ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 9 dicembre 2015

Ineffabilis Deus

De II die Infra Octavam Concept. Immac. Beatae Mariae Virginis ~ Feria major
Ad Matutinum
Lettura 4
Dalla Bolla dommatica di Papa Pio IX

Dio ineffabile, «le cui vie sono misericordia e verità» (Ps. 24,10), la cui volontà è onnipotente, «e la cui sapienza va da un capo all'altro con fortezza, e dispone ogni cosa con dolcezza» (Sap. 8,15), avendo previsto da tutta l'eternità la rovina lacrimevolissima di tutto il genere umano che sarebbe derivata dalla trasgressione di Adamo, e avendo decretato, con disegno nascosto ai secoli, di compiere, con un mistero ancor più profondo, mediante l'incarnazione del Verbo, l'opera primitiva della sua bontà, affinché l'uomo, spinto al peccato dall'astuzia e malizia del diavolo, non perisse contrariamente al disegno della sua misericordia, e affinché la caduta della natura nel primo Adamo fosse riparata nel secondo con miglior fortuna; fin da principio e prima di tutti i secoli scelse e preordinò al suo Figlio una Madre, nella quale incarnatosi, sarebbe nato nella pienezza de' tempi, e la fece segno, a preferenza d'ogn'altra creatura, di tanto amore, da porre in lei sola, in maniera singolarissima, tutte le sue compiacenze.

Lettura 5
Per questo, assai più che tutti gli spiriti angelici e tutti i Santi egli la ricolmò mirabilmente dell'abbondanza di tutti i celesti carismi presi dal tesoro della sua divinità, affinché ella fosse sempre senz'alcuna macchia, interamente esente dal peccato, tutta bella e perfetta e in una tale pienezza d'innocenza e santità che, dopo Dio, non se ne può concepire una maggiore, e che nessun'altra mente, fuori di Dio, può comprendere. E certo era al tutto conveniente che Madre sì veneranda risplendesse sempre adorna dei fulgori della santità più perfetta, e, immune interamente dalla stessa macchia del peccato originale, riportasse così il più completo trionfo sull'antico serpente, ella, cui Dio Padre aveva disposto di dare così l'unico suo Figlio generato dal proprio seno eguale a sé, e che ama come se stesso, che fosse naturalmente ad un tempo Figlio unico e comune di Dio Padre e della Vergine.
Lettura 6
Questa innocenza originale dell'augusta Vergine in si perfetta armonia colla meravigliosa sua santità ed eminente dignità di Madre di Dio, la Chiesa cattolica, la quale, ammaestrata sempre dallo Spirito Santo è la colonna e il sostegno della verità, l'ha ritenuta sempre come dottrina divinamente rivelata, e compresa nel deposito della rivelazione celeste, e come tale non cessò mai di spiegare, proporre e favorite sempre più di giorno in giorno con ogni sorta di ragioni e di splendidi atti. Ed è questa dottrina ammessa fin dai tempi più remoti, e sì profondamente radicata nell'animo dei fedeli e meravigliosamente propagata in tutto il mondo cattolico dalle cure e dallo zelo dei santi Vescovi, che la Chiesa medesima ci volle far comprendere chiarissimamente allorché non dubitò di proporre al culto e alla venerazione pubblica dei fedeli la Concezione della stessa Vergine. Col quale splendido ratto ella mostrava veramente che la Concezione della Vergine doveva essere onorata come singolare, meravigliosa e differentissima da quella di tutti gli altri uomini, e affatto santa, essendo che la Chiesa non celebra Feste se non di Santi.

Omelia di san Sofronio Vescovo
Omelia sull'Annunziazione della Madre di Dio
Che dice quest'Angelo beato mandato alla Vergine tutta pura? o come le trasmette questo faustissimo annunzio? «Salve, piena di grazia; il Signore è con te» (Luc. 1,28). Messaggero di gioia, egli comincia a parlarle di gioia. Egli conosceva infatti e sapeva benissimo, che quel suo messaggio annunziava la gioia a tutti gli uomini e insieme a tutte le creature, e a tutti il sollievo da ogni dolore; egli conosceva, che la notizia di questo divino mistero avrebbe rischiarato il mondo; conosceva, che avrebbe dissipato le tenebre dell'errare; conosceva, che avrebbe abbattuta la forza della corruzione; conosceva, che avrebbe tolta la vittoria all'inferno; conosceva, che avrebbe fatta risplendere la salvezza all'uomo caduto, che già da tanto tempo era oppresso dal giogo di questi mali, dal momento cioè che fu espulso dal paradiso di delizie, ed esiliato da quel felice soggiorno. Perciò dalla gioia esordisce la sua ambasciata; perciò premette al suo dire voci di gioia; perciò la gioia precede il fausto annunzio, siccome quello che doveva far gioire tutti i credenti.
E certo, era ben giusto che l'annunzio divino della gioia avesse principio da parole ed espressioni significanti la gioia. Per questo infatti anche l'Angelo annunzia prima di tutto la gioia, perché non ignora l'esito felice della sua ambasciata, e sa benissimo che il colloquio ch'egli ha, riuscirà certamente di gioia a tutto il mondo. E veramente qual gioia o qual contentezza si potrà trovare, che non sia di gran lunga al disotto del colloquio avuto colla beata Vergine, cagione della nostra gioia? Gioisci dunque, o madre della gioia più che celeste. Gioisci, o nutrice della gioia più sublime. Gioisci, o trono il più eccellente della gioia della nostra salvezza. Gioisci, o autrice della nostra gioia immortale. Gioisci, o soggiorno mistico della gioia ineffabile. Gioisci, o sorgente beatissima della gioia indefettibile. Gioisci, o tesoro dell'eterna gioia, tu che porti Dio. Gioisci, o albero sempre verdeggiante della gioia vivificante. Gioisci, o Madre di Dio sempre vergine. Gioisci, o Vergine anche dopo il parto purissima. Gioisci, o spettacolo degno d'ammirazione più che tutte le meraviglie.
Chi potrà mai ridire il tuo splendore? Chi oserà mai spiegare il portento che tu sei? Chi potrà mai sperare di pubblicare la tua magnificenza? Tu sei l'ornamento della natura umana; tu sei superiore ai cori degli Angeli; tu eclissi i fulgori degli Arcangeli; le sublimi sedi dei troni sono sotto di te; l'altezza delle Dominazioni s'è abbassata davanti a te; i Principati ti han ceduto la precedenza del comando; la forza delle Potestà pare debole dinanzi alla tua; tu hai mostrato una virtù più potente delle stesse Virtù; tu cogli occhi tuoi corporali hai sorpassato la vista acutissima dei Cherubini; tu colle ali dell'anima, sollevata dal soffio divino, hai volato più alto dei Serafini dalle sei ali; tu infine superi di gran lunga ogni altra creatura, siccome quella che hai brillato in purezza sopra ogn'altra creatura, ed hai accolto in te il Creatore di tutte le creature; e l'hai portato nel tuo seno e generato; e sola, tra tutte le creature, sei divenuta Madre di Dio.

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8 dicembre


Pio XII divenne Papa a marzo del 1939, quando già l’accordo di Hitler e Stalin era operativo, e immediatamente si dette da fare in due direzioni per:
  • esercitare la massima pressione possibile per tenere l’Italia fuori della guerra e farla anzi mediatrice di pace (pressione che durò fino a maggio 1940);
  • dare alle missioni cattoliche nel mondo nuovo impulso e slancio.
Inoltre Pio XII:
  • l’8 dicembre del 1939 emise il provvedimento che risolse definitivamente la questione dei riti cinesi e dispose l’adattamento missionario alle culture locali, la trasformazione delle missioni in chiese locali, lo svincolamento delle missioni dalle interferenze politiche estere;
  • contemporaneamente dette disposizioni che incoraggiavano il delegato apostolico a Instambul, Angelo Roncalli, ad operare per la salvezza degli ebrei (con l’aiuto di von Papen l’ambasciatore tedesco in sede).
L’8 dicembre del 1939 dette anche il segnale che il Pontificato intendeva operare all’insegna di Maria, dando la definizione dogmatica dell’Assunzione di Maria al Cielo.
L’intero Anno Santo del 1950 si svolse all’insegna della mediazione di Maria, la cui statua esposta in vari ambienti, vide la sorprendente venerazione delle donne mussulmane verso la Santa Mamma di Gesù, nominata ben 30 volte nel Corano.
Don Ennio Innocenti

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