ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 9 settembre 2015

I boccaloni


La Chiesa s’inginocchia al “Mondo”? Anzi, mondialismo.

Spero siano rimasti solo i boccaloni stupidi manipolati (ossia la maggioranza assoluta) a credere che i leader europei siano stati travolti dalla commozione alla vista del povero bambino spiaggiato, e dalla generosità sulla questione degli immigrati. Ormai gli avvertiti (infima minoranza) dovrebbero aver capito che s’è trattata di una montatura a freddo, che s’è conclusa come volevano fin dall’inizio: una ulteriore brutale direttiva della tecno-dittatura europea, sul modello di quella brutalità usata contro la Grecia soggetta che aveva provato a ribellarsi: ciascuno si prenda le quote, e multe a chi non ci sta. Senza discussione democratica, senza votazione, con la demonizzazione di chi obiettava: xenofobo, razzista, oscurantista colui che “vuole difendere le frontiere” o, peggio, “la propria identità”. E’ fatta, bisogna accettarli tutti.


Alla montatura hanno partecipato molti burattinai , con vari scopi ancorché convergenti. Il Programma Alimentare insieme allo UNHCR (Onu) aveva appena annunciato che avrebbe dovuto cessare di sostenere 1,7 milioni di profughi siriani scappati in Libia, e aveva cominciato a ridurre le razioni: perché s’erano assottigliati i fondi e le donazioni ricevute. E’ un malanno che l’ONU, nel suo gergo, chiama “donor’s fatigue” (affaticamente dei donatori) e per lunga esperienza sa come curare: inscenare qualche evento tragico e commovente (chiedete alla Boldrini) da agitare con i media compiacenti.
L’UNHCR aveva appena proclamato che il numero dei fuoriusciti dalla Siria ha ormai superato i 4milioni: bisognava inventarsi qualcosa per alleggerirne i campi di raccolta in Turchia, anche probabilmente in vista di una resa dei conti bellica e finale con il governo Assad – che sta per esservi fatta passare, o boccaloni, come guerra all’ISIS. Vedete Hollande e Cameron che vanno alla guerra…
Angela Merkel confida in voi, stupidi manipolati, per farsi passare come la donna generosa a capo di un popolo generoso: basta dimenticarvi che il 16 luglio scorso, la Cancelliera ha fatto piangere in diretta una bambina palestinese che la implorava di poter restare in Germania (veniva da un campo del Libano), dicendole: “Ci sono altre migliaia di persone nei campi di rifugiati, se decidiamo di accogliere tutti, non saremo in grado di sostenere questa situazione. Sicuramente alcuni rifugiati dovranno tornare indietro”.
Adesso., invece: “Ne prendiamo 500 mila all’anno! Per tanti anni! Cambieranno il Paese!”. E ai tedeschi: ““Tanti cittadini con il loro benvenuto ai migranti hanno mostrato un’immagine del nostro Paese che ci rende orgogliosi”. Sono gli stessi tedeschi che poche settimane fa’, con la bava alla bocca, dicevano ai greci di vendersi il Partenone, se volevano un altro prestito…Adesso, sono diventati così nobili e generosi che, a Monaco, per trovare alloggi ai rifugiati, liberano posti di disabili e pazienti in coma (leggere per credere).
E’ chiaro che hanno ricevuto un ordine, e i tedeschi sono obbedienti, con sindacati obbedienti: hanno capito ed accettato il progetto, come accettarono la Harz4: Mettere milioni di cittadini tedeschi poco produttivi in minijob da 480 euro mensili senza pensione, e integrare i nuovi lavoratori esteri (hanno già una solida esperienza coi turchi) che consentiranno al paese di restare una superpotenza esportatrice. Vedremo se il favore popolare tedesco alla accoglienza senza limiti si rivelerà maggioritario nelle urne: è nato un movimento, Pegida (acrostico di Patrioti Europei contro l’Islamizzazione) cui un tedesco su 8 si dice favorevole: pari al 12,5% dei votanti.
Ma probabilmente lo scopo sarà già raggiunto, sostituire con siriani gli operai germanici diventati vecchi. La tensione etnica che verrà, verrà alla seconda o terza generazione; quando gli europei saranno minoranza in casa loro: ottimo metodo per tenerli politicamente soggetti, troppo divisi per unirsi contro il nemico comune.
Identificare il nemico comune – quello che può ordinare a Merkel di cambiare verso – è al disopra delle nostre forze. Ma i suoi scopi non sono così occulti. L’analista strategico Nicolai Starikov (nazionalista russo) addita la tempistica in cui la “crisi dei migranti” è stata fatta diventare un’ondata, aggiungendo un’altra crisi ad un’Europa in crisi epocale.
Vedo evidente un fatto: bruscamente, in paesi che si sono da molto tempo accordati sui principi di esistenza nella sicurezza, per un motivo o per l’altro l’istituzione Stato si trova indebolita. Lo Stato non può più fare quel che deve fare per proteggere l’integrità dei suoi confini. Ma l’impotenza dello Stato non si produce da sé, è benefica a qualcuno; perché ogni flusso di emigranti può essere bloccato, e non necessariamente con maniere fortissime”.
Starikov intende: rimandare indietro per nave tutti quelli che arrivano, ed hanno speso un sacco di soldi per comprare il viaggio, renderebbe più costoso per quelli che gliel’hanno pagato insistere su questa strategia.
Perché non credono, gli Starikov, che tanti siriani languenti nei campi profughi, o negri subsahariani, abbiano tutti messo da parte i 3-4 mila dollari (quando non 7 mila) .
Secondo indagini della polizia serba, il passaggio via terra dalla Turchia all’Ungheria costava, all’inizio dell’anno, 10 mila dollari; adesso è sceso a 2 mila. Le spese vive non sono indifferenti; chi paga la differenza? Inoltre i migranti sono all’80% maschi, e “il 90 per cento dei migranti da paesi musulmani indica come data di nascita il primo gennaio dello stesso anno, senza avere documenti che confermino questo”.
Magari è esagerato concluderne, come ha fatto il giornale serbo Kurier, che il flusso dei fuggiaschi è finanziato da organizzazioni “umanitarie” che fanno capo ai Rotschild. Ma non si finirebbe di citare i nomi e gli ambienti e i salotti buoni che hanno coltivato – e a volte proclamato – la necessità di abolire gli stati nazionali, che fanno di ostacolo all’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale. Dal piano Coudenhove-Kalergi di “diluire” la l’identità europea con forti iniezioni di multiculturalismo, per la citatissima frase del banchiere J.P. Warburg davanti al Senato Usa il 17 febbraio 1950: “Avremo un governo mondiale, vji piaccia o no. Per conquista o per consenso”, fino a quella pronunciata da Lord Jacob Rotschild nell’annunciare la sua partnership strategica con la Rockefeller Financial Services e il suo ritiro dall’Europa come investitore: “Sappiamo tutti che l’Europa attraverserà un periodo nero per i prossimi cinque-dieci anni”: detto nel 2012. Si unisca questa profezia con l’auspicio di Mario Monti alla Luiss un anno prima, , il 22 febbraio 2011: “Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi, e di gravi crisi, per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di sovranità nazionali…”, e si capisce che questa ondata da accogliere è una delle crisi che ci hanno fatto e faranno soffrire, per quello scopo: la UE sovrana, e poi, lo scioglimento della UE nel governo mondiale.
La mondializzazione dell’economia, che ne è la condizione, implica – come vi hanno spiegato – la libera circolazione di uomini, merci e capitali”. Avete in tasca lo smartphone Samsung invece che uno chiamato Brionvega o Philips, ditte che non esistono più perché non competitive? Vi rallegrate del tablet Asus made in China che costa così poco? Lo state pagando con la distruzione delle vostre industrie, con la disoccupazione strutturale, e adesso con l’ondata di immigrati islamici, fuggiaschi da un’altra crisi del mondialismo armato: del globalismo si prende il pacchetto completo.
Gli europei traccheggiavano forse troppo. Dal punto di vista dei circoli mondialisti, forse, ci stavamo ripiegando di nuovo nelle nostre piccole patrie in macerie, il “sogno europeo faceva ormai paura (visto quel che hanno fatto alla Grecia), stavano nascendo ripensamenti. Ecco una bella crisi per “andare avanti”.
E per bollare come estremismo, oscurantismo, egoismo ed anormalità il volere preservare una identità, una cultura propria, su un territorio dotato di una storia e (almeno nei segni esterni, architettonici) di una religione. Niente. Non è più concesso se non essere il consumatore-standard nel grande shopping-center mondiale.
Papa Francesco s’è inserito in questo processo con il suo ordine alle parrocchie di ospitare una famiglia di immigrati ciascuna. Ma è carità cristiana! Mi ha scritto un piccolo troll. No, “sembra” carità cristiana. In Italia, vivono sette milioni di poveri che non hanno nemmeno la metà della cifra quotidiana che la UE ci ingiunge di spendere per ogni immigrato, 30 euro al dì. Di questi italiani, oltre 4 milioni vivono in povertà assoluta, fra questi una eccessiva percentuale (il 18%) in famiglie con tre figli. Il cristiano buono, vede come “prossimo” il suo vicino povero che ha la pensione minima e tre figli che non sa come mantenere, non si va a prendere il “prossimo” venuto da tremila chilometri, i cui titoli alla nostra carità sono tutt’altro che legittimi – facendo ingiustizia fra l’altro ai milioni di siriani che, meno intraprendenti o meno dotati di denaro, sono rimasti nei campi-profughi.




Bergoglio bacia rabbini
Bergoglio bacia rabbini

E’ la differenza tra la carità e il buonismo, che è un’ideologia. Il buonismo si occupa dei poveri mediatici, non di quelli che ha sott’occhio. Ha sottocchio, invece, i titoli di giornale e i sondaggi. Il buonismo è la contraffazione della bontà cristiana…il che per un cristiano che sia al corrente delle “cose ultime” è particolarmente inquietante: l’Anticristo non si presenterà infatti come il grande malvagio, ma come il buono più buono di Cristo. Il contraffattore della carità, l’imitatore, creatore di una religione più che cristiana – la Religione Mondiale del Governo mondiale.
Si potesse almeno dire che Bergoglio ha dato il suo ausilio a questa fase del mondialismo per ingenuità, per candore. Ma quel che è sempre più chiaro nel suo pontificato è la sua volontà di sciogliere il cattolicesimo, la sua storia, la sua cultura – la sua identità – in un protestantesimo senza dogmi e senza carattere
specifico. In una nuova religione senza sacro, senza croce, senza Santissimo. Una religione standard che si confonde con le battaglie radicali, laicismo progressista. Indicativo che i vescovi africani – che il Papa non ha consultato – si  iano pronunciati contro l’emigrazione dei giovani neri, e li hanno esortati a restare nei loro paesi per costruirli. Per chi sa qualcosa della religione cattolica (non per le masse boccalone) è un “segno” il reclamizzatissimo Giubileo indetto da papa Bergoglio: un giubileo che non prevede la concessione di indulgenze, ossia la remissione delle pene ‘temporali’ che per i peccati dovremo scontare nel Purgatorio. Bergoglio ha concesso invece ai sacerdoti la facoltà di assolvere in confessione per il peccato di aborto; cosa poco significativa (molti sacerdoti hanno già dal vescovo delegata questa facoltà) e che non c’entra nulla con un Giubileo di Misericordia.
Le indulgenze sono una specificità cattolica, contro la quale Lutero provocò lo scisma protestante. Bene, dirà il progressista laicista: un giubileo senza indulgenze “va’ incontro ai luterani”; ed è il segno di una Chiesa moderna, che abbandona queste – diciamolo – superstizioni.

Appunto: una Chiesa senza identità, come le elites mondialiste vogliono stati senza identità, popoli senza storia nazionale, senza cultura e un passato specifico. Consumatori-standard appiattiti nel presente, atomizzati, in collettività liquide e intercambiabili. Vogliono anche uomini e donne senza sesso, ma con gender intercambiabili: in fondo per lo stesso processo e motivazione, essere uomo e donna è un destino, essere un trans e un omo è uno “ stile di vita” per il “tempo libero”.
La Chiesa-standard senza dogmi – se non quello dettato dal buonismo mediatico – è in fondo una Chiesa gender, senza sesso né destino. Un’ausiliare del Sistema.
Se avessi ancora spazio e non temessi di aver già annoiato il lettore, direi che la deriva era già segnata nel Concilio. Quando Paolo VI lo chiuse il 7 dicembre 1975, con queste parole esaltate e sinistramente ottimiste:
La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? uno scontro, una lotta, un anatema? poteva essere; ma non è avvenuto… Una simpatia immensa lo ha tutto pervaso.
L’adesione della Chiesa al “ mondo” era già tutta lì. L’alto clero modernista, , convinto che la opposizione della fede al “Mondo” fosse un incidente storico contingente e non un antagonismo essenziale a Cristo e al mistero della umanità che in gran parte lo rifiuta (Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe”, dice Giovanni nell’esordio del suo Evangelo) ha voluto spogliarsi dei suoi vecchi paramenti per essere come il
mondo. E’ stata, oggi lo vediamo, l’apostasia come programma ecclesiastico. Questa di Bergoglio, è solo la fase ultima, dissolutiva. Per questo, io temo che questa Chiesa sarà calpestata – come il sale diventato insipido.
Il 2 febbraio 1594 a Madre Mariana, che pregava nel convento di Quito (oggi capitale dell’Equador) apparve la Vergine. Le parlò di quel che sarebbe avvenuto 500 anni più tardi:
Nel secolo XX si diffonderanno molte eresie, la preziosa luce della fede si spegnerà in tanti cuori a causa della corruzione quasi totale dei costumi. Accadranno grandi calamità pubbliche e private.
Ci sarà un clima avvelenato di impurità regnante che, come un mare lurido, invaderà vicoli, piazze e luoghi pubblici con incredibile libertà, in modo chenon ci saranno più al mondo anime vergini.
Con potenza e abilità, il male si infiltrerà nelle case, spegnendo la luce dell’innocenza nel cuore dei bambini, che difficilmente riceveranno il sacramento del Battesimo e della Confermazione”.
Accadrà una guerra formidabile e terribile ed il male trionferà.
Vi sarà incuria e abbandono da parte delle persone dotate di grandi ricchezze. 
La Madonna segnalò “Il disprezzo di coloro che vivranno in quel secoloverso il sacramento della Penitenza: essendo radicati nel peccato cercheranno di ignorarlo e per loro nulla sarà peccatoi laici non vi presteranno attenzione; fra i sacerdoti alcuni lo guarderanno con indifferenza, altri non lo amministrerannoo lo daranno con atteggiamento sprezzante allontanando le anime.
Il sacramento dell’ordine verrà ridicolizzato, oppresso e disprezzato, e il demonio lavorerà con sottile astuzia per allontanare i religiosi dalla loro vocazione, corrompendone molti.
Tempi terribili verranno quando coloro che dovrebbero giustamente difendere i diritti della Chiesa saranno accecati. Senza paura o rispetto umano, si uniranno ai nemici della Chiesa per aiutarli a soddisfare le loro ambizioni. Guai all’errore dei sapienti, a chi governa la Chiesa, al Pastore del popolo che il Mio Santissimo Figlio ha affidato alla sua cura!“
Ma nel momento in cui sembreranno trionfanti e l’autorità abuserà della sua potenza, commettendo ingiustizie e opprimendo i deboli, la caduta sarà vicina. Paralizzati cadranno a terra“
La Signora si presentò come “Maria del Buon Successo, Regina del Cielo e della Terra”. E come tale vuole esser pregata.

     
http://www.maurizioblondet.it/la-chiesa-alleata-al-mondo-anzi-mondialismo/

La denuncia di una donna siriana

Ecco un potente discorso da diffondere. Una donna siriana parla a Belgrado per denunciare l’Occidente e i falsi rifugiati durante l’evento organizzato dal Movimento nazionale serbo “Obraz”, domenica scorsa.
Di seguito troverete i passaggi più importanti del discorso e, per chi conosce l’inglese, il video del discorso integrale.
“Le persone che vedete nelle strade di Belgrado in viaggio per la Germania o l’Olanda, non sono siriani.
Permettetemi di fare questa domanda: se l’Occidente non vuole che i rifugiati periscano in mare, perché non ha sollevare le sanzioni contro il popolo siriano, che sono già costate 143 miliardi di dollari per la Siria?
Se non è all’ordine del giorno dell’Occidente, perché non si aiutano i siriani a rimanere a casa per aiutare l’esercito siriano a sbarazzarsi dei terroristi e a fare della Siria un paese di nuovo sicuro?
Perché il resto dei siriani restano e resistono?
Restano in Siria le persone che possono ricostruire il paese e allora si vuole rompere la Siria e il popolo siriano. Da un lato, si vogliono rubare i medici siriani e i loro migliori studenti e questo causerà una fuga di cervelli. E d’altra parte, le multinazionali vogliono manodopera a basso costo per pagare salari più bassi.
Finora, abbiamo perso centomila soldati che hanno combattuto contro gli estremisti. Non ho sentito l’Occidente piangere per coloro che hanno dato la vita per difendere la nazione lasciando dietro di sé in lutto famiglie che hanno bisogno di aiuto.
Invece si sta cercando di aiutare le persone che fuggono dal loro paese. Molti di loro sono jihadisti e, per di più, sono pagati migliaia di euro per questo.
Lasciate che vi dica che i soldi che spendono per venire è abbastanza per comprare una casa in un luogo sicuro in Siria per una famiglia di cinque persone, e prendere un piccolo lavoro e vivere bene.
Le nostre coste sono molto ben custodite e non una migrazione in barca inizia qui. Un altro motivo è quello di espellere i cristiani dalla Siria, storicamente una delle prime terre cristiane. Quello che abbiamo oggi in Siria è simile a quello che si aveva prima in Serbia.
Il loro obiettivo: la nostra identità, la nostra unità e la sovranità”.    Vedi video: Youtube.com/watch


CRISTIANESIMO E COMUNISMO

    Il crocifisso sulla falce e martello donato a Papa Francesco fa intendere che il cristianesimo poggia sul comunismo. Non so che fine abbia fatto il dono avvelenato del presidente Morales. Spero che almeno a nessuno venga in mente ..  



Il crocifisso sulla falce e martello donato a Papa Francesco fa intendere che il cristianesimo poggia sul comunismo



Papa Francesco non è certamente uno sprovveduto, non si arriva al soglio di Pietro solo per volontà dello Spirito Santo. E neppure si diventa vescovi o cardinali se non si possiedono doti quali intelligenza, scaltrezza, cultura, diplomazia. Pertanto sarebbe riduttivo attribuire le esternazioni  dell’attuale pontefice all’impulsività del carattere o alla sua adesione ad un integralismo evangelico attribuito al grande santo di cui porta il nome.
Bergoglio è un gesuita e, se è vero ciò che si dice intorno ai seguaci di Ignazio di Loyola, il comportamento del papa argentino-piemontese  è tutt’altro che istintivo. Ora, quale sia la strategia di Francesco penso costituisca un mistero anche per gli analisti vaticani più esperti, ma sulla sua tattica è noto che vi sia una polarizzazione molto vicina a quella di tipo politico: questo pontefice fa di tutto per apparire (lui ed i suoi collaboratori) di sinistra.
Papa Francesco non è certo un sempliciotto ma, come recentissimamente ha fatto notare Pietro Ostellino,  manca pressoché totalmente dell’etica della responsabilità. Detto in parole povere, il vescovo di Roma dovrebbe valutare gli effetti delle proprie azioni e dichiarazioni prima di darne attuazione. Detto in parole poverissime, egli dovrebbe ricorrere maggiormente al buon senso. E, mi permetto di aggiungere, ricordarsi che tra le virtù cardinali ce n’è una denominata prudenza, ed un’altra nota come temperanza.
Terminata questa lunga introduzione, che peraltro potrei riproporre quasi ad ogni azione compiuta da Papa Francesco, vorrei esprimere tutto il mio stupore per il gradimento da egli dimostrato nel ricevere in dono dal presidente della Bolivia un crocifisso inchiodato sul simbolo più caratteristico del comunismo.
Ma il mio stupore non è tanto dovuto all’aver unito i principali simboli del persecutore e del perseguitato, il che potrebbe anche aver senso nella logica di una cristiana riconciliazione, quanto nella geometria di fabbricazione del presunto oggetto di arte religiosa.
Non volendo dilungarmi su un argomento che richiederebbe approfondimenti in questa sede non proponibili, mi limito a dire che, ancor oggi, l’importanza dei simboli e dei gesti simbolici è non meno rilevante che nel passato. Chi studia Comunicazione lo sa bene.
Ora, poiché la forma e la struttura degli oggetti può veicolare messaggi forti, dobbiamo stare bene attenti all’uso che ne facciamo. Infatti, il dono avvelenato del presidente Morales a papa Bergoglio è costituito da una grossa base sagomata a falce e martello sulla quale è fissato un piccolo crocifisso, pertanto il messaggio che il manufatto trasmette in modo esplicito è: la base di tutto è il comunismo, il cristianesimo non può che poggiare (come fisicamente avviene nell’opera donata a Francesco) sulla dottrina elaborata da Karl Marx.
Pertanto, dal punto di vista simbolico, quali che fossero le intenzioni dell’”artista” e confratello del papa padre Espinal, inchiodare un piccolo crocifisso su una falce-martello di dimensioni decisamente maggiori  dimostra una chiarissima volontà di rovesciamento delle basi valoriali.
Significa, ribadisco, adottare il comunismo come base valoriale fondamentale, sulla quale poggiare tutte le altre, tra cui quella cristiana.
Significa voler scomunicare tutti coloro che non si riconoscono nella dottrina del filosofo di Treviri.
Significa, anche limitandoci al solo aspetto filosofico e culturale della vicenda, falsare le geometrie del Pensiero universalmente riconosciute, che riconoscono la religione come il fondamento di tutte le basi valoriali.
Ma il rischio è, soprattutto, quello di far passare il lupo per agnello: perdono e riconciliazione sì, però la memoria storica non va mantenuta (e manutenuta) soltanto il 25 aprile.
Se volessimo rendere un servizio alla verità storica (soprattutto recente), potremmo anche prendere dei simboli quali falce-martello, croce uncinata, etc.: non per metterci su un crocifisso, bensì l’Uomo crocifisso. Sarebbe però politicamente scorretto, e pertanto inattuabile.
Non so che fine abbia fatto il dono avvelenato del presidente Morales. Spero che, almeno, a nessuno venga in mente di corredarlo del motto “Ad maiorem comunismi gloriam”.

diPier Luigi Melis


Pier Luigi Melis

  

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