Siamo in pieno tempo pasquale, ma oggi per "L'Osservatore Romano" è ancora un po' quaresima. Con le ceneri sul capo.
A officiare il rito di penitenza è fratel Enzo Bianchi, fondatore e priore del monastero di Bose.
La sua "excusatio" è in testa alla pagina 4 e riguarda il numero di marzo del supplemento femminile de "L'Osservatore Romano", che perorava l'abilitazione delle donne a tenere l'omelia durante la messa.
Bianchi era anche lui tra i firmatari di quel numero di "Donne Chiesa Mondo" che ora – riconosce contrito – "può forse aver creato confusione", quando invece "non aveva alcuna intenzione di contraddire l'attuale disciplina".
Solo che non c'era alcun rimando, né nel suo articolo né negli altri, a quella che è appunto "l'attuale disciplina" della Chiesa, che riserva tassativamente l'omelia della messa al sacerdote o al diacono.
Ed è quello che ora Bianchi deve fare, snocciolando tutti i divieti che su "Donne Chiesa Mondo" s'era dimenticato di citare: del canone 767 § 1 del codice di diritto canonico del 1983, dell'Istruzione interdicasteriale del 1997, dell'istruzione "Redemptionis sacramentum" del 2004 e infine del "Direttorio omiletico" emanato nel 2014 dallo stesso papa Francesco.
Dopo di che recita l'atto di riparazione:
"Gli articoli del mensile non avevano alcuna intenzione di contraddire l'attuale disciplina ma, con profondo rispetto, osavano porre la domanda se sia possibile che la ricerca teologica e le disposizioni della Chiesa pervengano in futuro a posizioni che consentano di affidare la predicazione ai laici, uomini e donne".
Il supplemento "Donne Chiesa Mondo" è curato da Lucetta Scaraffia, che è anche editorialista di spicco del quotidiano della Santa Sede, e dalla sua discepola in studi storici Giulia Galeotti.
È scritto quasi tutto da donne, ma nel numero che ha creato il vespaio era Bianchi a tirare le fila, in un articolo che dava per quasi fatto l'affidamento delle omelie anche alle donne, di cui stabiliva lui stesso le "condizioni":
Questo è invece l'articolo riparatorio che oggi ha dovuto pubblicare:
Articolo incomprensibile per chi non conosce l'antefatto, che a suo tempo www.chiesa aveva ampiamente illustrato:
E questo è il link all'intero numero di "Donne Chiesa Mondo" di marzo:
Per il supplemento femminile de "L'Osservatore Romano", come anche per la versione cartacea del quotidiano, il futuro è incerto. Sono entrambi costosi e con poche copie vendute.
La riorganizzazione dei media vaticani portata avanti dal neosegretario per la comunicazione Dario Viganò potrebbe ridimensionare drasticamente le edizioni a stampa, concentrando il lavoro sull'edizione on line.
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