ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 16 aprile 2015

Architetti, geometri e operai


«Un cambiamento della dottrina, è impensabile. Chi tuttavia lo fa consapevolmente è un eretico anche se indossa la porpora romana». Lo dice il cardinale Walter Brandmuller, in opposizione alle tesi di Kasper al Sinodo. Concetti ripetuti anche dal cardinale Muller, prefetto della Congregazione per la fede.



«È evidente che la pratica pastorale della Chiesa non può stare in opposizione alla dottrina vincolante, né semplicemente ignorarla. Allo stesso modo, un architetto potrebbe forse costruire un ponte più bello. Tuttavia, se non presta attenzione alle leggi di ingegneria strutturale, rischia il collasso della sua costruzione. Allo stesso modo, ogni pratica pastorale deve seguire la Parola di Dio, se non vuole fallire. Un cambiamento della dottrina, del dogma, è impensabile. Chi tuttavia lo fa consapevolmente, o lo richiede con insistenza, è un eretico - anche se indossa la porpora romana.”

Lunga intervista del cardinale Walter Brandmuller a Life Site news in cui esprime chiaramente il suo pensiero rispetto ai temi del Sinodo e non solo. Il cardinale è stato uno degli autori del testo “Permanere nelle verità di Cristo”, un libro che, come sappiamo, si oppone alle tesi del cardinale Kasper e non ha mancato di far discutere di sé. Ripetendo quanto sottolineato recentemente dal prefetto della Dottrina della Fede, Brandmuller ricorda che l'unico modo per i divorziati risposati di accedere alla comunione è quello di impegnarsi a «vivere come fratello e sorella». Una dottrina chiaramente espressa, tra l'altro, nell'enciclica Familiaris Consortio di San Giovanni Paolo II. «Se certe norme morali che sono state valide in generale, sempre e ovunque, non sono più riconosciute», dice Brandmuller, «accade che ognuno fa da sé la propria legge morale». É lo spirito del relativismo che continua a farsi strada, come ha notato anche il cardinale Gerhard Muller nell'intervento tenuto lunedì alla Plenaria annuale della Pontificia Commissione biblica. Nel discorso di apertura dei lavori, il prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede ha ricordato che i promotori della «morale laica affermano che l’uomo, come essere razionale, non solo può, ma addirittura deve decidere liberamente il valore dei propri comportamenti». Per questo, ha detto Muller, «il presunto conflitto tra libertà e legge si ripropone oggi con singolare forza in rapporto alla legge naturale». 
Il problema ha radici molto profonde e, specialmente all'interno della Chiesa, riguarda la crisi di fede. «L'argomento peccato originale, con le sue conseguenze, la necessità di redenzione attraverso la sofferenza, la morte e la risurrezione di Cristo è stata ampiamente soppressa e dimenticata per molto tempo», dice Brandumuller a Lifesitenews. «Tuttavia, non si può capire il corso del mondo - e la propria vita - senza queste verità. È inevitabile che ignorare queste verità essenziali porta alla cattiva condotta morale». Quello tra libertà e legge morale è lo snodo fondamentale della vivibilità delle nostre comunità civili. Basti pensare all'attacco planetario all'istituto del matrimonio, alle teorie del gender in rapporto all'educazione dei bambini, agli embrioni umani congelati come fossero cose qualsiasi, alle pratiche di aborto e eutanasia. Ma si potrebbe anche citare un modo di fare economia sempre più alienante e distante dalla concreta realtà produttiva. La vivibilità del nostro quotidiano è sempre più liquida e difficile.
Per questo il cardinale Muller ha puntualizzato che non è possibile mettere tra parentesi quanto proposto da Scrittura, Tradizione e Magistero, in quanto «ci dicono, invece, che la vocazione e la piena realizzazione dell’uomo non significano affatto il rifiuto della legge di Dio, ma la sua obbediente accoglienza». É il riferimento a quell'istanza più alta che permette agli uomini di non sbandare dietro alle mode, o alle maggioranze, ma offre la possibilità di giudicare la realtà con la schiena diritta. Si tratta, in poche parole, del vero esercizio della libertà. «Per essere vera», ha concluso Muller, «la libertà ha bisogno di obbedire alla legge di Dio: questa è la sua più alta realizzazione». 

di Lorenzo Bertocchi
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-due-cardinali-avvisano-kasper-la-dottrina-non-si-discute-12377.htm

Francia, arrivano i primi risultati del questionario per il Sinodo 2015


Ieri, 15 aprile, è scaduto il termine per la consegna in Vaticano delle risposte ai questionari inviati alle varie diocesi nel mondo in vista del Sinodo 2015.
Il vice presidente della Conferenza episcopale francese, monsignor Pierre-Marie Carré, in un’intervista rilasciata a La Croix, parla di quanto emerge dalla risposte che provengono dalla Francia.
In totale si parla di oltre 10.000 risposte pervenute, “i cattolici – dichiara Carré – hanno lavorato molto e le risposte sono argomentate, con numerosi esempi concreti e proposte pratiche”.
In merito ai contenuti il vescovo sottolinea che ci sono “le stesse tendenze” emerse nelle risposte per il questionario inviato prima del sinodo straordinario dell’ottobre 2014. E cioè “la speranza che la chiesa ricordi l’ideale, ma si misuri anche sul fatto che questo ideale non si raggiunge facilmente. La coppia è in un cammino, in una gradualità, in una progressione. L’essenziale è non fermarsi lungo la strada.”
Concretamente si tratta di tenere un atteggiamento non “di giudizio, ma vogliono che la Chiesa manifesti più misericordia. – dice il vicepresidente della CEF – E per questo citano spesso il Papa. In secondo luogo, molti evocano la pratica ortodossa di un cammino penitenziale. D’altra parte insistono anche sul fatto che non bisogna rinunciare all’indissolubilità del matrimonio. Da un altro punto di vista ancora vorrebbero che la Chiesa tenesse insieme misericordia e verità.”
Si tratta quindi di un risultato che si avvicina molto alle tesi del card. Kasper già ampiamente discusse da diversi cardinali e teologi, risultati che, come ha ricordato lo stesso Carré, sono in linea con quanto emerso dalle risposte pervenute per il questionario 2014. E’ noto come diverse conferenze episcopali del centro-nord europa consegnarono risultati che facevano una certa pressione per il cambiamento della dottrina e della prassi pastorale sul sacramento del matrimonio e non solo.
Oltre ai dubbi procedurali che uno strumento come il questionario può sollevare, questi risultati manifestano ancora una volta la confusione che regna nei cattolici su alcuni temi di dottrina e morale. Si potrebbero citare ad esempio la contraccezione e la convivenza pre-matrimoniale, ma anche il sacramento dell’eucaristia, visto il modo in cui spesso viene trattato in merito alla questione dei divorziati risposati. Il problema quindi è comprendere le cause di questa realtà e agire di conseguenza, evitando di cadere nella trappola di un facile adattamento ai tempi. La questione è la solita: attenzione a non separare dottrina e prassi.

2 commenti:

  1. I cardinali modernisti forse per prendere le misure della " nuova misericordina " usano ; il compasso, la squadra , per non sporcarsi mettono anche il grembiulino . Kasperterina che bravi e puliti architetti !!!!! jane

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  2. porello kasper lo capisco.... è un fervido sostenitore focolarino e a sua volta amico dei santieggidiani. Dunque certi atrezzi e certe vettovaglie sono il loro pane quitidiano....

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