E finalmente è arrivato il grande colpo di teatro. Da un teatrante consumato ed esperto, ma soprattutto di una volontà di ferro e di un ego smisurato.
di Patrizia Fermani
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Bergoglio è stato portato sulla loggia delle benedizioni, da quanti hanno pensato che il tempo fosse maturo per affondare definitivamente la barca di Pietro. Al popolo di Dio è bastato lanciare le noccioline della demagogia a costo zero, quella che dopo il sessantotto ha commosso le classi medio alte sedotte dal finto povero. L’amore masochistico dei preti postconciliari per i nemici ufficiali della Chiesa di Cristo poteva finalmente essere ricambiato. Così ogni maitresse à penser di Repubblica e dintorni di punto in bianco ha potuto gridare al mondo che la chiesa è morta e quindi viva la nuova Chiesa per definizione cosa altra rispetto alla precedente : esiliato un Papa si fa una nuova Chiesa .Ma in cosa consiste la nuova Chiesa non più cattolica romana? Essa è quella che deve conquistare il primato superando anche il protestantesimo per mettersi al servizio e a rimorchio del secolo. Cioè proprio al servizio dell’onda che sta spazzando via una civiltà insieme alla sua religione, dopo l’annientamento della filosofia e della estetica. Solo la morale era sopravvissuta per un po’ alla filosofia e all’estetica perché legata naturalmente allo spirito di sopravvivenza della società e degli individui. La Chiesa ufficiale, col suo Magistero cercava di tenere in vita la pur indebolita morale cristiana. Benedetto XVI aveva avvertito: Se abbandonate i principi, e li sostituite con la libertà del nulla, e del suo orrore, nessuno si salverà. Ha lanciato l’ultimo allarme prima che la guerra si scatenasse. I principi sono stati aboliti, sostituiti dalla libertà del nulla, per il nulla e per il suo orrore.
Il sinodo della famiglia è stato istituito da Bergoglio ad assemblea costituente con il compito di decretare la fine della Chiesa cattolica, con la sconfessione del suo insegnamento a partire dalla morale famigliare. Il programma di questa morte annunciata è tutto scritto nel paragrafo 9) della Relatio finale del sinodo 2014, che è andata a costituire la base per il sinodo definitivo di ottobre prossimo. Esso merita una lettura attenta. Vi leggiamo che di questo si deve soprattutto tenere conto: “…. i singoli hanno un maggiore bisogno di prendersi cura della propria persona,… di conoscersi interiormente, di vivere meglio in sintonia con le proprie emozioni e i propri sentimenti, di cercare relazioni affettive di qualità” per cui “ tale giusta aspirazione può aprire al desiderio di impegnarsi nel costruire relazioni di donazione e reciprocità creative, responsabilizzati e solidali COME QUELLE FAMIGLIARI…”…”..la sfida per la Chiesa è di aiutare le coppie nella maturazione della dimensione emozionale e nello sviluppo affettivo,…….”; e più avanti al paragrafo 10) che per onore di bandiera farà pure menzione dell’amore coniugale, ci si lamenta che “ molti tendono a restare negli stadi primari della vita emozionale e sessuale”.
La portata di questo passo è tale da rappresentare il vero manifesto della nuova chiesa di Bergoglio, che non ha più nulla a che fare con la teologia e con la morale cattolica, cioè è il vero manifesto di una rivoluzione che deve essere ufficializzata. Quella che abolisce l’anima e consacra l’idolo della materia.
Quando Gesù incontra l’adultera, non le chiede quale sia stato il “percorso” psicologico che l’ha portata al tradimento del marito, quali siano state le pulsioni e le emozioni da cui si è lasciata condurre, non fa indagini psicologiche, ma le dice semplicemente,”và e non peccare più”. Le ingiunge di fare appello alla volontà e di orientarla sulla via del bene. Parla del peccato che presuppone la trasgressione del comandamento divino. Parla allo spirito della donna perché l’uomo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, ha la possibilità di riconoscere il bene ed è in grado di perseguirlo: ha la sapienza donata da Dio e la volontà per renderla fruttuosa. La trasgressione avviene quando per superbia l’uomo pensa di attingere ad una sapienza superiore a quella che gli è stata donata e di orientare la propria volontà in una direzione contraria a quella voluta da Dio creatore e riportata da Gesù alla coscienza del singolo uomo.
Così alla Chiesa è stato affidato il compito di perpetuare la paideia cristiana volta alla salvezza dell’anima attraverso la ricerca del bene che porta alla virtù e alla felicità duratura, e a dispetto delle tentazioni e della tirannia della materia. La Chiesa a questo si è dedicata per secoli, al di là delle inadeguatezze e alle cadute dei suoi uomini
Ma ecco che nella visione del programma sinodale non c’è nulla di tutto questo. Non c’è l’indicazione del bene da realizzare e del male da evitare, della direzione da dare alla volontà. Non c’è la preoccupazione per la salvezza delle anime, ma quella per il benessere dei corpi e delle menti. Non c’è un richiamo alla ragione umana conformata al logos divino rivelato da Cristo, ma l’attenzione ossequiosa all’irrazionale che abbandonato a se stesso diventa l’antiragione capace di partorire mostri. La chiesa dovrebbe insegnare quanto i discepoli sanno fare già benissimo da soli: assecondare pulsioni, ricercare emozioni, scambiare il bene col benessere, mettere da parte la ragione e fare spazio appunto all’irrazionale come suggerirono i sofisti prima di Socrate e come predica il relativismo moderno. Del resto anche al di fuori di una visione religiosa, converrebbe ricordare con Jaspers che “ribellandoci al razionale si elude l’elemento dialettico della riflessione e si diventa barbari nel senso greco della parola, cioè di uomini che parlano un linguaggio senza senso. Per questo tipo di irrazionalità valgono le parole di Mefistofele :’ disprezza sapere e ragione, supreme facoltà dell’uomo, lascia che lo spirito di menzogna t’irretisca sempre di più in opere di inganno e di incantesimo, e io ti ho già nelle mie mani’ “.
Di certo alla barbarie postmoderna non occorrevano gli incoraggiamenti “pastorali”. Per essa lavorano a tempo pieno movimenti omosessisti, pornografia e blasfemia, Marco pannella e Bill Gates, Elton John e l’Oms, l’abortismo di qualunque colore, la cultura della morte. I frutti più recenti sono quelli innominabili del gaio Tizio che attraverso inseminazione artificiale ha potuto produrre la gravidanza di sua madre. Senza avere ancora l’impulso, che sarebbe benefico per entrambi, di accecarsi con le proprie mani come l’incolpevole Edipo. Eppure , nonostante tutto questo, secondo la visione del mondo propagandata da Bergoglio e altri marziani (nel senso di acquartierati a S. Marta), la Chiesa non deve insegnare ciò che è oggettivamente buono, i comportamenti non devono essere orientati a quello che è bene per tutti e che da tutti potrebbe essere irradiato , ma devono essere indirizzati alla soddisfazione di tutte le forze che appartengono alla soggettività irrazionale dell’uomo, al mondo delle pulsioni e delle emozioni, l’unica lente con la quale leggere la realtà per adattarla alle proprie esigenze particolari. È evidente che in questo quadro non c’è spazio per alcuna altra norma che guidi le azioni umane e offra anche un criterio obiettivo di giudizio.
Del resto la massa festante affamata delle noccioline demagogiche, sembra anche totalmente ignara di quanto sta accadendo e incapace di presagire quanto accadrà, tra frastuono mediatico e voci suadenti di quei preti che si sentono anch’essi felicemente liberati.
Ma qualcuno nella Chiesa, come anche tra i fedeli, ha avvertito il tradimento del Vangelo e della sua Chiesa millenaria e non vuole esserne partecipe. Alcuni non temono di parlare alto e forte. Sono uomini che non si lasciano intimidire dalle prepotenze padronali né dalla ignavia dei confratelli e tanto meno dalla propaganda di regime clericocomunista. Dunque l’esito del sinodo potrebbe risultare meno scontato di quanto si è cercato di apparecchiare. Ecco allora il colpo di mano . Ecco allora l’idea formidabile di dare veste sacrale al programma politico rivoluzionario. Basta metterlo nella forma solenne del giubileo. Quello che nasconderà anche ai frastornati e agli insipienti o ai confusi, il sovvertimento della missione della Chiesa sotto una carica di patos religioso. La misericordia di Bergoglio, l’amnistia generale con cancellazione retroattiva del peccato, deve avere una veste teologica e sacrale capace di annientare ogni resistenza.
Per le religioni primitive l’esaltazione mistica rappresentava anche la sublimazione dell’irrazionale e della carnalità. Il giubileo della misericordia di Bergoglio punta alla sublimazione dei nuovi riti della modernità assunti a riti della nuova Chiesa del terzo millennio ecumenica atea e popolare, e produrrà per forza di cose la loro consacrazione definitiva. Un Vangi qualunque potrà forgiare a suo modo la statua della nuova misericordia da mettere al posto di San Pietro benedicente.
L a monarchia papale è già stata sostituita tra l’indifferenza generale, dalla dittatura papale. Una volta sciolta l’assemblea costituente, si vedrà. Bergoglio dice di avere poco tempo. Ma non perché, come pensa qualcuno, è avanti con gli anni. Pensa di avere poco tempo perché la rivoluzione per essere efficace deve giocare sull’effetto sorpresa e forse nell’intento di addomesticare e di abituare a tutto, di sorprese si è un po’ abusato, fino alla noia. C’è poco tempo perché la resistenza, già preparata al peggio, forse si sta organizzando e i frutti della nouvelle vague vaticana cominciano a sembrare pesanti anche agli estimatori della prima ora.
Se si neutralizzano in fretta le resistenze, poi con la misericordia che tutto libera, che spalanca le porte della morale cristiana alla creatività del secolo, tutti si sentiranno inebriati e liberati. Si potrà anche radere al suolo la basilica vaticana come la Bastiglia, anche se da tempo, anche lì, non c’è quasi più nessuno a difenderla. Intanto Il giubileo della misericordia si annuncia come la carta dei diritti dell’89, quelli che oggi sono diventati, sotto mentite spoglie, la carta del suicidio di una civiltà.
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