che sembra proprio uno scisma”. Già, uno scisma, mica roba da ridere.
Ora francamente non vorremmo trovarci al suo posto. Già, perché come farà l’illustre collega a spiegare al popolo (e quindi anche a noi) il modo con cui si è conclusa la vicenda delle suore americane?
E come si è conclusa la vicenda? Nel modo più felice, come ci comunicano La Stampa e Il Messaggero. Titolo del Messaggero: “Il Papa perdona le suore ribelli: pace fatta con le religiose americane”. Titolo de La Stampa: “Conclusa con la “gratitudine” vaticana la visitazione alle suore Usa”
Leggendo qua e là: “In un documento vengono elencati i motivi per i quali il Papa suggerisce l’archiviazione della pratica, senza prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di nessun istituto religioso”. Che bello. Chiusa rassicurante dell’articolo del Messaggero: “Un approccio, quello di Bergoglio, ritenuto conciliatore e destinato a riportare il sereno tra i cattolici americani. Il rapporto riconosce un alto valore al ruolo esercitato dalle suore in ogni campo e si esprime profonda gratitudine per il lavoro finora fatto in campo morale, educativo, sanitario, pedagogico, sociale. Madre Sharon Holland, la presidente del gruppo delle religiose americane, ha accolto sorridendo il rapporto e l’esito delle investigazioni. Insomma, il caso è archiviato e la pace tra le religiose Usa e la Santa Sede fatta”. Altrettanto rassicurante la chiusa de La Stampa: “… il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, (che) ha ribadito «l’ammirazione, la stima e la gratitudine» della Santa Sede «per ciò che le suore statunitensi hanno fatto, fanno e faranno». Manca solo una premiazione finale, danze e fuochi d’artificio e la festa è perfetta.
Dopo un intenso e accurato lavoro di demolizione dei Francescani dell’Immacolata, frati e suore, ora giunge questa notizia rassicurante di “pace fatta” – addirittura con “gratitudine” per passato, presente e futuro – con suore eretiche e sconclusionate. Ottimo. Tutto ciò che serve a far chiarezza, ben venga.
Il caso dei Francescani dell’Immacolata è il più clamoroso, ma quanti altri sacerdoti e religiosi hanno già pesantemente pagato la loro fedeltà alla Verità? E quanti altri ormai hanno paura – ripeto: paura – di ricevere sul collo da un giorno all’altro la mannaia della chiesa della misericordia?
Dicevamo: tutto ciò che serve a fare chiarezza, ben venga. E tutto è ormai così chiaro: nella nuova chiesa della misericordia c’è una sola gravissima situazione di pericolo: quella in cui vive chiunque voglia continuare a essere cattolico. Consolante, non c’è che dire. Diventa lecita anche una domanda: certe decisioni dove, o da chi, trovano ispirazione?

– di Paolo Deotto



Redazione
http://www.riscossacristiana.it/evviva-la-chiesa-della-misericordia-assolve-le-suore-americane-fondo-al-piu-sono-pochino-eretiche-di-paolo-deotto/

Suore americane "eretiche": «Va tutto bene»
di Matteo Matzuzzi 17-12-2014
Tutto è bene quel che finisce bene. Dopo sei anni di indagine, la visita apostolica «che non ha precedenti» a 341 istituti religiosi femminili impegnati in ministeri apostolici su tutto il territorio degli Stati Uniti s’è conclusa in modo positivo. Il giudizio della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di vita apostolica è stato svelato ieri mattina durante una conferenza stampa in Vaticano, cui hanno partecipato il cardinale prefetto João Braz de Aviz, il segretario del dicastero mons. José Rodriguez Carballo, la visitatrice Madre Mary Clare Millea, la coordinatrice del Council of Major Superior of Women Religious, suor Agnes Mary Donovan e la presidente dellaLeadership Conference of Women Religious, suor Sharon Holland.

Nel 2008, l’allora prefetto, il cardinale sloveno Franc Rodé aveva istruito la visita in quanto dagli Stati Uniti erano giunti a Roma segnali inquietanti circa certe derive maturate all’interno di diversi istituti femminili locali. Spiegava Rodé alla Radio Vaticana  che «in un certo senso, si può dire di una certa mentalità secolarista che si è propagata in queste famiglie religiose, forse anche un certo spirito femminista». Inoltre, precisava il porporato, vi era la necessità di indagare sul drastico calo di vocazioni registrato negli ultimi decenni in America del nord. «Sotto l’influsso del Concilio Vaticano II, i religiosi hanno rifiutato la penitenza e l’ascetismo come cose del passato, si sono sentiti a disagio nel vestire l’abito e hanno fatto della agitazione sociale e politica l’acme della loro azione apostolica”, aggiungeva ancora. Intanto, a Roma le cose cambiavano: Rodé andava in pensione e al suo posto arrivava il meno “ostile” Braz de Aviz, focolarino brasiliano di certo non in linea con la posizione inflessibile del predecessore. 
Ieri il primo a prendere la parola è stato proprio il cardinale Braz de Aviz, che fin da subito ha colto l’occasione per «esprimere la nostra disponibilità a instaurare un dialogo rispettoso e fruttuoso con gli Istituti che non sono stati pienamente condiscendenti con il corso della visita».

È questo, infatti, il passaggio più interessante di una relazione che in realtà non ha svelato nulla di nuovo, visto che già da settimane si dava per certa nelle indiscrezioni d’Oltretevere una valutazione positiva della visita. Il porporato brasiliano e il segretario francescano – nella circostanza estremamente disponibili al dialogo e al confronto anche con gli Istituti che hanno negato l’accesso ai visitatori lì mandati da Roma – hanno infatti spiegato che sebbene fin dal principio il 78 per cento delle superiore generali si sia volontariamente impegnata «in un dialogo personale con il visitatore o visitatrice», non è possibile «ignorare che la visita apostolica è stata vissuta con apprensione da alcune suore, come pure della decisione, da parte di alcuni istituti, di non collaborare del tutto nello svolgimento di essa». E questo, ha sottolineato il cardinale Braz de Aviz, «è stato per noi motivo di amarezza». 
A ogni modo, nessuna punizione né commissariamento in vista: la congregazione «esprime la gratitudine alle religiose degli Stati Uniti per la loro presenza e per tutto ciò con cui contribuiscono alla missione di evangelizzazione della Chiesa», visto che fin «dagli inizi della Chiesa cattolica nel loro Paese le religiose sono state coraggiosamente in prima linea nella missione di evangelizzare». Il segretario Rodriguez Carballo ha chiarito qual è stato il metodo di lavoro usato negli incontri con le religiose: «Si è voluto trasmettere il sostegno premuroso della Chiesa, in un rispettoso dialogo da sorella a sorella. Si è cercato di ascoltare la realtà vissuta dalle religiose, di capire la loro ricca eredità, le sfide attuali e le speranze future, nell’ambito della comunità ecclesiale». 
Ma il vero cruccio per Roma era (ed è tuttora) rappresentato da un’altra indagine, questa volta tenuta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto la cui lente è finita da anni la Leadership Conference of Women Religious (Lcwr), la più vasta comunità di religiose statunitensi (ma con vocazioni in forte calo) la cui attuale leader, suor Sharon Holland, era seduta al banco dei conferenzieri e ha anche preso la parola, nonostante sulla sua associazione penda la scure del Sant’Uffizio. È forse il sintomo, questo, d’una diversità di vedute tra la Congregazione per i Religiosi (più aperta e flessibile) e quella per la Dottrina della Fede, assai più ferma e severa nel voler fare chiarezza sulle criticità interne alla Lcwr (CLICCA QUI)

Qualcuno parla anche di un messaggio spedito all’attuale prefetto Gerhard Ludwig Müller, che lo scorso aprile aveva accusato parte dell’associazione di seguire tesi «opposte alla rivelazione cristiana».  Fu il prefetto William J. Levada a mettere nero su bianco una durissima valutazione dottrinale in cui le si accusava di «andare oltre la Chiesa e oltre Cristo» in virtù di posizioni non conciliabili con la dottrina cattolica in tema di aborto, eutanasia, apertura all’omosessualità.

Inoltre, le suore della Lcwr reclamavano il diritto di celebrare la santa Messa, nonostante Roma avesse negato a più riprese tale possibilità. Suor Theresa Kane, già presidente dell’associazione, replicava che l’ultimo a ribadire il no a tale richiesta era stato Giovanni Paolo II, «che però è morto», lasciando dunque intendere che qualche apertura sarebbe stata possibile in futuro. Ma la doccia gelata, l’ennesima, è arrivata da Francesco, che oltre a confermare la validità della valutazione dottrinale del 2012, ribadiva che «quel discorso è chiuso».

Il caso è delicato, al punto che ieri, aprendo la conferenza stampa, è stato chiesto ai giornalisti di non porre domande sulla questione della Leadership Conference of Women Religious. Qualche mese fa, la Lcwr aveva insignito del premio annuale la teologa (e suora) Elisabeth Johnson, teorica della non unicità del Cristo salvatore e del fatto che la Verità è conoscibile solo mettendo insieme il meglio di cristianesimo, islamismo, induismo e buddhismo. Tanto che il Müller si mostrava preoccupato dall’eventualità che le religiose si fossero “allontanate dalla capacità di sentire veramente cum ecclesia”. 

Assolte le suore ribelli americane, ma il caso rimane aperto

17 - 12 - 2014Matteo Matzuzzi
Assolte le suore ribelli americane, ma il caso rimane aperto

Sono passati sei anni da quando, nel 2008, l’allora prefetto della Congregazione per i religiosi, il cardinale sloveno Franc Rodé, istruì l’indagine su tutti gli istituti di religiosi femminili degli Stati Uniti. Parlava di derive “femministe” e “secolariste” che s’annidavano tra le comunità di religiose locali. Almeno così gli avevano raccontato diversi vescovi americani.
LA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO
Ieri, nella Sala Stampa vaticana, è stato presentato il rapporto conclusivo della visita apostolica coordinata da suor M. Clare Millea. E il verdetto è positivo, hanno chiarito subito l’attuale prefetto, il cardinale brasiliano Joao Braz de Aviz, e il segretario del dicastero, il francescanoJosé Rodriguez Carballo. Il porporato ha fin da subito voluto “esprimere la gratitudine della Congregazione alle religiose degli Stati Uniti per la loro presenza e per tutto ciò con cui contribuiscono alla missione di evangelizzazione della chiesa”. E questo perché “fin dagli inizi della chiesa cattolica nel loro Paese sono state coraggiosamente in prima linea nella missione di evangelizzare, dedicandosi con abnegazione alle necessità spirituali, morali, educative, fisiche e sociali di innumerevoli persone, specialmente povere ed emarginate”. Attualmente, ha aggiunto, “si impegnano in attività di volontariato ben oltre l’età normale della pensione, e anche in età molto avanzata continuano a sostenere la vita e l’apostolato delle altre suore mediante la loro preghiera”.
“DISPONIBILITA’ A INSTAURARE UN DIALOGO RISPETTOSO” 
Tuttavia, che qualche problema ci fosse, l’ha ammesso lo stesso cardinale: “Non possiamo ignorare che la visita apostolica è stata vissuta con apprensione da alcune suore, come pure della decisione, da parte di alcuni istituti, di non collaborare del tutto nello svolgimento di essa”. Un “motivo di amarezza”, ha aggiunto Braz de Aviz, nonostante il quale, però, “cogliamo l’occasione per esprimere la nostra disponibilità a instaurare un dialogo rispettoso e fruttuoso con gli Istituti che non sono stati pienamente condiscendenti con il corso della visita”.
L’AMAREZZA DEL CARDINALE BRAZ DE AVIZ
Nel dettaglio, ha sottolineato mons. Rodriguez Carballo, “nella prima fase 266 superiore generali, il 78 per cento del totale) si sono impegnate volontariamente in un dialogo personale con il visitatore o visitatrice”. Il 22 per cento, dunque, non l’ha fatto, da qui “l’amarezza” di Braz de Aviz.
IL CASO DELLE SUORE ANCORA SOTTO INCHIESTA
Se un capitolo s’è chiuso in modo tutto sommato positivo, un altro – ben più delicato – rimane tutto da giocare. E’ quello relativo all’indagine cui da anni sono sottoposte le suore riunite nella Leadership Conference of Women Religious, la più grande associazione di religiose negli Stati Uniti. Nel 2012, una valutazione dottrinale firmata dal cardinale William J. Levada, allora numero uno della congregazione per la Dottrina della fede, le accusava di “andare oltre la Chiesa e perfino oltre Cristo”. Troppo controverse, si leggeva nel documento del Sant’Uffizio, le posizioni della Lcwr su aborto, omosessualità e fine vita. Da qui, la decisione di inviare un visitatore apostolico nella persona del vescovo di Seattle, mons. Sartain. La valutazione dottrinale del cardinale Levada fu confermata da Francesco pochi mesi dopo l’elezione al Soglio di Pietro, deludendo le attese di più d’una religiosa convinta che il nuovo Pontefice avrebbe tenuto un approccio diametralmente opposto rispetto a quello del predecessore.

Suore d’America, tarallucci e vino

Il Vaticano non parla delle sorelle new age. L’inchiesta seria continua
di Redazione | 17 Dicembre 2014 ore 06:30

La conferenza stampa tenuta in Vaticano per la visita apostolica ai 341 istituti religiosi femminili d’America (foto AP)
L’aspetto più interessante della conferenza stampa di presentazione del rapporto conclusivo circa la visita apostolica ai 341 istituti religiosi femminili d’America è stato l’invito ai giornalisti di non porre domande sull’indagine parallela della Lcwr, la più grande associazione di suore statunitensi.

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4 commenti:

  1. Yiuhuh yiuhuh siamo a carbaio , cloppete cloppete, evviva . Era ora, un po' di " sano modernismo " . Ecchè, non se ne poteva più di suore che pregano, che fanno digiuni, che si vestono con il santo abito, che si levano di notte per adorare il Signore. Meglio suore svelate, in favore dell' aborto, dei rapporti tra simili, che fumano, che fanno le pretesse , con i pantaloni, con i tacchi, con il trucco, con i capelli tinti , magari al color di carbaio !!!!!!!!!! jane

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    1. Cara Jane, ha solo scordato la categoria di quelle che si dimenano su un palcoscenico, e di quelle ne abbiamo di più bravissime qui da noi!

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    2. Ooops! Ho messo un "più" di troppo.

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  2. cosa dobbiamo sorbirci ancora prima che l'ira di DIO giunga a spazzare via queste scimmie della vera religione?non ci resta che piangere x invocare da Dio MISERICORDIA e LUCE che rischiari le tenebre che altrimenti finiranno x avvolgere anche i fedeli alla sua parola !!!!

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