...descendat super vos et maneat semper.
Postato da Cesare Baronio
http://opportuneimportune.blogspot.it/2015/01/descendat-super-vos-et-maneat-semper.html
MANILA, FOLLA OCEANICA PER PAPA FRANCESCO,
Intanto Francesco, the Pope of the poor, due ore prima della messa ha incontrato i giovani, ed è stato un altro bagno di folla. Ha urlato contro la povertà, i bambini abusati e la discriminazione femminile. Con fare scherzoso ha ammesso che, effettivamente, la Chiesa «è un po' maschilista». Mai un Papa aveva avuto il coraggio di dire le cose come stanno, e cioè che la presenza delle donne nelle strutture cattoliche è ancora assai marginale. «Le donne hanno molto da dirci nella società. Tante volte noi siamo maschilisti, eppure una donna è capace di vedere che cose con occhio distinto, con uno sguardo differente. E' capace di porre questioni che noi uomini non siamo in grado di capire».
Il Papa osservava con amore un gruppo di bambine vestite di rosa sul palco accanto a lui. Orfane, salvate dalla strada. «Oggi l'unica domanda ce la ha posta la piccola Jun. Non le sono bastate le parole e così ha pianto, ha avuto bisogno delle lacrime. Così quando arriverà il prossimo Papa a Manila facciamo in modo che ci siano più donne». La riflessione sulle donne gli è venuta spontanea dopo avere ascoltato proprio la testimonianza di Jun che, parlando a microfono della sua storia, ad un tratto è scoppiata in lacrime. Bergoglio parlava a braccio, in spagnolo, tradotto simultaneamente da un sacerdote. Rifletteva sul dolore dei bambini. «Ci sono certe realtà che possono essere viste e osservate solo attraverso le lacrime. Invito ognuno ad interrogarsi, ad imparare a capire che significa vedere un bambino abbandonato, un bambino abusato, un bambino senza casa, un bambino senza famiglia, un bambino povero». Il Papa delle periferie di fronte alle lacrime di Jun ha deciso di non leggere il discorso precotto, esattamente come aveva fatto anche ieri a Tacloban, nel Sud del paese, sui luoghi devastati dal micidiale tifone Yolanda. «Ci sono momenti in cui le parole non servono tanto». Davanti a questi ragazzi Bergoglio ha ritrovato altre energie. «La realtà è superiore all'immaginazione e l'immaginazione vostra è superiore a tutte le idee che avevo inserito nel mio discorso». L'esortazione valida per ogni cristiano, a qualsiasi latitudine del pianeta, in fondo è semplice, basta attraversare il dolore, le lacrime. «Se non impari a piangere non sarai un buon cristiano». L'esempio della piccola Jun gli deve essere tornato utile. «La domanda sul perché i bambini soffrono, perché ci sono tante tragedie. La risposta o è il silenzio, oppure le parole che nascono dalle lacrime». Che poi sono le parole che riescono a trasmettere davvero calore, vicinanza, amore. Poi il Papa è passato a riflettere sul fenomeno della incomunicabilità giovanile, in un mondo in cui aumentano in modo esponenziale le fonti di informazioni, i social network, i satelliti, il web, la tv. Ai ragazzi ha chiesto di non smettere di investire nel contatto umano. «Noi tendiamo ad avere una psicologia da computer, che crede di sapere tutto; "Come e’ questo? Cerco sul computer". Nel computer ci sono tutte le risposte ma nessuna vera sorpresa. E allora? Solo se ci lasciamo sorprendere possiamo amare e lasciarci amare». Insomma, evitate di essere “giovani-museo”, una espressione di fantasia coniata lì per lì. Chi sono i giovani museo? Quelli tutto computer, 2.0, sempre connessi ma con poco cuore.
MANILA, FOLLA OCEANICA PER PAPA FRANCESCO,
IN 6 MLN ALLA MESSA: "LA CHIESA È MASCHILISTA"
di Franca Giansoldati
MANILA (Filippine) - La moltitudine che cresce, cresce di ora in ora riempiendo ogni centimetro di spazio dei dieci chilometri di boulevard che costeggiano l'oceano e portano a Rizal Park, ultimo appuntamento nelle Filippine per Bergoglio, con «almeno 6 milioni di persone». Parola del cardinale Tagle. Vedendo dall'alto la massa umana è difficile dubitare della stima. Un record. Intanto Francesco, the Pope of the poor, due ore prima della messa ha incontrato i giovani, ed è stato un altro bagno di folla. Ha urlato contro la povertà, i bambini abusati e la discriminazione femminile. Con fare scherzoso ha ammesso che, effettivamente, la Chiesa «è un po' maschilista». Mai un Papa aveva avuto il coraggio di dire le cose come stanno, e cioè che la presenza delle donne nelle strutture cattoliche è ancora assai marginale. «Le donne hanno molto da dirci nella società. Tante volte noi siamo maschilisti, eppure una donna è capace di vedere che cose con occhio distinto, con uno sguardo differente. E' capace di porre questioni che noi uomini non siamo in grado di capire».
Il Papa osservava con amore un gruppo di bambine vestite di rosa sul palco accanto a lui. Orfane, salvate dalla strada. «Oggi l'unica domanda ce la ha posta la piccola Jun. Non le sono bastate le parole e così ha pianto, ha avuto bisogno delle lacrime. Così quando arriverà il prossimo Papa a Manila facciamo in modo che ci siano più donne». La riflessione sulle donne gli è venuta spontanea dopo avere ascoltato proprio la testimonianza di Jun che, parlando a microfono della sua storia, ad un tratto è scoppiata in lacrime. Bergoglio parlava a braccio, in spagnolo, tradotto simultaneamente da un sacerdote. Rifletteva sul dolore dei bambini. «Ci sono certe realtà che possono essere viste e osservate solo attraverso le lacrime. Invito ognuno ad interrogarsi, ad imparare a capire che significa vedere un bambino abbandonato, un bambino abusato, un bambino senza casa, un bambino senza famiglia, un bambino povero». Il Papa delle periferie di fronte alle lacrime di Jun ha deciso di non leggere il discorso precotto, esattamente come aveva fatto anche ieri a Tacloban, nel Sud del paese, sui luoghi devastati dal micidiale tifone Yolanda. «Ci sono momenti in cui le parole non servono tanto». Davanti a questi ragazzi Bergoglio ha ritrovato altre energie. «La realtà è superiore all'immaginazione e l'immaginazione vostra è superiore a tutte le idee che avevo inserito nel mio discorso». L'esortazione valida per ogni cristiano, a qualsiasi latitudine del pianeta, in fondo è semplice, basta attraversare il dolore, le lacrime. «Se non impari a piangere non sarai un buon cristiano». L'esempio della piccola Jun gli deve essere tornato utile. «La domanda sul perché i bambini soffrono, perché ci sono tante tragedie. La risposta o è il silenzio, oppure le parole che nascono dalle lacrime». Che poi sono le parole che riescono a trasmettere davvero calore, vicinanza, amore. Poi il Papa è passato a riflettere sul fenomeno della incomunicabilità giovanile, in un mondo in cui aumentano in modo esponenziale le fonti di informazioni, i social network, i satelliti, il web, la tv. Ai ragazzi ha chiesto di non smettere di investire nel contatto umano. «Noi tendiamo ad avere una psicologia da computer, che crede di sapere tutto; "Come e’ questo? Cerco sul computer". Nel computer ci sono tutte le risposte ma nessuna vera sorpresa. E allora? Solo se ci lasciamo sorprendere possiamo amare e lasciarci amare». Insomma, evitate di essere “giovani-museo”, una espressione di fantasia coniata lì per lì. Chi sono i giovani museo? Quelli tutto computer, 2.0, sempre connessi ma con poco cuore.
7 milioni di fedeli per il Papa: la Messa più grande della storia
Folla oceanica a Manila per la Messa di papa Francesco. Che lancia un appello ai cattolici: "Siate santi e irreprensibili"
Folla oceanica a Manila per la Messa di papa Francesco. Che lancia un appello ai cattolici: "Siate santi e irreprensibili"
Sergio Rame - Dom, 18/01/2015 -
La Santa Messa più grande della storia della cristianità. Oltre 7 milioni di fedeli hanno assistito alla celebrazione di papa Francesco nel Rizal Park di Manila, ultimo appuntamento del viaggio apostolico nelle Filippine, da cui partirà domani mattina (quando in Italia sarà ancora notte) per far rientro in Vaticano.
"Il Diavolo ci distrae con il miraggio di piaceri effimeri e di passatempi superficiali - ha detto il Santo Padre durante l'omelia - in questo modo sprechiamo i doni ricevuti da Dio giocherellando con congegni futili; sprechiamo il nostro denaro nel gioco d’azzardo e nel bere; ci ripieghiamo su noi stessi".
Alla solenne celebrazione ha partecipato una folla immensa. Una folla incredibile, senz'altro è stato il più largo incontro nella storia dei popoli. Si sono rincorse cifre mai viste. Tre milioni, diceva la prima stima della polizia locale fatta al mattino. Poi si è passati a quattro, a cinque, quindi a più di sei milioni di persone. È stato impossibile in realtà contarli, perché i settori sono stati gremiti all’inverosimile e non sono bastati a contenere i partecipanti. C'era, infatti, folla su tutto il lungomare di Manila, dove i maxi schermi erano pochi ma la fede dei fedeli è stata tantissima, come si è visto al momento della distribuzione dell’eucarestia, a cui si sono accostati tutti i presenti. "È il più largo incontro nella storia dei popoli, perchè a Manila nel ’95 c’erano circa 5 milioni - ha scherzato padre Federico Lombardi - quindi la prossima volta per superare il record dobbiamo tornare a Manila".
VIDEO CORRELATI
Durante l'omelia papa Francesco ha parlato ai fedeli invitandoli a non rinunciare di andare avanti davanti ai problemi, alle difficoltà e alleingiustizie. "A volte sembra quasi che le promesse del Vangelo non si possano attuare, siano irreali - ha avvertito - ma la Bibbia ci dice che la grande minaccia al piano di Dio per noi è ed è sempre stata la menzogna". Quindi, ha ricordato che il Diavolo nasconde "le insidie dietro l’apparenza della sofisticazione, il fascino di essere 'moderni', di essere come tutti gli altri".
"I filippini sono chiamati ad essere eccellenti missionari della fede in Asia e come tutti i cattolici debbono essere santi e irreprensibili". Al termine dell'omelia della grande Messa di Manila, il Pontefice ha ricordato come il Santo Nino continui a "proclamare che la luce della grazia di Dio è brillata su un mondo che abitava nelle tenebre, portando la Buona Novella della nostra liberazione dalla schiavitù, e guidandoci sul sentiero della pace, del diritto e della giustizia".
GALLERIE FOTOGRAFICHE CORRELATE
E ha sottolineato come il santo ricordi ai fedeli che "siamo stati chiamati a diffondere il Regno di Cristo nel mondo".
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.