Se i vescovi non vedono il disagio degli italiani
Bergoglio a Mattarella: "Gratitudine per l'impegno dell'Italia". La Cei bacchetta la Ue: "Se ne lava le mani". E alcuni vescovi chiedono al Belpaese di fare di più per accogliere. Salvini sbotta: "Prima o poi si accorgeranno anche degli italiani?"
La situazione è ai limite della sostenibilità. Anche i sindaci del Pd hanno aperto gli occhi e si sono accorti che così non si può andare avanti. Gli sbarchi dal Nord Africa continuano a lievitare e il numero di immigrati da accogliere e sistemare nei centri di prima accoglienza sta diventando ingestibile.
Bergoglio a Mattarella: "Gratitudine per l'impegno dell'Italia". La Cei bacchetta la Ue: "Se ne lava le mani". E alcuni vescovi chiedono al Belpaese di fare di più per accogliere. Salvini sbotta: "Prima o poi si accorgeranno anche degli italiani?"
La situazione è ai limite della sostenibilità. Anche i sindaci del Pd hanno aperto gli occhi e si sono accorti che così non si può andare avanti. Gli sbarchi dal Nord Africa continuano a lievitare e il numero di immigrati da accogliere e sistemare nei centri di prima accoglienza sta diventando ingestibile.
Il Viminale tampona dove può e demanda ai prefetti una soluzione concreta. E, mentre governo e Unione europea voltano lo sguardo da un'altra parte, ci sono alcuni vescovi che gettano benzina sul fuoco. Perché, se da una parte sollecitano un maggior spirito di accoglienza, dall'altra sembrano non vedere i disagi e i sacrifici cui sono chiamati quotidianamente gli italiani.
Nel suo discorso al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, papa Francesco ha voluto esprimere "gratitudine per l’impegno che l’Italia sta profondendo per accogliere i numerosi migranti che, a rischio della vita, chiedono accoglienza". "È evidente - ha aggiunto il Santo Padre - che le proporzioni del fenomeno richiedono un coinvolgimento molto più ampio. Non dobbiamo stancarci nel sollecitare un impegno più esteso a livello europeo e internazionale". Parole che hanno fortemente indispettito il leader della Lega Nord Matteo Salvini. "C’è il Papa che ringrazia il presidente Mattarella per quello che l’Italia fa per gli immigrati - ha commentato ai microfoni di Radio Padania - mi piacerebbe che lo ringraziasse anche per quello che l’Italia fa per gli italiani". Ma l'eurodeputato del Carroccio se la prende in particolar modo con la Cei e con quei vescovi che non pensano mai agli italiani in difficoltà. "Qua sono tutti occupati e preoccupati di aiutare colui che arriva dall’altra parte del mondo, quando ci sono milioni di nostri cittadini, di nostri vicini di casa che soffrono, che non hanno, che non mangiano, che non dormono - ha concluso Salvini - chissà quando anche i vescovi si accorgeranno che il bisogno c’è pure sul pianerottolo di casa nostra, oltre che dall’altra parte del mondo".
Se nelle accuse all'Unione europea Salvini e la Cei sembrano sostanzialmente sulla stessa lunghezza d'onda (entrambi accusano Bruxelles di voltarsi dall'altra parte), nella soluzione del problema si dividono diametralmente. Innanzitutto, perché per il lumbard l'immigrazioneè una emergenza da risolvere chiudendo le frontiere, mentre per i vescovi è un dramma da sanare trovando soluzioni alternative all'"intervento armato". "Se siamo seri dobbiamo dire anche che gran parte di queste situazioni sono state favorite, se non proprio create da tipi di interventi incauti, da interventi dietro i quali stiamo scoprendo un poco alla volta che c’erano soltanto interessi - ha detto il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino - altro che voglia di esportare valori, altro che voglia di esportare democrazia". All'anteprima dell'ostensione della Sindone, l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha ricalcato lo stesso pensiero di Galantino. Pur condannando la barbarie degli immigrati musulmani che hanno gettato in mare quelli cristiani, ha chiesto all'Italia di continua ad accogliere: "Dobbiamo fare in modo che queste tragedie non siano di impedimento a quello spirito, aperto e grande, che l’Italia ha dimostrato e continua a dimostrare verso gli immigrati".
Il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, si è rivolto ai suoi fedeli con una lettera che sarà letta domani in tutte le parrocchie della diocesi: "La nostra terra, povera, ma abitata da gente semplice e di grande dignità, si ribella di fronte ad ogni forma di xenofobia, di sospetto e pregiudizio verso lo straniero. Non crediamo che gli immigrati possano essere fautori di sconvolgimenti nella sicurezza sociale: che ci facciano perdere identità e cultura, che possano alimentare concorrenza sul mercato del lavoro o, addirittura, introdurre nuovi fattori di criminalità". Quello del vescovo Oliva è un messaggio dedicato all’accoglienza, con il quale si evidenziano i tantissimi sbarchi di immigrati che giungono lungo le coste calabresi: "A noi è richiesto di dare loro una mano non una fredda accoglienza. In una Calabria, già piegata da mille problemi, l’accoglienza è la grande sfida del nostro tempo".
Anche da Parigi la cantilena è sempre la stessa. Il cardinale Andrè Ving-Trois ha affidato a Twitter il suo auspicio: "È necessario riflettere su come salvare questi sfortunati senza lasciare l’Italia da sola a gestire questa situazione". Per gli italiani, invece, nessuna preghiera.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/se-i-vescovi-non-vedono-disagio-degli-italiani-1117959.html
Il monsignore come la Boldrini: "Cristiani uccisi dai musulmani, non enfatizzerei dato religioso"
Dopo la Boldrini anche il direttore della fondazione Migrantes, minimizza la tragica e allarmante vicenda dei cristiani uccisi in mare dai musulmani. Perché non ammette la realtà?
Dopo la Boldrini anche il direttore della fondazione Migrantes, minimizza la tragica e allarmante vicenda dei cristiani uccisi in mare dai musulmani. Perché non ammette la realtà?
Ne ha di coraggio monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della cooperativa Migrantes, per affermare che i cristiani uccisi lo scorso 14 aprile in pieno Mediterraneo siano stati fatti fuori semplicemente a causa del "terribile dramma della disperazione e della miseria umana".
Se i musulmani hanno deciso di eliminare quelle 12 persone e di lasciar perdere le altre è semplicemente perché, per un musulmano, la vita di un infedele vale molto di meno di quella di un seguace dell'islam, come del resto recita il Corano: "Uccideteli ovunque li incontriate", così per citarne una caso.
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Perché è vero che questi omicidi possono essere il frutto della disperazione e della miseria. Ma perché minimizare quando si tratta di omicidi religiosi? Forse un monsignore dovrebbe pensare che ci troviamo di fronte a dei martiri, uccisi in odium fidei? Perché un uomo di Chiesa non riesce a guardare più in là dell'umano e vedere oltre alla miseria e alle guerre?
Giustamente monsignor Perego fa notare che "solo 6 Paesi su 28 accettano i richiedenti asilo.
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Mentre l'Italia è costretta ad accogliere un numero spropositato di persone". Chi sono allora i fessi? Noi italiani o chi, invece, cerca di salvaguardare la propria terra? E non ci si può nemmeno arrabbiare con quelle regioni del Nord "dove oggi viene accolta una persona ogni duemila abitanti". Anzi: forse sono proprio queste regioni ad aver compreso davvero cosa significhi aiutare un immigrato. Se arrivano, poniamo, 10mila immigrati in pochi giorni, come del resto sta succedendo proprio in queste settimane, non si potrà mai dare loro quella dignità che lo stesso monsignore chiede. Il motivo è presto detto: l'Italia non è, piaccia o non piaccia, in grado di farlo.
E ce ne vuole per minimizzare dicendo che quelli relativi agli sbarchi di questi giorni "sono numeri ancora insignificanti". Quanti morti, questi sì causati dalla disperazione, ci sono stati perché i migranti hanno capito che l'Italia è il Paese del Bengodi e che quindi sono disposti a tutto, anche a rischiare la pelle, per arrivarci. E non vale dire: "Sì, ma anche noi siamo stati immigrati". Una verità sacrosanta, per carità. Ma l'America dell'Otto e del Novecento non era l'Italia di Renzi: prima di poter metter piede sul continente si doveva passare una trafila incredibile di procedure e di controlli. A volte umilianti. Era questo che l'America chiedeva a ogni immigrato: sii un buon cittadino, sano e con voglia di lavorare. Ed è questo che l'Italia non osa più chiedere. Preferisce accogliere. O, meglio, farsi invadere,
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/monsignore-boldrini-cristiani-uccisi-dai-musulmani-non-1117683.html
Quando questo panciuto monsignore verrà gettato in mare (sono tentato di augurarmi che avvenga il più presto possibile), affermerò anch'io che è stato «un episodio triste, ma umano» e bla bla bla.
il monsignore brama d'esser gettato in mare
L’altra notizia dà conto di una lite scoppiata su un barcone tra migranti musulmani e cristiani, finita con dodici cristiani gettati in mare. In base alle testimonianze dei sopravvissuti la Procura di Palermo ha disposto il fermo per 15 presunti colpevoli di omicidio. “Un episodio triste, ma umano in cui non va esasperato l’odio religioso”, la riflessione di mons. Giancarlo Perego, direttore di Migrantes della CEI, un fatto che, continua, “sottolinea tutta la disperazione dei migranti per cui in uno spazio piccolo ognuno cerca di salvare la propria pelle".
Quando questo panciuto monsignore verrà gettato in mare (sono tentato di augurarmi che avvenga il più presto possibile), affermerò anch'io che è stato «un episodio triste, ma umano» e bla bla bla.
http://letturine.blogspot.de/2015/04/il-monsignore-brama-desser-gettato-in.html
Si rivela il volto nascosto dell’immigrazione: i migranti dall’Africa accoltellano e gettano in mare i cristiani dai barconi
di Luciano Lago
Se qualcuno aveva dei dubbi su quale fosse il carattere dell’immigrazione/invasione che l’Italia si sta subendo in questi mesi, un episodio svela, più di tanti discorsi, quale sia la fisionomia umana di una buona parte delle nuove masse di migranti (spacciati per profughi) che stanno entrando in massa nel paese. Vedi: Palermo immigrati gettati in mare perchè cristiani
Le autorità politiche ed istituzionali dell’Italia ci hanno sempre raccontato della necessità di accogliere i migranti ed i rifugiati che andavano considerati una “risorsa” per il paese, Laura Boldrini, presidente della Camera, è arrivata a suggerire che gli italiani debbano adeguarsi al “nuovo stile di vita” dei migranti ed ha più volte sottolineato l’arricchimento che ci porta la loro cultura. Identico il discorso fatto da personaggi quali la ex ministra di origine congolese, Kienge, da sindaci di importanti città italiane quali Pisapia e Marino, oltre ad un coro unanime di tutti i media allineati al pensiero unico dell'”immigrazione come risorsa”.
Il ministro Alfano ha negato più volte che l’immigrazione possa rappresentare un pericolo per l’Italia. Tanto ne è convinto che, assieme ai responsabili della Difesa, ha mobilitato la Marina Militare per andare a raccogliere sotto costa libica i migranti in modo da assicurare una sorta di “servizio taxi” a spese dell’Italia con grande incentivo per l’attività degli scafisti e dei trafficanti di carne umana. Unico caso al mondo di una Marina Militare che favorisce l’invasione piuttosto che difendere il territorio nazionale. Una azione perfettamente in linea con la tradizione “badogliana” della Marina Militare”.
Naturalmente le autorità negano che si tratti di una invasione e preferiscono mascherare il fenomeno come una immigrazione inevitabile ed una “emergenza umanitaria”.
Arriva poi un fatto di cronaca a smentire tutti i discorsi, la retorica ed i luoghi comuni enunciati sull’immigrazione: a Palermo la Procura svela l’episodio di 12 immigrati gettati in mare perché cristiani. Durante una traversata scoppia la rissa su un barcone per motivi religiosi: 12 persone vengono gettate in mare ed affogano.
In pratica si tratta di una esecuzione sommaria fatta in alto mare da parte di migranti africani mussulmani che non hanno sopportato di condividere il viaggio con altri migranti di religione cristiana.
In pratica si tratta di una esecuzione sommaria fatta in alto mare da parte di migranti africani mussulmani che non hanno sopportato di condividere il viaggio con altri migranti di religione cristiana.
Un episodio a seguito del quale anche i più ottusi iniziano a comprendere alcune cose: sta entrando in Italia una immigrazione di africani e nordafricani che sono single, giovani in prevalenza dai 17 ai 30 anni, di religione islamica al 90% sunniti, clandestini e privi di documenti, violenti ed intolleranti con le altre culture e credenze, abituati a muoversi in forma predatoria , provenendo da regioni dove per sopravvivere spesso devi predare ed uccidere, queste persone estremamente pericolose vengono ospitate a spese dello Stato (e dei contribuenti) in strutture di accoglienza da cui poi si muovono liberamente sul territorio italiano.
Il governo italiano in ossequio a direttive europee e mondialiste accoglie tutti e non respinge nessuno, anzi invia i mezzi della Marina Militare a raccoglierli sotto costa libica e, una volta sbarcati molti di loro vengono alloggiati in strutture alberghiere dotate di ogni confort. Si arriva all’assurdo quando i prefetti iniziano a ventilare l’ipotesi di sequestrare case private sfitte per alloggiare i presunti “profughi”.
A seguito di queste politiche dell’accoglienza, avremo presto nelle città italiane una massa di giovani africani o nord africani violenti e pericolosi che vorranno prevaricare ed imporre le loro regole a qualsiasi costo, gente che rifiuterà qualsiasi tipo di integrazione, quella che, gli intellettuali della sinistra mondialista e radicale, predicavano come sbocco naturale dell’immigrazione.
Per capire il motivo di questo atteggiamento autolesionista ed irresponsabile dei governi italiani negli ultimi anni bisogna fare un passo indietro e ricordare che la Commissione europea e l’ONU, avevano già da tempo emanato precise direttive volte ad obbligare l’Italia all’accoglimento di tutto il flusso di immigrazione proveniente dall’Africa e dagli altri paesi, salvo poi lavarsi le mani delle conseguenze derivanti sull’assetto sociale per l’arrivo di una tale massa di immigrati. Allo stesso modo si sono volutamente ignorate le politiche di respingimento attuate dai paesi confinanti con l’Italia (dall’Austria alla Francia) che, al contrario dell’Italia, hanno chiuso le frontiere di fatto in base al vecchio trattato di Dublino, rinviando indietro quanti cercavano di transitare diretti ad altre destinazioni in Nord Europa.
Il problema , con tutta evidenza, deve essere scaricato interamente sulla penisola, hanno fatto capire da Bruxelles, nonostante i “piagnistei” del ministro Alfano il quale, in modo patetico, aveva più volte supplicato l’Europa di farsi carico del problema delle sue frontiere.
Naturalmente tutti i responsabili di governo euroservo e della sinistra mondialista si erano messi a disposizione, a partire dal presidente del consiglio matteo Renzi, enunciando improbabili “doveri” di solidarietà ed assistenza dell’Italia verso i migranti (anche se poi alcuni di loro si rivelano degli assassini e predatori) fino ai sindaci delle maggiori città, Marino e Pisapia in primis, tutti pronti dimostrarsi aperti e disponibili alle direttive delle centrali mondialiste (come la CE e l’ONU) che utilizzano l’immigrazione di massa come una leva per ottenere le proprie finalità di destabilizzazione sociale del paese.
Da non trascurare che l’immigrazione costituisce anche un ottimo affare per gli affaristi di regime che, attraverso la rete di cooperative rosse collegate con le amministrazioni locali, riescono ad ottenere l’appalto per i servizi di accoglienza e di ristoro destinati agli immigrati. Come domostrato dallo scandalo di Roma capitale: più immigrati, più affari per tutti.
Questo spiega perchè le risorse che dovrebbero essere destinate prioritariamente ai cittadini italiani ed alle famiglie in grandi difficoltà, senza lavoro e senza casa, vengono invece dirottate sull’assistenza e l’alloggio agli immigrati. Il business viene prima di tutto, anche per la sinistra libertaria e mondialista.
Questo spiega perchè le risorse che dovrebbero essere destinate prioritariamente ai cittadini italiani ed alle famiglie in grandi difficoltà, senza lavoro e senza casa, vengono invece dirottate sull’assistenza e l’alloggio agli immigrati. Il business viene prima di tutto, anche per la sinistra libertaria e mondialista.
L’ultimo episodio avvenuto in mare getta però una nuova luce sul prossimo futuro del paese che viene sottoposto a questa invasione: africanizzazione dell’Italia e destabilizzazione sociale, conflitti di etnie e di religione, aggressione contro le comunità più deboli e prevaricazione sistematica, sono prossime a manifestarsi nelle città italiane, con il degrado crescente delle periferie e l’insicurezza montante.
Un piano che era stato predisposto da tempo dalle centrali mondialiste per annullare l’identità culturale italiana ed arrivare ad una società multiculturale, omologata al pensiero unico, con una base sociale di mano d’opera di riserva disponibile per lo sfruttamento, vuoi delle multinazionali, vuoi delle mafie che prendono possesso del paese.
Quando inizieranno ad avvenire altri episodi significativi come l’incendio delle Chiese e l’aggressione di quanti ancora professano la religione cattolica, allora forse qualcuno si ricorderà dell’allarme che in pochi avevamo lanciato ma sarà già troppo tardi.
Quando inizieranno ad avvenire altri episodi significativi come l’incendio delle Chiese e l’aggressione di quanti ancora professano la religione cattolica, allora forse qualcuno si ricorderà dell’allarme che in pochi avevamo lanciato ma sarà già troppo tardi.
la boldrini alfano e il perego mandateli in libia cosi possono aiutare a imbarcare i clandestini ma con un bel crocifisso ben visibile al collo.....x vedere l'effetto che fa!!!!anzi quasi quasi farei uno scambio alla pari un immigrato da noi un deputato da loro....
RispondiEliminaLot uscì a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!». Ma parve ai suoi generi che egli volesse scherzare.(Genesi 19.14).
RispondiEliminaIl buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. (Giov 10.11)
PER I NOSTRI PECCATI,STA ARRIVANDO UN GRANDE CASTIGO DIVINO E POCHI SE NE STANNO ACCORGENDO.
CHE IL SIGNORE NOSTRO GESU' CRISTO CI AIUTI .
ha ragione ma purtroppo i pastori dormono e i lupi fanno strage di pecore.....fidiamoci di Gesù ci ha promesso che ci cercherà uno x uno rimaniamo fedeli a Lui e in comunione di preghiera tempi di tenebra si avvicinano.......
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