ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 11 giugno 2015

Mastro Ciliegia e la teourolgia

Radio Maria su Medjugorje: "La fede non è un luna park"

Padre Livio Fanzaga, voce dell'emittente vicina ai veggenti, dà ragione al Papa: «Il nostro credo non dipende dai messaggi della Madonna»

Medjugorje non è un luna park. E invece tante persone vanno laggiù per «vedere girare il sole, per scattare le foto, per correre dietro ai veggenti» con una curiosità morbosa.
É il giorno dopo: l'omelia di papa Francesco, quella stoccata ai fedeli che «cercano i veggenti» e così smarriscono l'identità cristiana, ha provocato sconcerto e polemiche, ha disorientato tante anime semplici, probabilmente ha intasato anche i centralini di Radio Maria, la potenza dell'etere che da trent'anni dà voce a Medjugorje.

Così sono in tanti ad aspettare con ansia la risposta di padre Livio Fanzaga, il dominus dell'emittente, una bussola per migliaia e migliaia di famiglie. E padre Livio non si tira indietro, non glissa, non evita diplomaticamente un tema così appassionante e spinoso. No, parla e commenta le parole di Bergoglio, ma cerca, a modo suo, di accorciare la distanza e di comporre il conflitto: «Papa Francesco ha ragione - afferma al microfono - ma tranquilli, i fedeli, quelli autentici, non hanno nulla da temere».
Può sembrare una capriola quella del sacerdote, ma lui spiega e rispiega, conforta e mette i puntini sulle «i». «Il problema - è la sua interpretazione del messaggio di Santa Marta - non sono le apparizioni». Semmai la mentalità dei pellegrini che a milioni frequentano il villaggio dell'Erzegovina dove le apparizioni sono iniziate nel 1981. E qui, per usare il vocabolario evangelico, occorre separare il grano dal loglio: «Ci sono i pellegrini che raggiungono Medjugorje per convertirsi e per quelli non cambia niente. Ma poi ci sono quelli che ci vanno solo per curiosità, come al luna park. E corrono appresso ai messaggi delle quattro del pomeriggio, ai veggenti, al sole che gira». Il Papa, commenta padre Livio, ha fatto bene a prendere posizione contro questa deriva, anzi contro quella che lui considera una «deviazione» dalla retta strada.
Non è facile trovare il giusto equilibrio fra le diverse spinte e controspinte, fra le parole che arrivano, urticanti, da Roma, e quelle che giungono dal paesino della ex Jugoslavia. Per qualcuno il Papa ha sconfessato le apparizioni e non ha parlato a caso, visto che nei prossimi giorni potrebbe finalmente arrivare la pronuncia, attesa da molto tempo, dell'ex Sant'Uffizio.
Ma padre Livio distingue e invita a non avventurarsi in giudizi superficiali. L'obiettivo del Papa è un altro: «Il cristianesimo light, da pasticceria, che insegue le novità e va dietro a questo e a quello». Così non va bene: «Noi crediamo in Gesù Cristo morto e risorto». Questo è il cuore, anzi il fondamento della nostra fede. E la nostra fede, con tutto il rispetto, non può dipendere dai messaggi che Maria affida a Mirjana e agli altri ragazzi, oggi diventati adulti. Padre Livio si spinge più in là, prova a chiarire: «Conosco sacerdoti che non credono alle apparizioni riconosciute, come Lourdes e Fatima. Bene questi preti non peccano contro la fede». Sono liberi di pensarla come vogliono, anche se la Chiesa ha messo il suo sigillo su quel che accadde in Portogallo e sui Pirenei. Figurarsi a Medjugorje che da più di trent'anni divide e lacera la stessa Chiesa. Ci sono vescovi scettici, a cominciare da quelli della ex Jugoslavia, e autorevolissimi cardinali, come quello di Vienna Schonborn, entusiasti. E poi le apparizioni, migliaia e migliaia, vere o verosimili che siano, proseguono. Il fenomeno è ancora in corso. Dunque, prudenza. La Rivelazione non può essere confusa con le rivelazioni private.
«Per chi frequenta Medjugorje - conclude padre Livio - questa dev'essere l'ora della purificazione: digiuno, preghiera, conversione. E invece c'è chi impugna Medjugorje come una bandiera e la innalza e fa pressione sul Papa e magari ingrassa il portafogli».
Insomma, «l'ammonimento del Papa» è benvenuto. E Medjugorje resta un miracolo. Senza trucco.

Il medico: "Le apparizioni sono autentiche"

Il professor Comer: "Abbiamo studiato i veggenti: non sono pazzi, né imbroglioni"

A parlare è il professor Giancarlo Comeri, primario urologo all'Ospedale Multimedica di Castellanza, provincia di Varese. É stato uno dei primi medici ad effettuare valutazioni informali e non ufficiali sui veggenti di Medjugorje. Racconta al Giornale la sua esperienza, di medico e di pellegrino.
Professor Comeri, che tipo di analisi avete effettuato?
«Prima di tutto, grazie a un holter, abbiamo registrato i ritmi cardiaci prima, durante e dopo l'estasi, senza rilevare grosse variazioni del battito cardiaco. Poi abbiamo effettuato rilievi sulla sensibilità del dolore e anche questo si è confermata normale. Quel giorno, quando finì l'apparizione, Vicka raccontò a un frate francescano che la Madonna le parlò del mio esame, dicendole che quello che avevo fatto non aveva alcuna rilevanza. Ma Vicka non poteva sapere che tipo di esame avevo effettuato. Il nostro, seppure ancora non ufficiale, fu un giudizio positivo sulla veridicità delle apparizioni, o comunque su uno stato di estasi e di soprannaturalità».
Da quel momento il professor Comeri è tornato a Medjugorje almeno un centinaio di volte, incontrando le veggenti, parlando con loro, e testando l'autenticità del loro messaggio. «Non si può pretendere che la scienza e la medicina confermino che queste persone vedono la Madonna. Però posso dire con certezza che tutti gli esami medici compiuti da una equipe francese nel 1984 e da una successiva equipe multidisciplinare italiana nel 1985 fanno ritenere che si possa escludere una allucinazione patologica e che dunque i veggenti vivano uno stato ripetuto di estasi».
Lei ha incontrato diverse volte i veggenti. Che persone sono?
«Conosco bene i veggenti, sono stato tantissime volte a Medjugorje, ho parlato con loro, e posso dire di non aver mai avuto l'impressione di persone false, né esaltate, né tanto meno che volessero frodare. Sono anzi persone normalissime, e personalmente ritengo che le loro apparizioni siano autentiche».
Che giudizio si attende dal Papa?
«Non credo che la Chiesa possa dare un riconoscimento ufficiale a Medjugorje, perché andrebbe contro lo stesso diritto canonico che prevede che prima di un giudizio le apparizioni devono essere terminate. Invece sono ancora in corso. Ma mi auguro che la Chiesa non dia nemmeno un giudizio negativo o che dica che è tutto falso».
Ha mai parlato con i veggenti dei dieci segreti?
«Sì, ho parlato anche di questo, ma restano appunto dei segreti. Solo nel terzo si parla di un segno inequivocabile che dimostrerebbe la veridicità delle apparizioni. Aspettiamo questo segno».

LO SFOGO

Papa Francesco contro il business di Medjugorje, Paolo Brosio è furioso: "Così abbandoni i pellegrini, qualcuno ti ha mentito"


Papa Francesco contro il business di Medjugorje, Paolo Brosio è furioso: "Così abbandoni i pellegrini, qualcuno ti ha mentito"




"La Chiesa lascia soli i pellegrini, qualcuno ha mentito a Papa Francesco".Paolo Brosio si rivolge al Pontefice e la sua è un misto di rabbia e delusione. Intervistato dal Tempo, l'ex giornalista del Tg4 diventato uno dei più famosi "convertiti" d'Italia dice la sua sulla condanna morale di Bergoglio al business dei miracoli. "Medjugorje ha rappresentato una potente rivoluzione spirituale che ha cambiato la mia vita e quella di milioni di persone - spiega Brosio -. Papa Francesco è contrario al miracolismo, alla fede fai date, alla curiosità per il futuro. Ma Medjugorje non è questo, è confessione, eucarestia, rosario, digiuno e vangelo, parola di Dio e antico testamento, oltre che povertà, semplicità e umiltà". L'accusa di Brosio è diretta alla Chiesa: "Io mi chiedo dove sono i sacerdoti che dovrebbero accompagnare i pellegrini e dov'è il Vescovo della diocesi (di Mostarndr). Chi confessa queste persone tra le quali molte si riavvicinano a Dio? Medjugorje ha bisogno di un cammino di spiritualità che solo un pastore di anime potrebbe garantire. Da 34 anni, invece, i preti sono latitanti e ostacolano la devozione. Il Vescovo non ha mai celebrato una Messa, confessato o detto una parola di misericordia. E' una vergogna, questo deve sapere il Papa". Quando il Papa è stato a Sarajevo, Brosio sperava che "prendesse un elicottero e andasse a dire una preghiera sulla collina. Avrebbe capito tutto. Mi rendo conto, però, che non poteva farlo".
http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11798768/Papa-Francesco-contro-il-business-di.html
Medjugorje, ecco la lettera esclusiva: Paolo Brosio risponde a Papa Francesco
10 giugno 2015, intelligo
Ecco la LETTERA ESCLUSIVA di PAOLO BROSIO A PAPA FRANCESCO

Medjugorje, ecco la lettera esclusiva: Paolo Brosio risponde a Papa Francesco
L'OMELIA DI PAPA FRANCESCO:
 Ieri mattina il Pontefice commentando le letture del giorno a Santa Marta mentre faceva riferimento alla Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi e al Vangelo di Matteo ha sottolineato che "la mondanità fa perdere sapore alla nostra testimonianza e che ci sono coloro che hanno sempre bisogno di novità dell’identità cristiana dimenticandosi però di essere stati scelti, con la garanzia dello Spirito Santo. Cercano sempre i veggenti e la lettera che la Madonna manderà alle ore 4 del pomeriggio e vivono di questo. Questa non è identità cristiana. L’ultima parola di Dio si chiama Gesù e niente di più".

La notizia ha fatto il giro del mondo e tutti hanno subito collegato queste parole pronunciate nell’Omelia a Medjugorje e ai sei veggenti. Ora voglio scrivere queste riflessioni pensando a tutto quello che mi ha dato Medjugorje in sei anni di vita. E’ bene precisare che Papa Francesco non ha mai parlato di Medjugorje ma il collegamento è apparso evidente a tutti. Per questo ho deciso di scrivere una lettera aperta al mio amato pontefice che con tanto affetto mi ha accolto in udienza privata al Palazzo Apostolico il 9 aprile scorso in Vaticano.

MEDJUGORJE NON E' CURIOSITA': Caro Papa Francesco, Medjugorje, per quello che mi ha insegnato il mio semplice cammino di Fede, non è curiosità per il futuro oppure desiderio di novità a tutti i costi a scapito della Parola di Dio. Sono perfettamente d’accordo su tutto quello che hai detto. La curiosità non fa parte dello Spirito Santo di verità e della Parola di Dio. Ma devo dirti ciò che sento nel mio cuore: Medjugorje non dice questo, è l’esatto contrario. 

LA CONVERSIONE: Per quello che mi riguarda, quel luogo sperduto della Bosnia Erzegovina, stretto fra la collina e la montagna, fra sassi, rovi, spine e terra rossa ha significato prima di tutto una confessione liberatoria dopo quasi 40 anni. Poi, il desiderio improvviso ed irrinunciabile della Santa Messa ed infine la scoperta di tre tesori spirituali fondamentali per una vita di Fede:  preghiera del Santo Rosario, Adorazione Eucaristica e meditazione quotidiana della Parola di Dio.

Tutto questo all’età di 53 anni, dopo 37 anni e 7 mesi di vita passata assolutamente lontano da Dio e dalla Chiesa, in un mondo dove la mondanità, lo sport, le donne e la trasgressione, il successo nel lavoro e gli ascolti televisivi erano i miei idoli, i miei vitelli d’oro. A Medjugorje ho scoperto semplicità, stile più sobrio di vita e, grazie al dolore che mi ha avvicinato a Dio per vicende complicate e tribolate della mia vita, anche un pochino più di umiltà, una parola talmente grossa per me che faccio fatica a vederla anche con il cannocchiale. Però, il miracolo della conversione è avvenuto grazie anche, come ho avuto la possibilità di dirti a Roma in Vaticano, alle preghiere della mia cara mamma Anna che ha compiuto 94 anni appena due giorni prima del nostro incontro.

COS'E' MEDJUGORJE: Medjugorje vuol dire anche frati francescani minori, non solo veggenti. Cioè vuol dire parlare di coloro che hanno dato il sangue per Cristo, come i 33 martiri di Siroki Brijeg che nel 1944-45 hanno dato la vita per non abiurare la Fede cattolica davanti ai mitra delle milizie comuniste di Tito.

Medjugorje vuol dire anche 450 anni sotto i turchi che hanno trucidato frati, sacerdoti e tanta povera gente che nonostante una pesantissima croce non hanno mai abbandonato la Fede.

Medjugorje vuol dire anche, come hai visto tu a Sarajevo, 250mila morti e 900mila fra mutilati e feriti per la Guerra dei Balcani negli anni ’90, con il più alto numero di donne stuprate di tutte le guerre del ‘900.

LE GUARIGIONI: Caro Papa Francesco, probabilmente è vero, c’è chi va a Medjugorje anche per curiosità, per vedere il sole girare come una trottola, per vedere se riesce a scoprire i segreti che custodiscono i veggenti, per assistere o ricevere un miracolo ma, ti garantisco per esserci andato tante e tante volte, che ho visto con i miei occhi gente guarire da tumori, cecità e infermità gravissime come la SLA e la sclerosi multipla nell’ora dell’apparizione o durante la Santa Messa o durante l’Adorazione senza che ci fosse un veggente vicino. Ho visto anche malati guarire nel corso dell’apparizione con il veggente presente. Ho visto inoltre migliaia di persone andare là, camminare sulla collina del Podbrdo e piangere ininterrottamente cambiando vita per sempre e tornando a casa con il Santo Rosario in tasca per non abbandonarlo mai più. Non solo, ma nel pellegrinaggio di ritorno, quello più difficile, hanno riscoperto il valore della parrocchia del paese dove abitano e soprattutto gli affetti della famiglia. Famiglia e parrocchia, proprio le cose che tu vai dicendo dal 13 marzo 2013. La Madonna in quei messaggi tanto contestati va dicendo le stesse cose che tu stai sostenendo ogni giorno da Santa Marta. Medjugorje non è curiosità per il futuro o miracolismo o novità per essere alla moda, Medjugorje è la più grande fucina di conversioni del mondo.

I PERICOLI PER LA CHIESA: Tu hai ragione a lanciare l’allarme: non siate curiosi per il futuro, non aspettate a credere dopo aver letto il messaggio. Non si può vivere solo di questo. E’ vero, questa non è identità cristiana ma se qualcuno ti ha detto queste cose riguardo a Medjugorje, ti ha mentito, ti ha detto una bugia per gettare discredito su un luogo di culto dove al primo posto ci sono confessione e Santa Messa, Rosario e digiuno. Al centro delle catechesi dei francescani c’è la Parola di Dio, la Preghiera del Cuore che ho imparato a meditare con il Messalino ed un piccolo Vangelo che, come dici sempre tu, non deve mai mancare nello zainetto dei pellegrinaggio e nelle nostre tasche quando siamo in città.

DOVE SONO LE GUIDE SPIRITUALI?: Però c’è ora un pericolo a Medjugorje ma non è colpa né dei veggenti né dei frati. Questo luogo sta per esplodere poiché milioni di persone attirate da questa grande sorgente di spiritualità e provenienti da tutti i paesi del mondo arrivano con ogni mezzo con diverse e variegate organizzazioni di pellegrinaggi e spesso non hanno né una guida laica che abbia un’adeguata preparazione né, peggio ancora, una guida pastorale.Infatti i sacerdoti sono sempre più restii e difficilmente rintracciabili ad accompagnare i pellegrini. I frati francescani della provincia di Mostar fanno veramente gli straordinari per cercare di offrire una guida pastorale adeguata ma sono in tutto solo undici e spesso a Medjugorje da marzo a dicembre due milioni di pellegrini affollano un piccolo paese di quattromila abitanti. Le cabine dei confessionali sono una quarantina e per confessarsi e ricevere l'assoluzione spesso ci vogliono tante ore di coda e il rischio è quello di saltare la Messa o non conoscere e non riuscire a realizzare il programma del pellegrinaggio. I sacerdoti vengono letteralmente placcati dai pellegrini disorientati ma spesso sono costretti a stare troppe ore a confessare tutti e così non riescono a guidare il loro gruppo. E il vescovo di Mostar? Sua Eccellenza Monsignor Ratko Peric, come il suo predecessore Pavao Zanic, sono rimasti latitanti per 34 anni e addirittura hanno ostacolato tutto quello che riguarda Medjugorje, i frati, i veggenti e, quello che è più grave, hanno ignorato il loro compito pastorale nei confronti dei pellegrini: mai una messa, mai una catechesi, mai confessioni, mai una parola di benvenuto…

I frati minori si sono fatti in quattro per garantire l’assistenza spirituale ma quando milioni di pellegrini si abbattono come una fiumana inarrestabile in un piccolo paese, inevitabilmente il gregge nei periodi di massimo affollamento rischia di disperdersi e può anche succedere che qualcuno abbia curiosità di sapere o desiderio di novità che lo allontana dalla Parola di Dio. Medjugorje rischia di essere penalizzata senza un minimo di riconoscimento da parte del Vaticano e il continuo contrasto e la denigrazione quotidiana di una parte della Chiesa in Italia e nel mondo scoraggia i sacerdoti ad accompagnare i pellegrini. Chi va a pregare là, quando torna in Italia, viene preso per fanatico. Ma non è così.

NON SIAMO FANATICI. La maggior parte dei pellegrini che rientra da Medjugorje è colma di entusiasmo per la Fede ma necessita di una guida pastorale che sia misericordiosa e paziente. Io invece vedo oggi in Italia un vento di razionalismo ce si è abbattuto con forza su una parte della Chiesa e dei pastori e mi chiedo: che cosa si insegna nelle facoltà teologiche? Medjugorje ci insegna che per amare Gesù nel migliore dei modi bisogna farlo attraverso la pedagogia e gli insegnamenti di Maria.

Noi tutti abbiamo il desiderio di trasmettere questo entusiasmo alla nostra famiglia e alla nostra parrocchia però spesso troviamo sguardi stupiti ed increduli.

Spesso ritroviamo in Italia una Fede stanca e poca voglia di accontentare questo entusiasmo. Solo grazie a te, Papa Francesco, si sta muovendo qualcosa e per grazia di Dio i tuoi appelli hanno rinnovato la gioia per la Fede, una gioia che avevo visto solo a Medjugorje e che ora ha bisogno di avere una sua autonomia, un potenziamento dei francescani e finalmente un vescovo che si dedichi alle necessità di questo santuario.

FIDUCIA: Medjugorje e la Madonna hanno bisogno di un attestato di fiducia da parte della Chiesa di cui la Madonna è Madre come ha voluto suo Figlio. Non c’è bisogno di dimostrare che esista il sovrannaturale, sarebbe solo una probatio diabolica. Per il popolo di Dio sarebbe sufficiente dire che è “Luogo di culto e di preghiera riconosciuto da Papa Francesco e quindi da tutta la Santa Chiesa”.

3 commenti:

  1. Da 25 anni abbiamo in italia, e negli ultimi anni in 70 paesi nel mondo, un network radiofonico carismatico e neocatecum che dice di sopravvivere senza pubblicità, ma in realtà l'unica pubblicità trasmessa è proprio quella delle presunte apparizioni con relativi messaggi , interviste ai presunti veggenti, libri dedicati, dieci segreti ecc..
    Tutto questo ha generato ,secondo me, un circolo chiuso: radiogospa, ha bisogno di medjugorje; medjugorje ha bisogno di radiogospa. Ma, purtroppo, in qusti ultimi tempi, qualcuno si è intrufolato in questo "Affare " milionario, (brosio srl & c.).
    Io penso che tutto questo imbroglio sia nato per la vanagloria di un prete, che 30 anni fa ha disubbidito ai Vescovi del luogo delle presunti apparizioni, e i suoi superiori in vena di creatività conciliare hanno lasciato fare.
    Ricordiamoci che noi eravamo Cattolici anche prima di medjugorje e che Nostro Signore Gesù e sua Madre Santissima li possiamo incontrare in qualsiasi Chiesa o Santuario vicino a casa nostra, e non abbiamo bisogno di queste apparizioni vere o false che siano.

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  2. La mia impressione è che il nostro papa parla troppo . e per quanto riguarda le apparizioni di medj , sarebbe molto buono che andaste a leggere tutta la storia dall' inizio, cioè da quando i piccoli " veggenti andarono a fumare e a rubacchiare " Fumare cosa ? . L' apparizione che ebbero li spaventò moltissimo , tant'è vero che stettero male per giorni e furono disturbati .Vi risulta che Bernadette o i bimbi di la Salette o quelli di Fatima fossero , diciamo : dei biricchini ? ,Vi risulta che ebbero incubi dopo l' apparizione della Vergine Santissima ? Andate a vedere anche altre veggenti se furono così turbate e disturbate . Santa Teresa, o santa Margherita, o padre Pio o santa Caterina Labourè . jane

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  3. Jane mi associo totalmente al suo punto di vista, in questi ultimi giorni il sito è intasato di maleducati, aggressivi e privi di un briciolo di carità cristiana,, ai quali certamente non merita sprecar fiato a rispondere. Io ho ricordato più volte le parole di Gamaliele al Sinedrio, e la necessità di rispettare chi, andando là (io non ci sono mai stato) ne torna convertito e rinnovato nello spirito. Adesso capisco però perché il mondo tradizionalista è diviso in mille isolette non comunicanti tra loro: c' è un eccesso di presunzione, di superbia, di saccenteria, e queste cose non vengono certamente da su, ma da giù. Pace e bene

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