IL TRASFORMISMO DEL DIAVOLO
Se l’uomo non sarà in grado di riconvertire la follia in ragione e la schiavitù in libertà, presto il vortice del relativismo lo risucchierà dentro un vuoto senza fine consegnando l’anima dei nostri figli nelle mani di Satana di Gianni Tirelli
E’ pur vero che il Diavolo, in quanto personaggio allegorico, metaforico e icona, non esiste – ma in verità, come entità maligna/necrofila, Lui è già dentro di noi, in tutte le cose, rappresentazioni e comportamenti.
Così, si è integrato in ogni settore della vita pubblica e privata, occupando le istituzioni, il parlamento, prolificando dentro la Chiesa cattolica, terreno di coltura dell’Anticristo.
Si cela sotto le sembianze di banchiere, di parroco di provincia, di potente imprenditore, uomo di scienza, di finanza e seducente puttana al soldo del potere. Si manifesta in forma di scie chimiche, radiazioni cellulari, di bombe intelligenti, al fosforo, atomiche e batteriologiche - si occulta nelle merendine dei nostri figli, nei loro giochi, fin dentro i loro sogni, e in tutto ciò di cui ci alimentiamo e dissetiamo – scorre fra le acque di fiumi, mari e falde, sospeso nell’aria delle nostre città, come percolato nelle discariche, diossina negli inceneritori, fango nei depuratori, e mascherato da scorie, rifiuti e spazzatura disperso sul territorio.
Da sommo trasformista, assume le più svariate identità, travestito da doping, da amianto, elettromagnetismo, radiazione, diserbante, pesticida, fertilizzante, colorante, migliorativo, conservante, dolcificante, neonicotinoide, pcb, polvere sottile, monossido di carbonio, metallo pesante, microonda, e tutti quanti in fine, raggruppati sotto l’inquietante locuzione di “PROGRESSO TECNOLOGICO”.
E’ schiuma di shampo, balsamo, detersivo sgrassante e detergente, polvere sbiancante, emolliente, candeggiante – è crema ristrutturante, rigenerante, tonificante e astringente – liquido frenante, lubrificante - è pillola blu, rossa, gialla, bianca e verde, capsula, farmaco, pastiglia, sciroppo, tintura e dentifricio.
Interagisce con i moderni mezzi di comunicazione, annullando negli individui ogni parametro di riferimento e di comparazione oggettiva, trasfigurando l’informazione in un’inedita torre di Babele, dove tutto è il contrario di tutto, e dove ogni verità è relativizzata da un soggettivismo in tempo reale, sull’onda dell’ultima notizia del momento.
E’ dunque in cielo, in terra e in ogni luogo, onnisciente e onnipresente. Trasuda sangue dagli schermi piatti del nostro televisore al plasma, sponsor di punta di quel piano di distruzione globale che, da scaltro e furbo affabulatore di folle, aveva pianificato nei millenni, in attesa di quella insperata occasione, che l’uomo di quest’epoca dissennata, gli avrebbe servito un giorno su di un piatto d’argento.
E adesso il Diavolo è qui con noi, dentro di noi, pronto a sferrare l’attacco finale al cuore della terra.
Immaginare di potere sconfiggere o solo contrastare la potenza di fuoco messa in campo dalle forze del Male, è pura utopia. Il Sistema Liberista Relativista, ne ha fatto il suo baluardo e punta di diamante della sua strategia e, in seguito, commercializzato su scala planetaria. Per un tale motivo, ogni tentativo per localizzarlo e di codificarlo risulta vano. Solo dalle ceneri del Sistema Liberista Relativista, il disegno originario si potrà ricomporre.
In un passato non troppo lontano, il Maligno trovava conforto alle sue perversioni, insinuandosi subdolamente nella mente degli uomini e seducendoli con vane promesse di perversa felicità. Oggi, è padrone del loro cuore.
Non è una differenza da poco, ma direi che, in maniera netta, si pone come spartiacque fra il mondo contadino e la rivoluzione industriale, terreno di cultura del suo progetto mefistofelico. Ad un certo livello di malvagità e crudeltà, poi, corrispondono effetti più o meno devastanti. Nell’Apocalisse, raggiungono il loro apice, coronando il progetto demoniaco, che nello sterminio di ogni forma umana e umanoide, consacra la sua vittoria.
Furbizia e impostura hanno soppiantato l’impianto etico, e assimilate come pratiche relazionali quotidiane, ma non solo; come strumento lecito, fondamentale e irrinunciabile per la sopravvivenza del Sistema di Satana.
Non dimentichiamoci poi, che Il falso è un fondamentale del relativismo demoniaco e fratello gemello dell’ossimoro; i due, insieme, sono capaci di innescare tali catastrofi, da fare impallidire il nazismo.
La nostra realtà è la sconcertante proiezione di un incubo – una degenerazione morale etica e spirituale, unica nella storia dell’uomo, i cui risultati, sono sotto gli occhi del mondo: la catastrofe Eco/ambientale in primis.
Abbiamo definito libertà la licenza, e anteposto la furbizia all’intelligenza. Ad una speciale schiavitù (risultato del processo di omologazione), abbiamo dato il nome di democrazia e, chiamato realtà, la contraffazione.
La menzogna e la mistificazione dettano legge. La qualità è stata adulterata e contaminata, e l’eccezione, omologata e massificata.
Insicurezza, e una totale mancanza di autostima, sono l’inevitabile conseguenza della perdita dei necessari e oggettivi punti di riferimento che, un tempo, come spie luminose, regolavano e monitoravano i flussi delle nostre emozioni e ne impedivano ogni forma di degenerazione.
I principi etici, regolatori e sentinelle dei comportamenti umani, oggi sono stati rimossi per sempre, e vizio e paura li hanno sostituiti. Il male, un tempo riconoscibile e collocabile, ha assunto le sembianze della normalità, espropriando lo spirito dell’uomo, privandolo, così, della consapevolezza e del discernimento.
Con la rimozione dell’impianto etico, si scardina il progetto originario che, da parametro assoluto, si degrada in caos e relativismo.
Se l’uomo di questo secolo nefasto, non sarà dunque in grado di riconvertire la follia in ragione e la schiavitù in libertà, presto, il vortice del relativismo lo risucchierà dentro un vuoto senza fine, consegnando l’anima dei nostri figli nelle mani di Satana.
Gianni Tirelli
IL TRASFORMISMO DEL DIAVOLO
di Gianni Tirelli
http://www.ilcorrieredelleregioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=7179:il-trasformismo-del-diavolo&catid=131:mistero-a-trascendenza&Itemid=162
Il fiume dell’ipocrisia
Dopo la strage di Parigi. I morti da celebrare e i morti da dimenticare. Una società intrisa di morte anche nelle sue leggi, ora fa gli ipocriti inni alla vita umana e organizza liturgie pagane. Meritano più rispetto i terroristi islamici che hanno insanguinato Parigi dei medici abortisti.
di Paolo Deotto
.
Non voglio certo rifare la cronaca della tragica notte parigina. Fortunato non possessore di televisione, mi sono trovato a casa di amici proprio tra venerdì e sabato e ho visto le martellanti cronache, la ripetizione continua dei filmati più impressionanti, insomma la vera “festa” di tutto ciò che potesse servire a far spettacolo. Sarà la dura legge della cronaca? A me fa solo un po’ schifo la compiacenza nel mostrare l’orrore. Ma, a parte ciò, il pensiero mi è corso subito a un altro fatto terribile avvenuto pochi giorni fa (31 ottobre), quello dell’aereo russo esploso in volo. 224 morti.
Certo, la gravità dei crimini non si misura solo in base al numero delle vittime. Però mi è sorta spontanea la domanda: perché quei 224 esseri umani, fatti a pezzi dall’esplosivo mentre si trovavano a miglia di metri d’altezza sono stati oggetto solo di poche frettolose notizie?
E la domanda si estende inevitabilmente ai molti, troppi angoli del mondo dove l’orrore è pane quotidiano. Il presidente siriano Assad ha dichiarato “La Francia ha conosciuto quello che in Siria viviamo da cinque anni” (vedi sulCorriere).
Ci sono morti da celebrare e morti da dimenticare, per i quali si spende al più qualche rigo di cronaca. Già questo è segno di un’ipocrisia sconfinata, perché il male fa paura e viene fieramente deplorato quando ci colpisce direttamente – la Francia è a due passi da casa nostra – e poi se i morti erano russi o siriani, beh, allora un po’ magari se la sono meritata la strage, perché si sa che Assad e soprattutto Putin sono cattivi a prescindere… invece la Francia è bella e buona, piena di fraternité e di liberté e di egalité (e su questo vi invito a rileggere l’articolo di Massimo Viglione).
Ma ciò che più dà la nausea in tutta questa vicenda è la faccia di bronzo, l’ipocrisia, la capacità totale di mentire che ormai sono le vere “linee-guida” non solo di chi ci governa, ma anche di chi ci “informa”, stampa e televisione.
Con quale spudoratezza una società intrisa di morte ora si duole di chi le porta la morte in casa? Limitiamoci alla nostra Italia. Le recenti cronache (vedi Avvenire) ci dicono che nel 2014 sono calati gli aborti. Pensate che bello: nel 2014 sono stati ammazzati “solo” 97.535 bambini ai sensi della legge 194. Naturalmente è impossibile conteggiare le vittime da aborto chimico e gli embrioni uccisi con la folle pratica della fecondazione artificiale. Il quotidiano dei vescovi ci fornisce un articolo di fredda cronaca, non spende una parola di giudizio morale, riporta solo quanto detto dalla parlamentare Eugenia Roccella, che ci tiene a far notare che la lotta ai medici obiettori è pretestuosa, perché nonostante loro la macchina di morte è produttiva. Il che vorrebbe dire, se le parole hanno ancora un senso, che la lotta agli obiettori sarebbe legittima se questi, rifiutandosi di praticare aborti, avessero bloccato il ben oliato meccanismo della 194.
“Solo” 97.535 aborti. Ma ci rendiamo conto? Vogliamo far riposare gli instancabili assassini in camice bianco almeno la domenica? Ci restano in un anno 313 giorni. Ergo, in media nel 2014 si sono uccisi ogni giorno 312 bambini. Il 135% in più di quanto sono riusciti a fare i terroristi islamici a Parigi. E in questi macabri conteggi mancano, ripetiamo, le vittime incalcolabili degli aborti chimici e della fecondazione artificiale.
Madre Teresa di Calcutta ebbe a dire “Se permetto alla madre di uccidere il figlio, per quale motivo poi tu non puoi uccidere me e io non posso uccidere te?”. Semplice, chiaro e lineare.
In questa società corrotta, che con le sue leggi trasforma in “diritto” l’assassinio di un innocente, chi ha più il diritto di scandalizzarsi per quanto hanno fatto gli assassini musulmani a Parigi? Ma ci rendiamo conto che siamo talmente sommersi dal peccato abominevole, che dovremmo piuttosto, se esistesse ancora la retta ragione, vestirci di sacco e fare processioni di penitenza e di espiazione? Ci rendiamo conto che non si può oltraggiare all’infinito la parola di Dio e pretendere poi che non accada nulla? L’ex civiltà occidentale sparge morte a costo zero, e ora riceve morte. E che fa, si decide a cambiare rotta? No, naturalmente.
Ora assistiamo alle solite liturgia pagane, fatte di fiori ammassati sul luogo delle stragi, di candeline, di cortei, di bugie (Noi non abbiamo paura!), di minuti di silenzio e purtroppo di scarso silenzio da parte dei conigli e degli asini che ci governano.
“Restando uniti sconfiggeremo il terrorismo”. Molto suggestivo, peccato che non voglia dir nulla. Uniti a chi, uniti a cosa, uniti soprattutto da cosa? Magari da quei “valori” di cui ha parlato il presidente francese? Gli stessi “valori” che dal 1789 hanno creato una società così giusta da dover tagliare migliaia di teste per difenderla?
E qui non parliamo della politica suicida che ha favorito in ogni modo l’invasione degli islamici in Europa. Questa non è una guerra tradizionale, con eserciti schierati e uniformi che ci permettano di individuare il nemico. No, i banditi da quattro soldi che ci governano hanno fatto di tutto perché i terroristi potessero entrare in casa nostra. Ma questo è un altro discorso, già trattato più volte su queste pagine.
La società del crimine, l’ex civile mondo occidentale, si trova ora la concorrenza in casa e se ne duole. La maitresse scopre che ci sono giovani prostitute più capaci e più avvenenti di lei e strepita.
Dall’ultimo giornale radio che ho ascoltato (non ho la televisione, come dicevo, ma ogni tanto accendo la radio) apprendo che la polizia parigina ha ucciso sette terroristi. Questi criminali sanno benissimo che rischiano la morte, anzi spesso la cercano perché le loro demoniache credenze (spacciate per “religione” anche dall’ecumenismo idiota di casa nostra) li spingono al “martirio” per guadagnare il “paradiso”. Sono sciagurati buffoni e assassini, ma almeno rischiano la loro pelle, e le pallottole della polizia sono arrivate.
Pensate invece a un signore distinto, che se incontrate per strada chiamate “dottore”, che ogni mattina se ne va in ospedale, luogo dove una volta si difendeva la vita, e fa uno, due, tre eccetera aborti. Poi conclude la sua giornata di “lavoro”. È rispettato, ben pagato per ciò che fa, in regola con la legge. È un assassino oltretutto vigliacco, perché non rischia nulla. Uccide un innocente sotto l’ombrello protettivo della legge.
Questa schifosa società ora si lamenta perché i terroristi islamici hanno fatto una strage? Bene, chi è senza peccato scagli la prima pietra. Le mani che potranno scagliarla sono ben poche tra i nostri politici, ora tutti turbati e sdegnati. Il boy scout che per ora presiede il governo cosa ha fatto per fermare la carneficina italiana dell’aborto? Nulla. anzi, ha fatto carriera in un partito che ha sempre difeso la criminale legge 194.
E il discorso potrebbe andare avanti molto a lungo, sugli oltraggi continui che ormai si consumano quotidianamente contro Dio e le sue leggi. Ma qui voglio limitarmi a un appello, che so benissimo che sarà del tutto inutile: “Signori politici, signori giornalisti di regime, per favore, state zitti. L’unica cosa seria che si può fare davanti a fatti come quelli parigini è pregare per i poveri morti e per il dolore dei loro familiari. Smettetela di nausearci con i vostri ipocriti discorsi, con le vostre liturgia pagane per esorcizzare la paura. Finché non elimineremo il crimine da casa nostra e dalle nostre leggi, con quale faccia di bronzo potremo lamentarci del crimine altrui?”
.
Non voglio certo rifare la cronaca della tragica notte parigina. Fortunato non possessore di televisione, mi sono trovato a casa di amici proprio tra venerdì e sabato e ho visto le martellanti cronache, la ripetizione continua dei filmati più impressionanti, insomma la vera “festa” di tutto ciò che potesse servire a far spettacolo. Sarà la dura legge della cronaca? A me fa solo un po’ schifo la compiacenza nel mostrare l’orrore. Ma, a parte ciò, il pensiero mi è corso subito a un altro fatto terribile avvenuto pochi giorni fa (31 ottobre), quello dell’aereo russo esploso in volo. 224 morti.
Certo, la gravità dei crimini non si misura solo in base al numero delle vittime. Però mi è sorta spontanea la domanda: perché quei 224 esseri umani, fatti a pezzi dall’esplosivo mentre si trovavano a miglia di metri d’altezza sono stati oggetto solo di poche frettolose notizie?
E la domanda si estende inevitabilmente ai molti, troppi angoli del mondo dove l’orrore è pane quotidiano. Il presidente siriano Assad ha dichiarato “La Francia ha conosciuto quello che in Siria viviamo da cinque anni” (vedi sulCorriere).
Ci sono morti da celebrare e morti da dimenticare, per i quali si spende al più qualche rigo di cronaca. Già questo è segno di un’ipocrisia sconfinata, perché il male fa paura e viene fieramente deplorato quando ci colpisce direttamente – la Francia è a due passi da casa nostra – e poi se i morti erano russi o siriani, beh, allora un po’ magari se la sono meritata la strage, perché si sa che Assad e soprattutto Putin sono cattivi a prescindere… invece la Francia è bella e buona, piena di fraternité e di liberté e di egalité (e su questo vi invito a rileggere l’articolo di Massimo Viglione).
Ma ciò che più dà la nausea in tutta questa vicenda è la faccia di bronzo, l’ipocrisia, la capacità totale di mentire che ormai sono le vere “linee-guida” non solo di chi ci governa, ma anche di chi ci “informa”, stampa e televisione.
Con quale spudoratezza una società intrisa di morte ora si duole di chi le porta la morte in casa? Limitiamoci alla nostra Italia. Le recenti cronache (vedi Avvenire) ci dicono che nel 2014 sono calati gli aborti. Pensate che bello: nel 2014 sono stati ammazzati “solo” 97.535 bambini ai sensi della legge 194. Naturalmente è impossibile conteggiare le vittime da aborto chimico e gli embrioni uccisi con la folle pratica della fecondazione artificiale. Il quotidiano dei vescovi ci fornisce un articolo di fredda cronaca, non spende una parola di giudizio morale, riporta solo quanto detto dalla parlamentare Eugenia Roccella, che ci tiene a far notare che la lotta ai medici obiettori è pretestuosa, perché nonostante loro la macchina di morte è produttiva. Il che vorrebbe dire, se le parole hanno ancora un senso, che la lotta agli obiettori sarebbe legittima se questi, rifiutandosi di praticare aborti, avessero bloccato il ben oliato meccanismo della 194.
“Solo” 97.535 aborti. Ma ci rendiamo conto? Vogliamo far riposare gli instancabili assassini in camice bianco almeno la domenica? Ci restano in un anno 313 giorni. Ergo, in media nel 2014 si sono uccisi ogni giorno 312 bambini. Il 135% in più di quanto sono riusciti a fare i terroristi islamici a Parigi. E in questi macabri conteggi mancano, ripetiamo, le vittime incalcolabili degli aborti chimici e della fecondazione artificiale.
Madre Teresa di Calcutta ebbe a dire “Se permetto alla madre di uccidere il figlio, per quale motivo poi tu non puoi uccidere me e io non posso uccidere te?”. Semplice, chiaro e lineare.
In questa società corrotta, che con le sue leggi trasforma in “diritto” l’assassinio di un innocente, chi ha più il diritto di scandalizzarsi per quanto hanno fatto gli assassini musulmani a Parigi? Ma ci rendiamo conto che siamo talmente sommersi dal peccato abominevole, che dovremmo piuttosto, se esistesse ancora la retta ragione, vestirci di sacco e fare processioni di penitenza e di espiazione? Ci rendiamo conto che non si può oltraggiare all’infinito la parola di Dio e pretendere poi che non accada nulla? L’ex civiltà occidentale sparge morte a costo zero, e ora riceve morte. E che fa, si decide a cambiare rotta? No, naturalmente.
Ora assistiamo alle solite liturgia pagane, fatte di fiori ammassati sul luogo delle stragi, di candeline, di cortei, di bugie (Noi non abbiamo paura!), di minuti di silenzio e purtroppo di scarso silenzio da parte dei conigli e degli asini che ci governano.
“Restando uniti sconfiggeremo il terrorismo”. Molto suggestivo, peccato che non voglia dir nulla. Uniti a chi, uniti a cosa, uniti soprattutto da cosa? Magari da quei “valori” di cui ha parlato il presidente francese? Gli stessi “valori” che dal 1789 hanno creato una società così giusta da dover tagliare migliaia di teste per difenderla?
E qui non parliamo della politica suicida che ha favorito in ogni modo l’invasione degli islamici in Europa. Questa non è una guerra tradizionale, con eserciti schierati e uniformi che ci permettano di individuare il nemico. No, i banditi da quattro soldi che ci governano hanno fatto di tutto perché i terroristi potessero entrare in casa nostra. Ma questo è un altro discorso, già trattato più volte su queste pagine.
La società del crimine, l’ex civile mondo occidentale, si trova ora la concorrenza in casa e se ne duole. La maitresse scopre che ci sono giovani prostitute più capaci e più avvenenti di lei e strepita.
Dall’ultimo giornale radio che ho ascoltato (non ho la televisione, come dicevo, ma ogni tanto accendo la radio) apprendo che la polizia parigina ha ucciso sette terroristi. Questi criminali sanno benissimo che rischiano la morte, anzi spesso la cercano perché le loro demoniache credenze (spacciate per “religione” anche dall’ecumenismo idiota di casa nostra) li spingono al “martirio” per guadagnare il “paradiso”. Sono sciagurati buffoni e assassini, ma almeno rischiano la loro pelle, e le pallottole della polizia sono arrivate.
Pensate invece a un signore distinto, che se incontrate per strada chiamate “dottore”, che ogni mattina se ne va in ospedale, luogo dove una volta si difendeva la vita, e fa uno, due, tre eccetera aborti. Poi conclude la sua giornata di “lavoro”. È rispettato, ben pagato per ciò che fa, in regola con la legge. È un assassino oltretutto vigliacco, perché non rischia nulla. Uccide un innocente sotto l’ombrello protettivo della legge.
Questa schifosa società ora si lamenta perché i terroristi islamici hanno fatto una strage? Bene, chi è senza peccato scagli la prima pietra. Le mani che potranno scagliarla sono ben poche tra i nostri politici, ora tutti turbati e sdegnati. Il boy scout che per ora presiede il governo cosa ha fatto per fermare la carneficina italiana dell’aborto? Nulla. anzi, ha fatto carriera in un partito che ha sempre difeso la criminale legge 194.
E il discorso potrebbe andare avanti molto a lungo, sugli oltraggi continui che ormai si consumano quotidianamente contro Dio e le sue leggi. Ma qui voglio limitarmi a un appello, che so benissimo che sarà del tutto inutile: “Signori politici, signori giornalisti di regime, per favore, state zitti. L’unica cosa seria che si può fare davanti a fatti come quelli parigini è pregare per i poveri morti e per il dolore dei loro familiari. Smettetela di nausearci con i vostri ipocriti discorsi, con le vostre liturgia pagane per esorcizzare la paura. Finché non elimineremo il crimine da casa nostra e dalle nostre leggi, con quale faccia di bronzo potremo lamentarci del crimine altrui?”
– di Paolo Deotto
ARTE RENZIANA: CRISTO NELL'URINA
Cristo nell'urina: l'opera scandalo patrocinata dalla regione Toscana. L'opera di Andres Serrano verrà esposta al Photolux Festival di Lucca e ritrae un crocifisso in un bicchiere di urina. I soliti due pesi e due misure di Giuseppe De Lorenzo
Cristo nell'urina: l'opera scandalo patrocinata dalla regione Toscana
L'opera di Andres Serrano verrà esposta al Photolux Festival di Lucca e ritrae un crocifisso in un bicchiere di urina. L'ira della Lega Nord
di
Giuseppe De Lorenzo
il Giornale.it
Chiamatela pure arte. Ma blasfema. Al Photolux Festival di Lucca, dal 21 novembre al 13 dicembre prossimi, verrà esposta "Piss Chirst", una fotografia realizzata da Andres Serrano, fotografo statunitense, che ha immortalato un crocifisso immerso in un bicchiere pieno della sua urina.
Sono anni che l'opera crea scandalo. Succede dalla sua prima esposizione nel lontano 1987 negli Usa. In quel caso due senatori repubblicani portarono il caso anche in Parlamento. Da noi, invece, il Pd ha deciso addirittura di patrocinare la mostra in cui verrà esposta. Il simbolo della regione Toscana, infatti, campeggia su volantini e sul sito della mostra internazionale di fotografia.
A denunciare il fatto sono stati due esponenti locali leghisti in una nota: "È inammissibile - affermano i consiglieri regionali Manuel Vescovi ed Elisa Montemagni - che si sostengano iniziative di questo genere, dove vengono esposte opere che offendono pesantemente il cristianesimo. Un'opera che umilia Cristo e rende omaggio all'Islam". Gli esponenti leghisti annunciano che durante il festival "organizzeranno un presidio davanti alla sede della mostra per esprimere il nostro totale dissenso. Invitiamo i cittadini toscani ad unirsi a noi in questa forma di pacifica protesta che vuole difendere le nostre profonde radici cristiane".
Secondo il direttore del festival, Enrico Stefanelli, invece, l'opera ha pieno diritto ad essere esposta. "Lo spirito del festival - ha detto - è quello dell'equilibrio in un contesto di libertà". "Quell'opera - continua - non è nata come un oltraggio o una contestazione del Cristo, quanto piuttosto della mercificazione delle immagini. Poi dobbiamo collocarla nel periodo storico in cui è stata realizzata, negli anni '80".
Sarà. Ma mentre il crocifisso nell'urina merita di essere visto e pubblicizzato, solo ieri in una scuola di Firenze ad alcuni bambini è stata vietata la mostra con dipinti raffiguranti il Cristo perché "urtano i non cattolici". Allora facciamo una proposta: si annulli anche questa che infastidisce i seguaci di Gesù. Anche se già sappiamo che i buonisti ci diranno di no ed utilizzeranno i soliti due pesi e due misure. Le ragioni dei cattolici, per loro, non hanno ragione d'esistere.
Giuseppe De Lorenzo
il diavolo "onnisciente"...non esageriamo!!!è sempre creatura soggetta ai limiti che Dio gli impone!!!il vero problema è che nessuno prega Dio x il bene comune a iniziare dal papa che andando dagli evangelici luterani ha accomunato il nostro battesimo al loro....è nella più totale confusione!!!!Aggiungete le blasfemie e offese che nostro Signore sta subendo a causa dei falsi politici cattolici che addirittura usano i soldi pubblici ............poi ci si lamenta dello sfascio totale .........aiutaci Signore noi senza di Te non possiamo far nulla!!!
RispondiEliminaVenerdi scorso 13 novembre a parigi al bataclan. gli eagles of death metal ( le aquile della morte metal) stavano suonando un inno al demonio mentre i "terroristi" irrompevano nel locale.
RispondiEliminaIl titolo della "canzone" satanica che stavano eseguendo in quel preciso istante era" kiss the devil "( bacia il diavolo).
si può ancora dire che è soltanto una coincidenza ??? !!!!
Ha ragione Tirelli, non è paranoia. Il Demonio oramai è ovunque ed è purtroppo arrivato anche ai vertici della "chiesa cattolica" . Ricordiamoci che satana è il principe del mondo ed è lui che ci tiene schiavi.
Gesù ci ha avvisato, noi che vogliamo essere suoi discepoli: Siete nel mondo ma non siete del mondo:
Dobbiamo cercare i veri Sacerdoti Cattolici rimasti che sono nascosti e voltarci tutti verso Gesù Cristo e inginocchiarci e chiedergli perdono se vogliamo essere liberi e salvare le nostre povere anime dalla dannazzione eterna
profetadisventura.